Da oggi 8 ferbbraio fino a domenica sera saranno effettuati dei lavori di manutenzione sui binari del tram a Porta Maggiore. L’intervento richiederà una modifica per le linee 3, 5, 8, 14 e 19 e per la ferrovia Termini-Giardinetti. A tal proposito fino al termine dei lavori viaggeranno dei bus navetta al posto dei tram.
Maggiori informazioni e dettagli sul sito di Roma Mobilità
Iniziamo l’anno con un paio di segnalazioni : la prima, relativa alla fotografia, riguarda i lavori dell’Acea che nei mesi scorsi hanno interessato via Principe Umberto e un tratto di via Pepe. Abbiamo già fatto presente in un altro post come questo cantiere durato una sessantina di giorni non sia stato mai menzionato da “Luce Verde infomobilità Roma” come se i restringimenti della carreggiata e i divieti di sosta non avessero arrecato problemi alla circolazione, ma in questo caso ciò che balza alla vista è il lavoro di ripristino che è stato fatto. Nulla da dire per via Principe Umberto dove è stata completamente riasfaltata la sede stradale eliminando buche e avvalllamenti (anche se permangono i problemi al semaforo con via Bixio, vedi post) ma nel tratto di via Pepe è stato perpetrato un autentico scempio. Sono stati tolti i sampietrini (spariti tra l’altro) e al loro posto a lavori ultimati una orrenda lingua di asfalto che deturpa in maniera definitiva l’estetica della via divenuta isola pedonale. Ma non erano state decise delle norme ben precise che obbligano le aziende che si occupano di lavori stradali di ripristinare la situazione precedente pena delle severe multe ?
La seconda segnalazione è una ripresa di una lettera di un lettore che abbiamo pubblicato lo scorso dicembre (vedi). La situazione a via Bixio è rimasta sempre la stessa, non c’è stato alcun intervento da parte delle autorità competenti ed è imbarazzante passare vicino alla fogna che continua a sputare liquami nauseabondi. Immaginiamo come possa vivere chi, per sua sfortuna, ha una casa o un negozio che si affaccia su questo sfortunatissimo pezzo di strada.
Innanzitutto una segnalazione importante : da domani 12 dicembre dalle ore 7,00 di mattina fino a cessate esigenze tutta via Principe Umberto sarà interessata da lavori di riasfaltamento del manto stradale con conseguenti divieti di sosta su ambo i lati e difficoltà di circolazione. Come al solito su “Luce Verde Infomobilità Roma” nessun accenno a questa informazione come del resto è stato fatto per i precedenti lavori di scavo durati circa due mesi e mai accennati da questo servizio. Oltretutto, come segnalato più volte da questo blog, l’incrocio tra via Principe Umberto e via Bixio oltre al semaforo che ha un funzionamento anomalo da tempo immemorabile (anni!) patisce la quasi assoluta mancanza di segnalazioni orizzontali (strisce pedonali e frecce per la canalizzazione delle autovetture) e verticali (segnalazioni di divieto di svolta, divieti di accesso e sensi unici). Ecco perchè riteniamo che la via sia antipatica a qualcuno …… Speriamo che grazie a questi lavori vengano ripristinate non solo le segnalazioni orizzontali ma anche quelle verticali e il semaforo.
Rifacimento del manto stradale a via dello Statuto in direzione via Merulana, possibili rallentamenti e difficoltà di circolazione fino al 17 dicembre 2012.
A via Principe Umberto rimangono divieto di sosta e restrizione della carreggiata solo nei pressi di via Guglielmo Pepe.
In questi ultimi tempi c’è un gran fervore lavorativo all’interno del nostro rione. Cantieri aperti in tante vie con chiusura di strade, restringimenti di carreggiate, divieti di sosta, aumento di tarffico e file di autovetture che procedono a passo d’uomo o sono addirittura ferme. Ma per “Luce Verde Infomobilità Roma” tutto questo non esiste : non un’indicazione di lavori in corso o di possibili code, guardando la cartina (clicca sul banner a sinistra e ingrandisci) l’Esquilino sembra una delle poche zone non interessate a cantieri aperti. Ma a questo punto ci si chiede a che cosa serva un servizio del genere se non evidenzia lavori che sono iniziati da settimane se non addirittura da mesi (come nel caso di Piazza Dante) ?
Lavori Acea nel tratto di via Principe Umberto tra via Bixio e viale Manzoni. Restringimento della carreggiata e divieto di sosta dal 22/10/12 fino a cessatte esigenze. Anche questi lavori non sono segnalati da Luce Verde
21 ottobre 2011 termina definitivamente l’avventura dei lavori Terna a via Bixio dopo un anno e quattro mesi con il rifacimento del manto stradale. Ci eravamo ripromessi per questo evento di fare delle considerazioni su quello che è accaduto e ancor di più non è accaduto in tutto questo periodo ed eccoci puntuali a rispettare tale impegno. Premessa :
Le grandi aziende quando debbono eseguire dei lavori di una certa importanza sia per quanto riguarda le risorse umane (persone impiegate per portare a compimento l’opera), sia per le risorse economiche (il denaro necessario) e sia per il tempo a disposizione si affidano (o dovrebbero affidarsi) al Project Management una disciplina di origine anglosassone che serve a pianificare e controllare il progetto in ogni sua fase con rigide regole dettate da organismi internazionali al fine , in parole povere, di assicurare la massima qualità possibile al minor costo possibile nel rispetto dei tempi prestabiliti.
All’interno del Project Managment esiste un’ulteriore disciplina, chiamata Risk Management (gestione dei rischi), che negli ultimi tempi sta assurgendo al rango di una pratica a sè stante, e serve per prevedere, e quindi pianificare, l’impatto degli imprevisti di qualsiasi natura che possono capitare in corso d’opera.
Detto questo, la Terna sapendo di dover operare degli scavi in una zona ad altissima densità archeologica (l’Esquilino) e quindi con altissime probabilità ti trovare reperti di una certa importanza ha ritenuto sufficiente per valutare i rischi dell’opera affidarsi a dei “saggi archeologici” fatti a campione nel giugno 2010. Tale tecnica può risultare indicata per uno scavo stanziale, per esempio i saggi archeologici effettuati a Piazza Venezia per la costruzione della stazione della metropolitana della nuova linea C, si scava in maniera preventiva per sapere cosa c’è sotto e si possono effettuare delle modifiche al progetto originale rispettando i tempi complessivi di consegna. Ma nel nostro caso c’era da scavare una trincea lunga centinaia e centinaia di metri (se non addirittuta chilometri) e tale tecnica si è dimostrata completamente inefficae, inutile e costosa visto che a via Bixio fu effettuato un saggio (vedi foto) a pochi metri dal punto dove un mese e mezzo più tardi vennero rinvenuti i reperti archeologici e non venne trovato alcunchè. Una buona pratica aziendale alternativa sarebbe stata quella di istituire una squadra archeologica (formata anche da poche persone) in grado di valutare immediatamente la natura e il valore di un ritrovamento e di interfacciarsi senza perdere tempo con l’autorità competente (la Sovraintendenza ai Beni Culturali) così da decidere subito le operazioni necessarie per poter risolvere il problema. Anche queste sono pratiche codificate da un altro organismo internazionale (ITIL V3 Foundation) e in genere vengono adottate da appositi team creati da quelle aziende che erogano servizi e devono far fronte nella maniera più efficace e immediata agli incidenti di percorso (incident management) e alla conseguente risoluzione dei problemi relativi (problem management) E invece si è andati avanti con attese interminabili, mesi e mesi con nessuno che lavorava all’interno delle aree interessate per evidenti discrepanze tra le disponibilità della Terna e della Sovraintendenza. Per due volte ad agosto (2010 e 2011) i cantieri sono stati chiusi per ferie cosa inaccetabile per aziende che erogano questo tipo di servizi (basterebbe pianificarle adeguatamente) e ancor più inaccettabile tenendo conto dei disagi che questa situazione arrecava ai residenti e a tutti coloro che svolgono un lavoro in questa zona. Teniamo presente che in tutto questo periodo nessuno si è mai preso la briga di informare i residenti di quello che stava accadendo e ancor oggi a lavori conclusi non sappiamo perchè quelle mura erano tanto importanti da impedire i lavori per tutto questo tempo. Senza dimenticare la bella immagine che abbiamo dato a migliaia e migliaia di turisti che hanno alloggiato in questi lunghi mesi negli alberghi di via Giolitti spesso costretti a passare con le valigie in mezzo alla strada perchè via Bixio era completamente chiusa. Undici anni fa a distanza di una cinquantina di metri, davanti alla chiesa di Santa Bibiana, sempre per uno scavo dell’Acea, vennero ritrovati altri reperti archeologici (vedi), ma nonostante la posizione fosse meno impattante sia per il traffico, sia per i parcheggi e sia per i disagi ai residenti rispetto a quella di via Bixio il problema venne risolto in un paio di mesi. Non c’è che dire, da allora abbiamo progredito parecchio ….
Da qualche tempo, è uscita su alcuni siti istituzionali e su siti di news la data del 7 dicembre come termine dei lavori Terna nel tratto che interessa via Giolitti e via Bixio. La cosa strana è che sul posto questa data non è mai apparsa, tanto che solo dal 3 dicembre, improvvisamente, si è rivisto qualcuno che ha iniziato in qualche modo a darsi da fare dopo mesi di assenza. Ancora più strana la motivazione per quanto riguarda il restringimento di via Giolitti e si presume anche la chiusura di via Bixio che causa degli intopppi indescrivibili al traffico veicolare pubblico e privato, “saggi archeologici” (ancora !). Orbene, visto che , dopo cinque mesi (e sottolineo 5), i lavori non sono affatto terminati la soc. Terna si è premurata di affiggere questi cartelli a via Bixio
Ripristini provvisori
con la scritta “Lavori Terna – Ripristini provvisori”. Il che significa che, ottenuti nuovi permessi, si ricomincerà a sfasciare e creare nuovi disagi per il traffico e i parcheggi. Ora è ovvio che questa situazione paradossale non è non è ascrivibile solo alla soc. Terna ma buona parte di responsabilità ce l’ha anche la Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma che alla vista di qualche muro di epoca romana non ha esitato a bloccare i lavori per cinque mesi per effettuare rilievi ( ma di persone, specie quest’estate se ne sono viste ben poche) senza far sapere, se non a un ristretto numero di addetti, perchè noi residenti siamo dovuti restare tutto questo tempo con delle voragini aperte sotto i portoni di casa. Ma ancora più paradossale è che lo stessa Sovraintendenza abbia dato il permesso alla soc. Terna di operare in maniera totalmente diversa a pochi decine di metri di distanza dai ritrovamenti che hanno comportato dei tempi così lunghi per i rilievi. A via Principe Eugenio (e anche a via Emanuele Filiberto) si è operato con una enorme trivella che ha creato un tunnel sotterraneo tale da far passare in maniera indolore tutti i cavi.
Pozzo con tunnel sotterraneo
Tra due tavole, il foro per il tunnel soterraneo.
Dimensioni del foro sotterraneo
Le dimensioni del foro sotterraneo viste in superficie con un pezzo di rivestimento.
E’ ovvio che la trivella per fare un foro di quelle dimensioni qualsiasi cosa abbia incontrato l’ha sbriciolata ! E allora perchè tanto interesse per i muri di via Giolitti e via Bixio e tanto disinteresse per eventuali (ma sicuri) altri ritrovamenti a via Principe Eugenio ? Chi ce lo dice che in questo luogo non ci potessero essere degli ambienti con affreschi, statue e mosaici ? Il permesso per lavorare in questa maniera, meno invasiva degli scavi a cielo aperto, c’è solo quando si tratta di attraversare strade con le rotaie della tramvia ? Insomma è solo una motivazione economica (pensate quanto costerebbe togliere le rotaie, smantellare il sottofondo armato, fare lo scavo, ripristinare il sottofondo e rimettere le rotaie il tutto nel minor tempo possibile per non ostacolare il servizio dei tram) che obbliga la Sovraintendenza a chiudere tutt’e due gli occhi ? Morale, ci dovrebbe essere da parte degli enti interessati e da parte delle società che eseguono i lavori oltre che più cooperazione un minimo anche di elasticità mentale : non si possono lasciare delle enormi buche aperte per cinque mesi in pieno centro di Roma in una zona densamente abitata come il rione Esquilino. E speriamo che le abbondanti precipitazioni cadute in questo periodo con le voragini aperte (in genere quando si fanno degli scavi archeologici ci si premura di mettere delle coperture, ma non in questo caso) non abbiano causato danni alle fondamenta o cedimenti strutturali agli edifici contigui interessati, altrimenti tutti i diretti interessati a questa assurda telenovela ne vedranno delle belle !