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Gennaio 2024: Aperture straordinarie della Basilica sotterranea di Porta Maggiore

3 – 12 – 19 gennaio 2024

BASILICA SOTTERRANEA DI PORTA MAGGIORE

Aperture straordinarie

Con l’anno nuovo una gradita sorpresa: riapre nel mese di gennaio per tre giornate la Basilica sotterranea di Porta Maggiore, unica nel suo genere nonchè la più antica basilica di epoca romana arrivata ai giorni nostri pressochè intatta. I recenti restauri hanno ancor più messo in evidenza gli splendidi stucchi originali che adornano la volta e i muri grazie anche alla nuova illuminazione.

Ecco un servizio di Donatella Ansovini andato in onda il 28 dicembre 2023 nell’edizione delle 14:00 del TGR Lazio

Potete trovare maggiori informazioni su questo splendido e unico monumento al seguente link

Ricordiamo che per visitare la Basilica Sotterranea di Porta Maggiore è oblligatoria la prenotazione. E’ possibile effettuarla al seguente link

Porta Maggiore, quale futuro #2?

Ci siamo già occupati del futuro di Porta Magiore nel post del 2 luglio scorso (vedi) in cui abbiamo descritto progetti e discussioni relativi alla mobilità e alla riqualificazione urbanistica di questa importante area archeologica scaturiti nell’ambito del convegno “Porta Maggiore da spartitraffico a spazio vivo” svoltosi il  24 maggio presso i locali dell’Università “Roma Tre” a via Principe Amedeo

Si sperava che le pulizie di primavera con la bonifica della zona recintata da anni  divenuta una discarica a cielo aperto (qui un’immagine)

fosse il preludio, finalmente,  di una diversa fruizione della zona,  ma la situazione,. nel frattempo,, è  peggiorata parecchio e l’area di Porta Maggiore è divenuta di nuovo una zona di degrado assoluto.

Anche la stampa non può fare a meno di sottolineare la situazione: ecco un paio di articoli pubblicati nei giorni scorsi

ed ecco anche alcune immagini inviateci da “Tania Di” sul nostro account Facebook e visibili anche sui commenti del post pubblicato qui sopra, che testimonianol’assurda situazione in cui versa Porta Maggiore e zone limitrofe

E’ immaginabile che un monumento di eccezionale valore storico come Porta Maggiore sia lasciato in questo stato?

Porta Maggiore, quale futuro?

Lo scorso 24 maggio presso il Polo Didattico dell’Università Roma 3 a via Principe Amedeo, si è svolto il convegno dal titolo “Porta Maggiore: da spartitraffico a spazio vivo” organizzato da “Roma Ricerca Roma” e “Metrovia“. Il dibattito è stato  interessante e pieno di spunti, per esempio è stato riferito che Piazza di Porta Maggiore finalmente liberata dal traffico asfissiante di autoveicoli e con un tracciato dei tram riveduto e corretto avrebbe una superficie maggiore di Piazza del Popolo e quindi in grado non solo di diventare un’ area archeologica di primaria importanza ma anche essere un luogo adatto per eventi di varia natura. Nel seguente link il resoconto con tutte le osservazioni del caso apparso sul sito di “Roma Ricerca Roma”

Porta Maggiore. Insieme ai comitati per un progetto condiviso

La registrazione dell’intero convegno

Ecco come appare oggi Piazza di Porta Maggiore (by Google Earth), strangolata dal traffico veicolare e tranviatio  e praticamente divisa in due dal passaggio dei binari della linea Laziali – Centocelle

Ed ecco come potrebbe divenire grazie al progetto di Metrovia

E’ inutile chiedere quale soluzione preferireste. Purtroppo, se verrà relizzato il progetto di trasformazione in tranvia  della linea Laziali – Centocelle così come è illustrato dal PUMS e l’aggiunta  di altre linee tranviare praticamente non solo rimarrà tutto invariato ma sicuramente ci saranno dei peggioramenti dal momento che Porta Maggiore, sito archeologico di importanza mondiale, diventerà di gran lunga l’hub tranviario più importante e più intasato della città con ben 7 linee concomitanti e passanti , tre fermate, due intersezioni e  diversi passaggi semaforici per regolare il traffico tranviario e veicolare. Purtroppo sarà sempre di più  uno spartitraffico.

Ecco dal PUMS il grafico del passaggio delle attuali e delle future linee a Porta Maggiore (cliccare per ingrandire)

Ma era proprio necessario far convergere a Porta Magiore tutte queste linee tranviarie (3 in più delle attuali)? Non era possibile per alcune di esse creare dei percorsi alternativi per liberare la piazza? E il bello è che si parla di riqualificazione…..

Ed ecco il progetto del nodo tranviario di Porta Maggiore nell’ultima versione (giugno 2023) di Metrovia: una autentica boccata di ossigeno non solo per la piazza in questione ma per tutto il quadrante sud est di Roma che ne beneficerebbe insieme a centinaia di migliaia di possibili utenti attratti da un servizio pubblico moderno, comodo e funzionale finalmente in linea con quello di quasi tutte le altre capitali europee

24/5/23 “Porta Maggiore: da spartitraffico a spazio vivo” Convegno presso la Sede del Polo Didattico di Roma 3 di Via Principe Amedeo 182b

24 maggio 2023 ore 17:00

Sede del Polo Didattico di Roma 3 di Via Principe Amedeo 182b

Porta Maggiore: da spartitraffico a spazio vivo

Come restituire a Roma un luogo straordinario per ricchezza di storia e cultura

Ne discutiamo con:

Sabrina Alfonsi, assessora all’Agricoltura, Ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma capitale; Paolo Arsena, promotore del progetto Metrovia; Valentina Cocco, funzionario architetto Roma Capitale; Corrado Cotignano, promotore del progetto Metrovia; Alessandro Fuschiotto, dirigente ingegnere Roma servizi per la mobilità; Miguel Gotor, Assessore alla cultura di Roma capitale; Eugenio Patanè, assessore alla mobilità di Roma capitale; Paola Perucchini, direttrice del dipartimento di Scienze della formazione, Roma Tre; Barbara Pizzo, docente di Urbanistica, Sapienza, presidente di RomaRicercaRoma; Luca Reale, docente di progettazione architettonica e urbana, Sapienza; Enrico Sciarra, ex dirigente di Roma servizi per la mobilità; Maurizio Veloccia, Assessore all’Urbanistica di Roma capitale; Giovanni Zannola, presidente della commissione mobilità di Roma capitale.  

PORTA MAGGIORE oggi è mortificata nella sua bellezza, percepita come uno svincolo stradale. Potrebbe, invece, essere un grande spazio vivo, porta di ingresso alla città, piazza e punto di partenza per percorsi di straordinario interesse archeologico.

È, anche, un importante nodo della rete del ferro, per la sua funzione di collegamento – attraverso i tram, il trenino e la presenza della ferrovia – con grandi quartieri ad alta densità di popolazione a sud e a est della città e con la stazione Termini. Un nodo particolarmente complicato e poco funzionale, a causa delle numerose intersezioni dei percorsi.

Il Piano urbano per la mobilità sostenibile (PUMS) di Roma deve rappresentare l’occasione per semplificare la circolazione e ridurre il traffico, ridurre i tempi di percorrenza, aumentare la resilienza alle sfide climatiche e ambientali, restituire ai cittadini e ai turisti luoghi di grande interesse di cui prendersi cura e favorire la fruizione dei beni culturali. Per fare questo non basta progettare singole linee, perdendo di vista il contesto urbano, lasciando irrisolte le problematiche della piazza e del nodo del ferro.

Le proposte di Metrovia e di RomaRicercaRoma mirano, senza stravolgere il PUMS, a migliorare l’efficacia della rete del trasporto veloce, riorganizzando il traffico tranviario e veicolare e liberando spazi da ridisegnare e riconsegnare alla pedonalità.

Ne discuteremo con cittadini e associazioni, stakeholder, studiosi e tecnici insieme alle istituzioni politiche, amministrative e culturali di Roma Capitale e del governo nazionale.

24 maggio 2023, dalle 17.00 alle 19.30

Sede del Polo Didattico di Roma 3 di Via Principe Amedeo 182b

Incendio a Porta Maggiore, miseria e nobiltà di uno dei monumenti più belli di Roma Antica

Ieri sera, 11 novembre, c’è stato un incendio in una delle parti più degradate dell’area archeologica di Porta Maggiore. Fortunatamenete non ci sono stati danni a persone ma la situazione generale del sito è divenuta ancora più precaria e imbarazzante. Nelle foto seguenti l’impressionante rogo e quello che rimane dei quintali di rifiuti bruciati e anneriti ammassati in quell’area

Nei giorni scorsi avevamo creato un post che parlava dei problemi dell’area in questione evidenziando i luoghi abbandonati e incolti divenuti discariche e/o latrine a cielo aperto, il mercatino abusivo in cui si vende di tutto, anche oggetti recuperati dai cassonetti dell’immondizia, i rifiuti sparsi e i muri transennati da decenni con il legname fradicio e ormai annerito. A tal proposito un Tweet di Luce su Roma con un breve filmato di quello che purtroppo avviene quasi quotidianamente a pochi passi dalla Porta

E un paio di foto che testimaniano come   il “mercatino” riempia di rifiuti anche luoghi limitrofi alla piazza: qui sotto via Giolitti e via di Porta Maggiore

Ma la “miseria” non finiva qui, anzi: ecco come erano (e sono) ridotte altre zone dell’area archeologica tra cui quella interessata dall’incendio  prima che avvenisse, in un breve filmato

Ebbene quello che fino a ieri era un’ottima notizia,  cioè che la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, responsabile per quanto riguarda l’area archeologica della Porta, avesse deciso di iniziare nei prossimi mesi i lavori di bonifica delle zone più degradate, la messa in sicurezza e il restauro dei muri pericolanti e una diffusa riqualificazione di tutta l’area archeologica, ora diviene una necessità impellente. Ed anche il progetto dell’ACEA per illuminare a dovere il monumento non può essere ancora rimandato anche per ragioni di sicurezza perchè non ci siano più aree   praticamente al buio.

La speranza è quella di ridonare a Porta Maggiore quella dignità che merita in tempi brevi ma è necessario che entrino in gioco anche altre realtà come l’AMA per ripulire sistematicamente l’area archeologica e le Forze dell’Ordine magari con un presidio fisso per stroncare una volta per tutte l’odiosa presenza del mercatino abusivo.

23/10/22 “PEDALANDO – Il bici racconto della nuova mobilià” a Piazza di Porta Maggiore

23 ottobre 2022 ore 10:00

PIAZZA DI PORTA MAGGIORE

Pedalando

Il bici racconto della nuova mobilità

DOMENICA 23 OTTOBRE ORE 10 APPUNTAMENTO AL PUNTO INFORMAZIONE DI PIAZZA DI PORTA MAGGIORE PER “PEDALANDO”. BICICLETTATA ALLA SCOPERTA DELL’ITINERARIO DEL TRAM G SECONDO LA PROPOSTA DI METROVIA: DA PORTA MAGGIORE, VIA GIOLITTI, TERMINI, VIA NAPOLEONE III-VIA PRINCIPE EUGENIO, PORTA MAGGIORE, VIA PRENESTINA, VALLO DEL PIGNETO, SOSTA FINALE AL CIRCOLO ARCI SPARWASSER, VIA DEL PIGNETO 215.

Maggiori informazioni

5 luoghi magici ed esoterici da non perdere all’Esquilino

Un interessante articolo apparso sul sito web roma.wayglo.it che evidenzia come l’Esquilino sia un luogo da visitare anche per chi è appassionato di magia e culti esoterici.

Ecco l’articolo integrale

Si dice spesso che Roma è magica, per la bellezza che promana. Chiunque la visiti, ne rimane affascinato. Tuttavia, la magia nella Capitale si declina anche in un altro senso, più letterale. Esistono, infatti, luoghi avvolti dalla leggenda, che rivelano un volto alternativo della città. Più oscuro, ma anche più accattivante. Ecco, allora, un piccolo itinerario per gli amanti del brivido e del mistero. Passeggeremo per le strade dell’Esquilino, alla scoperta di cinque luoghi magici ed esoterici da non perdere.

Uno scorcio sul quartiere Esquilino

La Porta Magica di piazza Vittorio

Nei giardini di piazza Vittorio Emanuele c’è un misterioso accesso, custodito da due mostri di pietra. È la Porta Magica o Porta Alchemica, antico ingresso della villa del marchese Massimiliano Savelli Palombara, vissuto a metà del Seicento. Lungo il bianco stipite di travertino sono incisi simboli ed enigmatiche frasi in latino. Leggenda vuole che si tratti della formula segreta per trasformare il piombo in oro, ottenuta dal marchese, appassionato alchimista, da un anonimo pellegrino, suo ospite per una notte.

La misteriosa porta magica di Piazza Vittorio

L’Auditorium di Mecenate (e il Campus Esquilinus)

Lungo via Merulana, quasi di fronte al teatro Brancaccio, sorge un insolito edificio, coperto da una tettoia. Si tratta del cosiddetto Auditorium di Mecenate, unica struttura visibile dell’antico complesso costruito dal celebre consigliere dell’imperatore Augusto. La costruzione degli Horti di Mecenate in questo sito non è casuale. Serve a cancellare per sempre un luogo tenebroso. Qui, infatti, in epoca antica si estende il Campus Esquilinus, un gigantesco cimitero, che di notte si popola di prostitute e di streghe in cerca di ingredienti per le proprie pozioni. Quella compiuta da Mecenate, di fatto, è una riqualificazione.

L’Auditorium di Mecenate (e il Campus Esquilinus)

La chiesa dei Santi Vito e Modesto

Curiosa fin dalla sua collocazione, addossata all’Arco di Gallieno, la chiesa dei Santi Vito e Modesto custodisce una reliquia dal nome molto insolito: la pietra scellerata. È un cippo marmoreo che, secondo la leggenda, sarebbe stato utilizzato per tagliare la testa a diversi martiri. Nel Medioevo, gli vengono attribuite anche doti taumaturgiche. Si dice che ingerire la polvere di questa pietra possa metterti al sicuro contro la rabbia dei cani. In verità, questa non è che un’antica stele funeraria dedicata a un certo Elio Terzio Causidico.

La Chiesa dei Santi Vito e Modesto

La basilica sotterranea di Porta Maggiore

Nel 1917, durante i lavori per la costruzione del viadotto ferroviario della stazione Termini, il terreno cede, rivelando i misteri del sottosuolo. Così viene alla luce la Basilica sotterranea di Porta Maggiore, una struttura rimasta sepolta per secoli, avvolta dall’oblio. Soffitti e pareti sono coperti di splendidi stucchi, che raffigurano scene tratte dal mito, tutte riferite al destino dell’anima, al mondo ultraterreno. Forse, ci troviamo all’interno del tempio di una setta misterica, il luogo di culto dove si riunivano i neopitagorici.

La Basilica sotterranea di Porta Maggiore

Il tempio di Iside

L’ultima tappa di questo viaggio ci porta alle pendici del colle Oppio, in via Pietro Verri. Di fronte ai nostri occhi si ergono i resti monumentali del tempio di Iside e Serapide, santuario costruito in onore delle divinità orientali, il cui culto si diffonde a Roma intorno al I secolo a.C. Chi segue il loro culto, viene iniziato ai sacri misteri attraverso una serie di riti, che non sono noti ai profani.

Il Tempio di Iside

Capperi…. che problema!

Lo scorso 14 giugno, come è noto, alcuni frammenti di tufo si sono distaccati da un arco accanto a Porta Maggiore cadendo a terra. Diversi servizi filmati e articoli di stampa hanno descritto con dovizia di particolari l’accaduto ma alla fine  si è attribuita la causa del fatto ad  una pianta di capperi , cresciuta spontaneamente, che con le sue radici ha intaccato le antiche mura.

Qui l’articolo con video di Roma Today

Rimosse le piante è stato subito riaperto il fornice che era stato chiuso al traffico.

Prima
Dopo

Ora non vogliamo entrare nel merito di questa decisione,  ma il problema è comune praticamente a tutte le mura Aureliane e a molti monumenti antichi, vedi foto di Porta Maggiore e il sepolcro di Eurisace da  diversi punti di osservazione e il cd. Tempio di Minerva Medica nonostante sia stato recentemente restaurato,

cd. Tempio di Minerva Medica oggi

Ed allora se questo problema è così grave cosa aspettiamo, che crolli l’intero partrimonio monumentale e archeologico della città per prendere delle decisioni?

Ma siamo poi sicuri che sia proprio questa la causa dei crolli?

Per esempio c’è un’ immagine del cd. Tempio di Minerva Medica del Piranesi di circa trecento anni fa:

I muri anche allora erano infestati dalla vegetazione spontanea e quelli più esposti sono ancora in piedi ed integri, come risulta dal raffronto con l’immagine precedente, la cupola, purtroppo, nel corso dei secoli, ha avuto  diversi crolli per altri e più seri motivi

14 giugno 2022 Si staccano alcuni pezzi di tufo da un arco a Porta Maggiore

La mattina del 14 giugno 2022 alle ore 6:35 si sono staccati, crollando a terra, alcuni pezzi di tufo da un arco a Piazzale Labicano presso Porta Maggiore. Fortunatamente nessun passante e nessun mezzo pubblico transitava sotto quell’arcata in quel momento. L’incidente, grave, ancora una volta, evidenzia il pessimo stato di conservazione di alcuni tratti delle Mura Aureliane e la necessità di prendere opportune decisioni da parte delle autorità competenti per salvaguardare questo immenso patrimonio storico e culturale che senza interventi mirati e risolutivi rischia pesanti mutilazioni

Ecco il servizio del TG3 Lazio andato in onda nell’ edizione delle 14:00 del 14 giugno 2022

Il servizio di RAI News sul medesimo episodio

Linea G o T1: quale futuro?

Innanzittuttto una precisazione: la cosiddetta Linea G, per chi non lo sapesse, è la tranvia che prenderà il posto della ferrovia a scartamento ridotto attualmente in servizio dalla stazione dei Laziali a Centocelle e il cui tracciato , come da progetto,  partirà da Termini per arrivare a Tor Vergata.

Negli anni passati avendo avuto contatti diretti con i responsabili del progetto della  amministrazione precedente rimanemmo stupiti dal fatto che ritenessero la relativa conferenza dei servizi, indispensabile prima del via libera definitivo alla realizzazione, una mera formalità, ben conoscendo il parere contrario che aveva formulato la Soprintendenza.

E lo scorso anno abbiamo accolto con grande interesse il progetto di Metrovia (vedi il nostro post) relativo alla trasformazione del vecchio trenino in Linea T1 che coniuga la modernizzazione e la razionalizzazione delle linee tranviarie che passano a Porta Maggiore con la riqualificazione urbanistica  dell’intera zona con l’intento di valorizzare e salvaguardare l’immenso patrimonio archeologico ridotto a un mero spartitraffico o addirittura inaccessibile da oltre un secolo.

Sembrano quindi inopportune e fuori luogo le critiche che in questi giorni si stanno levando nei confronti della Soprintendenza che altro non sta facendo che il proprio dovere cioè salvaguardare dei monumenti che tutto il mondo ci invidia ma che da decenni  sono ritenuti di intralcio  e quindi considerati ruderi senza alcun valore.

Non si capisce quale sarebbe il problema di far passare il nuovo tram nel corridoio già esistente di via di Porta Maggiore invece di insistere con il passaggio a via Giolitti: tra l’altro il compromesso adombrato dal Dipartimento della Mobilità del binario unico a via Giolitti invece di guardare al  futuro ci riporterebbe indietro di decenni relativamente al  trasporto urbano su ferro.

Non ha senso criticare ora la Soprintendenza senza sapere tutto quello che è successo prima che il progetto fosse elaborato. Ci sono state diverse riunioni in cui si sono evidenziate tutte quelle criticità che oggi molti credono siano saltate fuori all’improvviso, ma che erano note da tempo e i progettisti hanno fatto orecchie da mercante e sono andati avanti senza ascoltare consigli e idee da parte di altri soggetti. E spiace sentire le dichiarazioni del presidente della Commissione Giubileo del Comune di Roma Dario Nanni che evidentemente all’oscuro di tutto il lavoro che c’è stato prima che il progetto fosse elaborato afferma “Trovo davvero singolare che la soprintendenza metta veti sul passaggio del nuovo tram vicino al Tempio di Minerva visto che su quel tracciato, nessuno ha mai osservato nulla o posto veti in passato. Stessa situazione per quanto riguarda la preclusione al passaggio dei tram sotto gli archi di Porta Maggiore, dove già passano oggi” Si andasse a leggere sia i documenti ufficiali dell’ENEA che dimostrano senza ombra di dubbio gli effetti deleteri delle vibrazioni causate dal passaggio del trenino nei confronti del cd. Tempio di Minerva Medica sia i resoconti di tutti gli incontri, i tavoli e perchè no le polemiche sull’argomento degli anni passati. Tra l’altro vorremmo ricordare che per il cd. Tempio di Minerva Medica, dopo accurate indagini, dal 2011 al 2018 c’è stata la necessità di operare un notevole e costoso restauro non solo conservativo ma anche ricostruttivo per evitare che il monumento, esposto a continue sollecitazioni anomale, crollasse definitivamente.

Ecco un paio di artcoli apparsi nei giorni scorsi con tutte le critiche e la risposta della Soprintendenza . Alla fine il link con le considerazioni  e i commenti in un articolo apparso sull’account ufficiale Facebook di Metrovia

Il post di Metrovia apparso su Facebook iò 3 giugno scorso