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I tesori nascosti (o quasi) dell’Esquilino. Parte prima: via Giolitti e zone limitrofe

Un interessante filmato che mette in evidenza solo una parte dei tesori archeologici dell’asse via Giolitti, Porta Maggiore, Santa Croce in Gerusalemme. Lasciamo alla vostra  immaginazione come questa zona potrebbe diventare se solo, invece di lasciare queste fantastiche opere all’abbandono e al degrado, fossero adeguatamente valorizzate come meritano.

Il cd. Tempio di Minerva Medica era un monumento talmente famoso ed importante  che fin dai tempi antichi venne preso a modello per le sue forme e la sua tecnica architettonica rivoluzionaria per la costruzione di altri monumenti divenuti a loro volta patrimonio universale della cultura.

Questa immagine è una ricostruzione grafica di Stephen Biesty della basilica (ora moschea) di Santa Sofia ad Instabul (antica Costantinopoli) voluta  nella sua terza riedificazione (che è poi quella attuale) dall’Imperatore Giustiniano I nel 532 d.C.

E’ evidente la somiglianza con il cd. Tempio di Minerva Medica (nella foto un’accurata ricostruzione) costruito circa tre secoli prima e completamente ristrutturato ai tempi dell’Imperatore Costantino I.

E per chi non la conoscesse (d’altro canto, come dice anche il filmato, è letteralmente nascosta da altre costruzioni) un filmato sulla Chiesa di Santa Bibiana a via Giolitti

2 dicembre festa di Santa Bibiana

Ecco alcuni cenni biografici della Santa tratti dal sito dell’omonima chiesa

SANTA BIBIANA  VERGINE E MARTIRE

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Brevi cenni biografici

Il martirio della Santa Vergine Bibiana è avvenuto, insieme a quello dei genitori e della sorella, durante la persecuzione scatenata dall’Imperatore Giuliano (331-363), per questo detto l’Apostata, che concluse il periodo di pace religiosa, succeduto al famoso Editto di Milano (313) promulgato da Costantino, che concedeva libertà di culto ai cristiani.

Come per molti martiri, anche per S. Bibiana esiste un testo, denominato “Passio”, scritto nel VI secolo, la Santa era figlia di Flaviano, Prefetto di Roma (carica corrispondente all’incirca a quella odierna di Sindaco) e della nobile Dafrosa e nacque, presumibilmente. nel 347.

Crebbe, con la sorella Demetria, nel sereno ambiente della famiglia cristiana. Con l’avvento al potere di Giuliano l’Apostata (361), il Prefetto Flaviano, cristiano fervente, venne destituito ed al suo posto venne nominato il pagano Aproniano.
A Flaviano non dispiacque ritirarsi ad una serena vita privata e si dedicò con solerte premura all’assistenza dei fratelli bisognosi e perseguitati, provvedendo alla sepoltura dei martiri.
Questo apostolato, fecondo di bene e di cristiana carità, giunse all’orecchio di Aproniano, che fece chiamare Flaviano e, dall’aperta professione di fede del nobile cavaliere, trasse motivo di condanna.
Inviatolo in esilio alle Acque Taurine, nei pressi dell’odierna Montefiascone, gli fece imprimere sulla fronte il marchio di schiavo ed i carnefici lo fecero con tanta violenza da provocarne la morte, avvenuta nella serenità della fede e nella gloria del martirio, dopo tre giorni di agonia, il 22dicembre 361.
Con la morte del padre, private dei loro beni di fortuna, le due figlie insieme alla madre, si ritirarono ad una vita di più intensa preghiera, distaccando i loro cuori da ogni bene terreno e preparandosi a sopportare la persecuzione che si andava iniziando contro di loro.
Infatti, al rifiuto opposto ad Aproniano di sacrificare agli dei, vennero rinchiuse nella loro stessa casa, per dodici giorni, senza acqua e senza viveri. Il supplizio risultò vano, poiché al termine prefissato le tre donne furono trovate in perfetta salute.
Risultate vane ulteriori sollecitazioni ad abiurare la fede cristiana, Aproniano fece arrestare Dafrosa che, dopo un ennesimo rifiuto a sacrificare agli dei, venne decapitata il 6 gennaio del 362.
Le fanciulle ormai orfane, rimasero nella casa paterna, mentre Aproniano sperava che si sarebbero convinte a sacrificare agli dei. Dopo cinque mesi le fece chiamare per invitarle ad offrire agli idoli. Alla presenza di Aproniano Demetria, la sorella di Bibiana, cantò con vivo slancio le glorie di Dio e rapita nella contemplazione di quella suprema felicità, inginocchiatasi a terra, esalò il suo spirito tra le braccia della sorella.
Benché non toccata dai tormenti del corpo, la Chiesa attribuisce a Demeiria il titolo di “Martire” per questo suo martirio d’amore, per il suo desiderio vivissimo di unirsi allo Sposo celeste.
Aproniano, turbato dalla morte veramente singolare di Demetria, non osò infierire subito verso Bibiana, ma con diabolica astuzia, la pose nel pericolo della tentazione continua, affidandola ad una matrona di nome Rufina, che con tutti i mezzi cercò di corrompere la fanciulla.
Vista inutile ogni lusinga, la perfida matrona, dopo aver inflitto numerosi supplizi alla Santa, la ricondusse dopo cinque mesi ed undici giorni al crudele Aproniano. Il feroce tiranno, irritato per tanta fermezza di una giovanetta quindicenne, ordinò che la Santa venisse flagellata con le terribili corde piombate romane, fino alla morte. Era il 2 dicembre 362.
lI corpo della Santa, per ordine di Aproniano, venne esposto alle porte della città, per essere divorato dai cani randagi.
Lo Sposo Celeste, però, non permise che le sacre spoglie venissero profanate: dopo tre giorni, un pio prete di nome Giovanni, poté di notte sottrarre il corpo incorrotto e deporlo nella vicina casa della Santa, dove, al termine della persecuzione, riunì le salme della Madre e delle due Sorelle, affidandole alla cura devota di una parente di S. Flaviano, la matrona Olimpia, che visse in santità nel santuario eretto sopra la tomba gloriosa.
Il corpo di S. Flaviano è, invece, venerato nell’omonima chiesa di Montefiascone, che l’ha eletto protettore della città.
In meno di un anno, dal 22 dicembre del 361 al 2 dicembre del 362, si compì così il destino di questa gloriosa famiglia di Martiri.

La Chiesa

Un’antica tradizione, non documentata, vuole che la chiesa sia stata costruita nel 363 dalla matrona romana Olimpina (o Olimpia) sulla casa dove avrebbero subito il martirio, durante la presunta persecuzione dell’imperatore Giuliano (361363), Bibiana martire assieme alla madre Dafrosa e alla sorella Demetria, mentre il padre Flaviano sarebbe stato esiliato e martirizzato ad Aquas Taurinas (forse l’attuale Montefiascone). La chiesa sorgeva nell’area degli Horti Liciniani, poco distante dal ninfeo comunemente noto come tempio di Minerva Medica. Nei pressi della chiesa sorgeva un antico cimitero, detto dalle fonti ad ursum pileatum.

Secondo il Liber Pontificalis invece, la chiesa fu costruita nel 467 sotto il pontificato di papa Simplicio. Papa Leone II (682683) vi trasferì le reliquie dei martiri Simplicio, Faustino e Viatrice dalle catacombe di Generosa. Lo stesso papa fece costruire nei pressi (iuxta Sanctam Vivianam) una chiesa dedicata a Paolo di Tarso, oggi scomparsa.

L’edificio fu restaurato da papa Onorio III nel 1224: in questa occasione il papa fece erigere accanto alla chiesa un monastero femminile, occupato fino alla metà del XV secolo, e poi distrutto da Urbano VIII, che agli inizi del Seicento ordinò il rifacimento completo della chiesa: i lavori, durati due anni, furono eseguiti in occasione del Giubileo del 1625 (come ricordano le iscrizioni sulle porte d’ingresso) sotto la direzione di Gian Lorenzo Bernini. I suoi interventi consistettero nel rifacimento della facciata, nella costruzione di due cappelle in fondo alle navate laterali, nella chiusura delle finestre della navata centrale e nella costruzione del nuovo presbiterio in luogo dell’antica abside; al Bernini si deve anche la statua della santa che oggi domina l’altare maggiore.

La chiesa è sede della parrocchia omonima, eretta il 30 maggio 1953 con il decreto del cardinale vicario Clemente Micara “Cum in illa regione”, ed officiata dai religiosi della congregazione dei Figli della Sacra Famiglia.

Illuminiamoli !

Nel week-end del 21 e 22 novembre in occasione di “Esquilindo” nel rione Esquilino si svolgeranno diversi eventi di varia natura. A tempo debito vi daremo tutte le informazioni, ma già da ora vorremmo iniziare a formulare alle autorità competenti una semplice, banale ma importantissima  richiesta : illuminiamo i monumenti dell’Esquilino che sono quasi tutti al buio : lo è Porta Maggiore nella parte interna e in quella esterna è illuminata solo indirettamente dai lampioni stradali, lo è il cd. Tempio di Minerva Medica e lo è la chiesa di Santa Bibiana e tanti altri. Lo chiediamo perché dove è stata realizzata un’illuminazione all’altezza (Santa Maria Maggiore) il monumento ha acquisito ancor più fascino e chi la vede di sera o di notte non può fare a meno di esclamare un “Oh” di ammirazione. Ma è importante anche per combattere il degrado e il vandalismo : è assurdo che, per esempio, Santa Bibiana a soli tre mesi scarsi dalla fine dei restauri sia ridotta in questo modo.

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Un’illuminazione adatta e delle videocamere esterne (non c’è bisogno di spendere follie per comprarle e installarle) forse avrebbero evitato questo autentico scempio.

Terminati i restauri a Santa Bibiana

Finalmente in questo torrido inizio di agosto è stata posta la parola fine ai restauri esterni della chiesa di Santa Bibiana. Il 4 di questo mese sono state  rimosse le impalcature di fronte alla facciata e quindi questo monumento è stato ridonato al suo originario splendore. In realtà non è stato possibile fotografare il portico nella sua interezza perché i ponteggi pur rimossi sono ancora accatastati nel giardino della chiesa ma è solo una questione di giorni. Potremo quindi ammirare, vandali permettendo che hanno già insozzato la parte esterna di via Giolitti come abbiamo evidenziato in un post precedente, sia le eleganti  forme architettoniche del Barocco Berniniano sia le splendide opere d’arte presenti all’interno delle chiesa e restaurate in  occasione del Giubileo del 2000. Ringraziamo l’architetto Dimitri Ticconi direttore dei lavori di  restauro e tutti i tecnici per la cura e la professionalità espresse nel portare a termine questa non facile impresa.  Nel mese di settembre ci sarà un incontro in cui verranno illustrate le fasi del restauro e le notevoli difficoltà incontrate  a causa delle lesioni causate dal passaggio del treno Laziali – Centocelle a pochi metri dal monumento.

Gli idioti non vanno mai in vacanza

In un post precedente abbiamo parlato della chiesa di Santa Bibiana sottolineando come i restauri iniziati un paio di anni fa siano al momento bloccati per mancanza di fondi e che la facciata berniniana sia a tutt’oggi ricoperta da ponteggi.  Il lavoro per la parte esterna del monumento, comunque,  è stato effettuato, e da qualche mese  i muri perimetrali sono stati liberati dalle impalcature. E, quale occasione migliore, per i soliti idioti di insozzare il muro finalmente pulito di un monumento importante come Santa Bibiana?

Noi amiamo Roma e in particolare il rione Esquilino ma non ce la facciamo più a vedere i nostri monumenti (e non solo) sfregiati, oltraggiati da questi autentici dementi  che, sempre impuniti,  credono di aver fatto un capolavoro insozzando un muro di una chiesa che ancora è in fase di restauro. Tra l’altro, hanno pure rovinato un’edicola tanto cara agli abitanti del rione come segno di devozione e ringraziamento (bombardamento di S. Lorenzo del 19 luglio 1943). Di buono c’è solo che riprendendo queste immagini ci siamo accorti che c’era qualcuno sui ponteggi, segno che, finalmente, i restauri della facciata sono ripresi e tra qualche mese potremo anche riammirarla rimessa a nuovo. Sempre che questi autentici vandali dei tempi moderni ce lo permettano.

Santa Bibiana e il solstizio d’estate

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La chiesa di Santa Bibiana in una foto d’epoca

Vorremmo raccontarvi una storia che può entrare di diritto in quel capitolo di aneddoti e luoghi perduti che chiamiamo “Roma Sparita”. Direte, ma che c’entra la chiesa di Santa Bibiana con il solstizio d’estate? La risposta viene dalla sua storia in quanto la struttura architettonica attuale è dovuta al genio di Gian Lorenzo Bernini che si vide assegnare il compito di riedificare questa antichissima chiesa dal Papa Urbano VIII in occasione del giubileo del 1625. Oltre ad ideare delle forme di grande eleganza e linearità e creare la statua della Santa che si trova dietro l’altare centrale, il Bernini, fedele ad uno dei paradigmi del barocco che era quello di stupire e meravigliare le persone che si approcciavano a questi monumenti, studiò l’orientamento della chiesa e la posizione del finestrone della navata centrale in modo tale che nel giorno del solstizio d’estate i raggi del sole, al tramonto,  entrassero in maniera quasi rettilinea per illuminare a giorno il viso della statua di Santa Bibiana. Purtroppo, dal 1870 in poi furono eseguiti tutta una serie di lavori che via via resero difficoltosa questa particolarità fino a renderla quasi impossibile ai giorni nostri. L’eliminazione dell’antica via che collegava Santa Bibiana a Sant’Eusebio e la costruzione della nuova Stazione Termini frapposero diverse costruzioni tra la chiesa e i raggi solari e si crearono quindi molte zone d’ombra, ma oltre a tutto ciò, ecco come si presenta la facciata in questo momento:

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ponteggi che la ricoprono, frutto di un restauro esterno che sembra non finire mai (che novità!) in quanto ormai fermo da mesi. Speriamo che si trovino questi benedetti fondi necessari per finire l’opera se non per ripristinare la particolarità dei raggi di sole del solstizio d’estate che illuminavano il viso della statua di Santa Bibiana ma almeno per ridonare al suo splendore questo eccezionale monumento opera del Bernini e troppo spesso sottovalutato se non addirittura nascosto.

Alcune considerazione sulla “ciclabile” nel tunnel di Santa Bibiana

01-ciclabile-fai-da-te-sotto-tunnel-s-bibiana-a-romaNei giorni scorsi grande clamore ha suscitato l’iniziativa di alcuni residenti dell’Esquilino che hanno creato una pista ciclabile all’interno del tunnel di Santa Bibiana. Da una parte uno schiaffo all’immobilismo del Comune riguardo a questo aspetto della mobilità, dall’altra la chiara dimostrazione che con tanta buona volontà e qualche spicciolo (non servono milioni di euro) si potrebciclabile-s.bibiana-e1417513326382be fare molto per migliorare la qualità della vita di tante persone.

Dopo poco più di 24 ore il Comune allertato dal successo e dal consenso che questa iniziativa stava ottenendo sui social network e su internet in genere ha pensato bene di eliminare la ciclabile altrimenti avrebbe potuto rappresentare un “pericoloso” precedente ed essere di esempio anche in altre zone della città.

Bike in the Tunnel, ogni settimana tra san Lorenzo e l'Esquilino famiglie in marcia per una viabilità migliore per tutti-8Intendiamoci così come era congegnata specie se utilizzata per passare da S. Lorenzo all’Esquilino andando  contromano sarebbe risultata troppo pericolosa per l’attraversamento del semaforo che regola il traffico veicolare e la linea ferroviaria Laziali Giardinetti (vedi fotografia a sinistra-Roma Today) ma stupisce, in questo contesto, il rigore e il tempismo del Comune; tutti noi gradiremmo una presenza così tempestiva ed incisiva dei vigili urbani anche per tante altre situazioni legate alla legalità e al decoro urbano nel nostro rione e in tutta Roma. Una pista ciclabile, utilissima e auspicabilissima, sarebbe solo uno dei sogni insieme alla dismissione della ferrovia e l’istituzione di aree pedonalizzate  per donare a via Giolitti quell’importanza che merita grazie anche ai suoi monumenti fantastici ma sottostimati e semisconosciuti ai più. Per ultimo una precisazione, in molti articoli si è letto che l’eccessiva larghezza del tunnel (9 metri ca.) è dovuta per favorire il traffico automobilistico . In realtà il tunnel è stato pensato e realizzato molto prima che apparissero le automobili a Roma. Prova ne è  che risulta già indicato nelle tavole che pubblicò Rodolfo Lanciani nella sua “Forma Urbis” create dal 1893 al 1901 (vedi).

Acqua alta anche accanto a Santa Bibiana

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Non ci sono solo i problemi atavici di via di Porta Maggiore quando piove a causa delle caditoie ostruite ma anche vicino Santa Bibiana basta un pò di pioggia perchè la strada diventi un fiume da guadare. Oltre alle difficoltà dei mezzi di trasporto immaginate i poveri pedoni  che debbono attraversare.

Un esempio da seguire

Troppo spesso si parla, si parla ma poi si demanda ad altri l’onere di far qualcosa o di prendere qualche decisione. Questi cittadini hanno  dimostrato che con un pò di buona volontà invece di aspettare tempi biblici da parte delle istituzioni, laddove è possibile far qualcosa, si possono prendere delle iniziative e migliorare l’aspetto e il decoro della nostra città e del nostro rione. Questo fazzoletto di terra a via Giolitti davanti alla chiesa di S. Bibiana negli ultimi anni è stato violentato più di una volta prima dagli extracomunitari che ne avevano fatto una discarica a cielo aperto (vedi) poi dalla Terna che, con i suoi interminabili lavori per ACEA,  lo aveva praticamente distrutto. Ora grazie all’impegno di queste persone l’aspetto è decisamente migliorato e migliorerà ancor di più con l’arrivo della primavera e l’esplosine dei colori delle piante e dei fiori. Non ci resta che ringraziare chi ha avuto questa idea e sperare che altre persone ne seguano l’esempio.

Segnalazioni lavori a via Giolitti dal 12 al 20 ottobre

Dalle ore 7,00 del 12/10 alle ore 24 del 20/10 difficoltà di circolazione nel tratto di via Giolitti tra piazza di Porta Maggiore e via di Santa Bibiana per il rifacimento del manto stradale. Nei giorni  venerdì e sabato chiusura totale al traffico.

Continuano i disagi al traffico veicolare anche a Viale Manzoni e via Principe Eugenio per il restringimento della carreggiata causa lavori di posa cavi (vedi)