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Soldi sprecati #1: il “Tappabuchi” 2023

Correva l’anno 1967 quando iniziò il programma di varietà “Il Tappabuchi” che andava in onda il sabato  in prima serata ed era condotto dalla popolarissima coppia Raimondo Vianello – Corrado. Il successo fu enorme e il cast che era formato anche da altri ottimi attori regalò ai telespettatori dell’epoca momenti di sana allegria e spenieratezza.. Oltre cinquant’anni dopo, a buon diritto, il Comune di Roma può utilizzare questo titolo per denominare la propria gestione della manutenzione non solo delle strade ma anche dei marciapiedi. Solo che per  il “pubblico” alla spensieratezza e all’allegria è subentrata la rabbia e l’impotenza nel vedere denaro pubblico buttato letteralmente al vento per “tappare le buche” senza minimamente risolvere i problemi alla radice ed evitare che si ripresentino in breve tempo.Emblematico quello che è successo a via Bixio proprio in questi giorni tosridi di fine agosto.

Innanzitutto l’antefatto: a via Bixio angolo via Principe Umberto dinanzi ai cassonetti da diversi anni è presente (e residente) una numerosa ed agguerrita colonia di ratti. Notizia non nuova visto che tutto il centro di Roma è infestato da questi animaletti come afferma anche “Il Messaggero” in questo articolo sul Colosseo.

Quelli di via Bixio non si accontentano di utilizzare la feritoia della fogna lì presente, ma con grande maestria aprono buchi sul  piano del marciapiede per assicurarsi maggiori vie di fuga e di riparo in presenza di pericoli. Specie la sera si assiste ad un continuo via vai alimentato sprattutto dai rifiuti gettati fuori dai cassonetti. Martedì 22 agosto una squadra del Comune è arrivata  sul posto ed ha tappato i buchi con il solito asfalto a freddo che viene utilizzato anche per le strade e il risultato alla fine del lavoro era questo (notare quanti fori avevano aperto i roditori)

Sono passati solo 4 giorni e oggi sabato 26 agosto la situazione è di nuovo questa.

E’ inutile trarre le conclusioni che sono ovvie, ma fino a quando si andrà avanti con queste situazioni sperperando fiumi di denaro pubblico praticamente per nulla?

il fenomeno delle buche sulle strade spiegato in maniera semplice e divertente

Ormai le buche fanno parte della nostra vita quotidiana, non solo all’Esquilino ma in tutta la città: si aprono praticamente su quasi tutte le strade e sono un pericolo per pedoni, ciclisti, motociclisti e automobiisti. Non solo, quante volte abbiamo visto operai dediti a rattopparle e dopo solo pochi giorni essere di nuovo alle stesse condizioni di partenza. Nel video seguente tratto dall’account Facebook “GeoPop” il geologo Andrea Moccia ci spiega in maniera semplice e divertente perchè si formano tutte queste buche e come  gli antichi romani fossero già a conoscenza delle tecniche e dei segreti per costruire strade esenti da questo problema.

Nella galleria fotografica  seguente alcune foto scattate nei giorni scorsi nel nostro Rione  che testimoniano i rimedi mai definitivi  (come dice il filmato) attuati per rattoppare le buche in alcune strade

Via Giolitti: non solo i monumenti dimenticati ma pure le rotaie abbandonate e senza manutenzione

Nei giorni scorsi c’è stato un grave incidente a via Labicana, un tram è deragliato ed è andato a finire contro un autobus e due autovetture. Fortunatamente nonostante la gravità dell’accaduto c’è stato solo un ferito serio (il conducente dell’autobus). Di seguito il post di “Leggo” apparso   su Facebook.

Non è, purtroppo, la prima volta che succedono incidenti di questo tipo infatti meno di un anno fa il giornale “La Repubblica” registrò questo video per un analogo deragliamento di un tram.

Ancora una volta la scarsa manutenzione delle rotaie ha causato incidenti che solo per fortuna non hanno avuto esiti drammatici. 

Vogliamo documentare ora lo stato dei binari a via Giolitti, tenendo anche presente che negli anni passati si sono aperte numerose voragini sotto le rotaie.

 

Oltre a fare dei proclami trionfalistici sulla tranvia che verrà, non sarebbe il caso di provvedere a un minimo di manutenzione ordinaria per i binari attuali senza aspettare l’incidente?

via Bixio:Topi, buche, pollai, mondezza, rovistatori e lavori “ben fatti”

Esattamente un anno fa (il 24 maggio 2019) pubblicammo un post (vedi) su una voragine che si stava aprendo sul marciapiede a via Bixio all’altezza dell’incrocio con via Principe Umberto documentando i lavori che vennero eseguiti in seguito per ripristinare il piano calpestabile. Ebbene, a distanza di soli 12 mesi siamo di nuovo al punto di partenza: si sono riaperti dei vistosi fori sul marciapiede che non solo mettono a repentaglio la sicurezza di chi passa o di chi getta i rifiuti nei cassonetti ma di fatto sono le uscite e le entrate di una copiosa colonia di topi che abita nel sottosuolo e che, verosimilmente, sono gli artefici principali dello stato del marciapiede riuscendo a forarlo in continuazione.

Ormai non aspettano neanche più le tenebre per uscire allo scoperto ma si avventurano anche di giorno a passeggiare nei dintorni: nel filmato via Principe Umberto

Ovviamente si ricomincia da capo con la procedura dello scorso anno: prima il pollaio e poi qualche rattoppo e vediamo questa volta quanto tempo resisterà il marciapiede dall’assalto dei roditori. Nel frattempo dopo oltre due mesi di “pulizia” si è ripristinata la situazione ante “Lock Down”: mondezza, sporcizia, mobili e gli immancabili rovistatori ad ogni ora del giorno e della notte.

Alcune considerazioni su caditoie, pulizia delle strade e “bombe d’acqua”

Il 2 dicembre 2019, non solo ha piovuto a Roma (a proposito, se vale il detto “Se piove a Santa Bibiana, piove 40 dì e una settimana” prepariamoci al peggio…), ma si è verificato quel fenomeno che oggi chiamano “bomba d’acqua” e ci sono stati allagamenti di numerose strade con veicoli bloccati e chiusura di stazioni Metro .

Piazza del Popolo

Incredibilmente, pur con tutti i problemi che conosciamo, il nostro Rione ha retto, nessuna via si è tramutata in un fiume in piena ed anche nei momenti di pioggia più intensa le strade nel loro complesso hanno tenuto. Per carità, pozzanghere a non finire e diverse difficoltà  per i pedoni per camminare e per attraversare sulle strisce ma nulla di drammatico (a parte la chiusura della stazione Metro A Manzoni, ma quella è un’altra storia). Merito sicuramente della natura del territorio, non dimentichiamo che l’Esquilino era il colle più alto di Roma, ed anche dell’antica conformazione delle strade a schiena di asino con i marciapiedi in contropendenza in maniera da creare canali di scolo verso le fogne e le caditoie.

Però finita la tempesta, finalmente con  qualche raggio di sole, abbiamo potuto vedere e documentare cosa comporta la mancata pulizia o la carente manutenzione  delle strade (nello specifico delle caditoie) in termini di pozzanghere a via di Porta Maggiore.

Nella foto seguente, nonostante la presenza di numerose foglie, la forza del rivolo di acqua piovana, con un vortice, ha aperto una breccia verso le fessure della caditoia che, per fortuna, era disostruita dal fango e l’acqua è completamente defluita.

Nei due casi seguenti le caditoie non completamente pulite perchè parzialmente o totalmente ostruite dal fango e dalle foglie e una pendenza non proprio ottimale (e qui chiamiamo in causa i continui lavori che da anni vengono effettuati sulle strade dell’Esquilino e il cattivo ripristino del piano stradale e delle relative pendenze) hanno causato queste situazioni a diverse ore dalle fine delle intemperie.

E alla fine una caditoia perfettamente pulita e senza foglie che ha assolto egregiamente il suo compito tanto che anche l’avvallamento tra marciapiede e strada è perfettamente asciutto a poche ore dalla bomba d’acqua

Questo breve resoconto per dimostrare come sia essenziale la manutenzione delle strade e la loro pulizia non  solo per una questione di decoro urbano ma soprattutto per ragioni di sicurezza specie durante i periodi di avverse condizioni atmosferiche.

A tal proposito vedi anche questo articolo del Messaggero

 

Allarme rosso per i marciapiedi dell’Esquilino: a via Bixio per poco non si è aperta una grossa voragine

Sabato 18 maggio eravamo preoccupati per le condizioni del marciapiede a via Bixio angolo via Principe Umberto tanto da scattare alcune foto anche per allertare le autorità competenti.
Poi la pioggia incessante del week end ha fatto il resto e lunedì mattina visto l’aggravamento della situazione i vigili urbani chiamati sono stati costretti a recintare la zona e spostare i cassonetti onde evitare possibili incidenti ai pedoni dal momento che quel tratto di marciapiede è utilizzato per gettare i rifiuti.

Nelle foto seguenti le condizioni del marciapiede sabato scorso in cui sono evidenti  segni di distacchi, buchi che lasciano intravedere cavità sotterranee (tra l’altro popolate da colonie di topi) e la parte centrale con un avvallamento sensibile che è occupato da una profonda pozzanghera mentre intorno è tutto perfettamente asciutto. In coda il primo intervento dei Vigili Urbani

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In seguito i cassonetti sono stati spostati e il tratto di marciapiede transennato per poter effettuare i lavori necessari per la messa in sicurezza e il ripristino del piano calpestabile

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Il lavoro di ripristino è stato eseguito a tempo di record e dopo solo 2 giorni la situazione è tornata ai normali livelli

A tutt’oggi (24 maggio) c’è solo da rimarcare che i cassonetti non sono stati ricollocati nella loro sede originaria e stazionano ancora nelle sedi di emergenza (via Principe Umberto) dove sono stati posizionati temporaneamente.

Ma il problema dei marciapiedi è veramente grave all’Esquilino: nelle foto seguenti un campionario di buche, rialzamenti, radici affioranti e dissesti vari rilevati in alcune vie del Rione

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Sarebbe ora che le istituzioni competenti si facessero carico di questo problema e iniziassero un’opera organica di riparazione e ripristino dei marciapiedi nel Rione Esquilino. E’ in ballo la sicurezza e l’incolumità non solo dei residenti ma anche delle decine di migliaia di persone che ogni giorno lavorano o semplicemente passano per queste zone.

Evento epocale a via di Porta Maggiore: disostruiscono le caditoie!!!

 

E’ veramente un evento epocale per via di Porta Maggiore:  da almeno dieci anni abbiamo sollevato questo problema (e il blog lo testimonia) ma fino ad oggi tutti gli appelli erano rimasti lettera morta.

Ecco alcuni articoli che abbiamo dedicato a questo argomento in  tutti questi anni:

2009 : Levate il tappo !

2014 : Via di Porta Maggiore e le caditoie d’annata

2014 : Sempre a proposito di via di Porta Maggiore : le caditoie

Ed ecco, ad oggi,  come sono ridotte quasi tutte le caditoie a via di Porta Maggiore

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Ci si poteva meravigliare se ad ogni pioggia si formavono pozzanghere alcune profonde anche più di 10 cm. e ci volevano settimane di sole perchè si asciugassero?

Foto tratte dal post su Facebook di Giusy Campanini del 19/02/19 (vedi)

Finalmente iniziati i lavori per riparare le buche a via Giolitti!

Finalmente iniziano i lavori per riparare le buche a via Giolitti. Era da anni che erano attesi in quanto i rattoppi duravano pochi giorni e la situazione in pochissimo tempo ritornava problematica con buche paurose e avvallamenti sempre nei medesimi punti

Però vorremmo far notare un particolare: solo a Roma si mettono i nastri con le indicazioni di rimozione autoveicoli per i lavori dove le automobili non dovrebbero assolutamente parcheggiare dal momento che c’è il divieto di sosta permanente che purtroppo, come la ZTL per i mezzi pesanti, nessuno rispetta e nessuno fa rispettare.

 

Considerazioni sulle buche e sul traffico all’Esquilino

Parlare di buche a Roma in questo momento potrebbe sembrare inutile e ripetitivo tanto se ne parla e se ne scrive. Vorremmo solamente prendere in considerazione, partendo da questo problema, due argomenti accessori: la quantità e la qualità delle buche dell’Esquilino e il traffico.

Bene, guardiamo l’immagine sottostante, si tratta della mappa con le segnalazioni di buche che arriva dal sito “Decoro Urbano” forte di milioni di iscritti in tutta Italia. Come vedete la densità di queste segnalazioni all’Esquilino è impressionante e superiore a quella di altre zone: segno della presenza di numerosissime buche.

Ma non basta; la natura di queste buche, specie in alcune strade come via Giolitti, è da ricercare non solo  nella modesta qualità dei lavori di asfaltatura eseguiti negli anni precedenti ma soprattutto per la presenza dei cosiddetti “Sinkholes antropogenici”, cioè delle cavità sotterranee dovute all’intensa attività di estrazione di materiali da costruzione risalenti addirittura ad epoche pre-romane  e dalla presenza di numerosissimi reperti archeologici.

Ci siamo già occupati di questo problema in tempi non sospetti (vedi  post del 2016) ma, finalmente, anche a livello giornalistico, in questi ultimi giorni, si è scoperta questa importante particolarità del sottosuolo di Roma (vedi articolo de “Il Tempo” del 28 marzo 2018). Di seguito la mappa stilata da alcuni studiosi del problema dell’ Università La Sapienza pubblicata nel 2015 (Memorie descrittive della Carta Geologica d’Italia XCIX 2015, pp. 167-188 figg 27; 1 tav ft. Analisi della suscettibilità ai sinkholes antropogenici nel centro urbano di Roma – G. Ciotoli, S. Nisio, R. Serafini).Cliccando sull’immagine è possibile accedere  al documento completo.

Ormai anche le istituzioni hanno capito che alcune strade come via Giolitti hanno bisogno di interventi strutturali e non semplici rattoppi (il 30 marzo scorso c’è stato un incontro su questo tema presso i locali del I Municipio) : il filmato e le foto illustrano una buca “storica” e resistente a qualsiasi tentativo di rattoppo presente, ormai da decenni, davanti al cd. Tempio di Minerva Medica

E il traffico? A  parte il fatto che le buche peggiorano la sicurezza (già notevolmente precaria) sulle strade di Roma essendo delle vere e proprie trappole per cicli e motocicli ed essendo causa di frenate e repentini cambi di direzione per gli autoveicoli, vorremmo mostrare gli effetti causati dalla chiusura del breve tratto di via Cairoli che va da via Giolitti a via Principe Umberto a causa della presenza di questa buca davanti all’ex Cinema Apollo avvenuta sabato 24 marzo e protrattasi fino al lunedì successivo. Ecco, il lunedì mattina, gli effetti di questa decisione: nelle foto come si presentavano viale Manzoni e via di Porta Maggiore completamente intasate e via Principe Umberto incredibilmente quasi libera dal traffico a causa della parziale chiusura di via Cairoli.

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Tutto questo per affermare che quando si tratterà di mettere mano alla viabilità del Rione Esquilino viste le grosse novità che ci attendono nei prossimi anni non si potrà procedere con dei semplici colpi di spugna: basta vedere quello che succede con una chiusura di 30 metri di una strada o dei semplici restringimenti di carreggiata per lavori. C’è bisogno di considerazioni realistiche e analitiche sui flussi del traffico insieme a una visione complessiva del problema che tenga presente le varie componenti senza retorica ma con grande pragmatismo.

 

Gennaio 2018, SOS strade dell’Esquilino

Ci siamo spesso preoccupati  di via Giolitti: l’assurdo passaggio di mezzi pesanti e di un treno a scartamento ridotto ha causato, causa e causerà ingenti danni a monumenti e palazzi e ha rovinato, rovina e rovinerà l’esistenza a centinaia di persone che hanno la sfortuna di abitare accanto a questo autentico castigo di Dio e convivono tutti i giorni con continue scosse telluriche al passaggio dei convogli e degli aubus turistici e di linea. E non bastano neppure le pubblicazioni scientifiche  sui “sinkholes antropogenici” di cui via Giolitti è un esempio tra i più significativi di tutta la città di Roma per far cambiare idea agli amministratori: il cosiddetto “trenino” deve passare per forza lì costi quel che costi (e oltretutto costerà ai cittadini romani più di cento milioni di Euro) e così anche i bus turistici e di linea.

La situazione della strada è a dir poco allarmante: ad ogni pioggia si aprono buche molto pericolose per chi ha la sventura di passarci sopra.  Ma è tutta la via a destare allarme,  avvallamenti sempre più lunghi e profondi, sia sulla sede stradale sia in quella ferroviaria, dovrebbero allertare le autorità competenti. C’è assoluto bisogno ad avviare un discorso per programmare lavori seri di consolidamento e non semplici rattoppi che lasciano il tempo che trovano.

Qui sotto alcune fotografie di buche a via Giolitti scattate in questi giorni (non è una città appena bombardata) e un filmato della buca “storica” davanti al Tempio di Minerva Medica di cui si occupò anche “L’Unità” in un articolo del 29 dicembre del 2004 purtroppo non più disponibile on-line.

Ma non c’è solo via Giolitti,  vorremmo spostare l’attenzione anche su un’altra via del Rione martoriata da un traffico incessante di mezzi pubblici (tram e autobus) e mezzi privati: via di Porta Maggiore. Nei giorni scorsi si è aperta una buca abbastanza profonda nella carreggiata in direzione  di Porta Maggiore. Certo non era comparabile alle voragini che si aprono periodicamente a via Giolitti e impongono lo stop al passaggio del “trenino” per settimane se non addirittura mesi (anche qui per gli amministratori, che problema c’è?), ma era talmente profonda da richiedere l’intervento dei Vigili Urbani per segnalarla prima che fosse riparata.

A lavoro effettuato ci siamo recati sul posto ed abbiamo avuto una spiacevole sorpresa: a parte la qualità mediocre del rattoppo, infatti dopo poche ore la buca (anche se ovviamente meno profonda) era già ricomparsa, ci siamo accorti che un precedente intervento era già stato compiuto alla stessa altezza sulla corsia del tram e c’è una crepa che attraversa tutta la strada da marciapiede a marciapiede.

Tenendo presente che anche nella carreggiata opposta c’è una situazione che si trascina da anni, con crepe e buche che si aprono periodicamente in prossimità di un tombino all’altezza dell’incrocio con viale Manzoni chiediamo alle autorità di non procrastinare ulteriormente le decisoni perchè c’è bisogno di interventi non solo al manto stradale ma anche all’intera viabilità del Rione. I prossimi provvedimenti infatti rischiano di peggiorare la situazione ancor di più di quanto non lo sia oggi: lo smantellamento di una parte delle sopraelevata e lo spostamento di diversi posteggi per i bus turistici verosimilmente all’interno del nostro Rione rischiano di paralizzare intere zone dell’Esquilino e peggiorare ancor di più  la qualità della vita dei residenti. L’Associazione Abitanti via Giolitti Esquilino si è fatta carico, all’inizio della scorsa estate, di un sopralluogo con alcuni amministratori del Comune per far vedere sul posto lo stato di alcune strade del Rione. C’era stato assicurato, in tempi brevi, l’istituzione di un tavolo per discutere di questi problemi con gli attori interessati (Comune, Municipio, Ministero dei Beni Culturali e residenti), ma stiamo ancora aspettando. Chi non aspetta, sono le buche.