Essendo terminati i lunghi e costosi lavori di consolidamento e messa in sicurezza del c.d. Tempio di Minerva Medica, dopo avere sollecitato ripetutamente l’intervento della Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma a mettere in atto tutti i mezzi di tutela del Bene pubblico a Lei, dott.ssa Daniela Porro, affidato e gravemente danneggiato dalle vibrazioni cui viene sottoposto quotidianamente dal continuo passaggio di un treno a scartamento ridotto, come ha dimostrato un attento e scrupoloso studio dell”ENEA, purtroppo dobbiamo constatare che, nonostante sia uno dei monumenti più rilevanti ed importanti della Roma antica e nelle rarissime aperture abbia visto un’affluenza straordinaria di pubblico attento e molto interessato, continua a restare precluso ai visitatori e a subire gli insulti dell’incuria e del disamore.
Pertanto le Associazioni e i Comitati: Associazione Abitanti via Giolitti – Esquilino Esquilino Vivo Esquilino in Comune Il cielo sopra Esquilino Parolincontro e numerosi residenti nel Rione hanno sottoscritta la richiesta della messa in mora della Soprintendente che potete leggere nel documento sottostante
Nei giorni e nelle settimane scorse c’è stata una grande enfasi per l’inaugurazione di nuovi impianti di illuminazione pensati e realizzati ad hoc per alcuni monumenti romani:
Santa Maria in Trastevere
Il Pantheon
Una nuova luce avvolge piazza della Rotonda e il monumento che l'ha resa celebre. Sulle note del Maestro #EnnioMorricone, inaugurato il nuovo impianto d’illuminazione del #Pantheon: 150 luci a led che migliorano l'effetto cromatico e riducono i consumi. Ripartiamo dalla bellezza. pic.twitter.com/RO4uJEfsnb
— Camera di Commercio Roma (@camcomroma) July 13, 2020
Il Borgo di Ostia Antica
Ma c’è un monumento che ostinatamente non solo rimane chiuso al pubblico da oltre un secolo ma non ha neppure una misera lampadina che lo illumini (ci sono solo i lampioni stradali e la luna quando è piena), e indovinate qual’è? Il cd. Tempio di Minerva Medica.
Pianta settecentesca dell’area all’interno delle Mura Aureliane tra I Trofei di Mario e Porta Maggiore
Enrico Gallocchio
Abitare nel Mediterraneo Tardoantico
Il cd. Tempio di Minerva Medica a Roma: tra Horti e Palatia
Un articolo di Enrico Gallocchio che ha per tema il cd. Tempio di Minerva Medica alla luce dei rilievi effettuati in occasione del recente restauro del monumento. Dalle diverse fasi della sua costruzione alle ipotesi di uso del monumento: da edificio panoramico a sede di incontri di alta rappresentanza. In ogni caso un monumento di eccezionale importanza per la storia dell’architettura e assolutamente unico. L’articolo è corredato di numerose immagini molto interessanti perchè ritraggono non solo il monumento prima del 1828 anno in cui ci fu un crollo di notevole entità ma anche la zona dell’Esquilino vicina a Porta Maggiore come appariva nella seconda metà del ‘700
Raffaello Sanzio, uno dei più grandi geni della storia dell’umanità, agli inizi del ‘500 scriveva:
“Il confronto con gli antichi deve essere da noi mantenuto vivo e continuo, al fine di poterli eguagliare e magari superare, con nuovi grandi edifici, di nutrire e favorire le virtù, di risvegliare gli ingegni, di dar premio a virtuose fatiche, qui ed oggi. Ma senza distruggere più nulla della bellezza che dai nostri avi abbiamo ereditato. Anzi tutelandola e restaurandola con ogni diligente attenzione. Questo è il nostro grande, immane compito e intento che perseguiremo con ogni severità ed energia.”
E’ superfluo dire che il grande pittore urbinate conosceva benissimo il cd. Tempio di Minerva Medica tanto da immortalarlo in una delle Stanze da lui affrescate nel Vaticano.
Poi, dopo diversi secoli, nel secondo dopoguerra, è nata la Repubblica Italiana e con essa la Costituzione della Repubblica Italiana che relativamente alla cultura e al patrimonio monumentale detta:
Articolo 9
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”
All’Esquilino, abbiamo dovuto sopportare (e sopportiamo tuttora) un simile affronto che da oltre un secolo ha causato (e causa tuttora) problemi strutturali certificati da ENEA e Università Roma 3 ai danni di un monumento di eccezionale valore, bellezza ed importanza come il cd. Tempio di Minerva Medica e ai danni anche dei palazzi limitrofi
dopo che nel 1915 si era consumato lo scempio di distruggere per sempre le mura affioranti del monumento su via Giolitti (vedi immagini successive) per posare i binari della futura ferrovia a scartamento ridotto Roma Fiuggi antenata dell’attuale Laziali – Centocelle. Ricordiamo che dal 1916 (e quindi è più di un secolo) il monumento è chiuso al pubblico. Se ci consentite un momento di sano umorismo possiamo affermare che il cd. Tempio di Minerva Medica è il monumento più sicuro al mondo dato che è chiuso da un epoca anteriore addirittura all’Epidemia Spagnola (1918)
Collezione “Roma Ieri ed Oggi”
Collezione “Roma Sparita”
Si pensava che, in questo momento, ci fossero tutte le possibilità e le risorse per risolvere finalmente una volta per tutte questo problema e ridonare questo splendido esempio di architettura tardoantica alla cittadinanza di Roma e al mondo intero, ma, nell’ attesa degli sviluppi futuri, il Comune, purtroppo, non fa nulla non solo per eliminare le sollecitazioni al di fuori di qualsiasi norma a cui è soggetto il cd. Tempio di Munerva Medica (vedi convogli praticamente vuoti che passano davanti al monumento senza preoccuparsi di rallentare) ma anche per limitare temporaneamente i notevoli disagi di chi abita nei palazzi limitrofi. Quiun filmato dello stato dei binari in prossimità del momumento. E per il futuro che cosa progetta?
Una tranvia che di nuovo passa accanto al cd. Tempio di Minerva Medica come l’attuale treno a scartamento ridotto (vedi rendering in 3D nella foto sopra) e che remderà difficoltoso se non addirittura impossibile un accesso sicuro al monumento.
Tralasciamo di riportare ancora una volta le leggi che regolano le norme per la sicurezza dei veicoli su rotaia. Chi volesse può ricrercare e scaricare il DPR 753 del 1980 e leggere con attenzione gli articoli 51 e 61. Ma qualcuno ci spieghi perchè con pervicace ostinazione si progetti di far passare una tranvia su doppio binario in una strada larga davanti al cd. Tempio di Minerva Medica meno di 11 metri e per di più in un tratto curvileneo con una visibilità nulla (il cd. Tempio di Minerva Medica è in mezzo alla strada ed ha un diametro di 26 m e un’analoga altezza) rifiutando di valutare una qualsiasi alternativa.
Immagine n.1: Dal sito Roma Ieri ed Oggi: 1915 Fotografia di via Giolitti all’altezza del Tempio di Minerva. Notare anche il cartellone sulla destra su cui c’è scritto “Comitato Esquilino per Famiglie dei chiamati” riferendosi probabilmennte ai chiamati alla leva per la Grande Guerra 15 – 18
Questa è una rara fotografia del 1915 ed è stata scattata a via Giolitti in un momento ben preciso: appena prima che venissero distrutte le mura esterne affioranti del cd. Tempio di Minerva Medica (ben visibili nell’immagine) per preparare il terreno alla posa in opera delle rotaie della futura linea Roma Fiuggi, inaugurata nel 1916, oggi divenuta linea urbana Laziali Centocelle. In basso, nella foto, si possono notare i sanpietrini che si stavano togliendo per il medesimo motivo.
Questa foto evidenzia senza ombra di dubbio molte cose:
Lo scempio perpetrato al patrimonio monumentale e archeologico nazionale nel 1915 quando sono state distrutte le mura affioranti della parte esterna del cd. Tempio di Minerva Medica a via Giolitti per consentire il passaggio di una linea ferroviaria a scartamento ridotto ideata e costruita da un privato per soddisfare le proprie esigenze (trasporto promiscuo di persone e merci ). Tale spazio avrebbe potuto costituire parte integrante dell’area espositiva del monumento, ma addirittura, da allora (fino a tutt’oggi), lo stesso è stato chiuso al pubblico. Ciò non toglie che anche ora si potrebbe recuperare quell’area con i resti che attualmente sono sotterranei per valorizzarli, come è stato fatto, per esempio, per le stazioni di S. Giovanni e Amba Aradam della Metro C, e non per nasconderli o peggio ancora per distruggerli completamente.
L’area di via Giolitti davanti al cd. Tempio di Minerva Medica è indubbiamente e incontestabilmente dello Stato Italiano proprietario del monumento e quindi anche di tutte le costruzioni annesse allo stesso anche se sotterranee (esistono anche degli ambienti sotterranei). Quindi la Regione Lazio e il Comune di Roma possono mettersi d’accordo per il passaggio di proprietà del terreno su cui insistono le rotaie di questa linea per tutta la tratta ma non per quella precisa porzione di strada che rimane proprietà inalienabile dello Stato Italiano. Per cui qualsiasi intervento anche in superficie, anche il più banale, deve ottenere l’autorizzazione della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. E il progetto del Comune attuale (vedi immagina n.4) presuppone lavori tutt’altro che banali con delle opere di scavo da eseguire praticamente per tutta via Giolitti (idea folle solo a pensarla).
Via Giolitti e il cd Tempio di Minerva Medica, fino a quel tempo (1915), nonostante gli sventramenti e le distruzioni operate dopo il 1870 per la costruzione del nuovo quartiere Esquilino avevano mantenuto una loro dignità: c’era addirittura un piccola area pedonale davanti al monumento (vera e non presunta come vorrebbe il nuovo progetto del Comune, vedi immagine n. 4) che anche a livello paesaggistico risultava molto più bello da vedere senza tralicci, rotaie e treni che passano accanto
Immagine n. 2: La situazione nel 2020
Immagine n.3
Questa invece è la situazione attuale (immagine n.2 ripresa nello stesso punto di quella del 1915): tralicci arruggiti addossati alle mura del monumento, rotaie e treni che passano accanto. Senza contare i numerosissimi fili elettrici e i cartelli di pericolo di morte. E che dire del passaggio pedonale interdetto per la presenza di un muro del monumento? Onestamente vorremmo chiedere a tutti i paladini del passaggio a tutti i costi di questa linea a via Gioliti compresi alcuni pseudoambientalisti: ma veramente preferite questa situazione a quella ante 1915?
Immagine n.4
E questa sarebbe la soluzione ideata dal Comune e spacciata come isola pedonale con i pedoni che dovrebbero camminare accanto ai tram ivi compresi bambini e disabili. E le possibili file di turisti e visitatori del cd Tempio di Minerva Medica, qualora come tutti ci auguriamo riaprisse, dove dovrebbero passare e sostare per accedere al monumento, accanto ai tram in movimento? Il problema è che in quel punto, che lo si voglia o no, non c’è lo spazio necessario per far passare due binari di tram (e quindi con scartamento ordinario) in sicurezza. Ma in quale parte del mondo si potrebbe mai pensare di far passare una linea tranviaria su due binari in meno di m. 10,80 di larghezza e con palazzi d’epoca di edilizia residenziale da una parte e un monumento importantissimo ma ovviamente altrettanto fragile di quasi 2000 anni fa dall’altra?
Ben venga un’isola pedonale vera con al massimo il passaggio di biciclette e perchè no, con alberi e fioriere, ma non una presa in giro come quella prospettata dal Comune. Ci auguriamo che in sede della Conferenza dei Servizi che dovrà essere convocata prima dell’autorizzazione definitiva al progetto tra i vari attori interessati prevalga il buon senso e che vengano studiate delle alternative (largamente possibili ed attuabili) per evitare che il cd. Tempio di Minerva Medica continui ad essere dopo più di un secolo il monumento più bistrattato del mondo.