
In un articolo di Claudia Viggiani dal titolo “Il Laocoonte dei Musei Vaticani e il suo scopritore Felice de Fredis” la storia del ritrovamento di questo gruppo marmoreo trasportato a Roma per volere di Tiberio nel 2d.C. ed inserito negli Horti di Mecenate che erano divenuti la sua dimora. Già nell’antichità veniva definito come “l’opera più bella di tutte ” da Plinio il Vecchio e nel 1506 si occuparono del suo recupero personalità del calibro di Giuliano da Sangallo e lo stesso Michelangelo Buonarroti.