Il TG3 Lazio nell’edizione del 3 aprile 2023 delle ore 14:00 ha trasmesso un servizio di Maria Teresa Laudando relativo alle proteste di alcune associazioni per il ventilato trasloco della statua del Discobolo Lancellotti e di altre statue dalla sede del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo a quella di Palazzo Altemps
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Incendio a Porta Maggiore, miseria e nobiltà di uno dei monumenti più belli di Roma Antica
Ieri sera, 11 novembre, c’è stato un incendio in una delle parti più degradate dell’area archeologica di Porta Maggiore. Fortunatamenete non ci sono stati danni a persone ma la situazione generale del sito è divenuta ancora più precaria e imbarazzante. Nelle foto seguenti l’impressionante rogo e quello che rimane dei quintali di rifiuti bruciati e anneriti ammassati in quell’area
Nei giorni scorsi avevamo creato un post che parlava dei problemi dell’area in questione evidenziando i luoghi abbandonati e incolti divenuti discariche e/o latrine a cielo aperto, il mercatino abusivo in cui si vende di tutto, anche oggetti recuperati dai cassonetti dell’immondizia, i rifiuti sparsi e i muri transennati da decenni con il legname fradicio e ormai annerito. A tal proposito un Tweet di Luce su Roma con un breve filmato di quello che purtroppo avviene quasi quotidianamente a pochi passi dalla Porta
E un paio di foto che testimaniano come il “mercatino” riempia di rifiuti anche luoghi limitrofi alla piazza: qui sotto via Giolitti e via di Porta Maggiore


Ma la “miseria” non finiva qui, anzi: ecco come erano (e sono) ridotte altre zone dell’area archeologica tra cui quella interessata dall’incendio prima che avvenisse, in un breve filmato
Ebbene quello che fino a ieri era un’ottima notizia, cioè che la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, responsabile per quanto riguarda l’area archeologica della Porta, avesse deciso di iniziare nei prossimi mesi i lavori di bonifica delle zone più degradate, la messa in sicurezza e il restauro dei muri pericolanti e una diffusa riqualificazione di tutta l’area archeologica, ora diviene una necessità impellente. Ed anche il progetto dell’ACEA per illuminare a dovere il monumento non può essere ancora rimandato anche per ragioni di sicurezza perchè non ci siano più aree praticamente al buio.
La speranza è quella di ridonare a Porta Maggiore quella dignità che merita in tempi brevi ma è necessario che entrino in gioco anche altre realtà come l’AMA per ripulire sistematicamente l’area archeologica e le Forze dell’Ordine magari con un presidio fisso per stroncare una volta per tutte l’odiosa presenza del mercatino abusivo.
Il Museo Ninfeo di Piazza Vittorio
Il filmato della Soprintendenza speciale di Roma sul Museo Ninfeo creato nei sotterranei del Palazzo ENPAM a Piazza Vittorio.
Altre immagini del Museo che merita di essere visitato
Inoltre il Muse Ninfeo ha attirato l’attenzione degli appassionati di archeologia di tutto il mondo come testimonia questo tweet
5 luoghi magici ed esoterici da non perdere all’Esquilino
Un interessante articolo apparso sul sito web roma.wayglo.it che evidenzia come l’Esquilino sia un luogo da visitare anche per chi è appassionato di magia e culti esoterici.
Ecco l’articolo integrale
Si dice spesso che Roma è magica, per la bellezza che promana. Chiunque la visiti, ne rimane affascinato. Tuttavia, la magia nella Capitale si declina anche in un altro senso, più letterale. Esistono, infatti, luoghi avvolti dalla leggenda, che rivelano un volto alternativo della città. Più oscuro, ma anche più accattivante. Ecco, allora, un piccolo itinerario per gli amanti del brivido e del mistero. Passeggeremo per le strade dell’Esquilino, alla scoperta di cinque luoghi magici ed esoterici da non perdere.
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Uno scorcio sul quartiere Esquilino
La Porta Magica di piazza Vittorio
Nei giardini di piazza Vittorio Emanuele c’è un misterioso accesso, custodito da due mostri di pietra. È la Porta Magica o Porta Alchemica, antico ingresso della villa del marchese Massimiliano Savelli Palombara, vissuto a metà del Seicento. Lungo il bianco stipite di travertino sono incisi simboli ed enigmatiche frasi in latino. Leggenda vuole che si tratti della formula segreta per trasformare il piombo in oro, ottenuta dal marchese, appassionato alchimista, da un anonimo pellegrino, suo ospite per una notte.
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La misteriosa porta magica di Piazza Vittorio
L’Auditorium di Mecenate (e il Campus Esquilinus)
Lungo via Merulana, quasi di fronte al teatro Brancaccio, sorge un insolito edificio, coperto da una tettoia. Si tratta del cosiddetto Auditorium di Mecenate, unica struttura visibile dell’antico complesso costruito dal celebre consigliere dell’imperatore Augusto. La costruzione degli Horti di Mecenate in questo sito non è casuale. Serve a cancellare per sempre un luogo tenebroso. Qui, infatti, in epoca antica si estende il Campus Esquilinus, un gigantesco cimitero, che di notte si popola di prostitute e di streghe in cerca di ingredienti per le proprie pozioni. Quella compiuta da Mecenate, di fatto, è una riqualificazione.
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L’Auditorium di Mecenate (e il Campus Esquilinus)
La chiesa dei Santi Vito e Modesto
Curiosa fin dalla sua collocazione, addossata all’Arco di Gallieno, la chiesa dei Santi Vito e Modesto custodisce una reliquia dal nome molto insolito: la pietra scellerata. È un cippo marmoreo che, secondo la leggenda, sarebbe stato utilizzato per tagliare la testa a diversi martiri. Nel Medioevo, gli vengono attribuite anche doti taumaturgiche. Si dice che ingerire la polvere di questa pietra possa metterti al sicuro contro la rabbia dei cani. In verità, questa non è che un’antica stele funeraria dedicata a un certo Elio Terzio Causidico.
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La Chiesa dei Santi Vito e Modesto
La basilica sotterranea di Porta Maggiore
Nel 1917, durante i lavori per la costruzione del viadotto ferroviario della stazione Termini, il terreno cede, rivelando i misteri del sottosuolo. Così viene alla luce la Basilica sotterranea di Porta Maggiore, una struttura rimasta sepolta per secoli, avvolta dall’oblio. Soffitti e pareti sono coperti di splendidi stucchi, che raffigurano scene tratte dal mito, tutte riferite al destino dell’anima, al mondo ultraterreno. Forse, ci troviamo all’interno del tempio di una setta misterica, il luogo di culto dove si riunivano i neopitagorici.
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La Basilica sotterranea di Porta Maggiore
Il tempio di Iside
L’ultima tappa di questo viaggio ci porta alle pendici del colle Oppio, in via Pietro Verri. Di fronte ai nostri occhi si ergono i resti monumentali del tempio di Iside e Serapide, santuario costruito in onore delle divinità orientali, il cui culto si diffonde a Roma intorno al I secolo a.C. Chi segue il loro culto, viene iniziato ai sacri misteri attraverso una serie di riti, che non sono noti ai profani.
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Il Tempio di Iside
Il “Vaso Medici” alla Galleria degli Uffizi, uno dei tanti tesori ritrovati nei secoli scorsi all’Esquilino. Ammiratelo anche in 3D
Il monumentale cratere neoattico denominato Vaso Medici, dopo gli accurati restauri degli scorsi anni, è divenuto una delle opere più ammirate all’interno della Galleria degli Uffizi a Firenze. Come tanti altri reperti di epoca romana sparsi per i Musei di mezzo mondo è stato ritrovato nei secoli scorsi all’Esquilino (anche se ridotto in numerosi frammenti) e deve il suo nome al fatto che venne acquistato dalla famiglia Medici nel ‘500 per la loro villa romana e solo nel 1780 venne trasportato a Firenze nel Museo degli Uffizi.
Nel post dell’account Facebook di Ars Europa la storia e le vicissitudini di questa incredibile e bellissima opera d’arte
E per finire una vista in 3D del cratere neoattico. Non solo grazie a questa tecnologia è possibile ammirarlo in tutti i suoi lati e quindi con tutte le sue decorazioni, ma potendolo vedere anche dall’alto è possibile avere un’idea del minuzioso lavoro di ricomposizione e restauro eseguito dai secoli scorsi fino ai giorni nostri
Dal 23/09/22 al 09/10/22 “Moisai 2022” Voci contemporanee in Domus Aurea
Dal 23 settembre al 9 ottobre 2022
DOMUS AUREA
Moisai 2022
Voci contemporanee in Domus Aurea
Dal 23 settembre al 9 ottobre 2022 nove visite guidate in Domus Aurea che culminano nell’esperienza dell’arte performativa nel segno del contemporaneo nella Sala Ottagona.
Moisai 2022. Voci contemporanee in Domus Aurea è un’occasione suggestiva, unica finora e mai sperimentata prima, per immergersi nei luoghi della residenza imperiale che meglio riflettono uno degli aspetti più noti della figura di Nerone, ma raramente indagato: il suo amore per l’Arte. Partendo dai simulacri del ciclo statuario delle Muse, realizzato per l’imperatore e conservato, in frammenti, all’interno della Domus, una visita guidata culmina nell’esperienza dell’arte performativa, coniugata in tutte le sue diverse sfumature e nel segno del contemporaneo.
L’evento, promosso e organizzato dal Parco archeologico del Colosseo con la direzione artistica a cura di PAV, è articolato in nove incontri – in scena dal 23 settembre al 9 ottobre 2022 – ognuno dedicato ad una delle nove Muse del mito, le cui voci sembrano risuonare tra le sale della Domus in una lingua moderna e antica allo stesso tempo. Ogni sera, un nuovo artista libererà il canto di una Musa diversa, facendosi suo portavoce contemporaneo in un gesto antichissimo, sciolto e compiuto negli ambienti della Sala Ottagona, essa stessa straordinaria macchina scenica creata dagli architetti Severo e Celere per rispondere al progetto visionario di Nerone.
Il Programma
23 settembre – Talia, Colei che è festiva
Dialoghi sul cambiamento
di Valerio Aprea
con Valerio Aprea e Alessio Viola
24 settembre – Erato, Colei che provoca desiderio
Venere e Adone
di e con Roberto Latini
25 settembre – Urania, Colei che è celeste
NO RAMA
di Annamaria Ajmone
con Annamaria Ajmone, Marta Capaccioli, Lucrezia Palandri
30 settembre – Clio, Colei che rende celebri
Come una canna sul letto di un fiume – Frammenti dall’epopea di Gilgamesh
di Giovanni Calcagno
con Giovanni Calcagno e Vincenzo Pirrotta
1 ottobre – Melpomene, Colei che canta
Odisseo nostro contemporaneo
di Q Academy
con Graziano Piazza e Viola Graziosi
musiche dal vivo di Stefano Saletti, voce Barbara Eramo
regia Piero Maccarinelli
2 ottobre – Polimnia, Colei che ha molti inni
Alcune coreografie
di Jacopo Jenna
collaborazione e danza Ramona Caia
collaborazione e video Roberto Fassone
7 ottobre – Euterpe, Colei che allieta con il canto
Divenire del tempo trascorso
di e con Lorenzo Letizia e Marlene Kuntz
8 ottobre – Tersicore, Colei che si diletta nella danza
Open Octagon Score. Azione in forma di rito
di Adriana Borriello
con Adriana Borriello, Erika Bravini, Roberto Cherubini, Michael Incarbone, Ilenia Romano, Cinzia Sità
9 ottobre – Calliope, Colei che ha una bella voce
Il quotidiano innamoramento
rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri
con la guida di Cesare Ronconi
produzione Teatro Valdoca
con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Cesena

24/09 e 25/09 2022 Apertura straordinaria del cd. Tempio di Minerva Medica. Prenotazione obbligatoria
24 e 25 settembre 2022
in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2022
Aperture straordinarie del
TEMPIO DI MINERVA MEDICA
prenotazione obbligatoria
Apre al pubblico il 24 e il 25 settembre il monumento di via Giolitti. Architetti, paesaggisti, incisori, viaggiatori, scrittori e antiquari, in molti si sono lasciati affascinare dalle ardite architetture di quella che è considerata la terza cupola della Roma antica, in ordine di grandezza, dopo il Pantheon e le Terme di Caracalla. Dalla metà del 1400 il cosiddetto Tempio di Minerva Medica è entrato, con le sue arcate e la sua pianta ‘a margherita’ nell’immaginario collettivo. Le forme del grande monumento di via Giolitti sono diventate un modello e una fonte di ispirazione per artisti di grande fama, a cominciare da Raffaello passando per Bruegel il Vecchio per arrivare a Giorgio De Chirico, solo per citarne alcuni. Il primo ad intuire la funzione del monumento è stato Stendhal, nelle sue Promenades dans Rome del 1829 che lo immagina come una grande sala di rappresentanza.
Chiunque arrivi a Roma in treno non può fare a meno di vedere il grande edificio a ridosso dei binari, un biglietto da visita della città dove l’antico e il moderno convivono creando un’atmosfera unica.
Le visite guidate, a cura dell’architetto Alessandra Centroni, saranno quattro per ogni giornata di apertura, con turni alle 9.30, alle 10.30, alle 11.30 e alle 12.30, per un massimo di trenta partecipanti per gruppo. Le visite sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo
“Orfeo e le Sirene” in esposizione al Museo dell’Arte Salvata fino al 15/10/22
Il gruppo scultoreo del IV secolo a.C. composto da tre statue in terracotta a grandezza naturale raffiguranti Orfeo e le sirene, dopo varie vicissitudini e un paziente lavoro dei Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) è tornato in Italia e fino al 15 ottobre sarà esposto presso il Museo dell’Arte Salvata (Museo il Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano) prima di far ritorno a Taranto, luogo dove venne ritrovato e in seguito trafugato.
Ecco tre post relativi all’argomento apparsi sui rispettivi account Twitter di Ansa, Ministero della Cultura e TG3
Infine il servizio del TG3 Lazio andato in onda il 17 settembre nell’edizione delle 14:00
La basilica di Giunio Basso in una “pillola” di Museq
Tornano “Le pillole di Museq” dei brevi articoli su argomenti che hanno per tema l’Esquilino e la sua storia. L’articolo seguente parla della basilica civile di Giunio Basso, console romano morto il 25 agosto del 359 d.C., anticamente situata tra via Napoleone III e via Carlo Alberto, che purtroppo non esiste più. Fortunatamente i numerosi e preziosi reperti ritrovati nei secoli scorsi sono custoditi e visibili in vari musei di Roma. Un altro interessante esperimento di ricostruire a livello virtuale, grazie all’app Museq, la magnificenza dell’antico Esquilino ricollocando idealmente i preziosi ritrovamenti nei loro luoghi di origine
I colori di via Giolitti
In una sera di fine estate passeggiando per via Giolitti si possono ammirare delle scene come quelle immortalate dalle seguenti fotografie: il cd. Tempio di Minerva Medica, Santa Bibiana e l’ex cabina Ace della Stazione Termini illuminate con il sottofondoda di un cielo dai colori stupefacienti.


E tutto ciò è fonte di ispirazione per diversi artisti: dai dipinti di Mauro Reggio
a quello di Guglielmo Mattei
ed infine l’opera di Antonio Finelli

Ma spesso ci si imbatte con artisti che operano direttamente sulla strada per trarre ispirazione ed immortalare gli splendidi monumenti di via Giolitti


Qundi, cerchiamo di non rovinare tutto con progetti approssimativi e poco rispettosi dei fantastici monumenti che ci sono. E’ ora di tirar fuori idee e risoluzioni che finalmente valorizzino quell’immenso patrimonio archeologico, storico e artistico che va da Porta Maggiore alla Stazione Termini.