Parlare di buche a Roma in questo momento potrebbe sembrare inutile e ripetitivo tanto se ne parla e se ne scrive. Vorremmo solamente prendere in considerazione, partendo da questo problema, due argomenti accessori: la quantità e la qualità delle buche dell’Esquilino e il traffico.
Bene, guardiamo l’immagine sottostante, si tratta della mappa con le segnalazioni di buche che arriva dal sito “Decoro Urbano” forte di milioni di iscritti in tutta Italia. Come vedete la densità di queste segnalazioni all’Esquilino è impressionante e superiore a quella di altre zone: segno della presenza di numerosissime buche.
Ma non basta; la natura di queste buche, specie in alcune strade come via Giolitti, è da ricercare non solo nella modesta qualità dei lavori di asfaltatura eseguiti negli anni precedenti ma soprattutto per la presenza dei cosiddetti “Sinkholes antropogenici”, cioè delle cavità sotterranee dovute all’intensa attività di estrazione di materiali da costruzione risalenti addirittura ad epoche pre-romane e dalla presenza di numerosissimi reperti archeologici.
Ci siamo già occupati di questo problema in tempi non sospetti (vedi post del 2016) ma, finalmente, anche a livello giornalistico, in questi ultimi giorni, si è scoperta questa importante particolarità del sottosuolo di Roma (vedi articolo de “Il Tempo” del 28 marzo 2018). Di seguito la mappa stilata da alcuni studiosi del problema dell’ Università La Sapienza pubblicata nel 2015 (Memorie descrittive della Carta Geologica d’Italia XCIX 2015, pp. 167-188 figg 27; 1 tav ft. Analisi della suscettibilità ai sinkholes antropogenici nel centro urbano di Roma – G. Ciotoli, S. Nisio, R. Serafini).Cliccando sull’immagine è possibile accedere al documento completo.
Ormai anche le istituzioni hanno capito che alcune strade come via Giolitti hanno bisogno di interventi strutturali e non semplici rattoppi (il 30 marzo scorso c’è stato un incontro su questo tema presso i locali del I Municipio) : il filmato e le foto illustrano una buca “storica” e resistente a qualsiasi tentativo di rattoppo presente, ormai da decenni, davanti al cd. Tempio di Minerva Medica
E il traffico? A parte il fatto che le buche peggiorano la sicurezza (già notevolmente precaria) sulle strade di Roma essendo delle vere e proprie trappole per cicli e motocicli ed essendo causa di frenate e repentini cambi di direzione per gli autoveicoli, vorremmo mostrare gli effetti causati dalla chiusura del breve tratto di via Cairoli che va da via Giolitti a via Principe Umberto a causa della presenza di questa buca davanti all’ex Cinema Apollo avvenuta sabato 24 marzo e protrattasi fino al lunedì successivo. Ecco, il lunedì mattina, gli effetti di questa decisione: nelle foto come si presentavano viale Manzoni e via di Porta Maggiore completamente intasate e via Principe Umberto incredibilmente quasi libera dal traffico a causa della parziale chiusura di via Cairoli.
Tutto questo per affermare che quando si tratterà di mettere mano alla viabilità del Rione Esquilino viste le grosse novità che ci attendono nei prossimi anni non si potrà procedere con dei semplici colpi di spugna: basta vedere quello che succede con una chiusura di 30 metri di una strada o dei semplici restringimenti di carreggiata per lavori. C’è bisogno di considerazioni realistiche e analitiche sui flussi del traffico insieme a una visione complessiva del problema che tenga presente le varie componenti senza retorica ma con grande pragmatismo.