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La pianificazione dei lavori e la comunicazione tra i vari uffici sono ancora concetti sconosciuti nel Comune di Roma

Alla base della riuscita di un qualsiasi progetto c’è la fase della pianificazione delle varie attività necessarie per la sua realizzazione e un’accurata programmazione di tutte le risorse necessarie per portare a termine nel migliore dei modi l’opera ideata.

Quindi se non vengono gestite preventivamente e accuratamente le varie fasi del progetto ci si ritrova immancabilmente con ritardi e problemi vari che incidono in maniera negativa sia con i tempi di realizzazione  sia con il costo finale dell’opera intrapresa.

Purtroppo ciò che è accaduto e sta accadendo a via Principe Eugenio è un evidente esempio della totale mancanza di pianificazione da una parte e della mancanza di comunicazione tra i diversi uffici e/o dipartimenti del Comune di Roma dall’altra.

Lo scorso marzo dopo anni di attesa è stato rifatto il manto stradale a via Principe Eugenio intervento necessario viste le pessime condizioni in cui versava.ma intempestivo perchè si sapeva benissimo che  bisognava mettere mano ai binari del tram che anch’essi erano ridotti veramente male e quindi non adeguati per poter sopportare il maggior carico dovuto all’entrata in esercizio dei nuovi tram ordinati dal Comune in quanto più lunghi e più pesanti di quelli in circolazione.

Come si vede chiaramente dall’immagine scattata a marzo 2025  venne rifatto completamente il manto stradale della corsia preferenziale adibita al transito dei tram e degli autobus

Ora, in pieno agosto si sta completamente rimuovendo proprio il manto stradale in quel tratto  per i lavori di manutenzione straordinaria dell’armamento tranviario per una profondità di circa 50 60 cm . 

La domanda è: ma non si potevano accorpare i due lavori? In questo modo si sarebbe risparmiato non poco evitantdo il primo (inutile) intervento e creando meno disagi ai residenti costretti a subire chiusure di attraversmenti pedonali e pesanti ripercussioni sul traffico per due volte in pochi mesi

22/6/24 Due manifestazioni: Percorsi, orari e deviazioni mezzi pubblici

22 giugno 2024 dalle ore 14:00

Due Manifestazioni

Dalle 14 alle 18 sfilerà un corteo dell’associazione “pro vita e famiglia”, da piazza della Repubblica sino ai Fori Imperiali, passando per via delle Terme di Diocleziano, via Amendola, via Cavour, piazza dell’Esquilino e largo Corrado Ricci (deviazioni per le linee 5, 14, 16, 38, 40, 51, 60, 64, 66, 70, 71, 75, 82, 85, 87, 105, 117, 118, 170, 223, 360, 590, 649, 714, 910, H e C3). 

 

Dalle 17 alle 20 è in programma un corteo del movimento studenti palestinesi in Italia da Porta Maggiore a Porta Pia, lungo via Giovanni Giolitti, via di Santa Bibiana, piazzale Tiburtino, via Tiburtina, via dei Marruccini, piazzale Aldo Moro, viale delle Scienze, viale dell’Università, viale Castro Pretorio e viale del Policlinico (a spostarsi saranno le linee 3L, 5, 14, 19, 19Nav, 60, 61, 62, 66, 71, 82, 90, 105, 310, 490, 492, 495, 649, C2 e  C3). Divieti di sosta in: piazza Porta Maggiore; via Giolitti; piazzale Tiburtino; piazzale Aldo Moro; via Pietro Gobetti; viale delle Scienze; viale dell’Università; via Palestro; piazza della Croce Rossa; viale del Policlinico; piazzale di Porta Pia e corso Italia. Attenzione alla segnaletica.

All’incrocio tra viale Manzoni e via Giolitti addio all’albero che era lì da decenni

Premesso che le perturbazioni atmosferiche di questi ultimi giorni sono state assolutamente fuori della norma e hanno causato ingenti danni in tutta Italia (e purtroppo ci sono state anche tante vittime) non possiamo non far presente che l’albero che si è schiantato all’incrocio tra viale Manzoni e via Giolitti (fortunatamente e miracolosamente senza provocare danni a persone)

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fosse malato e da tempo si erano verificati dei seri problemi al marciapiede e allo scarico fognante vicino (la foto qui sotto è tratta da un nostro post del 2011 vedi)

Foto del 2011

e questa è una una foto  tratta da un altro nostro post pubblicato la scorsa estate (vedi)

Foto del 2018

Come si vede in tutti questi anni non è stato fatto assolutamente nulla, anzi l’unico intervento è stato quello di chiudere la fontanella all’angolo vicino (ben prima dei problemi della siccità) perchè le radici avevano occluso lo scarico e quindi fuorusciva l’acqua. Intervento che però non ha mai eliminato l’allagamento che si verifica successivamente ad ogni pioggia più o meno consistente

Ora la situazione è questa

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E’ perfettamente visibile il moncone del tronco quasi svuotato e il pauroso rialzo del piano del marciapiede in prossimità ad esso . A chi dobbiamo appellarci perchè venga ristabilita una situazione di sicurezza e di piena operatività dell’impianto fognante?

Oltretutto gli alberi accanto sono in una situazione analoga (vedi) ed assurdo aspettare che cadano da soli rischiando di provocare altri seri danni a persone e a cose; occorre intervenire subito.

Considerazioni sulle buche e sul traffico all’Esquilino

Parlare di buche a Roma in questo momento potrebbe sembrare inutile e ripetitivo tanto se ne parla e se ne scrive. Vorremmo solamente prendere in considerazione, partendo da questo problema, due argomenti accessori: la quantità e la qualità delle buche dell’Esquilino e il traffico.

Bene, guardiamo l’immagine sottostante, si tratta della mappa con le segnalazioni di buche che arriva dal sito “Decoro Urbano” forte di milioni di iscritti in tutta Italia. Come vedete la densità di queste segnalazioni all’Esquilino è impressionante e superiore a quella di altre zone: segno della presenza di numerosissime buche.

Ma non basta; la natura di queste buche, specie in alcune strade come via Giolitti, è da ricercare non solo  nella modesta qualità dei lavori di asfaltatura eseguiti negli anni precedenti ma soprattutto per la presenza dei cosiddetti “Sinkholes antropogenici”, cioè delle cavità sotterranee dovute all’intensa attività di estrazione di materiali da costruzione risalenti addirittura ad epoche pre-romane  e dalla presenza di numerosissimi reperti archeologici.

Ci siamo già occupati di questo problema in tempi non sospetti (vedi  post del 2016) ma, finalmente, anche a livello giornalistico, in questi ultimi giorni, si è scoperta questa importante particolarità del sottosuolo di Roma (vedi articolo de “Il Tempo” del 28 marzo 2018). Di seguito la mappa stilata da alcuni studiosi del problema dell’ Università La Sapienza pubblicata nel 2015 (Memorie descrittive della Carta Geologica d’Italia XCIX 2015, pp. 167-188 figg 27; 1 tav ft. Analisi della suscettibilità ai sinkholes antropogenici nel centro urbano di Roma – G. Ciotoli, S. Nisio, R. Serafini).Cliccando sull’immagine è possibile accedere  al documento completo.

Ormai anche le istituzioni hanno capito che alcune strade come via Giolitti hanno bisogno di interventi strutturali e non semplici rattoppi (il 30 marzo scorso c’è stato un incontro su questo tema presso i locali del I Municipio) : il filmato e le foto illustrano una buca “storica” e resistente a qualsiasi tentativo di rattoppo presente, ormai da decenni, davanti al cd. Tempio di Minerva Medica

E il traffico? A  parte il fatto che le buche peggiorano la sicurezza (già notevolmente precaria) sulle strade di Roma essendo delle vere e proprie trappole per cicli e motocicli ed essendo causa di frenate e repentini cambi di direzione per gli autoveicoli, vorremmo mostrare gli effetti causati dalla chiusura del breve tratto di via Cairoli che va da via Giolitti a via Principe Umberto a causa della presenza di questa buca davanti all’ex Cinema Apollo avvenuta sabato 24 marzo e protrattasi fino al lunedì successivo. Ecco, il lunedì mattina, gli effetti di questa decisione: nelle foto come si presentavano viale Manzoni e via di Porta Maggiore completamente intasate e via Principe Umberto incredibilmente quasi libera dal traffico a causa della parziale chiusura di via Cairoli.

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Tutto questo per affermare che quando si tratterà di mettere mano alla viabilità del Rione Esquilino viste le grosse novità che ci attendono nei prossimi anni non si potrà procedere con dei semplici colpi di spugna: basta vedere quello che succede con una chiusura di 30 metri di una strada o dei semplici restringimenti di carreggiata per lavori. C’è bisogno di considerazioni realistiche e analitiche sui flussi del traffico insieme a una visione complessiva del problema che tenga presente le varie componenti senza retorica ma con grande pragmatismo.

 

Marzo 2018: dopo l’ex cinema Apollo altri crolli all’Esquilino

Per la quarta volta sono state ricondizionate le reti di plastica che delimitano l’area che è stata interessata da diversi crolli nello scorso mese di novembre a viale Manzoni. Vedremo questa volta quanto dureranno, ma sarebbe ora che venissero iniziati i lavori di riparazione e ripristino.

Nello stesso palazzo  il primo marzo si è verificato  un altro crollo all’incrocio tra viale Manzoni e via Principe Umberto

Prima della messa in sicurezza

I calcinacci caduti sul marciapiede

Ma questa volta si è proceduto in maniera più razionale, demolendo  i pezzi pericolanti, alla messa in sicurezza  piuttosto che alla creazione di un’ulteriore area interdetta al passaggio dei pedoni. Resta però evidente una copiosa perdita d’acqua causata molto probabilmente da una fuoriuscita  dal tubo della grondaia.

Dopo la messa in sicurezza

Sarebbe però ora che il Comune si facesse carico di riparare e mantenere in uno stato dignitoso gli stabili di sua proprietà: non è possibile vedere che un patrimonio del genere sia abbandonato all’incuria e ai guasti del tempo. Ad ogni evento atmosferico fuori dalla norma si susseguono crolli e problemi. Gli altri edifici che sono stati curati e riparati in tempi recenti hanno retto benissino alla neve e al gelo di questi ultimi giorni.

Domenica 4 marzo si è verificato un nuovo crollo a via Bixio. Questa volta è interessato un fabbricato privato e non di proprietà comunale, ma il fatto non fa che avvalorare la nostra tesi, infatti non erano mai stati eseguiti dei lavori di ripulitura, controllo  e  ripristino da almeno cinquant’anni e le avverse condizioni atmosferiche di questi ultimi giorni hanno causato danni di non poco conto. Per fortuna, anche questa volta, non si sono registrati danni a persone.

Per finire vorremmo ancora ribadire l’assurda situazione dell’ex cinema Apollo, infatti ci è giunta una notizia che definire allarmante è poco (vedi commenti del post): i recenti crolli hanno interessato anche il tetto dell’edificio che è costituito da lastre di eternit (amianto) e si sta sgretolando. Pensiamo che ogni altra considerazione sia del tutto superflua.