10 aprile 2018 “Il folle volo” all’Apollo 11


presenta

martedì 10 aprile ore 19.00
c/o Itis Galilei ingresso laterale di via Bixio, 80/a
(angolo via Conte Verde) – Roma

in collaborazione con

Festa Romana
godimento pubblico letterario

PRESENTAZIONE DEL VOLUME A CURA DI

Lucilio Santoni

LETTURE DANTESCHE DA PARTE DI

Giorgio Colangeli

 

A partire dalla Divina Commedia, gli autori vogliono mettere in discussione alcuni luoghi consolidati della nostra cultura. Una critica al nostro tempo, un invito a lasciarci condurre da un pensiero critico che possa illuminare altre prospettive da cui guardare il mondo.
“Il folle volo” segue una vocazione spontanea a camminare ordinando man mano un paesaggio di pensieri, seguendo la traiettoria della ragion poetica. In tal modo cercando di salvare le parole dalla loro esistenza momentanea, transitoria, per condurle verso ciò che dura nel tempo. Con la consapevolezza che la verità di ciò che accade nel fluire nascosto dell’universo è il silenzio delle vite di ognuno di noi, il quale può essere detto solo dalle parole magiche della poesia.

GIORGIO COLANGELI
Dopo aver conseguito una laurea in Fisica Nucleare si appassiona al teatro nel 1974 facendo laboratori nelle scuole. Comincia la sua lunga carriera cinematografica con il film su Pasolini, Un delitto italiano (1995) di Marco Tullio Giordana. Con La cena (1998), regia di Ettore Scola, vince il Nastro d’Argento, poi con L’aria salata (2006), regia di Alessandro Angelini, vince il David di Donatello 2007, come miglior attore non protagonista. Dopo una serie di fiction televisive che rendono noto il suo volto, interpreta Salvo Lima nel film Il divo di Paolo Sorrentino. Nel 2014 prende parte alla miniserie televisiva Non è mai troppo tardi interpretando il direttore del carcere minorile dove insegnò l’allora giovane maestro Alberto Manzi. Il successo al grande pubblico arriva interpretando uno dei più noti personaggi della fiction Rai Braccialetti Rossi. È attualmente protagonista della serie Tutto può succedere.

LUCILIO SANTONI
È scrittore e traduttore. Dirige varie rassegne culturali e collabora con alcuni festival letterari.
Di recente ha pubblicato: Cristiani e anarchici. Viaggio millenario nella Storia tradita verso un futuro possibile (Infinito, Modena, 2014); Maledetta la Repubblica fondata sul lavoro – Conversazione cristiana e libertaria (Gwynplaine, Ancona, 2015); E poi libri, e ancora libri da Federico García Lorca (Lindau, Torino, 2017); Lavorare sfianca – Ozio creativo per imparare l’arte del vivere (Enrico Damiani Editore, Brescia, 2017); Guarire senza dottori – Medicamenti per il corpo e per l’anima (Lindau, Torino, 2018).

ESTRATTO
Momentanei traguardi raggiunti e naufragi subiti, non solo nell’ultima tappa del viaggio di Dante, ma nel plurimillenario viaggio di conoscenza dell’uomo; quello di tutti gli uomini che ci hanno preceduti, in tutti i luoghi del mondo, in tutte le epoche. Le culture, le religioni, le superstizioni. Il bene e il male. I tentativi che l’uomo ha fatto per risolvere l’enigma del proprio essere al mondo. Un viaggio che ancora non abbiamo ultimato, in cui i naufragi contano quanto gli approdi, i fallimenti valgono.

Considerazioni sulle buche e sul traffico all’Esquilino

Parlare di buche a Roma in questo momento potrebbe sembrare inutile e ripetitivo tanto se ne parla e se ne scrive. Vorremmo solamente prendere in considerazione, partendo da questo problema, due argomenti accessori: la quantità e la qualità delle buche dell’Esquilino e il traffico.

Bene, guardiamo l’immagine sottostante, si tratta della mappa con le segnalazioni di buche che arriva dal sito “Decoro Urbano” forte di milioni di iscritti in tutta Italia. Come vedete la densità di queste segnalazioni all’Esquilino è impressionante e superiore a quella di altre zone: segno della presenza di numerosissime buche.

Ma non basta; la natura di queste buche, specie in alcune strade come via Giolitti, è da ricercare non solo  nella modesta qualità dei lavori di asfaltatura eseguiti negli anni precedenti ma soprattutto per la presenza dei cosiddetti “Sinkholes antropogenici”, cioè delle cavità sotterranee dovute all’intensa attività di estrazione di materiali da costruzione risalenti addirittura ad epoche pre-romane  e dalla presenza di numerosissimi reperti archeologici.

Ci siamo già occupati di questo problema in tempi non sospetti (vedi  post del 2016) ma, finalmente, anche a livello giornalistico, in questi ultimi giorni, si è scoperta questa importante particolarità del sottosuolo di Roma (vedi articolo de “Il Tempo” del 28 marzo 2018). Di seguito la mappa stilata da alcuni studiosi del problema dell’ Università La Sapienza pubblicata nel 2015 (Memorie descrittive della Carta Geologica d’Italia XCIX 2015, pp. 167-188 figg 27; 1 tav ft. Analisi della suscettibilità ai sinkholes antropogenici nel centro urbano di Roma – G. Ciotoli, S. Nisio, R. Serafini).Cliccando sull’immagine è possibile accedere  al documento completo.

Ormai anche le istituzioni hanno capito che alcune strade come via Giolitti hanno bisogno di interventi strutturali e non semplici rattoppi (il 30 marzo scorso c’è stato un incontro su questo tema presso i locali del I Municipio) : il filmato e le foto illustrano una buca “storica” e resistente a qualsiasi tentativo di rattoppo presente, ormai da decenni, davanti al cd. Tempio di Minerva Medica

E il traffico? A  parte il fatto che le buche peggiorano la sicurezza (già notevolmente precaria) sulle strade di Roma essendo delle vere e proprie trappole per cicli e motocicli ed essendo causa di frenate e repentini cambi di direzione per gli autoveicoli, vorremmo mostrare gli effetti causati dalla chiusura del breve tratto di via Cairoli che va da via Giolitti a via Principe Umberto a causa della presenza di questa buca davanti all’ex Cinema Apollo avvenuta sabato 24 marzo e protrattasi fino al lunedì successivo. Ecco, il lunedì mattina, gli effetti di questa decisione: nelle foto come si presentavano viale Manzoni e via di Porta Maggiore completamente intasate e via Principe Umberto incredibilmente quasi libera dal traffico a causa della parziale chiusura di via Cairoli.

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Tutto questo per affermare che quando si tratterà di mettere mano alla viabilità del Rione Esquilino viste le grosse novità che ci attendono nei prossimi anni non si potrà procedere con dei semplici colpi di spugna: basta vedere quello che succede con una chiusura di 30 metri di una strada o dei semplici restringimenti di carreggiata per lavori. C’è bisogno di considerazioni realistiche e analitiche sui flussi del traffico insieme a una visione complessiva del problema che tenga presente le varie componenti senza retorica ma con grande pragmatismo.

 

10 aprile 2018 “In…tolleranza zero” al Teatro Brancaccio

10 aprile 2018

TEATRO BRANCACCIO

ANDREA PUCCI

IN… TOLLERANZA ZERO

di Andrea Baccan
collaborazioni testi Daniele Ceva e Raffaele Skizzo

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