La notizia della mutilazione della Santa Bibiana di Bernini, che ho dato ieri su Repubblica, ha avuto una grandissima eco: se ne sono occupati i telegiornali, e i carabinieri del Nucleo di Tutela hanno aperto un fascicolo su questa incredibile vicenda.
Nel disastro, questo è almeno un motivo di consolazione.
Innanzitutto perché forse così sapremo esattamente cosa è successo. Quel che per ora filtra, è che l’incidente sarebbe successo il 24 aprile mattina, mentre l’opera veniva ricollocata sull’altare. Un errore nell’uso del supporto (tavolette saponate) avrebbe provocato un impatto tra la statua e la nicchia, e l’anulare sarebbe stato tranciato di netto. Molte sono le cose che non sappiamo, soprattutto circa l’inconcepibile scelta di non comunicare quel che era successo.
Ma c’è un’altra ragione, anche più importante, per cui dobbiamo essere grati al clamore mediatico dell’amputazione di Bibiana. Ed è che questo clamore costringe a vedere ciò che rimuoviamo…
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