5 Maggio 2018 dalle ore 9,00 alle ore 19,00
Una Città a misura dei bambini
13° Toneo di minibasket
“Mark Christian Matibag”
“Lavinia Moreschi”
Scuola Di Donato
Via Bixio 83, 85
Dalle ore 9,15
Giro in Bici del Rione
venerdì 4 maggio ore 21.00
c/o Itis Galilei ingresso laterale di via Bixio, 80/a
(angolo via Conte Verde) – Roma
in prima visione e
in esclusiva per la città di Roma
un film di Ferenc Török
che discuterà con il pubblico al termine della proiezione
Ungheria 2016, 91 min.
Versione originale con sottotitoli italiani
modereranno il Q&A
SEBESTYEN TERDIK
Addetto Culturale Accademia di Ungheria
VANIA AMITRANO
Giornalista/Ufficio Stampa del Film
MASSIMO RIGHETTI
distributore del film (Mariposa Cinematografica)
“Ci serve un mondo nuovo, István.”
È il 12 agosto 1945, la seconda guerra mondiale volge al termine e trascina dietro di sé i rovinosi strascichi di un orrore ancora tutto da risolvere. Alle 11 in punto, presso la stazione ferroviaria di un piccolo villaggio rurale ungherese, due misteriosi stranieri vestiti di nero scendono dal treno. È il giorno delle nozze del figlio del vicario, Árpád, con una giovane contadina, Kisrózsi, e nel villaggio si percepisce una certa agitazione. All’ombra dell’occupazione delle truppe sovietiche, mentre fervono i preparativi per il matrimonio, i due uomini, due ebrei, probabilmente padre e figlio, scaricano da un vagone del treno due casse che recano l’etichetta “profumi”, le caricano su un carro e si incamminano verso il villaggio. Nel giro di poche ore tutto cambia. L’influente vicario del villaggio, István Szentes, comincia a sospettare che i due uomini possano essere gli eredi dei concittadini ebrei deportati dai nazisti e teme che questi possano essere tornati per reclamare i beni che gli abitanti della cittadina hanno acquisito illegalmente durante la guerra. La lenta e silenziosa marcia dei due sconosciuti genera in tutti gli abitanti un panico che rivela quanto la vita di ognuno di loro sia ancora drammaticamente legata alla tragedia della deportazione di cui si sono resi, più o meno direttamente, complici. Il dolente incedere dei due ebrei scandisce il tempo della storia, mentre segreti, colpe, rimorsi, violazioni e tradimenti del passato cominciano a riemergere nell’intreccio delle relazioni tra i personaggi.
Regia: Ferenc Török – Cast: Péter Rudolf, Eszter Nagy-Kálózy, Bence Tasnádi, Tamás Szabó Kimmel, Dóra Sztarenki – Sceneggiatura: Gábor T. Szántó e Ferenc Török – Fotografia: Elemér Ragályi – Montaggio: Béla Barsi,HSE – Musica: Tibor Szemzo – Produttore: Iván Angelusz, Péter Reich, Ferenc Török – Distribuzione: Mariposa Cinematografica e Barz and Hippo.
Il trailer
4 maggio 2018 ore 21,00
Gatsby Cafè
Three Blind Mice – ’30 Swing Trio
Il trio, nato nell’estate del 2013, è formato da Davide Richichi (tromba e voce),
Federica Michisanti (contrabbasso) e Gino Cardamone (chitarra e banjo).
Il repertorio dei THREE BLIND MICE è formato da
composizioni di Louis Armstrong, Fats Waller e brani
dello swing anni ’30,del dixieland e della tradizione di New Orleans.
La notizia della mutilazione della Santa Bibiana di Bernini, che ho dato ieri su Repubblica, ha avuto una grandissima eco: se ne sono occupati i telegiornali, e i carabinieri del Nucleo di Tutela hanno aperto un fascicolo su questa incredibile vicenda.
Nel disastro, questo è almeno un motivo di consolazione.
Innanzitutto perché forse così sapremo esattamente cosa è successo. Quel che per ora filtra, è che l’incidente sarebbe successo il 24 aprile mattina, mentre l’opera veniva ricollocata sull’altare. Un errore nell’uso del supporto (tavolette saponate) avrebbe provocato un impatto tra la statua e la nicchia, e l’anulare sarebbe stato tranciato di netto. Molte sono le cose che non sappiamo, soprattutto circa l’inconcepibile scelta di non comunicare quel che era successo.
Ma c’è un’altra ragione, anche più importante, per cui dobbiamo essere grati al clamore mediatico dell’amputazione di Bibiana. Ed è che questo clamore costringe a vedere ciò che rimuoviamo…
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Dal 4 al 17 maggio 2018
Gatsby Cafè
Parole dal Kirghizistan – Mostra Fotografica di Irina Unruh
Vernissage 3 maggio 2018 ore 19
presenta
in anteprima romana
giovedì 3 maggio ore 21.00
c/o Itis Galilei ingresso laterale di via Bixio, 80/a
(angolo via Conte Verde) – Roma
un film di Peter Marcias
al termine della proiezione
il regista
PETER MARCIAS
incontrerà il pubblico
Partendo da una delle terre più amate del Mediterraneo, la Sardegna, entriamo nel mondo del cinema. Il cinema del reale di una volta, il “padre” di questo nuovo cinema mondiale. Vincenzo Marra, Jose Luis Guerin, Claire Simon, Tomer Heymann, Sahraa Karimi, Mehrdad Oskouei, Brillante Mendoza, Wang Bing: grandi registi documentaristi discutono sullo stato di salute della Terra partendo dalle immagini del documentario L’Ultimo pugno di terra di Fiorenzo Serra del 1965. Un complesso work in progress polifonico nel quale la prospettiva di Fiorenzo Serra si fa innesco di una riflessione filmica ambiziosa, ben più critica e intrigante sulla scrittura dell’intimo e del sociale, sul confine labile tra illusione di neutralità e sguardo soggettivo.
Regia: Peter Marcias – Interpreti: Vincenzo Marra, Jose Luis Guerin, Claire Simon, Tomer Heymann, Sahraa Karimi, Mehrdad Oskouei, Brillante Ma Mendoza, Wang Bing, Piera Detassis, Manlio Brigaglia – Sceneggiatura: Peter Marcias – Montaggio: Andrea Lotta – Musica: Enzo Favata – Produttore: Camillo Esposito – Produzione: Capetown Film, con la collaborazione della Società Umanitaria Cineteca Sarda, in collaborazione con Fondazione Sardegna Film Commission – Distribuzione: Istituto Luce Cinecittà.
3 maggio 2018
Gatsby Cafè
Blue Parrots – Rural Jazz, Folk Music
Due musiciste, un’orchestra? E’ il nuovo duo composto da Francesca Biagi e Flavia Ostini, le Blue Parrots. Il nome trae ispirazione dal jazz rurale, dalle atmosfere delle Appalachian folk songs dei primi del ‘900. Le Blue Parrots propongono un vasto repertorio che va dal jazz degli anni ’20 allo swing, fino al blues rurale della tradizione americana. Il tutto arrangiato in una chiave personale, con un perfetto interplay tra le armonizzazioni vocali e gli strumenti. Il desiderio è di coinvolgere il pubblico in un viaggio nel tempo, di esaltare il valore di un repertorio quasi perduto ma attualissimo.
Francesca Biagi: Voce, Ukulele
Flavia Ostini: Voce, Banjo, Contrabbasso
TEATRO BRANCACCINO
di Mariano Dammacco
la collaborazione di Serena Balivo
luci Marco Oliani
cura dell’allestimento Stella Monesi
ufficio stampa Raffaella Ilari
foto di scena Pino Montisci
produzione Piccola Compagnia Dammacco
con il sostegno di Campsirago Residenza
con la collaborazione di L’arboreto Teatro Dimora di Mondaino
e di Associazione CREA/Teatro Temple, Associazione L’Attoscuro
Regia di Mariano Dammacco
Dal 3 al 13 maggio 2018
TEATRO JOVINELLI
| Presentato da Teatro Diana |
| Con Serena Autieri e Tosca D’Aquino |
| E con Giovanni Scifoni, Biancamaria Lelli e Massimiliano Franciosa |
| Con la partecipazione di Fioretta Mari |
| Regia Vincenzo Incenzo |
| Scritto da Maurizio De Giovanni |
| Costumi Giuseppe Fontani |
| Scene Luigi Ferrigno |
| Orari spettacolo: dal martedì al sabato ore 21:00 – domenica ore 17:00 – sabato 5/5 doppia replica ore 16:30 e ore 21:00 |
| Durata spettacolo: 2 ore con intervallo di 15 minuti |
Quando un paio d’anni fa, con le Danze di Piazza Vittorio, facemmo partire il progetto Street Attack, per valorizzare gli spazi urbani del nostro rione, ridefinendo il rapporto tra luoghi e persone e aiutando con la bellezza la costruzione di un’identità condivisa tra le infinite anime dell’Esquilino, proponemmo un approccio inclusivo, aperto a interventi di altri soggetti, nella convinzione che la pluralità di voci non fosse un pericolo, ma una ricchezza.
Fu una scommessa, ma che sta avendo un esito positivo: da qualche mese i portici Piazza Vittorio stanno diventano uno dei palcoscenici più vivaci e interessanti per la poster art romana, i cui protagonisti, in forme fragili e transitorie, riflettono sulla contraddittoria ricchezza del Rione, fatta di luci e ombre.
I loro messaggi, poi, cosa che mi ha stupito in positivo, ma più invecchio, più sono pessimista sulla natura umana, sono stati apprezzati e compresi dagli…
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da San Giovanni a Colli Albani
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Notiziario di storia, arte e archeologia (©2010-)
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«Certa gente è fatta così, deve spremere ogni opera d’arte fino all’ultima goccia e gridarlo ai quattro venti» (E. Jelinek, "La pianista")
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ROME - THE IMPERIAL FORA: SCHOLARLY RESEARCH & RELATED STUDIES.
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