Che in tutta Roma e in particolare all’Esquilino esistano svariati problemi complessi dalle soluzioni tutt’altro che facili ormai lo sanno tutti ma che si continui ad operare senza risolvere nulla e creare delle ciclicità infinite è disarmante.
A viale Manzoni nel tratto tra via Principe Eugenio e via Conteverde, ormai da qualche anno, stazionano sul marciapiede dei senzatetto. Passando, sul lato destro, coperte, cartoni, materassi e cianfrusaglie varie (anche racchette da tennis) a sinistra ogni genere di rifiuti compresi escrementi fisiologici. In maniera ciclica l’AMA e i Servizi Sociali del Comune si affacciano ogni tanto e ripuliscono il marciapiede ma solo dopo poche ore lo stesso si ripopola dei medesimi senza tetto che stazionavano lì prima dell’intervento. Le foto seguenti sono state scattate dalla fine di gennaio ’23 fino ad oggi e testimoniano che in questo breve intervallo di tempo AMA e Comune sono intervenuti ben due volte. Ma anche lo scorso anno si è andati avanti con simili interventi che non hanno risolto nulla: chi dorme per strada continua a dormire per strada e sulla via in poco tempo si accumula immondizia di ogni genere









Sempre a viale Manzoni esiste da anni un’icona del degrado e delle politiche assurde del Comune: un armadio che contiene una centralina del gas che è divenuto il ripostiglio di rifiuti e cianfrusaglie varie sia dei senzatetto che dei rovistatori di zona che poi rivendono questa “merce” al mercatino di Porta Maggiore.
Invece di riparare gli sportelli una volta per tutte e chiudere l’armadio con una serratura e/o un lucchetto, si preferisce avvolgerlo con il nastro giallo che dopo poche ore ovviamente viene rimosso


E quello che succede sul muro esterno della chiesa di Santa Bibiana ormai è divenuto una farsa: da anni i vandali si divertono, indisturbati, ad imbrattarlo, e puntuale dopo pochi giorni arriva il servizio del Comune che cancella le scritte e gli sgorbi. Ma quanto costa quel muro alla cittadinanza?



Infine un tweet apparso nei giorni scorsi che partendo dai lavori effettuati nel sottopassaggio Turbigo, che tra l’altro sono costati non poco, arriva alle medesime conclusioni delle non soluzioni del Comune