Ecco un dipinto dell’interno della magnifica chiesa di Santa Bibiana, opera di F. M. Granet, che testimonia di un evento solenne che ha avuto luogo, presumibilmente, nei primi anni del XIX secolo.
Il quadro denominato “Il sermone a Santa Bibiana” è esposto presso il Museo d’Arte di Dallas. Oltre l’eccezionalità dell’evento che ritrae, evidenzia lo stravolgimento dell’interno della chiesa con un baldacchino approntato per facilitare l’esecuzione del sermone e addirittura una tribunetta per ospitare i prelati. Ma ciò che attira l’attenzione è la differenza con la chiesa attuale
Questa immagine è stata scattata in occasione della fine dei recenti lavori di riparazione e adeguamento dell’impianto di illuminazione ed evidenzia un fatto particolare: quando venne dipinto il quadro il soffitto della chiesa era affescato e purtroppo questi affreschi sono stati asportati ed eliminati forse perchè irrimediabilmente danneggiati.
Altra notevole differenza, questa volta in senso inverso, è l’assenza nel dipinto, dello stemma papale della famiglia Barberini che è invece ben visibile attualmente al centro della vetrata situata sopra l’altare maggiore e che senza alcun dubbio è un’opera posteriore
Ormai è inutile continuare a dre le solite cose: contano i fatti e per l’ennesima volta è stato insozzato il muro esterno della chiesa di Santa Bibiana e per l’ennesima volta sarà necessario ridipingerlo. Vediamo quanto durerà questo teatrino
Circa un mese fa mostravamo gli scarabocchi vandalicamente lasciati di nuovo sul muro esterno di Santa Bibiana dopo pochi giorni dalla sua ripulitura (vedi). Ora, per l’ennesima volta, è stato ripulito
ma ci chiediamo fino a quando andrà avanti questa pantomima che, tra l’altro, rischia anche di costare non poco per le non floride casse comunali.
Oltretutto, forse per ritorsione, guardate come hanno ridotto il muro una decina di metri più avanti
Possibile che non esista una soluzione a questo scempio, che si possa arrecare danni anche a dei monumenti senza essere scoperti e rimanere impuniti?
Ecco anche un video del muro da una parte ripulito e più avanti pesantemente insozzato
E’ passato poco più di un mese da quando abbiamo pubblicato un post (vedi) rallegrandoci del fatto che era stato ripulito per l’ennesima volta il muro esterno dela chiesa di Santa Bibiana a via Giolitti. Purtroppo siamo di nuovo da capo a dodici: i vandali di turno sono tornati ed hanno di nuovo insozzato il muro.
Le foto di confronto questa volta sono al contrario, prima il muro pulito e poi quello attuale con tanto di scritte e scarabocchi vari.
E come si può constatare sono ritornati anche i vari rifiuti nell’aiuola all’uscita della chiesa. Ma dobbiamo rassegnarci a vedere questo sconcio? Possibile che non si possa far nulla?
E’ senz’altro una bella notizia, ma fino a quando andrà avanti questa storia? Un monumento di grande bellezza ed importanza come la chiesa di Santa Bibiana, piccola, ma piena di autentici tesori dell’arte e della storia alla mercè di questi imbecilli imbrattatori che, non contenti di aver di nuovo insozzato il tunnel omonimo, ripulito da pochi mesi, si sono divertiti ad imbrattare di nuovo il muro esterno della chiesa.
Ora anche l’aiuola accanto all’entrata della chiesa è stata ripulita
ma fino a poco tempo fa ecco come era ridotta
Sarebbe ora che la zona venisse sorvegliata almeno con delle videocamere (che ora costano pochissimo) per evitare un enorme ed inutile spreco di risorse umane e economiche .
Se piove a Santa Bibiana piove 40 giorni e una settimana
Il 2 dicembre ricorre la festa di Santa Bibiana (o Viviana) e quest’anno, se diamo ascolto all’antico proverbio, ci aspettano diversi giorni di pioggia e maltempo. Per la vicenda storica legata alla vita e la morte della Santa rimandiamo al post che abbiamo pubblicato lo scorso anno (vedi), vorremmo ancora una volta sottllineare l’importanza artistica della piccola ma antichissima chiesa dell’Esquilino dedicata alla Santa, splendido esempio del barocco romano e piena di opere d’arte di grande valore e bellezza.
Questa piccola chiesa non finisce mai di stupire! Verso la fine di giugno, per la prima volta, ho potuto ammirare l’eccezionale effetto luminoso del sole che, verso le 19:30, grazie a un finestrone opportunamente posizionato, pian piano sale fino ad illuminare il volto della statua di Santa Bibiana posta sull’altare maggiore ed opera di quel genio di Gian Lorenzo Bernini. Purtroppo la fotografia solo in parte rende il fantastico spettacolo che si può godere dal vivo ma è una testimonianza di come il genio e la maestria resistano al passare dei secoli e alle offese che nel tempo maldestri interventi architettonici e paesaggistici hanno inferto a questa chiesa stupenda.
Ma lo stupore non finisce qui perchè quasi contemporaneamente ho avuto modo di leggere un articolo di Dimitri Ticconi che descrive con dovizia di particolari, tratti da fonti storiche, le fasi e gli attori della ricostruzione della chiesa così come è arrivata ai giorni nostri, avvenuta nella prima parte del XVII secolo sotto il papato di Urbano VIII.
Ebbene, anche se questa trattazione ridimensiona il ruolo avuto da Gian Lorenzo Bernini nell’elaborazione e nella progettazione dell’architettura della chiesa e in seguito nella gestione del cantiere, è incredibie come già a quel tempo fosse chiaro che per la buona riuscita di un progetto fosse necessario un lavoro di squadra (team) con compiti ben prestabiliti nell’attribuzione delle varie attività e il controllo dei tempi di realizzazione. Non c’è nulla di nuovo sotto il sole ma tutto ciò deve insegnare come non sia possibile al giorno d’oggi non programmare minuziosamente le varie fasi di un progetto per evitare di avere sorprese tali da far lievitare tempi e costi.
Per scaricare il .pdf dell’articolo cliccare sull’immagine seguente
Ormai è diventato un teatrino: vandali che approfittando della notte e della mancanza (fino ad ora) di qualsiasi forma di video sorveglianza imbrattano la parete esterna della chiesa di Santa Bibiana e addetti al decoro urbano (che ringraziamo) che la riverniciano . Ma forse c’è una novità: chissà che il nostro consiglio di installare delle videocamere non sia caduto nel vuoto. E’ apparso infatti all’incrocio di via Giolitii con il tunnel di Santa Bibiana questo strumento che ha tutta l’aria di essere una videocamera montata a notevole altezza per non essere danneggiata o coperta e puntata verso la chiesa.
Speriamo di non esserci sbagliati e grazie all’ausilio della tecnologia finisca una volta per tutte questo assurdo e avvilente teatrino.
Di nuovo imbrattato il muro esterno della chiesa di Santa Bibiana a via Giolitti. Non si fa in tempo ad abituarsi al muro ripulito che i soliti vandali (che restano sempre impuniti) ricominciano con i loro assurdi graffiti insozzandolo dopo che era stato ripulito per l’ennesima volta alla fine dello scorso anno
La scorsa estate è stato ripulito il tunnel accanto alla chiesa ( che ne prende anche il nome) visto che era ridotto in uno stato pietoso (vedi articolo di Diario Romano) ma solo dopo pochi giorni la situazione è di nuovo precipitata come risulta da questo post dall’account Facebook di “Roma fa schifo”
Il Comune è corso ai ripari e all’inizio di maggio è apparso questo post sull’account ufficiale Facebook della Sindaca Virginia Raggi che illustrava la posa in opera di ben 16 videocamere nel tunnel di Santa Bibiana per prevenire ulteriori atti vanadalici.
A questo punto ci si chiede ma chi deve ripulire ogni volta questo muro della chiesa, il Comune, la Soprintendenza, il Vicariato? Ma non si potrebbe pensare ad installare un paio di videocamere (non ne servono di più) per porre una volta per tutte la parola fine a questo autentico sconcio?
Non dimentichiamo che stiamo parlando di una delle chiese più antiche di tutta Roma, prima opera architettonica di G.L. Bernini. E’ possibile chiedere un minimo di salvaguardia in più per un gioiello che in tutte le altre città del mondo sarebbe valorizzato e tutelato come merita?
A tal proposito un estratto di un articolo di Tomaso Montanari, uno dei maggiori esperti contemporanei del Barocco, pubblicato su °L’ora d’arte”, che fotografa in maniera esaustiva l’importanza e la non felice situazione attuale della chiesa
“La chiesa più bella di Roma
Tra le mille, meravigliose, chiese di Roma, forse la mia preferita è Santa Bibiana. Non c’è altro luogo in cui la sopravvivenza del passato tra noi appaia altrettanto struggente. […] La chiesa è antichissima (…) quando fu costruita, essa si trovava in campagna, tra ville, alberi e prati incantati. E tutto, lì intorno, era così – meravigliosamente intatto – più di mille anni dopo quando fu improvvisamente ritrovato il corpo della santa martire Bibiana. Regnava allora Papa Urbano VIII, che chiese al suo artista preferito – lo scultore Gian Lorenzo Bernini – di diventare anche architetto per restaurare, abbellire, reinventare la casa di Bibiana, di sua sorella Dafrosa, di sua mamma Demetria. Gian Lorenzo lo fece […] Tutto questo c’è ancora. Dentro, intendo: perchè fuori tutto è diverso. Come una scialuppa sbattuta dal mare in tempesta, la chiesa è in balia del traffico e del caos della città moderna. La lambisce la Stazione Termini, i binari le passano quasi sul tetto, la sovrasta una torre moderna, a cilindro, e davvero sembra una barchetta speronata da una portaerei. Quando poi passa il tram, il rumore è così forte che non riesci ad ascoltare i tuoi stessi pensieri. I muri sono coperti di scritte, le strade fangose, i cassonetti aperti, stracolmi.
Nei giorni scorsi è stato inaugurato il presepe avveniristico a Piazza Vittorio ideato da Guillermo Mariotto (vedi nostro post). L’accoglienza, a dire il vero, è stata alquanto fredda e non poche critiche si sono levate sui social network. Anche per pura curiosità abbiamo ideato questo mini sondaggio per vedere l’indice di gradimento del presepe avveniristico anche al di fuori dei confini dell’Esquilino.