Innanzitutto una comparazione tra come era ridotto il monumento ad inizio restauri e come è oggi. Come è facile vedere è stata ricostruita l’intera parte superiore del lato sud per evitare il pericolo di ulteriori e disastrosi crolli. E’ evidente la ripultura delle strutture sottostanti .
Attualmente si sta completando il restauro dei muri esterni del lato nord e del lato ovest contestualmente a saggi archeologici all’interno e all’esterno della struttura. Le fotografie seguenti attestano in pratica la fine dei lavori relativi al lato nord con lo smontaggio dei ponteggi e il ripristino del suolo calpestabile all’interno
Lato nord
Interno di nuovo agibile
In un precedente post (vedi) abbiamo pubblicato un saggio del prof. Guidobaldi del 1998 in cui si giunge a delle interessanti conclusioni sul cd. Tempio di Minerva Medica. Vorremmo continuare a presentare degli articoli e delle pubblicazioni scientifiche che hanno come soggetto questo monumento in modo da offrire un panorama quanto più possibile vasto intorno alle sue origini e intorno alla zona in cui è collocato e, quindi, sottolinearne la sua importanza e bellezza. Di seguito pubblichiamo il link di un articolo in lingua inglese che tenta di ricostruire non solo il complesso monumentale di cui faceva parte il cd. Tempio ma tutta la zona circostante,
Publlichiamo un interessante studio sul cd. Tempio di Minerva Medica scritto da Federico Guidobaldi dal titolo “Il Tempio di Minerva Medica e le strutture adiacenti: settore privato del Sessorium Costantiniano” estratto dalla Rivista di Archeologia Cristiana n.2 del 1998.
La lettura di queste pagine ci convince ancora di più dell’eccezionale importanza storica, architettonica e archeologica di questo monumento così maltrattato in questo ultimo secolo e ci rende ancor più determinati per chiederne non solo il termine del restauro (che è in corso di esecuzione ma con scarsità di fondi) ma una vera e propria rivalutazione che ne renda giustizia e ne faccia uno tra i monumenti più visitati e ammirati della città di Roma.
Nei giorni scorsi vasta eco è stata sollevata dalla notizia che il CIPE ha approvato un PIANO DA UN MILIARDO DI EURO PER I BENI CULTURALI Ci saremmo aspettati che qualche spicciolo di questa cifra ingente venisse speso sia a favore della conclusione del restauro del cd. Tempio di Minerva Medica a via Giolitti che ormai è giunto al quinto anno e che purtroppo è spesso fermo per mancanza di fondi, sia per la definitiva apertura (dopo oltre dieci anni di lavori) della basilica Neopitagorica sotterranea a Porta Maggiore con un impianto di climatizzazione studiato ad hoc per la preservazione degli stucchi originali presenti all’interno. Ma si è preferito dirottare somme anche ingenti (40 milioni di euro sugli 84 complessivi destinati a Roma) per dei progetti del tutto nuovi come il “Recupero e valorizzazione del complesso ex militare Cerimant” che in pratica è un enorme capannone industriale lasciando al loro triste destino i due monumenti sopra citati che, se adeguatamente valorizzati, sarebbero un vanto non solo per l’Esquilino ma per tutta la città di Roma.
La paura che domenica 22 novembre piovesse (o meglio diluviasse) era tanta, ed invece da un cielo coperto siamo passati ad una bella mattinata di sole, fredda (ma siamo quasi a dicembre!) ma splendida. Dopo gli adempimenti burocratici del caso (non dimentichiamo che il tempio attualmente è un cantiere) ed aver indossato il casco di sicurezza canonico abbiamo iniziato la visita al monumento con delle “guide” di eccezione, dalla prof.ssa M. R. Barbera ex sovraintendente ai beni culturali del Comune di Roma al nuovo sovraintendente arch. F. Prosperetti, dall’arch. M. Magnani responsabile degli attuali restauri iniziati nel 2011 ad altri tecnici e archeologi. Presente anche la presidente del I Municipio S. Alfonsi.
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Possiamo riassumere in tre punti di sintesi la bellissima mattinata passata tra notizie archeologiche in anteprima, programmi futuri e una lettura di opere letterarie quanto mai appropriate per l’evento. Ma andiamo con ordine
Il Monumento : finalmente tutti, cittadini, professionisti del settore e politici concordano sull’importamza eccezionale che questa costruzione ha avuto nel passato e riavrà nel futuro. All’interno si rimane rapiti da tanta maestosità e non si può non viaggiare con la mente per immaginare i marmi policromi, i mosaici e le statue che adornavano il monumento facendone un punto di riferimento nella storia dell’architettura e dell’arte antica. Permane il mistero della sua origine e del suo utilizzo (che lo rende ancora più unico e affascinante) anche se, grazie alle più recenti indagini archeologiche, sta prendendo sempre più piede la convinzione di ritenerlo un monumentale edificio di alta rappresentanza (forse imperiale ai tempi di Licinio Gallieno) ad uso dei Prefetti in epoca costantiniana. Pare accertato che sia stato costruito su un monumento preesistente di epoca più antica, forse un vero e proprio tempio.
I programmi futuri : i restauri esterni stanno volgendo al termine e a breve inizieranno quelli interni. E’ inutile sottolineare che ci si aspetta qualche sorpresa clamorosa visto che sarannoo utilizzate le medesime tecniche che ultimamente hanno ridonato al Colosseo la sua imponente bellezza. A restauri ultimati non solo è prevista la riapertura del cd. Tempio di Minerva Medica al pubblico ma la sua inclusione in un itinerario Costantiniano che prevederà anche l’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme e il Mausoleo di Sant’Elena sulla Casilina. Queste novità obbligheranno le autorità cittadine a rivedere completamente non solo la viabilità della zona ma parlare (finalmente) di un assetto urbanistico differente e più rispettoso dei monumenti (non dimentichiamo Santa Bibiana e Porta Maggiore) e si prenderanno, quindi, anche decisioni sull’annoso problema del treno Laziali-Centocelle che con le sue vibrazioni e il suo rumore ha disturbato non poco e in maniera evidente anche chi parlava di archeologia e programmi futuri.
L’atmosfera magica del posto : delle semplici letture di testi appropriati all’evento da parte del gruppo di lettura Parolincontro hanno lasciato immaginare che palcoscenico di spettacoli di alto valore artistico potrebbe diventare in futuro questo monumento. Dalla musica classica al teatro greco e latino fino ad eventi importanti da un punto di vista culturale quante manifestazioni potrebbero svolgersi in un incredibile scenario di altri tempi? E’ forse vietato sognare ?
Per chi volesse approfondire la conoscenza di questo monumento pubblichiamo un testo del 2007 scritto da Maria Rosaria Barbera, Sabina Di Pasquale e Paola Palazzo per la rivista “Fasti on Line Documents & Research” che fa il punto sulle conoscenze acquisite fino a quel periodo. E’ un saggio per addetti ai lavori ma vi assicuriamo che offre degli spunti veramente interessanti.
E’ quello che in genere si dice quando vengono esauriti i biglietti di un qualsiasi evento. Ed è quello che dobbiamo annunciare in relazione alla visita del c.d. Tempio di Minerva Medica in calendario domenica 22 novembre 2015. Il numero massimo di adesioni è stato raggiunto in pochissimo tempo e non è più possibile ottenere la prenotazione. Ma, nel ringraziarvi per il notevole riscontro ottenuto e quindi per l’interesse che ha suscitato questa iniziativa, cercheremo di convincere le autorità deputate a mettere in agenda in poco tempo un’altra visita straordinaria e di accelerare quanto più possibile l’apertura definitiva del monumento. I nominativi di tutti coloro che non sono riusciti a prenotarsi saranno i primi della prossima lista.
Un sincero grazie a tutti voi
Associazione degli abitanti di via Giolitti – Esquilino
L’Associazione degli abitanti di via Giolitti Esquilino
è lieta di annunciare che nel quadro delle iniziative di
Esquilindo 2015
Domenica 22 novembre
dalle ore 10,00 alle ore 12,30
ci sarà l’apertura straordinaria e la visita guidata del
c.d. Tempio di Minerva Medica, via Giolitti
a cura della Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma e dell’Associazione Abitanti di via Giolitti.
A seguire letture “Il tempo grande scultore” a cura di Parolincontro.
La visita è consentita a un max di 25/ 30 persone per turno.
Pertanto è necessaria la prenotazione nella quale va specificato l’orario: ore 10/11,30
oppure 11,30 12,30.
Essendoci il cantiere ancora aperto è bene indossare scarpe comode.
La prenotazione va inviata, in tempi brevi, a Dina Capozio e-mail mp.capozio@libero.it
Nel week-end del 21 e 22 novembre in occasione di “Esquilindo” nel rione Esquilino si svolgeranno diversi eventi di varia natura. A tempo debito vi daremo tutte le informazioni, ma già da ora vorremmo iniziare a formulare alle autorità competenti una semplice, banale ma importantissima richiesta : illuminiamo i monumenti dell’Esquilino che sono quasi tutti al buio : lo è Porta Maggiore nella parte interna e in quella esterna è illuminata solo indirettamente dai lampioni stradali, lo è il cd. Tempio di Minerva Medica e lo è la chiesa di Santa Bibiana e tanti altri. Lo chiediamo perché dove è stata realizzata un’illuminazione all’altezza (Santa Maria Maggiore) il monumento ha acquisito ancor più fascino e chi la vede di sera o di notte non può fare a meno di esclamare un “Oh” di ammirazione. Ma è importante anche per combattere il degrado e il vandalismo : è assurdo che, per esempio, Santa Bibiana a soli tre mesi scarsi dalla fine dei restauri sia ridotta in questo modo.
Un’illuminazione adatta e delle videocamere esterne (non c’è bisogno di spendere follie per comprarle e installarle) forse avrebbero evitato questo autentico scempio.
La mattina del 28/05/2015 è stato cambiato il cartello all’entrata del cantiere per i lavori di restauro del Ninfeo degli Horti Liciniani meglio conosciuto come Tempio di Minerva Medica a via Giolitti. Credevamo che fosse finalmente la notizia della fine del cantiere e magari una data per la riapertura del monumento, in realtà si tratta di un ulteriore lotto per lavori di “scavo e restauro di superfici murarie” con una fine fissata al 7/10/15.
Il fatto che si parli di scavo è sicuramente un sintomo che sono stati localizzati dei nuovi reperti che potrebbero rivelarsi importantissimi per una esatta collocazione (e rivalutazione) del monumento nello scenario dell’arte e della storia antica. Cercheremo di saperne di più cercando di incontrare i responsabili di questo restauro che ormai si protrae da diversi anni.
In questa incipiente primavera, finalmente, dopo diverso tempo, si cominciano a vedere gli effetti del restauro del Ninfeo degli Horti Liciniani conosciuto anche come Tempio di Minerva Medica iniziato nel 2012. In realtà sono subito piovute critiche (vedi post facebook del 19/03/2015) sull’aspetto finale del lavoro e anche noi abbiamo raccolto diverse voci di dissenso. Vorremo però tener presente alcune argomentazioni prima di sparare a zero su un lavoro aspettato da decenni da tutti i residenti dell’Esquilino e da tutti coloro che hanno a cuore i monumenti dell’antica Roma specie se importanti come questo :
Prima di eprimere giudizi estetici aspettiamo di valutare l’impatto visivo dell’opera a lavori ultimati per avere uno sguardo d’insieme che non può sussistere in questo momento essendo il Ninfeo ancora parzialmente ricoperto da impalcature.
Trattandosi di un monumento in laterizi appare evidente la scelta compiuta dallo staff che ne cura il restauro : dove la muratura originale non presentava problemi strutturali che pregiudicassero la statica dell’edificio, è rimasta inalterata, viceversa si è dovuto intervenire con operazioni di ripristino completo nel caso di strutture non più in grado di reggere alle sollecitazioni naturali e non (eventi atmosferici e problemi statici).
La natura stessa del momumento : non dimentichiamo che in origine era ricoperto da marmi pregiati e da stucchi policromi andati irrimediabilmente perduti da secoli. La ricostruzione di parti in laterizio senza una adeguata copertura è ovvio che può risultare meno accattivante da un punto di vista estetico rispetto all’originale impreziosito dalla patina del tempo ma è molto diffficile operare in altro modo. Simili considerazioni devono necessariamente essere estese anche alle parti rimaste della cupola.
Aspettiamo quindi la fine di questo lotto di restauri e la conseguente conferenza stampa che ne evidenzi le metodologie che sono state scelte per esprimere un giudizio quanto più obiettivo possibile.
In questi giorni i media hanno enunciato una lunga sequela di brutte notizie : catastrofi, omicidi efferati, suicidi, morti di personaggi illustri, dibattiti sulla crisi che sembra non finire mai. Eppure, per noi che abitiamo all’Esquilino nei giorni scorsi, sul Messaggero, è apparso un articolo (vedi) che parla una volta tanto di un qualcosa di positivo. Riguarda il cosiddetto Tempio di Minerva Medica conosciuto anche come Ninfeo degli Horti Liciniani : da tempo non ci si rassegnava all’idea di vederlo chiuso, abbandonato e in balia di microsismi dovuti principalmente al passaggio del treno Laziali – Giardinetti che nell’arco di un secolo (come dice anche l’articolo) ha sbriciolato il 5o per cento di quel che rimaneva della cupola (vedi immagini d’epoca a lato). Abbiamo dedicato negli ultimi tempi due post sull’argomento meravigliandoci sul primo per l’esiguità dello stanziamento e denunciando sul secondo un ritardo consistente riguardo alla fine dei lavori del primo lotto. Ma l’articolo rimette un pò le cose a posto : perchè, sembra, che il finanziamento complessivo sia di 2 milioni di euro, cifra più consona all’importanza dell’intervento, e che, finalmente nel 2015 a lavori ultimati sarà ridonato alla sua dignità di opera d’arte e aperto al pubblico potendo divenire così un ‘attrazione turistica di grande impatto. Quello che a prima vista potrebbe sembrare uno sperpero di danaro pubblico in un momento come questo di grande emergenza sociale è, invece, un esempio di ciò che bisognava fare da tempo nel campo della cultura e che colpevolmente non si è fatto. In genere, nel nostro paese e nella nostra città, investire sulla cultura non solo non è sbagliato ma è un rimedio efficace per creare posti (tanti) di lavoro qualificato e di salvare dal degrado interi quartieri. Nello specifico il restauro e la valorizzazione del Tempio di Minerva Medica può risolvere problemi urbanistici e di viabilità nel nostro rione e può essere l’inizio per la creazione di un formidabile parco archeologico insieme a Porta Maggiore e la sua area. Prossimammente indicheremo perchè questo lavoro rappresenta un punto fondamentale per l’avvio di un processo di riqualificazione che speriamo definitiva dell’intero Esquilino.
Nibfeo degli Horti Liciniani
P.S. Oggi, 17 maggio, è apparso su “La Repubblica” (vedi) un articolo che parla di un gruppo marmoreo “Il Leone che azzanna il Cavallo” che è ritornato a Roma dopo una parentesi di nove mesi al Getty Museum Villa di Malibù dove ha attratto circa 600.000 visitatori. E’ un dato che deve far riflettere sulle enormi potenzialità che la città di Roma (e l’Italia tutta) ha e che dovrebbero essere sfrtuttate per creare veramente migliaia e migliaia di posti di lavoro direttamente e indirettamente.