Sabato sera, dalle venti in poi, si rinnova un appuntamento tradizionale dell’Esquilino: la festa di via Balilla.
Per chi non lo sapesse, compresi parecchi presunti abitanti storici del Rione, sempre pronti a riempirsi la bocca della parola degrado, dal 1991 i condomini di questa stradina la chiudono, tolgono le auto e organizzano tavoli pieni di cibo e di vino e spettacoli musicali, dal complessino con chitarra, flauto e bonghi al dj set.
Un evento, che spesso fa storcere la bocca tanti radical chic, ma che secondo me rappresenta la vera anima del Rione: persone di ogni genere, cultura e ceto che si siedono accanto, per ridere, spettegolare, cantare, ballare e mangiare assieme.
Un piccolo promemoria del fatto che tutte le differenze a cui diamo soverchia importanza, non siano che sciocchezze e che, nonostante tutti i nostri malumori quotidiani, l’Esquilino è ancora, come un secolo fa, un paesone e una grande…
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La vostra festa è ormai una tradizione e sarebbe anche bella.
Peccato che non riusciate a farla senza avere un pò di rispetto nei confronti dei vicini. Quest’anno avete messo in funzione mega altoparlanti che hanno impedito a tutto il vicinato di dormire fino alle due di notte.
Una festa, per essere bene accetta nel quartiere, potrebbe cominciare a tenere conto che si svolge all’aria aperta, e non al chiuso di un locale, dove si può esagerare con i decibel.
Altrimenti diventa solo disturbo della quiete pubblica.
Premesso che una festa che si svolge per strada un minimo di disturbo lo arreca sempre, è anche vero che gli eccessi sono da condannare. Per il prossimo anno gireremo la sua legittima richiesta a chi la organizza in modo da ridurre i disagi al minimo.