
dal 23 al 29 settembre
Studio Medina
Esposizione di moda e design made in Italy di tre brand,

Via Angelo Poliziano, 32-34-36 00184 Roma, Lazio
Tel. 06 9603 0764

dal 23 al 29 settembre
Studio Medina
Esposizione di moda e design made in Italy di tre brand,

Via Angelo Poliziano, 32-34-36 00184 Roma, Lazio
Tel. 06 9603 0764
In alto la tavola originale del PRG di Roma del 1873. Per quanto riguarda l’Esquilino è già completatmente delineato non solo nel suo complesso ma anche per quanto riguarda le strade, gli isolati e le piazze. Nel 1873 la parte a sud di viale Manzoni non risulta ancora acquisita a livello pubblico e compaiano ancora i nomi di alcune ville storiche ma nel 1883 questa zona viene destinata ad area pubblica con opere (Policlinico) che non verranno mai realizzate in questa sede ed in seguito questi terreni verranno ceduti a privati e cooperative.


Quello che ci ha incuriosito e meravigliato sono comunque i correttivi che sono stati ideati tra il 1873 e il 1883 per via Giolitti e vie limitrofe ed in genere per la viabilità della zona tenendo presente che nel 1883 non esistevano ancora le automobili. Ebbene mentre nel primo PRG non c’è traccia nè del sottopassaggio di Santa Bibiana nè di quello fantomatico (mai realizzato) di viale Manzoni, nel secondo appaiono tutti e due. Ciò evidenzia, in quei dieci anni, un attento studio delle esigenze di mobilità, che ovviamente erano completamente diverse da quelle attuali, ma che è quasi completamente mancato nei decenni seguenti e ci ha consegnato l’attuale situazione tutt’altro che ottimale.

PALAZZO MERULANA
Una mostra foto-cinematografica ideata e voluta per raccontare, attraverso la fotografia, l’inteso lavoro di ricerca figurativa compiuto in 50 anni di carriera, del grande autore della cinematografia, già 3 volte Premio Oscar.
Da venerdì 18 settembre a domenica 1 novembre 2020 a Palazzo Merulana “Vittorio Storaro: Scrivere con la Luce”, realizzata e promossa da Storaro Art, già programmata lo scorso mese di maggio e rinviata per l’emergenza sanitaria causata dal Covid19.
In mostra 70 opere, alcune in dialogo con le opere della Collezione Cerasi: 70 “cavalletti luminosi”, tra 50 cine-fotografie originali e 20 copie su tela dei dipinti che hanno ispirato la ricerca figurativa-cinematografica di Storaro.
Le fotografie fanno parte della sua riflessione sul linguaggio dell’immagine fotografica e cinematografica, sviluppata durante tutta la sua carriera in circa 40 film:
“Quando sono arrivato ad un momento di crescita, ho visto come era possibile esprimermi in fotografia con un senso cinematografico, ovvero unendo più di un’immagine – spiega- in quanto la fotografia è espressione in una singola immagine, come la pittura; la cinematografia è invece un’espressione in immagini multiple. Questa, quindi, non è solo una mostra fotografica ma in realtà un’esposizione di varie forme di arte: la scrittura, perché tutto parte da una storia; la fotografia pura; la cinematografia”.
In questo contesto, l’esposizione riveste un duplice interesse, tecnico e narrativo, grazie al passaggio dall’immagine in movimento, che caratterizza la cinematografia, all’immagine fissa, propria della fotografia. Il lavoro fotografico di Storaro, pur totalmente parte del suo impegno cinematografico, è pensato e composto come un racconto d’immagini a sé stanti. Immagini in doppia-impressione che suggeriscono, attraverso atmosfere oniriche, una personalissima interpretazione delle storie rappresentate filmicamente.
Palazzo Merulana intende così omaggiare, in occasione del suo ottantesimo compleanno, il più amato e apprezzato autore della cinematografia. Già tre volte Premio Oscar per Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, Reds di Warren Beatty e L’ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci, vincitore del Nastro d’Oro nella 74esima edizione dei Nastri d’Argento lo scorso luglio e di numerosi altri riconoscimenti, con questa mostra Vittorio Storaro si presenta in una veste insolita, ovvero “essenzialmente” come fotografo, come narratore per immagini fisse… “Storaro: Scrivere con La luce” è, infatti, una mostra foto-cinematografica ideata e voluta con l’intento di raccontare, attraverso la fotografia, una storia in movimento.
Modalità di partecipazione
Intero € 10,00
Ridotto € 8,00 (Giovani under 26, adulti over 65, insegnanti in attività, possessori di Cartax2, possessori Lazio Youth card)
Scuole € 6.00 (per studente). Prenotazione obbligatoria turno ingresso scuole € 20.00
Gruppi € 8.00 a persona (min 8, max 20 persone) Prenotazione obbligatoria turno ingresso gruppi € 30.00
Gratuito (bambini under 7, un insegnante ogni 10 studenti, un accompagnatore ogni 10 persone, disabile con accompagnatore, possessori Palazzo Merulana Pass e Palazzo Merulana Pass Young, membri ICOM, guide turistiche con patentino)
Visite guidate gruppi: su prenotazione: €100.00 (collezione +mostra) max 20 pax
Visite guidate scuole: su prenotazione: €80.00 (collezione +mostra) max 1 gruppo classe
I gruppi e le scuole dovranno necessariamente prepagare turno e biglietti chiamando al 0639967800 o scrivendo ad info@coopculture.it
online
Il biglietto di ingresso consente l’accesso alla Collezione Cerasi, rinnovata nel suo allestimento e integrata di nuove opere inedite, e alla mostra “Vittorio Storaro. Scrivere con la luce”
Diritti di prenotazione 2.00 €
Dal 18 Settembre al 1 Ottobre 2020
presso l’Art Gallery Medina Roma
la mostra collettiva Cross Limits Contemporary Art Exhibit
a cura di Alessia Caforio.
Il progetto mette in relazione opere di pittura, scultura, fotografia, digital e installazioni, che ruotano intorno a uno studio diretto o indiretto del concetto di limite.
Opening: Venerdì 18 Settembre 2020 ore 18:00
Artisti: Riccardo Barsottini, Jaber Khudhair, Romano Noviello, Pavel Pashkin, Giampiero Pippia, Paola Risa, Manuela Scannavini, Silvia Struglia, Patrizio Vellucci, Marie Vetrò
Apertura al pubblico: Lun-Ven 10:00-13:00 e 15:00-19:00

Via Angelo Poliziano, 32-34-36 00184 Roma, Lazio
Tel. 06 9603 0764
Alcuni tweet con filmati e foto di Darius Arya, direttore del “American Institute for Roman Culture” dal Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo
Comunicato della Polizia Roma Capitale del 14 settembre 2020
Questa mattina agenti del GSSU ( Gruppo Sicurezza Sociale Urbana) della Polizia Locale di Roma Capitale, durante uno dei quotidiani servizi a contrasto dell’abusivismo commerciale, hanno sequestrato un drone all’interno del Colosseo.Il proprietario, un cittadino di nazionalità polacca di 40 anni, era stato diffidato, da parte del personale addetto al controllo dei biglietti, dall’usare l’apparecchio all’interno dell’Anfiteatro Flavio ma sono stati gli stessi responsabili alla sicurezza a chiamare una pattuglia della Polizia Locale, perché il drone era stato azionato ed era caduto dopo pochi secondi su una delle gradinate del monumento, non causando danni ai reperti archeologici o alle persone presenti.
Il turista, al termine delle procedure di identificazione, è stato denunciato per il mancato rispetto del divieto di sorvolo in vigore sulla Capitale.
Roma, 14 settembre 2020
Polizia Roma Capitale
Comando Generale
Reparto Rapporti con la Stampa
Via della Consolazione, 4
00186 Roma
La Sperduta è il nome di una campana della Basilica di Santa Maria Maggiore che suona ogni sera poco dopo le 21. Ai suoi rintocchi è legata una storia (o leggenda?) molto ben raccontata da questo articolo apparso su Famiglia Cristiana il 5 agosto scorso.
Il campanile romanico di S. Maria Maggiore è alto 75 metri, il più alto di Roma. Costruito tra il 1375-1376, è stato, nei secoli, rialzato e completato sotto il cardinale Guglielmo d’Estouteville, arciprete della basilica fra il 1445 e il 1483, a cui si deve anche, per fini statici, la grossa volta a crociera di divisione tra la parte inferiore e il primo piano. Nei primi anni dell’Ottocento fu munito di un orologio. Una delle campane è detta “La Sperduta” e suona appena dopo le 21. In merito ad una leggenda che risale al XVI secolo: quella della pastorella (pare cieca) che si era persa nei prati intorno all’Esquilino, pascolando il suo gregge; era ormai sera e la pastorella non tornava, furono fatte suonare le campane della Basilica di Santa Maria Maggiore perché i rintocchi la guidassero a casa. Sembra poi che effettivamente lei non tornò mai più ma le campane continuino a chiamarla. Da qui il rito serale detto appunto della “Sperduta”. Altra storia simile, ambientata nello stesso periodo, narra che, invece di una pastorella, si fosse sperduta una pellegrina (o un distinto viaggiatore, secondo altre fonti) che, venendo a Roma a piedi, avesse appunto perso la strada e pertanto si fosse raccomandata alla Vergine per essere aiutata. Subito udì i rintocchi della campana, seguendo i quali raggiunse la Basilica di Santa Maria Maggiore e quindi la salvezza. In ricordo del fatto la pellegrina lasciò una rendita affinché alle 2 di notte (trasformate alle 9 di sera nei tempi recenti) venisse perpetuamente suonata la campane.
Vorremmo sottolineare un altro dei primati che contraddistinguono il Rione Esquilino: il campanile più alto di Roma.
L’Imperatore Eliogabalo a cui si attribuisce questa ricetta aveva la sua residenza nell’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme che comprendena oltre all’Anfiteatro Castrense anche il Circo Variano i cui resti sono ancora visibili e visitabili e che aveva una pista addirittura più lunga di quella del Circo Massimo. La ricetta la potete consultare nel post di Facebook creato dal Museo Nazionale Romano comunque è conosciuta anche all’estero e in questo link un ulteriore aiuto per cucinare questa prerlibatezza dell’antica Roma (vedi)
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