Come abbiamo più volte fatto presente il complesso archeologico delle Terme di Diocleziano, una delle sedi del Museo Nazionale Romano, è enorme e a tutt’oggi esistono degli ambienti poco conosciuti e/o chiusi al pubblico ma non meno importanti e interessanti. Una delle iniziative che sono state intraprese in questo lungo periodo di stop forzato dovuto alle norme anti contagio al coronavirus è proprio quella di far conoscere attraverso nuovi mezzi di comunicazioni questi ambienti con spiegazioni chiare ed esaurienti.
Si inizia con l’aula VI, un ambiente in fase di restauro e non ancora aperto al pubblico. All’interno la riproduzione in gesso in scala 1:1 del portale del Monumentum Ancyranum (Tempio di Roma e Augusto ad Ancyra attuale Ankara in Turchia) eseguita in occasione della grande mostra del 1911 allestita per i festeggiamenti del cinquantenario dell’unità d’Italia.
Oltre alle notizie storiche ed archeologiche anche diverse curiosità sulle varie utilizzazioni di numerosi ambienti delle Terme di Diocleziono fino all’inizio del ‘900. Ecco la breve presentazione del Museo Nazionale Romano e il filmato relativo all’aula VI
Quanti spazi inesplorati, quante opere sconosciute sono racchiuse nel Museo nazionale Romano? Iniziamo oggi a scoprirle con MNR svelato!
A differenza di quello che sta accadendo in questi mesi con la pandemia che rischia di attentare alla nostra salute e alla nostra situazione economica, durante la seconda guerra mondiale i pericoli derivanti dai bombardamenti riguardavano non solo le persone ma anche le cose e in una città come Roma il rischio che le bombe distruggessero dei monumenti o delle opere d’arte era veramente elevato. Tanto è vero che fu distrutta e in seguito ricostruita l’antichissima basilica di San Lorenzo fuori le Mura. La storia che ci racconta il Museo Nazionale Romano attraverso in suo account Facebook testimonia che, pur con dei mezzi limitatissimi, con il contributo dei commercianti dell’Esquilino, si misero in sicurezza tutte le opere esposte nel Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano e tutte quelle che giacevano nei magazzini. Sicuramente un’altra bella storia che sottlinea da una parte l’amore per le testimonianze del passato ma anche un altro esempio di solidarietà del nostro Rione.
Il nuovo direttore del Museo Nazionale Romano si racconta a Tuttifrutti programma di RAINews 24 presentandosi e facendo vedere dei luoghi del Museo delle Terme di Docleziano attualmente non accessibili al pubblico. Il momento di stasi dovuto al divieto di visitare i Musei dell’ultimo DPCM viene utilizzato per elaborare nuovi progetti tra cui quello di istituire un percorso tra le quattro sedi del Museo Nazionale Romano: Il Museo delle Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo, Palazzo Altemps e la Crypta Balbi
Ricostruzione dell’Arco di Gallieno già Porta Esquilina al Foro Esquilino
Leggere delle storie come quella pubblicata sull’account Facebook del Museo Nazionale Romano, relativa a P. Vibius Quintio , antico “cuoco a noleggio ” e “ministrator” di successo, oltre al piacere di scoprire nuove informazioni sul nostro passato e sulle nostre origini non può che farci pensare che “nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma (Lavoisier)” anche per le attività che sembrano figlie dei nostri tempi perchè già a nell’Antica Roma oltre ai problemi dell’alta cucina erano presenti anche quelli per l’organizzazione e la programmazione delle varie fasi lavorative relative ad un evento tanto che il termine antico “cuoco a noleggio” può essere accostato all’odierno “chef a domicilio” e “Ministrator” al “Project Manager”
Non solo, ma è un ulteriore esempio di come un problema se ben affrontato e risolto possa diventare una risorsa
Ecco il post con la storia di Publio Vibius Quintio pubblicato dal Museo Nazionale Romano
Il post pubblicato dal Museo Nazionale Romano sul proprio account Facebook che descrive con dovizia di particolari il ritrovamento del mosaico della “Testa di Medusa” avvenuto nel 1911 nei pressi di via Emanuele Filiberto
Per tutto il mese di Ottobre, ogni Giovedì e Venerdì puoi scoprire la magia di una visita alle Terme di Diocleziano o a Palazzo Massimo, che aprono le porte per svelare i loro capolavori al chiaro di luna!
L’ingresso è gratuito e valido per una sola sera e permette di visitare entrambe le sedi a partire dalle 19,45 fino alle 22,30 (ultimo ingesso 21,45).
Nel corso dei secoli le Terme di Diocleziano, imponente complesso monumentale di epoca imperiale, sono state adattate e ristrutturate per diverse destinazioni di uso (vedi post). Forse molti non sanno che alla fine del secolo XVI una parte venne adibita ad ospitare addirittura un vero e proprio enorme granaio in grado di assicurare una quantità costante in tutti i periodi dell’anno e per tutta la città di Roma di questo preziosissimo dono della natura: il grano.
In questi post di Facebook del Museo Nazionale Romano approfondimenti di questo singolare e poco conosciuto utilizzo della Terme di Diocleziano
In occasione delle Giornate Europpe del Patrimonio sarà possibile visitare diversi monumenti a Roma e in tutt’Italia. A seguire i luoghi che aderiscono all’iniziativa nel Rione Esquilino:
Il tema della riqualificazione urbanistica e ambientale costituisce l’argomento centrale di questo incontro: il complesso degli horti e dell’auditorium con la sua ricca decorazione pittorica diviene lo spunto per una riflessione sui temi del recupero, del risanamento e della trasformazione urbanistica nel rispetto della sostenibilità ambientale nel mondo contemporaneo. Ad un inquadramento topografico del monumento nell’area dell’Esquilino con la sua complessa storia di trasformazioni d’uso, seguirà la storia di questo settore della città originariamente esterno alle mura serviane ed utilizzato come necropoli, poi bonificato da Mecenate e trasformato in lussuoso complesso
Una sera alla corte di Elena e dei Severi, visite guidate contingentate nel comprensorio archeologico di Santa Croce in Gerusalemme. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio è prevista un’apertura serale dell’area archeologica. Il sito è un complesso di grande suggestione e oggetto di recenti interventi di scavo e di restauro. L’area, fin da epoca augustea, si caratterizzava come un quartiere di grandi dimore private. Nel corso del III secolo d.C. fu scelta dagli imperatori Severi (Settimio Severo, Caracalla, Elagabalo) per edificarvi una lussuosa residenza, distinta dalla sede ufficiale del Palatino. Il complesso era articolato in vari nuclei monumentali (villa, anfiteatro, circo, ninfei) all’interno di un vasto parco. La costruzione delle mura Aureliane (271-275 d.C.) ne spezzò l’unità, inglobandone alcune strutture. Con Costantino il complesso, notevolmente modificato, continuò a funzionare come residenza imperiale con il nome di Palazzo Sessoriano (che significa luogo di soggiorno imperiale), poi lasciato alla madre Elena. Con gli interventi di questo periodo, l’impianto originario della villa si arricchì con strutture pubbliche e private, fra le quali emergono i resti di una grande aula per udienze (Tempio di Venere e Cupido) e case destinate ai membri della corte.
Domenica 27 settembre dalle 14.30 alle 18.30 la Soprintendenza Speciale di Roma promuove un ciclo di visite guidate nell’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme. Un giorno alla corte imperiale è il titolo scelto per rappresentare l’evento che si inserisce nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2020. L’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme è un complesso di grande suggestione e oggetto di recenti interventi di scavo e di restauro. L’area, fin da epoca augustea, si caratterizzava come un quartiere di importanti dimore private. Nel corso del III secolo d.C. fu scelta dagli imperatori Severi (Settimio Severo, Caracalla, Elagabalo) per edificarvi una lussuosa residenza, distinta dalla sede ufficiale del Palatino. Il complesso era articolato in vari nuclei monumentali (villa, anfiteatro, circo, ninfei) all’interno di un vasto parco. La costruzione delle mura Aureliane (271-275 d.C.) ne spezzò l’unità, inglobandone alcune strutture. Con Costantino il complesso, notevolmente modificato, continuò a funzionare come residenza imperiale con il nome di Palazzo Sessoriano (che significa luogo di soggiorno imperiale), poi lasciato alla madre Elena. Con gli interventi di questo periodo, l’impianto originario della villa si arricchì con strutture pubbliche e private, fra le quali emergono i resti di una grande aula per udienze (Tempio di Venere e Cupido) e case destinate ai membri della corte.
Attività didattiche ed educative per bambini con disabilità
Workshop a cura del Servizio Educativo del Museo Nazionale Romano in collaborazione con l’Associazione “l’abilità Onlus”.
Il workshop, teorico e pratico, ha l’obiettivo di proporre metodi e strategie per avvicinare il bambino con disabilità intellettiva al museo, alla scoperta della storia, dell’arte e dell’archeologia.
Le Terme di Diocleziano erano uno dei complessi monumentali più grandiosi dell’antichità. Inevitabile che nei secoli successivi le sue imponenti strutture siano state utilizzate per diversi scopi ed anche Michelangelo si cimentò in diverse ristrutturazioni di questo eccezionale monumento.
In questi brevi post del Museo Nazionale Romano varie storie che hanno portato alle trasformazioni delle Terme di Diocleziano (in particolare quelle del XVI secolo) ancora oggi visibili e godibili corredate da diverse stampe d’epoca di Etienne Dupérac
Ecco la statua di Augusto nelle vesti di Pontefice Massimo in una moderna riproduzione in 3D. Utilizzare il mouse per ammirare l’opera a 360°
La storia del suo rinvenimento sottolinea come l’Esquilino sia stato (e sia tuttora) un’autentica miniera di capolavori dell’antichità. In questo caso la statua di Augusto nelle vesti di Pontefice Massimo, una delle più famose e più fotografate di Roma Antica, che si trova al Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano, venne ritrovata nel 1910 in una proprietà privata tra via Mecenate e via Labicana.
Di seguito il post di Facebook a cura del Museo Mazionale Romano con la storia del rinvenimento e le fotografie d’epoca