Mercoledì 5 agosto. dalle 20,30 alle 24, all’Esquilino rievocazione storica del Miracolo della “Madonna della Neve”(La Storia). Per l’evento saranno chiuse al traffico piazza Santa Maria Maggiore, via Esquilino, via Liberiana, via Carlo Alberto e via Merulana (da piazza Santa Maria Maggiore a largo Brancaccio).
Deviate linee 16, 70, 71, 360, 590,649 e 714
Vogliamo ricordare anche l’ importanza religiosa che questa data riveste per il rione Esquilino. Nei giorni e nelle ore precedenti alla rievocazione storica saranno officiate diverse funzioni all’interno della Basilica. Da segnalare le Messe Solenni delle ore 10,00 e delle ore 17,00 del 5 agosto duranti le quali si ci sarà la pioggia dei petali bianchi per ricordare il miracolo del 352 d.C.
Dimenticavamo, ci si può divertire anche senza botti. Non solo rovinano la serata ai nostri amici animali che impazziscono al sentire tutti questi rumori, ma ogni capodanno a causa di questa barbara tradizione sembra di leggere un bollettino di guerra con dita mozzate, mani martoriate, traumi oculari, ustioni varie e qualche volta ci scappa anche il morto. Facciamo un salto di civiltà. Grazie
Nella solennità della della Natività di S. Giovanni Battista il Coro della Diocesi di Roma e il Coro dela Cappella Lateranense diretti da Mons. Marco Frisina animeranno la Santa Messa presieduta dal Card. Vicario Agostino Vallini con la celebrazione dei Giubilei Sacerdotali del clero di Roma.
Piazza Vittorio in una foto d'epoca (Archivio Fratelli Alinari)Feste natalizie 1939 : via Merulana sotto la neve (da Archivio Storico dell'Atac)Feste natalizie 2011 Hotel Ambra Palace via P. Amedeo
Qualche anno prima della nascita di questo blog, scrissi un articolo il cui argomento era l’etimologia della parola “strenna” tanto utilizzata in occasione delle feste natalizie. Direte voi, che cosa c’entra l’Esquilino con questa parola ? C’entra, eccome se c’entra e a tal proposito vi ripropongo il testo pubblicato diversi anni fa.
In questi giorni prima di Natale, siamo tutti indaffarati ed affannati per trovare il regalo giusto da offrire ai nostri amici e ai nostri parenti e spesso usiamo il termine “strenna” senza chiederci da che cosa derivi. Forse molti per assonanza penseranno alle renne di Babbo Natale, ma non è così , la sua origine è molto più antica e, udite udite, ha a che fare con l’Esquilino il rione di Roma dove abito e che è divenuto la chinatown della città. In età romana era consuetudine portare un dono di buon augurio al proprio padrone (per i clienti) o addirittura all’imperatore (per i cittadini) in occasione della solennità delle calende di Gennaio (praticamente il nostro capodanno, nulla di nuovo sotto il sole) e questo dono si chiamava “strena”. In genere il miele e il latte erano gli elementi più gettonati per il regalo allegoricamente accostabili all’idea di fertilità molto importante nel mondo antico, ma una cosa non poteva mancare, un ramoscello di alloro. Perchè proprio questa pianta e non un’altra ? La risposta spiega anche l’etimologia della parola “strena” e l’importanza dell’alloro come simbolo di forza e potenza. Si narra infatti che a Tito Tazio, re dei Sabini, che regnò a Roma insieme a Romolo dopo il celeberrimo ratto, vennero donati per l’inizio dell’anno dei ramoscelli di alloro recisi nel bosco sacro a Strenua, dea della forza situato sul colle Esquilino, il più alto di Roma. Dal momento che questo regalo si rivelò un autentico portafortuna, il re sabino volle che in seguito in ogni inizio di anno si usasse regalare l’alloro in segno di buon augurio. L’ usanza prese talmente piede nei secoli successivi che in età imperiale nacquero dei riti relativi al significato di questa pianta. Infatti nelle calende di Gennaio le sacerdotesse di Vesta andavano a recidere l’ alloro nel bosco sacro dell’Esquilino e dopo una processione cingevano le colonne dell’omonimo tempio con i ramoscelli perchè l’anno a venire fosse propizio. Nel corso del tempo si è perso il significato allegorico dell’alloro soppiantato da altre piante (vischio) ma è comunque rimasta l’usanza di scambiarsi dei doni augurali per le feste di fine anno e chiamarli con il nome di “strenne natalizie”.
Capito, l’Esquilino (o come si chiamasse allora) era già famoso ed importante al tempo di Romolo !
Ma bando alle chiacchiere, giunga a tutti voi il sincero augurio di