Due splendide immagini del cd. Tempio di Minerva Medica scattate alla fine dell’ottocento. La prima ci mostra il monumento quando ancora non esisteva l’attuale via Giolitti, la seconda alla fine del XIX secolo quando non era stata ancora creata la ferrovia Roma Fiuggi.
Ed ecco come questo monumento è ridotto oggi: forse l’unico di Roma Antica nel mondo con dei tralicci arrugginiti addossati direttamente sui muri.
E non è che la situazione di Santa Bibiana, opera di G.L. Bernini, sia migliore: ecco uno scorcio della facciata con in primo piano la massicciata della ferrovia Laziali Centocelle con tralicci, pali, scambi e binari che non sarebbero accettati neanche in una stazioncina di un paese sperduto. Invece siamo nel pieno centro di Roma che molti indicano essere la città più bella del mondo
Il dramma è che ci siamo talmente abituati a tanta bruttezza che non ci facciamo più caso. Ma anche le istituzioni che dovrebbero vigilare sui monumenti di questa splendida città, almeno in questo caso, sembra che se ne siano completamente dimenticate.
Questa bruttezza favorisce anche una grande ignoranza, guardate questo tweet; il Cd. Tempio di Minerva Medica viene soprannominato “coso”, c’è chi sostiene che è il monumento dei pendolari (chissà poi perchè) ed anche chi crede che sia un esempio di archeologia industriale appartenente alla ex Centrale del Latte
Roma 1860, Tempio di Minerva Medica (quel coso vicino a Termini). pic.twitter.com/EIzkQ55Wu9
— Stefano (@_golgota) 19 marzo 2018
Insomma dobbiamo ringraziare chi, un secolo fa, permise che venisse costruita una ferrovia in una via che non poteva ospitarla: se si voleva che dei monumenti ammirati per secoli cadessero nell’oblio e nel degrado, beh, ci sono sicuramente riusciti.
Vi indichiamo una pagina dell’ottimo sito “Roma Ieri ed Oggi” che con elaborazioni grafiche mette ancora di più in risalto la diversità tra le vedute del cd. Tempio di Minerva Medica tra la fine del secolo XIX ed oggi vedi
E per finire il titolo di un convegno che si terrà il 26 marzo presso la sede della Fondazione Exclusiva che ci vede completamente d’accordo

