Pubblichiamo altre immagini tra le numerosissime esistenti sul cd. Tempio di Minerva Medica in una ideale carrellata attraverso i secoli













Pubblichiamo altre immagini tra le numerosissime esistenti sul cd. Tempio di Minerva Medica in una ideale carrellata attraverso i secoli













Terminati restauri all’interno del monumento dalla parte di via Giolitti è partito l’ennesimo lotto che riguarda il restauro delle absidi e delle arcate dalla parte opposta.
Come si evince dal cartello l’inizio dei lavori è stato fissato per il 02/11/2017 e avrà una durata complessiva di 240 giorni. Quindi per maggio 2018 si dovrebbe porre la parola fine ai lavori di restauro, ripristino e messa in sicurezza del monumento. 
Abbiamo utilizzato il condizionale per diversi motivi: in primo luogo non conosciamo lo stato della parte esterna situata dal lato delle linee ferroviarie che partono e arrivano alla Stazione Termini e quindi non possiamo affermare se sono stati eseguiti già dei lavori oppure è necessario un ulteriore bando di gara per un altro lotto, e poi se, come tutti auspichiamo, venisse presa la decisione di riaprirlo al pubblico c’è assolutamente bisogno di creare un arredo interno (giardini, viali, alberi e box informativi) consono all’importanza e alla mole del monumento.
Ci auguriamo che il 2018 sia finalmente un anno di svolta perchè è inconcepibile che per colpa di un progetto dissennato del 1910, anno in cui venne dato il permesso di costruire una ferrovia che passa non a pochi metri ma addirittura a pochi centimetri, il Tempio di Minerva Medica, amato ed apprezzato nei secoli passati tanto da essere il monumento di Roma Antica più riprodotto dai pittori e dagli incisori dopo il Colosseo, sia chiuso al pubblico.
L’Associazione abitanti via Giolitti – Esquilino nella persona della prof.ssa Maria Prassede Capozio si è fatta carico di interpellare l’Arch. Marina Magnani Cianetti responsabile negli anni passsati dei lavori di restauro del cd. Tempio di Minerva Medica, ormai giunti quasi al termine, riguardo all’annoso problema dei danni che arreca il passaggio dei treni della ferrovia Laziali Centocelle sia ai monumenti di via Giolitti sia ai palazzi. Interessante la risposta dell’Arch. M. Magnani Cianetti che si presta ad ulteriori considerazioni. Ecco il testo integrale delle e-mail .
Alla cortese attenzione dell’ Arch.Marina Magnani Cianetti
Soprintendenza Speciale per il Colosseo,
il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma
Piazza delle Finanze, 1 00185 Roma
Gentile Architetto,
sono Maria Prassede Capozio e le scrivo a nome dell’Associazione Abitanti Via Giolitti -Esquilino.
Ho avuto modo di incontrarla, qualche tempo fa, in occasione dell’apertura al pubblico del c.d. Tempio di Minerva Medica,dove siete impegnati in una importante opera di restauro e conservazione del monumento.
Mi rivolgo a lei per chiedere un sostegno ai nostri, purtroppo finora vani, tentativi di “liberare”
Minerva Medica dall’abbraccio mortale del trenino Centocelle- Laziali.
Le condizioni di Via Giolitti si sono aggravate per il cattivissimo stato in cui versano la tranvia e
il manto stradale, le vibrazioni dei palazzi di cui soffriamo da anni sono ormai insopportabili.
Immaginiamo lo stato di sofferenza a cui viene sottoposto quotidianamente il monumento
dal passaggio frequentissimo dei treni che rischia di compromettere e vanificare il risultato
dei lavori di recupero lunghi e costosi.
Lei e la Soprintendenza potete far sentire la vostra autorevole voce perché si ponga fine a
questa situazione pericolosa e snervante.
Liberiamo il c.d. Tempio di Minerva Medica, salviamolo da questi insulti quotidiani, rendiamolo visitabile.
I nostri appelli rivolti agli organi Comunali preposti continuano a restare inascoltati.
Confidiamo in voi.
Grazie per il suo impegno.
Un cordiale saluto
Maria Prassede Capozio
e questa è la risposta
Gentile dottoressa Capoziorispondo alla sua mail anche a nome della dottoressa Mariarosaria Barbera.Mi ricordo la piacevole giornata in cui abbiamo potuto presentare a Lei e a molti abitanti dell’Associazione l’impegnativo restauro che avevamo eseguito e che ora si sta concludendo anche nella parte interna di Minerva Medica.Io sono in pensione da qualche mese ma comunque con la dott.ssa Barbera sto ancora seguendo le sorti del monumento e Le posso assicurare che stiamo eseguendo 2 tipi di monitoraggi (condotti da Enti distinti) mirati proprio alla verifica delle vibrazioni e agli eventuali danni sul monumento.La nostra attenzione è sempre molto costante e continua e siamo sempre disponibili a coinvolgere di nuovo gli Enti pubblici di competenza.Teniamoci in contatto.Distinti salutiMarina Magnani

Per gentile concessione dell’Eureka Service Srl, azienda leader, in Italia, nel campo della formazione e preparazione dei Project Manager, riportiamo la definizione di “Workaround” tratta dal materiale didattico di uno dei corsi di Risk Management
- Workaround is an unplanned action executed to react to an occurred unpredictable event
- Workaround are usually expensive and badly organized emergency actions
- A Project Manager (and/or a Risk Manager) could be evaluated on number of workarounds executed: a few number of workarounds means a good Risk Management job
Traduzione
Il Workaround è un'azione non pianificata eseguita per reagire ad un evento verificatosi imprevedibilmente Il Workaround è un'azione di emergenza generalmente costosa e male organizzata Un Project Manager ( e/o di un Risk Manager ) potrebbe essere valutato sul numero di soluzioni alternative eseguite: un limitato numero di soluzioni alternative significa un buon lavoro di gestione del rischio
Dal glossario del PMBOK© italiano
Workaround / Workaround [tecnica]. Risposta a un rischio negativo che si è verificato. Si distingue dal piano di contingency (piano di emergenza) perché questa risposta non è pianificata in anticipo rispetto al verificarsi dell’evento di rischio.
Beh, a via Giolitti c’è un esempio di questa pratica che dura da un secolo. Infatti nel lontano 1916 quando venne inaugurata la linea ferroviaria a scartamento ridotto Roma-Fiuggi che passa tutt’ora in questa via (allora si chiamava via Principe di Piemonte) ci si accorse che le vibrazioni prodotte dai treni provocavano il distacco di pezzi della cupola del cd. Tempio di Minerva Medica rendendo molto pericolose le visite al monumento. Allora, visto che la frittata (la ferrovia) era fatta si procedette alla “azione non pianificata eseguita per reagire ad un evento verificatosi imprevedilmente” cioè chiudere al pubblico il monumento. Magari qualcuno non ci crederà, ma il cd. Tempio di Minerva Medica da allora non ha più riaperto. Questo ha causato (e causa tutt’ora) due enormi problemi:
Si è proceduto a misurazioni e monitoraggio delle vibrazioni acustiche; indagini geognostiche per la comprensione delle caratteristiche geologiche, fisiche e meccaniche del sottosuolo (compresa una campagna georadar finanziata dalla società R.F.I. delle Ferrovie ); mappatura e identificazione della natura e sviluppo delle lesioni. Un’accurata campagna fotografica ha integrato le tradizionali “vedute” generali del monumento, con ripreseravvicinate che hanno sfruttato la presenza della piattaforma telescopica installata. Si sono evidenziatel’esistenza di stati tensionali della cupola al limite della resistenza del materiale e la conseguente necessità di rinforzare alcune parti della stessa, per evitare il crollo di altre porzioni del monumento.
L’immagine seguente evidenzia i lavori che sarebbero stati eseguiti in seguito sul monumento mettendo in risalto anche il “miglioramento sismico” : tenendo presente che questi studi sono stati effettuati nel 2007, due anni prima, cioè, del disastroso terremoto de L’Aquila, si evince che i problemi non erano ritenuti solo di origine naturale ma anche procurati da agenti esterni (il treno Laziali – Centocelle)
In ultima analisi vorremmo far constatare a tutti in maniera molto semplice ed evidente come i danni maggiori e più importanti al monumento (crolli sistematici) siano avvenuti nella quasi totalità dei casi dalla parte interessata al passaggio del treno Laziali-Centocelle .
A chi potrebbe obiettare che già nei secoli passati quella parte è stata oggetto di crolli anche importanti (terremoto del 1828) potremmo rispondere che a maggior ragione, vista la fragilità della struttura, non era proprio il caso di farci passare una ferrovia accanto anche perchè, già nel XIX secolo, i tecnici che progettarono e realizzarono le prime linee ferroviarie che arrivavano alla Stazione Termini ebbero un certo rispetto per il monumento e non solo si tennero ad una distanza di circa 15 – 20 metri ma realizzarono anche un terrapieno per ammortizzare le vibrazioni dei convogli.
Noi pensiamo che non ci sia altro da aggiungere, vorremmo solo che qualcuno di quelli che si battono tanto per la salvaguardia dei beni monumentali e archeologici invece di pensare solo all’area dei Fori Imperiali si interessasse anche a tutti quei capolavori sparsi per la città di Roma che non sono stati valorizzati adeguatamente da autorità cieche ed ignoranti e in assenza di importantanti decisioni rischiano degrado, crolli e distruzioni.
Per secoli il cd. Tempio di Minerva Medica è stato uno dei soggetti preferiti per i paesaggisti e i vedutisti di tutta Europa che venivano a Roma per immortalare le magnificenze della città. E per secoli è stato uno dei monumenti più conosciuti, più ammirati e più studiati da tanti illustri artisti e architetti che ci hanno donato capolavori sparsi in tutto il mondo. Poi, all’inizio del ‘900, la scellerata decisione di fargli passare una ferrovia accanto (all’inizio per meri scopi economici) ha costretto le autorità competenti dell’epoca a chiuderlo al pubblico e a decretarne un lento ma inesorabile declino. Vogliamo con questa breve ma significativa carrellata di immagini rendere omaggio e giustizia a questa fantastica testimonianza del periodo costantiniano sperando che, finalmente, vengano prese delle decisioni che non solo ne preservino le strutture ma lo valorizzino e lo facciano conoscere di nuovo e apprezzare in tutto il mondo.







In un prossimo post faremo una carrellata delle altrettante numerose incisioni.
Innanzitutto una comparazione tra come era ridotto il monumento ad inizio restauri e come è oggi. Come è facile vedere è stata ricostruita l’intera parte superiore del lato sud per evitare il pericolo di ulteriori e disastrosi crolli. E’ evidente la ripultura delle strutture sottostanti .
Attualmente si sta completando il restauro dei muri esterni del lato nord e del lato ovest contestualmente a saggi archeologici all’interno e all’esterno della struttura. Le fotografie seguenti attestano in pratica la fine dei lavori relativi al lato nord con lo smontaggio dei ponteggi e il ripristino del suolo calpestabile all’interno
In un precedente post (vedi) abbiamo pubblicato un saggio del prof. Guidobaldi del 1998 in cui si giunge a delle interessanti conclusioni sul cd. Tempio di Minerva Medica. Vorremmo continuare a presentare degli articoli e delle pubblicazioni scientifiche che hanno come soggetto questo monumento in modo da offrire un panorama quanto più possibile vasto intorno alle sue origini e intorno alla zona in cui è collocato e, quindi, sottolinearne la sua importanza e bellezza. Di seguito pubblichiamo il link di un articolo in lingua inglese che tenta di ricostruire non solo il complesso monumentale di cui faceva parte il cd. Tempio ma tutta la zona circostante,
http://www.quondam.com/90/9073p.htm
Publlichiamo un interessante studio sul cd. Tempio di Minerva Medica scritto da Federico Guidobaldi dal titolo “Il Tempio di Minerva Medica e le strutture adiacenti: settore privato del Sessorium Costantiniano” estratto dalla Rivista di Archeologia Cristiana n.2 del 1998.
La lettura di queste pagine ci convince ancora di più dell’eccezionale importanza storica, architettonica e archeologica di questo monumento così maltrattato in questo ultimo secolo e ci rende ancor più determinati per chiederne non solo il termine del restauro (che è in corso di esecuzione ma con scarsità di fondi) ma una vera e propria rivalutazione che ne renda giustizia e ne faccia uno tra i monumenti più visitati e ammirati della città di Roma.

E’ quello che in genere si dice quando vengono esauriti i biglietti di un qualsiasi evento. Ed è quello che dobbiamo annunciare in relazione alla visita del c.d. Tempio di Minerva Medica in calendario domenica 22 novembre 2015. Il numero massimo di adesioni è stato raggiunto in pochissimo tempo e non è più possibile ottenere la prenotazione. Ma, nel ringraziarvi per il notevole riscontro ottenuto e quindi per l’interesse che ha suscitato questa iniziativa, cercheremo di convincere le autorità deputate a mettere in agenda in poco tempo un’altra visita straordinaria e di accelerare quanto più possibile l’apertura definitiva del monumento. I nominativi di tutti coloro che non sono riusciti a prenotarsi saranno i primi della prossima lista.
Un sincero grazie a tutti voi
Domenica 22 novembredalle ore 10,00 alle ore 12,30 ci sarà l’apertura straordinaria e la visita guidata del c.d. Tempio di Minerva Medica, via Giolittia cura della Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma e dell’Associazione Abitanti di via Giolitti.
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La mattina del 28/05/2015 è stato cambiato il cartello all’entrata del cantiere per i lavori di restauro del Ninfeo degli Horti Liciniani meglio conosciuto come Tempio di Minerva Medica a via Giolitti. Credevamo che fosse finalmente la notizia della fine del cantiere e magari una data per la riapertura del monumento, in realtà si tratta di un ulteriore lotto per lavori di “scavo e restauro di superfici murarie” con una fine fissata al 7/10/15.
Il fatto che si parli di scavo è sicuramente un sintomo che sono stati localizzati dei nuovi reperti che potrebbero rivelarsi importantissimi per una esatta collocazione (e rivalutazione) del monumento nello scenario dell’arte e della storia antica. Cercheremo di saperne di più cercando di incontrare i responsabili di questo restauro che ormai si protrae da diversi anni.
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