
A scanso di equivoci non è un articolo che parla di gastronomia ma della fontana monumentale da poco restaurata che si trova all’interno del giardino “Nicola Calipari” di Piazza Vittorio, opera di Mario Rutelli, bisnonno dell’ex sindaco di Roma Francesco, che venne così soprannominata dal popolo romano subito dopo la collocazione provvisoria sulla fontana delle Naiadi a Piazza della Repubblica allora Piazza dell’Esedra.
Faccciamo un pò la storia di questo gruppo monumentale e della fontana delle Naiadi a Piazza della Repubblica cercando di accompagnare il tutto con delle immagini d’epoca

Questa è Piazza della Repubblica come si presentava nel 1880. In realtà allora si chiamava Piazza delle Terme e praticamente non c’era nulla, nè la fontana nè i palazzi progettati in seguito dall’architetto Koch (Fig. n. 1). In realtà l’architetto francese Nenot aveva appena vinto un concorso per erigere in questa piazza un monumento celebrativo a Vittorio Emanuele II, ma si cambiò idea e si pensò di spostare il monumento commemorativo accanto al Campidoglio avviando un nuovo concorso per la costruzione dell’odierno “Vittoriano”. Quindi si decise di spostare la fontana che era stata costruita un centinaio di metri prima dalla parte della stazione Termini (fig. n.2) al centro della piazza delle Terme (ora Piazza della Repubblica) anche perchè dopo solo pochi anni la fontana aveva bisogno di interventi per ripristinare molti zampilli che non funzionavano più (Fig. n. 3 e n.4)



Per cui si decise di costruire una fontana monumentale al centro della Piazza che sarebbe stata rinominata Piazza dell’Esedra.
Ecco una foto di un avvenimento nella nuova piazza con la fontana appena costruita (Fig. n.5)

Ma la fontana era spoglia e sicuramente aveva bisogno di qualche ornamento per far bella mostra di sè specialmente per il 1888 quando arrivò a Roma in visita ufficiale Guglielmo II, re di Germania, Per pensare di ornarla con gruppi monumentali non c’era il tempo necessario e quindi si affidò il progetto ad Alessandro Guerrieri che pensò ad una soluzione temporanea con l’alto zampillo centrale e 4 leoni laterali da sostituire in seguito con delle statue (fig. n.6).

Nella figura n. 6 oltre alla fontana con i 4 leoni si nota la recinzione che veniva adottata a quei tempi per salvaguardare i monumenti e il secondo palazzo di Koch ancora da costruire.
Infine, tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento, si affidò ad un artista siciliano, Mario Rutelli, il compito di eseguire i gruppi monumentali delle naiadi (la Naiade degli Oceani, la Naiade dei Fiumi, la Naiade dei Laghi e la Naiade delle Acque Sotterranee) che avrebbero sostituito i leoni e quello centrale che comprendeva tre figure umane, un delfino e un polpo, avvinghiati in una lotta. Ecco la fontana al termine dei lavori (Fig. n.7 e Fig. n. 8)


Purtroppo per quanto successo ebbero le “Naiadi” che finirono addirittura per diventare un caso perchè l’esibizione di corpi femminili nudi era una assoluta novità per la Roma post papalina, il gruppo centrale non riscosse il consenso popolare che anzi lo etichettò come “fritto misto” e le autorità del tempo decisero di rimuoverlo (Fig. n. 9).

Successivamente venne commissionato alla stesso Rutelli un nuovo gruppo più semplice e più sobrio (una sola figura maschile con un delfino) che poi è quello che ancora è al centro della fontana (Fig. n. 10)

E il “fritto misto” che fine fece? Si decise di collocarlo in una fontana appositamente costruita nel nuovo giardino di Piazza Vittorio Emanuele II (Fig. n. 11)

Finalmente questo gruppo monumentale trovò la sua collocazione definitiva e con la ristrutturazione del giardino di Piazza Vittorio da poco terminata nel mezzo di una rinnovata fontana è divenuto una delle attrazioni del luogo (Fig. n. 12)
