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Esquilino, offresi opportunità : ex cinema Apollo

Ex Cinema Teatro Apollo

 Un’altra  opportunità che l’Esquilino offre per chi volesse sponsorizzare un monumento o un palazzo da restaurare è rappresentata dall’ex cinema teatro Apollo situato in via  Giolitti di fronte alla chiesa di Santa Bibiana. Si tratta di un edificio di squisita fattura risalente agli inizi del secolo scorso. E’ rimasto attivo , con alterne fortune, fino al termine degli anni ’90, quando,  essendo ormai  solo un cinema a luci rosse (Pussycat), sembrava essere destinato a divenire una sala bingo. Una sollevazione popolare nata insieme a persone del mondo dello spettacolo e della cultura (da cui nacque l’associazione Apollo 11), impedì questa trasformazione. A tal proposito, scovate nel nostro archivio, in questo link,  alcune rare immagini dello spettacolo che si tenne nel 2001 per strada davanti all’Apollo per sensibilizzare le autorità dell’epoca a risolvere il problema dell’ex cinema con un appello all’allora sindaco Veltroni (vedi). Il Comune di Roma ne acquisì la proprietà (almeno così si è detto) e iniziarono diverse voci di progetti per una sua nuova utilizzazione e collocazione. Da “Casa dei Comici” a   “Centro culurale polifunzionale Apollo Vita Nuova”    ma  a parte questo cartellone

che fà bella mostra di sè a via Cairoli dal 2005 i lavori di ristrutturazione non sono mai iniziati e l’Apollo comincia a sentire il peso dell’abbandono e del degrado.  Pur essendo situato accanto al teatro Jovinelli una nuova sala polifunzionale per ospitare spettacoli vari (dal cinema al teatro, dalla musica alla lirica) e convegni non avrebbe grosse difficoltà per imporsi. La domanda di spettacoli di buon livello è aumentata esponenzialmente negli ultimi anni e l’esperienza della riapertura del teatro Jovinelli insegna che con professionalità e spirito imprenditoriale si possono allestire delle stagioni teatrali e/o musicali di tutto rispetto senza spendere cifre faraoniche. Notevole a questo riguardo anche l’ illuminante ‘esperienza della già citata associazione Apollo 11 che nel corso di questi ultimi anni è riuscita a portare a termine progetti come “L’Orchestra di Piazza Vittorio”, “La Esquilino Young Orchestra” e diverse rassegne cinematografiche di notevole interesse coinvolgendo personaggi di spicco nel panorama della cultura e dello spettacolo.  Tra l’altro la già buona situazione dei trasporti pubblici in procinto di migliorare con l’ apertura della nuova Metro C e (se realizzato) il parcheggio sopra i binari della stazione Termini consentirebbe al cinema teatro di essere in una situazione invidiabile per comodità di accesso. Una riqualificazione urbanistica funzionale di via Giolitti farebbe di questa zona per troppo tempo dimenticata e quasi abbandonata un piccolo gioiello con i suoi teatri e cinema con i suoi monumenti e magari, finalmente, anche con i suoi giardini.

Esquilino, offresi opportunità : la Basilica sotterranea di Porta Maggiore

Basilica sotterranea di Porta Maggiore

Un altro sito archeologico che aspetta da sempre (perchè non è mai stato aperto completamente  al pubblico) di essere restaurato e valorizzato. Anche se la basilica è collocata appena al di fuori dei confini dell’ Esquilino è parte integrante del complesso archeologico di Porta Maggiore che è uno dei monumenti più importanti del rione.  Qui oltre ai restauri specifici per la salvaguardia degli stucchi di grande valore si tratta di terminare i lavori per dotare il sito di un impianto di climatizzazione efficiente e particolare che non stravolga ma mantenga costante il microclima creatosi durante i secoli di interramento e che verrebbe compromesso da un’apertura indiscriminata. E’ inutile dire che immessa in un circuito turistico ad hoc (Roma Segreta?) la basilica (neopitagorica?) potrebbe divenire un punto di riferimento importantissimo e tappa quasi obbligata. Attualmente risulta quasi sempre chiusa ed è visitabile solo su richiesta e previa prenotazione e comunque a un ristrettissimo numero di persone. Oltre all’architettura particolare all’interno sono visibili degli stucchi di rara bellezza e affreschi molto interessanti.

Affreschi
Basilica sotterranea di Porta Maggiore

Gli stucchi

da http://esoterismografico.blogspot.com

Esquilino, offresi opportunità : il Ninfeo degli Horti Liciniani

E’ dei giorni scorsi la notizia di accordi stipulati per la sponsorizzazione dei lavori di restauro del Colosseo e dei Fori Imperiali. Ci permettiamo di suggerire a qualche coraggioso ed intraprendente  imprenditore che nel rione Esquilino ci sono tanti monumenti, non certo al livello di quelli sopracitati, ma sicuramente importanti e prestigiosi che aspettano da anni di essere restaurati, valorizzati e ridonati all’interesse turistico.

Ninfeo degli Horti Liciniani

Iniziamo con il Ninfeo degli Horti Liciniani (conosciuto anche come Tempio di Minerva Medica), splendido monumento del IV secolo d. C., unica parte arrivata fino ai giorni nostri dell’immenso complesso edilizio che era la dimora dell’imperatore Licinio Gallieno. E’ la terza cupola dell’antica Roma per ampiezza di diametro  dopo quelle del Pantheon e di Santa Maria degli Angeli . E’ un monumento conosciutissimo da sempre e immortalato nei secoli passati da svariati artisti primo tra tutti il Piranesi.

Tempio di Minerva Medica - G.B. Piranesi

Restaurarlo e aprirlo al pubblico (è chiuso da decenni) non solo darebbe alla zona un impulso turistico non indifferente ma potrebbe essere utilizzato anche per altri eventi. A tal proposito riproponiamo un ottimo studio in 3D realizzato da mywaay46 che pubblicammo in uno dei primi post di questo blog : è un esempio di come il Ninfeo potrebbe essere utilizzato per ambientazioni scenografiche di grande effetto e quindi di grande impatto mediatico.

Anche se può sembrare incredibile attualmente è sempre chiuso e in stato di quasi abbandono con una ferrovia (Laziali – Giardinetti) che passa a pochi centimetri e che reca danni considerevoli per i continui microsismi dovuti alle vibrazioni causate dal passaggio dei convogli. Un restauro mirato e una riquaificazione urbanistica della porzione di strada (via Giolitti) su cui insiste, con la relativa dismissione dell’ormai obsoleta ferrovia in vista anche dell’ormai prossima apertura della nuova Metro C, donerebbe non solo al rione ma alla città di Roma un altro monumento capace di attrarre migliaia e migliaia di turisti.

Rivedendo L’Aquila

Casa dell’Architettura

Roma, Piazza Manfredo Fanti, 47

Mostra Fotografica 4-19 novembre 2010

Mostra Fotografica

Index Urbis

Al via la prima edizione della Festa dell’Architettura di Roma. L’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, la Casa dell’Architettura e l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia presentano Index Urbis, curata dall’architetto Francesco Garofalo, che si svolgerà dal 9 al 12 giugno 2010

Il programma degli eventi alla Casa dell’Architettura in piazza Manfredo Fanti

Il sito ufficiale della Festa dell’Architettura

Ritorno al passato o al futuro ?

In quell’incredibile contenitore senza fondo che è internet abbiamo trovato questa foto d’epoca scattata tra la fine del secolo XIX e l’inizio del secolo XX che ritrae il Ninfeo degli Horti Liciniani .

Il Ninfeo degli Horti Liciniani all'inizio del secolo XX

Come è facile vedere manca la ferrovia Roma Fiuggi che verrà costruita solo qualche anno dopo. In compenso il monumento gode di una dignità oggi del tutto sconosciuta dovendo convivere con pali, fili elettrici, treni ed automobili. Partendo da questa fotografia cerchiamo di ripristinare grazie ai prossimi eventi epocali che interesseranno questa zona dell’Esquilino le  condizioni di vita che si presumono dall’immagine perchè non solo il monumento ma anche e soprattutto gli abitanti di via Giolitti ne trarranno notevoli benefici.

Il dente cariato ha ripreso a curarsi

Inserito originariamente da esquilino

 

Da qualche mese sono ripresi i lavori per terminare l’edificio che in Piazza Vittorio ospiterà i nuovi uffici dell?ENPAM (Ente Nazionale Previdenza ed Assistenza Medici). Anche se con considerevole ritardo rispettto ai tempi previsti a causa di un ennesimo ritrovamento archeologico tra qualche mese potremo finalmente rivedere la piazza se non nel suo originale aspetto architettonico almeno nella sua interezza urbanistica.  A suo tempo ho espresso qualche riserva sulla bontà dell’architettura spero ad opera finita di essermi sbagliato, ma la cosa importante è che oltre l’insediamento degli uffici l’ENPAM dia seguito al progetto di ulteriore riqualificazione della piazza (linee guida del progetto complessivo) privilegiando i fatti e non le parole come purtroppo è stato fatto fino a quaesto momento per molti interventi di riqualificazione nel rione Esquilino.

Un dente cariato che non vuol guarire

Quando qualche anno fa si decise finalmente di ricostruire il palazzo a Piazza Vittorio tra via Emanuele Filiberto e via Conteverde per chi come me pur avendo una certa età non ha mai visto l’aspetto originale della piazza, fu una piacevole sorpresa. Certo, dopo tutto il tempo passato si poteva pretendere un’architettura un pò più raffinata e meno scontata ma la certezza di rivedere la piazza non più come se fosse stata bombardata l’altro ieri passava su tutto.  Poi gli scavi per le fondamenta, l’avanzamento dei lavori a un ritmo tutto sommato accettabile infine quando sembrava imminente la parola “fine” uno stop tanto improvviso quanto inaspettato. Cosa è successo ? Il solito, scontato ritrovamento archeologico. Ho detto scontato perchè dovendo scavare in una zona come l’Esquilino è matematicamente certo di trovare mura e suppellettili risalenti al periodo imperiale dell’antica Roma ma bisognerebbe avere una certa elasticità perchè se viene rinvenuta una statua, degli affreschi, dei marmi policromi, dei mosaici o delle stanze di qualche antica “Domus” importante posso capire che si arrestino i lavori ma se si ritrovano tracce di mura perimetrali   o semplice vasellame non è che si possa aggiungere molto a quello che già si conosce e che è esposto in quasi ogni angolo della città.  La sovraintenza se vuole può decidere in breve tempo e a questo proposito vorrei ricordare un episodio di qualche anno fa. Il teatro Jovinelli era stato restaurato da poco quando l’Acea decise di creare una nuova linea sotterranea per cambiare i cavi per l’energia elettrica ormai usurati e poco affidabili. Si procedette ad uno scavo di appena un paio di metri sotto il piano stradale e a via Giolitti dinanzi la chiesa di S. Bibiana vennero rinvenute mura e suppellettili di epoca romana (cfr. Esquilino-oggi/immagini). I lavori vennero subito interrotti ma in capo a quindici venti giorni dopo aver catalogato il ritrovamento e asportato gli oggetti rinvenuti si decise di richiudere e terminare i lavori. Ecco, vorrei che fosse sempre utilizzato lo stesso metro di giudizio perchè già dobbiamo sopportare carenze e ritardi di ogni tipo ma se ad ogni lavoro importante dobbiamo mettere sempre in preventivo mesi e mesi se non anni di stop  e variazioni al progetto originario corriamo il rischio di fare del rione un cantiere permanente e vedere sempre più da lontano le realizzazioni architettoniche e le risoluzioni urbanistiche delle altre capitali europee. Non riesco a capire ,poi, perchè dobbiamo porre vincoli a profusione se viene rinvenuto un pezzo di muro di epoca romana e poi siamo capaci di mandare in rovina e abbandonare monumenti unici come il Ninfeo degli Horti Liciniani !