Al via le modifiche in fase sperimentaleSi sono accesi alle 5 di ieri mattina i varchi elettronici della Ztl AF1 Vam che controlleranno gli ingressi dei veicoli e i complessi di veicoli di lunghezza superiore ai 7,5 metri. Gli impianti, installati da Roma Servizi per la Mobilità, saranno in pre-esercizio per 30 giorni. Durante il pre-esercizio non verranno elevate multe ma i varchi saranno presidiati dai vigili urbani. Ma dopo 30 giorni per chi viola le regole scatterà una sostenziosa multa. I varchi sorvegliano il perimetro tra lungotevere della Vittoria, piazza Mazzini, via della Giuliana, via Andrea Doria, via Vittor Pisani, via Angelo Emo, via Gregorio VII, via Aurelia Antica, via dei Quattro Venti, lungotevere Testaccio, viale Trastevere, via Marmorata, largo Gelsomini, Piramide Cestia, via Cristotoforo Colombo (incrocio con viale di Porta Ardeatina), via Marsala, via San Martino della Battaglia, piazza Porta Pia, ponte Matteotti e ponte Risorgimento. Sempre da ieri i confini della Ztl1 bus turistici, prima più ristretti, coincideranno con quelli della Ztl AF1 Vam. Quindi, sono stati parzialmente modificati rispetto agli attuali. L’entrata in funzione dei nuovi varchi è accompagnata da una novità che riguarderà le modalità di ingresso degli autocarri con lunghezza superiore a 7,5 metri non dotati di permesso. Fino al 30 aprile 2017 (data in cui cesserà la fase di sperimentazione), questi mezzi, per entrare nella Ztl AF1 Vam, restando comunque fuori dal perimetro delle Ztl Merci, Trastevere e Centro Storico, devono prima segnalare la loro presenza, indicando la targa del veicolo, a mezzo pec alla casella di posta certificata permessistica@pec.agenziamobilita.roma.it
Archivi giornalieri: 20 novembre 2016
Via Giolitti, problemi seri da sempre sottovalutati
I problemi causati dal passaggio della linea ferroviaria Laziali Centocelle a via Giolitti, sono amplificati da un aspetto critico da sempre sottovalutato ma di estrema importanza per la sicurezza di residenti e utilizzatori del treno: il sottosuolo della strada.
I progettisti che nella metà dell’800 idearono la sede ferroviaria delle linee che arrivano alla Stazione Termini, non solo si posero questo problema, ma si preoccuparono della statica dei due monumenti che erano situati nelle vicinanze: la chiesa di Santa Bibiana e il cd. Tempio di Minerva Medica (all’epoca non c’erano ancora i palazzi). Si attestarono a un distanza di circa 20 metri e fecero appoggiare le rotaie su un terrapieno in maniera da rinforzare il sottofondo ed attutire le vibrazioni causate dal passaggio dei treni.
Chi progettò e in seguito realizzò nel 1910 la ferrovia a scartamento ridotto Roma Fiuggi non solo non osservò alcuna precauzione riguardo alla distanza relativa a palazzi e monumenti (il trenino passa praticamente accanto al cd. Tempio di Minerva Medica) ma non si preoccupò neanche di analizzare il sottosuolo e creare un sottofondo in grado di resistere al passaggio dei treni e di attutire le vibrazioni prodotte dai convogli e amplificate dai cosiddetti “sinkholes antropogenici” di cui parleremo più diffusamente in seguito.

Eccco due articoli scritti a distanza di dieci anni l’uno dall’altro ma che evidenziano una realtà che è stata approfondita da una pubblicazione del 2015 dal nome “Analisi della suscettibilità ai sinkholes antropogenici nel centro urbano di Roma”
Dal Quotidiano “l’Unita’” 29 dicembre 2004
Edizione di Roma, pagina 2 estratto dall’articolo
“Tra Termini e Porta Maggiore, in viaggio tra le buche. Municipio V: c’è l’emergenza sfollati, le strade dovranno aspettare. Municipio I: siamo in attesa dei fondi 2005” di Paolo Molinari (articolo completo)
Scendendo verso Porta di San Lorenzo incontriamo la prima buca: non molto larga, ma profonda abbastanza da mettere in difficoltà anche il motociclista più esperto. Passati gli archi, troviamo una vera voragine: una trentina di centimetri di diametro, profonda almeno quindici. La fortuna è che si trova in corrispondenza dell’arco riservato al passaggio pedonale. Lasciamo Porta San Lorenzo e giriamo in Via Giolitti. Buche più o meno grandi, ma niente in confronto a quel che troviamo di fronte il tempio di Minerva Medica: un intero tratto di strada completamente sconnesso. Nel mezzo una lunga e profonda apertura. Le auto che si trovano a passare su quei cinque, sei metri di Via Giolitti si inclinano paurosamente a sinistra. Arriviamo a Piazza Porta Maggiore, ultima tappa della passeggiata odierna. Le auto che entrano ed escono dalle mura seguono traiettorie obbligate, le poche ancora libere da buche e sampietrini sporgenti
Dopo 12 anni la situazione è praticamente la medesima nonostante gli innummerevoli rappezzi che sono stati effettuati in questo lasso di tempo con la buca che diventa sempre più profonda con il passare dei giorni.
La verità, purtroppo, è una sola: il sottosuolo di via Giolitti è sicuramente pieno di cavità di origine naturale ed archeologica. D’altro canto nel luglio del 2014 quando si è aperta un’enorme voragine all’altezza dell’incrocio con piazza di Porta Maggiore sotto le rotaie del treno Laziali Centocelle (e sono stati ritrovati i resti di un tempio di età repubblicana databile tra il II e il I secolo a.C:), il Messaggero pubblicò un articolo relativo a questo avvenimento, eccone un estratto:
Via Giolitti tra voragini e scavi archeologici: ora si teme per i palazzi
„A preoccupare, invece, sono le fondamenta di un palazzo che sta alla fine di via Giolitti. In prossimità del cedimento, eroso dalle ultime piogge, vi sarebbe un avvallamento profondo. Condizione che potrebbe mettere a rischio la stabilità dei palazzi, tanto da convincere i tecnici a ipotizzare una verifica statica su alcuni edifici.“
……„Il tempio (quello rinvenuto nella voragine non quello di Minerva Medica ndr.) sarà ripulito e una volta documentato, l’area sarà rivestita con materiali protettivi, per essere salvaguardata per studi futuri, e poi riempita con soluzione tecnica tale da garantire la sicurezza delle volte nell’ottica di dare priorità alla riapertura del servizio ferroviario della ex Roma-Pantano.“
Fin qui abbiamo pubblicato articoli apparsi sulla carta stampata e fotografie riprese in questi giorni ma nel 2015 uno studio scientifico (Memorie descrittive della Carta Geologica d’Italia XCIX 2015, pp. 167-188 figg 27; 1 tav ft. Analisi della suscettibilità ai sinkholes antropogenici nel centro urbano di Roma – G. Ciotoli, S. Nisio, R. Serafini) oltre alla constatazione di un aumento esponenziale di aperture di voragini nel territorio cittadino, afferma (pubblicazione completa) :
L’area della Stazione Termini costituiva in passato un bacino di approvvigionamento del tufo, in parte bonificata, ancora oggi nasconde dei vuoti sconosciuti: nel ’98 a Via Giolitti si aprì una voragine, un altro evento si verificò il 26 novembre del 2010 (vedi); nei pressi di Porta Maggiore che mise in luce dei cunicoli sotterranei; l’ultimo sinkhole antropogenico è del 7 luglio 2014 presso Piazza di Porta Maggiore angolo Via Giolitti che ha coinvolto le rotaie del tram e ha messo in evidenza ampi locali sotterranei con resti archeologici di età romana.
20/11/16 “LA LEGGENDA DI BOB WIND” di Dario Migianu Baldi all’Apollo 11
domenica 20 novembre ore 21:15
c/o Itis Galilei ingresso laterale di via Bixio, 80/a
(angolo via Conte Verde) – Roma

un film di Dario Migianu Baldi
Italia, 2016 – 98′
Regia: Dario Baldi – Soggetto e Sceneggiatura: Alberto Nucci Angeli, Elena Casaccia, Dario Baldi Migianu – Cast: Lavinia Longhi, Corrado Fortuna, Ivan Franek, Paolo Briguglia, Andrea Bruschi
Ingresso con tessera associativa Apollo 11
(sottoscrivibile in loco)
Per prenotazioni booking@apolloundici.itLe prenotazioni dovranno essere convertite in biglietti presso la biglietteria almeno 30 minuti prima dell’inizio dell’evento.
La prenotazione non convertita non dà diritto di accesso all’evento.