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25 settembre 2021 apertura straodinaria del cd. Tempio di Minerva Medica in occasione della Giornate Europee del Patrimonio (prenotazione obbligatoria)

Dopo due anni il cd. Tempio di Minerva Medica riapre anche se solo per un giorno in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. Sfalciata l’erba alta che aveva infestato l’intera area interna, il monumento  è quindi pronto per accogliere i visitatori. Ecco l’annuncio ufficiale della Soprintendeza Speciale di Roma Archeologia Belle Arti Paesaggio con le modalità della prenotazione della visita

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2021, la Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, promuove l’apertura straordinaria per sabato 25 settembre, del monumento iconico dell’Esquilino: il cosiddetto Tempio di Minerva Medica

Il titolo dell’iniziativa è Apriamo la Minerva! con visite guidate contingentate. I turni di visita in calendario sono quattro per massimo 20 partecipanti per turno: alle 9.30, alle 10.30, alle 11.30 e alle 12.30 con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo 

Il luogo dell’appuntamento è in via Giolitti, 66. Si consiglia di raggiungere il sito almeno un quarto d’ora prima dell’inizio della visita selezionata. Per accedere è necessario esibire la Certificazione Verde Covid-19 (Green Pass) insieme a un documento di identità e nell’area è obbligatorio indossare la mascherina.

Evento gratuito fino ad esaurimento posti

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Tempio di Minerva Medica: ormai oltre a tutti i suoi problemi è diventato anche un caso di disubbidienza civile

Stamattina, 3 giugno, di buon ora, una squadra dell’AMA ha ripulito per la seconda volta in pochi giorni l’area davanti al cd. Tempio di Minerva Medica, ecco come era di nuovo ridotta prima dell’intervento (notare il materasso di colore celeste con un’etichetta sulla destra e una scatola con un disegno giallo):

Foto n.1: Cliccare per ingrandire

ma sono passate solo poche ore e di nuovo è stato rimesso un materasso con altri rifiuti in una scatola anonima  (il materasso è grigio e senza etichetta e per terra è ancora pulito)

Foto n.2: Cliccare per ingrandire

Non solo questo monumento che per secoli è stato uno dei più importanti di Roma Antica è chiuso al pubblico da oltre un secolo e condannato da allora all’oblio e al degrado, ma sta diventando, purtroppo, una vera e propria pattumiera e un caso di disubbidienza civile !

Cui prodest?

Ora basta: il Tempio di Minerva Medica sta diventando una vera e propria pattumiera!

Non abbiamo fatto in tempo a rallegrarci perchè dopo aver pubblicato il post “Tempio di Minerva Medica: dalle statue ai materassi” è arrivata una squadra dell’AMA a ripulire l’area

e per qualche giorno il monumento ha riacquistato quel briciolo di dignità che abbandono, incuria ed ignoranza gli hanno tolto da decenni, che, come se niente fosse hanno ricominciato ad accumulare sporcizia e rifiuti adibendo nicchie ed anfratti in depositi di materassi e oggetti pescati qua e la dai cassonetti approfittando del fatto che quegli spazi sono praticamente preclusi al passaggio dei pedoni per la presenza delle rotaie da una parte e delle mura del Tempio dall’altra.

La situazione, purtroppo, è ritornata quella di partenza con i materassi e i rifiuti in bella vista davanti alle mura di questo bellissimo ma sfortunatissimo monumento

Dobbiamo rassegnarci a considerarlo una pattumiera?

 

Tempio di Minerva Medica: dalle statue ai materassi

Al tempo del suo massimo fulgore nelle nicchie del cd. Tempio di Minerva Medica c’erano statue meravigliose,  poi nei secoli successivi anche se spogliato di queste e dei rivestimenti preziosi aveva sempre mantenuto una sua dignità anche nei periodi peggiori tanto da essere preso a modello da numerosi artisti  per la realizzazione di altri monumenti a loro volta divenuti patrimonio dell’umanità e per innumerevoli stampe e dipinti.

Oggi al posto delle statue troviamo i materassi

 

e la situazione generale peggiora sempre di più come testimoniano le fotografie seguenti

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Piange il cuore vedere un monumento del genere ridotto in questo stato  oltretutto tenendo presente che un’altra delle concause che contribuisce a tenere il cd. Tempio di Minerva Medica in queste condizioni è ben lungi dall’essere risolta

Il cd. Tempio di Minerva Medica come non l’avete mai visto

Clicca per aprire
cd. Tempio di Minerva Medica

Cliccare sull’immagine, poi sul pulsante 3D model e poi aspettare il tempo necessario perchè vengano caricati i driver per la visione in 3D.

Appena disponibile il visore 3D potrete ammirare il cd. Tempio di Minerva Medica da tutte le angolazioni possibili spostandovi semplicemente  con il mouse tenendo premuto il tasto sinistro

Buona visione!

 

Terminati i restauri interni al cd. Tempio di Minerva Medica, ed ora ?

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Dopo circa tre mesi di inattività,  nei giorni scorsi sono tornati tecnici ed operai all’interno del cd. Tempio di Minerva Medica per smantellare i ponteggi, segno inequivocabile dell’avvenuto termine dei lavori interni di restauro. Non sappiamo se con questo ultimo lotto siano terminati del tutto i lavori di ricostruzione e di ristrutturazione  del monumento iniziati nel 2012 o rimangano ancora da effettuare ulteriori interventi (cercheremo di scoprirlo nelle prossime settimane), ma già da ora si pone una domanda: che cosa ne sarà di questo monumento al termine dei ciclo dei restauri?

Dopo i milioni di euro di denaro pubblico spesi per salvarlo da un più che probabile crollo e metterlo in sicurezza dobbiamo aspettarci di vederlo ancora chiuso e privare cittadini e turisti del facoltà di visitare un monumento patrimonio dell’umanità per l’UNESCO? Cosa oltretutto sancita dalla Costituzione della Repubblica Italiana (Art.9 comma 2).

Oppure aspettare rarissime ed episodiche occasioni di aperture straordinarie come il 5 ottobre u.s. con la visita organizzata da Open House Roma?

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Ce lo chiediamo anche noi, da decenni, come valorizzarlo. Purtroppo per alcune istituzioni e per molti tecnici attuali più che una risorsa, oltre che un monumento di eccezionale importanza e bellezza, il cd. Tempio di Minerva Medica appare come un rudere che dà fastidio al continuo ed incessante via vai di treni semi vuoti della linea Laziali Centocelle a via Giolitti.

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Tempio di Minerva Medica: autentica superstar per gli artisti del passato: parte seconda

Pubblichiamo altre immagini tra le numerosissime esistenti sul cd. Tempio di Minerva Medica in una ideale carrellata attraverso i secoli

1552 Pirro Ligorio – Ricostruzione del Tempio di Minerva Medica

1618 Willem van Nieulandt II – Nynphaeum in Rome

1629 Giovan Battista Mercati – Tempio di Minerva Medica e Santa Bibiana

1646 Jan van de Velde II – Travellers in Front of the Minerva Medica Temple in Rome

1700 ca. Ferdinando Galli Bibiena – Tempio di Minerva Medica

1753 Giuseppe Vasi – Tempio di Minerva Medica presso Porta Maggiore

1754 Richard Wilson – The Temple of Minerva Medica

1755 Jonathan Skelton – The Temple of Minerva Medica

1758 Adolf Friedrich Harper – Temple of Minerva Medica

1800 ca. E Hearth – Tempio di Minerva Medica (incisione su acciaio)

1811 Joseph Mallord e William Turner – The Temple of Minerva Medica

1826 Pietro Parboni – Veduta del Tempio di Minerva Medica

1927 Louis Conrad Rosenberg – Temple of Minerva Medica

 

Dicembre 2017 : il punto sui restauri del cd. Tempio di Minerva Medica

Terminati restauri all’interno del monumento dalla parte di via Giolitti è partito l’ennesimo lotto che riguarda il restauro delle absidi e delle arcate dalla parte opposta.

Come si evince dal cartello l’inizio dei lavori è stato fissato per il 02/11/2017 e avrà una durata complessiva di 240 giorni. Quindi per maggio 2018 si dovrebbe porre la parola fine ai lavori di restauro, ripristino e messa in sicurezza del monumento.

Abbiamo utilizzato il condizionale per diversi motivi: in primo luogo non conosciamo lo stato della parte esterna situata dal lato delle linee ferroviarie che partono e arrivano alla Stazione Termini e quindi non possiamo affermare se sono stati eseguiti già dei lavori oppure è necessario un ulteriore bando di gara per un altro lotto, e poi se, come tutti auspichiamo, venisse presa la decisione di riaprirlo al pubblico c’è assolutamente bisogno di creare un arredo interno (giardini, viali, alberi e box informativi) consono all’importanza e alla mole del monumento.

Ci auguriamo che il 2018 sia finalmente un anno di svolta  perchè è inconcepibile che per colpa di un progetto dissennato del 1910, anno in cui venne dato il permesso di costruire una ferrovia che passa  non a pochi metri ma addirittura a pochi centimetri, il Tempio di Minerva Medica, amato ed apprezzato nei secoli passati tanto da essere il monumento di Roma Antica più riprodotto dai pittori e dagli incisori dopo il Colosseo, sia chiuso al pubblico.

 

L’assurda e interminabile Odissea del Tempio di Minerva Medica

L’Associazione abitanti via Giolitti – Esquilino nella persona della prof.ssa Maria Prassede Capozio si è fatta carico di interpellare l’Arch. Marina Magnani Cianetti responsabile  negli anni passsati dei lavori di restauro del cd. Tempio di Minerva Medica, ormai giunti quasi al termine, riguardo all’annoso problema dei danni che arreca il passaggio dei treni della ferrovia Laziali Centocelle sia ai monumenti di via Giolitti sia ai palazzi. Interessante la risposta dell’Arch. M. Magnani Cianetti che si presta ad ulteriori considerazioni. Ecco  il testo integrale delle e-mail .

Alla cortese attenzione dell’ Arch.Marina Magnani Cianetti
Soprintendenza Speciale per il Colosseo,
il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma
Piazza delle Finanze, 1 00185 Roma
Gentile Architetto,
sono Maria Prassede Capozio e le scrivo a nome dell’Associazione Abitanti Via Giolitti -Esquilino.
Ho avuto modo di incontrarla, qualche tempo fa, in occasione dell’apertura al pubblico del c.d. Tempio di Minerva Medica,dove siete impegnati in una importante opera di restauro e conservazione del monumento.
Mi rivolgo a lei per chiedere un sostegno ai nostri, purtroppo finora vani, tentativi di “liberare”
Minerva Medica dall’abbraccio mortale del trenino Centocelle- Laziali.
Le condizioni di Via Giolitti si sono aggravate per il cattivissimo stato in cui versano la tranvia e
il manto stradale, le vibrazioni dei palazzi di cui soffriamo da anni sono ormai insopportabili.
Immaginiamo lo stato di sofferenza a cui viene sottoposto quotidianamente il monumento
dal passaggio frequentissimo dei treni che rischia di compromettere e vanificare il risultato
dei lavori di recupero lunghi e costosi.
Lei e la Soprintendenza potete far sentire la vostra autorevole voce perché si ponga fine a
questa situazione pericolosa e snervante.
Liberiamo il c.d. Tempio di Minerva Medica, salviamolo da questi insulti quotidiani, rendiamolo visitabile.
I nostri appelli rivolti agli organi Comunali preposti continuano a restare inascoltati.
Confidiamo in voi.
Grazie per il suo impegno.
Un cordiale saluto
Maria Prassede Capozio

e questa è la risposta

Gentile dottoressa Capozio
rispondo alla sua mail anche a nome della dottoressa Mariarosaria Barbera.
Mi ricordo la piacevole giornata in cui abbiamo potuto presentare a Lei e a molti abitanti dell’Associazione l’impegnativo  restauro che avevamo eseguito e che ora si sta concludendo anche nella parte interna di Minerva Medica.
Io sono in pensione da qualche mese ma comunque con la dott.ssa Barbera sto ancora seguendo le sorti del monumento e Le posso assicurare che stiamo eseguendo 2 tipi di monitoraggi (condotti da Enti distinti) mirati proprio alla verifica delle vibrazioni e agli eventuali danni sul monumento.
La nostra attenzione  è sempre molto costante e continua e siamo sempre disponibili a coinvolgere di nuovo gli Enti pubblici di competenza.
Teniamoci in contatto.
Distinti saluti
Marina Magnani
Vorremmo far notare la frase  “Le posso assicurare che stiamo eseguendo  2 tipi di monitoraggi (condotti da Enti distinti) mirati proprio alla verifica  delle vibrazioni e agli eventuali danni sul monumento.”
Quanti monumenti a Roma, anche di valore inestimabile, sono soggetti a questo tipo di controlli? E perchè solo il cd. Tempio di Minerva Medica è stato monitorato anche prima dei restauri e   nel 2007 si arrivò alla decisione di ricostruire alcune parti in modalità antisismica? Perchè da quando è stata inaugurata la Ferrovia Roma Fiuggi  nel 1916 il monumento è stato chiuso al pubblico dopo che da sempre ha rappresentato   un esempio da imitare   per architetti ed ingegneri tanto da ispirare opere che a loro volta sono diventate patrimonio  universale UNESCO? Perchè nei secoli passati pittori ed incisori lo hanno eletto a uno dei monumenti più riprodotti di tutta Roma e da  cento anni è caduto nel più assoluto oblio? Vorremmo che a queste domande rispondessero tutti coloro che nonostante la realtà (facilmente verificabile) di una linea ferroviaria che nel tratto Porta Maggiore – Stazione Laziale è utilizzata solo da pochi intimi (spesso è addirittura possibile vedere vetture completamente vuote) vorrebbero  investire decine di milioni di euro per farla arrivare alla Stazione Termini invece di trasformarla in una moderna tranvia e liberare palazzi e monumenti di via Giolitti “dall’abbraccio mortale” .

A via Giolitti un “Workaround” che dura da un secolo

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Per gentile concessione dell’Eureka Service Srl, azienda leader, in Italia, nel campo della formazione e  preparazione dei  Project Manager, riportiamo la definizione di “Workaround” tratta dal  materiale didattico  di uno dei corsi di Risk Management

  • Workaround is an unplanned action executed to react to an occurred unpredictable event
  • Workaround are usually expensive and badly organized  emergency actions
  • A Project Manager (and/or a Risk Manager) could be evaluated on number of workarounds executed: a few number of workarounds means a good Risk Management job

Traduzione

   Il Workaround è un'azione non pianificata eseguita per reagire ad un evento verificatosi imprevedibilmente
   Il Workaround è un'azione di emergenza generalmente costosa e male organizzata
   Un Project Manager ( e/o di un Risk Manager ) potrebbe essere valutato sul numero di soluzioni alternative eseguite: un limitato numero di soluzioni alternative significa un buon lavoro di gestione del rischio

Dal glossario del PMBOK© italiano

Workaround / Workaround [tecnica]. Risposta a un rischio negativo che si è verificato. Si distingue dal piano di contingency (piano di emergenza) perché questa risposta non è pianificata in anticipo rispetto al verificarsi dell’evento di rischio.

Beh, a via Giolitti c’è un esempio di questa pratica che dura da un secolo. Infatti nel lontano 1916 quando venne inaugurata la linea ferroviaria a scartamento ridotto Roma-Fiuggi che passa   tutt’ora  in questa  via (allora si chiamava via Principe di Piemonte) ci si accorse che le vibrazioni prodotte dai treni    provocavano il distacco di pezzi della cupola del cd. Tempio di Minerva Medica rendendo molto pericolose le visite al monumento.    Allora, visto che la frittata (la ferrovia) era fatta si procedette alla “azione non pianificata eseguita per reagire ad un evento verificatosi imprevedilmente” cioè chiudere al pubblico il monumento. Magari qualcuno non ci crederà, ma il cd. Tempio di Minerva Medica da allora non ha più riaperto. Questo ha causato (e causa tutt’ora) due enormi problemi:

  • Un danno incalcolabile al patrimonio storico, artistico e culturale non solo della città di Roma ma del mondo intero, essendo il cd. Tempio di Minerva Medica conosciuto, aprrezzato e studiato a livello internazionale da tutti gli esperti del settore.  Ecco un estratto da una pubblicazione apparsa su “Fast on line Documents & Research” dal titolo “Roma, studi e indagini sul cd. Tempio di Minerva Medica” n.91 del 2007 scritto da Mariarosaria Barbera – Sabina Di Pasquale – Paola Palazzo relativo ai lavori di restauro e consolidamento ritenuti necessari per la sopravvivenza del monumento:
    Si è proceduto a misurazioni e monitoraggio delle vibrazioni acustiche; indagini geognostiche per la comprensione delle caratteristiche geologiche, fisiche e meccaniche del sottosuolo (compresa una campagna georadar finanziata dalla società R.F.I. delle Ferrovie ); mappatura e identificazione della natura e sviluppo delle lesioni. Un’accurata campagna fotografica ha integrato le tradizionali “vedute” generali del monumento, con riprese
    ravvicinate che hanno sfruttato la presenza della piattaforma telescopica installata. Si sono evidenziate
    l’esistenza di stati tensionali della cupola al limite della resistenza del materiale e la conseguente necessità di rinforzare alcune parti della stessa, per evitare il crollo di altre porzioni del monumento.

L’immagine seguente evidenzia i lavori che  sarebbero stati eseguiti in seguito sul monumento mettendo in risalto anche il “miglioramento sismico” : tenendo presente che questi studi sono stati effettuati nel 2007, due anni prima, cioè,  del disastroso terremoto de L’Aquila, si evince che i problemi non erano ritenuti solo di origine naturale ma anche procurati da agenti esterni (il treno Laziali – Centocelle)b_730_083ac349-c0c1-4e4f-ab81-338f8e1ee4fe

  • Un enorme danno economico : pensate un monumento del genere adeguatamente valorizzato quanto avrebbe fruttato in termini di entrate  (biglietti)   allo Stato Italiano in cento anni di visite e non solo, pensate in un secolo a quante persone avrebbe assicurato del lavoro sia direttamente (custodi, biglietteria, addetti alla manutenzione) che indirettamente (guide, operatori turistici etc.). A questo aggiungiamo i milioni di euro che il MIBACT  è costretto  a spendere in questi anni per il consolidamento e la messa in sicurezza dell’edificio.

In ultima analisi vorremmo far  constatare a tutti in maniera molto semplice ed evidente come i danni maggiori e più importanti al monumento (crolli sistematici) siano avvenuti  nella quasi totalità dei casi dalla parte interessata al passaggio del treno Laziali-Centocelle .

A chi potrebbe obiettare che già nei secoli passati quella parte è stata oggetto di crolli anche importanti (terremoto del 1828) potremmo rispondere che a maggior ragione, vista la fragilità della struttura,  non era proprio il caso di farci passare una ferrovia accanto anche perchè, già nel  XIX secolo, i tecnici che progettarono e realizzarono le prime linee ferroviarie che arrivavano alla Stazione Termini ebbero un certo rispetto per il monumento e non solo si tennero ad una distanza di circa 15 – 20 metri ma realizzarono anche un terrapieno per ammortizzare le vibrazioni dei convogli.

tempio2Noi pensiamo che non ci sia altro da aggiungere, vorremmo solo che qualcuno di quelli che si battono tanto per la salvaguardia dei beni monumentali e  archeologici invece di pensare solo all’area dei Fori Imperiali si interessasse anche  a tutti quei capolavori sparsi per la città di Roma che non sono stati valorizzati adeguatamente da autorità cieche ed ignoranti e in assenza di  importantanti decisioni rischiano degrado, crolli e distruzioni.