In questi giorni molti alberi del rione sono stati abbattuti per timore che cadessero per i nubifragi e le grandinate degli ultimi tempi. Alberi malati, colpevolmente trascurati per lunghi anni e potenzialmente pericolosi alla luce anche del tragico fatto che ha visto morire il mese scorso un ragazzo di tredici anni sotto il peso di un pesantissimo tronco caduto per la violenza di un temporale. Speriamo solo che le assicurazioni di piantare dei nuovi arbusti più adatti a sopportare lo smog e le mutate condizioni climatiche non si tramutino nelle classiche promesse da marinaio. A tal proposito le fotografie qui sotto evidenziano dei monconi di alberi abbattuti da anni in viale Manzoni e in via di Porta Maggiore ma mai ripiantati. Addirittura quello di viale Manzoni all’incrocio con via Principe Eugenio è divenuto un mini cassonetto per i rifiuti pur avendone vicino due (e sottolineo due!) . Segnaliamo quindi che c’è bisogno di un organico piano di plantumazione per tutto il rione non solo per sostituire gli alberi abbattuti in questi giorni ma anche per ripristinare il decoro e l’estetica dei viali che caratterizzano l’Esquilino eliminando quell’atmosfera da day after che si respira vicino a questi monconi.
Incrocio viale Manzoni via Principe Eugenio
Via di Porta Maggiore accanto all'ex benzinaio
Via di Porta Maggiore di fronte alla vetrina dell'autosalone Fiat
Domenica 2 novembre , una squadra AMA pulisce una strada dell’Esquilino …. Da quel giorno li ho rivisti altre quattro volte compresa domenica 23 novembre e oggi 25 ! Ecco, da una parte dovremmo pretendere di più dall’azienda municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti e la pulizia delle strade ma dall’altra dovremmo fare uno sforzo tutti noi per cercare di sporcare di meno ! E tutti, non solo i giovani della “movida” notturna che oltre a disturbare (eufemismo) il sonno e il riposo di tanta gente generano tanti rifiuti (e mi limito a questo) nelle notti dei week end. Mi rivolgo anche a coloro che scambiano i cassonetti per isole ecologiche e ci scaricano (quasi sempre fuori) le cose più impensate, dai vecchi mobili agli elettrodomestici non più funzionanti, dai vestiti non più usati ai banconi dei negozi (sì, anche quelli). Mi rivolgo ai proprietari dei cani che non ne raccolgono i bisogni lasciando che i marciapiedi diventino latrine a cielo aperto. Mi rivolgo ai commercianti cinesi che nonostante la raccolta differenziata del cartone lasciano spesso la mattina presto montagne di scatole vuote fuori dai cassonetti che rimangono lì fino a notte fonda. E per finire mi rivolgo a tutti quelli che ancora non hanno capito che lasciare i rifiuti dove capita oltre che un segno di ignoranza e inciviltà è anche indice di stupidità perché poi le conseguenze le pagano tutti , loro compresi !
Anche se in ritardo è arrivato l’autunno e con esso la pioggia, fastidiosa magari, ma necessaria per l’equilibrio dell’ecosistema. Di per sè non sarebbe una grande notizia, ma come al solito le strade dell’Esquilino assumono un aspetto più vicino a quello di Venezia piuttosto che a quello di una città costruita in origine su sette colli. La prima foto si riferisce all’incrocio tra viale Manzoni e via Principe Eugenio : la piscina (chiamarla pozzanghera mi sembra riduttivo!) sono anni che si forma in quel preciso punto creando grossi disagi ai pedoni che debbono inventarsi percorsi alternativi per attraversare a scapito della sicurezza stradale. Stavolta c’è anche una chicca in più perchè come si vede sono passate le squadre che dipingono (ahi,ahi,ahi quanto sarebbe meglio adottare delle altre tecniche per rendere più visibile nel tempo la segnaletica orizzontale) le strisce sulla strada ma a causa dell’acqua non hanno potuto portare a termine il lavoro !
La seconda foto illustra la situazione non certo migliore dei parcheggi a via di Porta Maggiore : l’acqua ristagna anche dopo giorni che è cessata la pioggia rendendo problematico l’ingresso nella propria auto visto che la profondità di queste piscine supera abbondantemente i dieci centimetri. Il rimedio ci sarebbe, basterebbe pulire ogni tanto le bocche delle fogne e i tombini dal fango e dai detriti (foglie, rami secchi etc), ma chi lo deve fare ? L’AMA o squadre specifiche ? E questa operazione è a carico del comune o del municipio ? In attesa di qualche risposta non ci resta che aspettare e continuare a bagnarci !
Tante volte ce la prendiamo con l’AMA o comunque con chi dovrebbe amministrare e gestire nel migliore dei modi la cosa pubblica nel nostro rione, ma questa volta non lo possiamo fare perchè la foto è stata scattata di mattina con i cassonetti praticamente vuoti. Si potrebbero dire tante cose, ma lascio a voi tirare le conclusioni !
Più che le parole contano le immagini ! Ecco cosa vede una persona uscendo di casa la mattina in una via dell’Esquilino . Più volte segnalata la presenza di questi due motorini (il secondo senza targa!) alle autorità competenti ma sono sempre lì, il primo da mesi e mesi.
E’ da qualche tempo che qua e là nel rione spariscono improvvisamente dei cassonetti per i rifiuti. La qual cosa non è certo ascrivibile a qualche mariuolo o buontempone che si diverte a rendere ancora più disagiata la vita di tutti i giorni vista la difficoltà di gestire quei contenitori così ingombranti, pesanti e puzzolenti ma sicuramente a un disegno dell’AMA tendente a sostituire i cassonetti obsoleti con modelli più recenti e funzionali. Però non si capisce perchè lasciare delle strade sprovviste per tanto tempo aumentando problemi per la cittadinanza; non sarebbe stato meglio pianificare una sostizione magari diluita nel tempo ma assolutamente indolore ? Già alcune strade (via Principe Umberto, per esempio) hanno grossi problemi per lo smaltimento tanto che già di mattina non è raro imbattersi in cumuli di rifiuti vari lasciati (colpevolmente, ci mancherebbe !) alla luce del sole ma se cominciamo a togliere per qualche giorno anche dei cassonetti la situazione potrebbe precipitare a livelli catastrofici. Quindi l’AMA cerchi di rimettere le cose a posto quanto prima per non rivisitare delle scene penose già viste in altre perti d’Italia.
Oggi, 12 settembre, finalmente, qualcuno dell’AMA ha capito che non basta creare un giardino ma bisogna anche curarlo. Il prato (o meglio l’ex prato) dinanzi al teatro Jovinelli era stato abbandonato a se stesso dal giorno dell’inaugurazione avvenuta in aprile. Da allora l’erba, complice la calura estiva, si era seccata assumendo un colore giallastro degno di una regione desertica ed arbusti, erbacce e rifiuti di ogni sorta davano al luogo un aspetto trasandato e degradato, proprio l’opposto del motivo per cui era stato realizzato. Stamane una squadra dell’AMA era lì per pulire e con il decespugliatore cercare di dare al prato un aspetto decente. Si spera che venga attivato anche il sistema di irrigazione automatica perchè altrimenti tra qualche tempo saremo di nuovo nella stessa condizione e che ci sia un maggior controlllo delle foze dell’ordine perchè non continuino degli strani traffici all’interno del recinto (io stesso ho visto persone che scavalcavano la recinzione con valige e borsoni) . A parte lo spreco di danaro pubblico ma a chi giova avere un giardino in pieno centro di Roma tra un teatro, un mercato coperto e un albergo di lusso in queste condizioni?