DA US Ministero dei beni e delle attività Culturali e del Turismo
Riqualificare Piazza Dante
Nel cuore dellEsquilino, a Piazza Dante, è stata rinvenuta unaula semicircolare, ben conservata anche nelle sue decorazioni, che sarà oggetto di una approfondita ricerca e di un progetto di valorizzazione, finalizzati a una riqualificazione urbanistica dellintera area.
La sala (oggi denominata Volta Gatti dal nome dellarcheologo Giuseppe Gatti che la ha scoperta agli inizi del Novecento) è tornata alla luce durante i lavori di ristrutturazione attualmente in corso dellex Palazzo delle Casse di Risparmio Postali e, al momento, è oggetto di una sofisticata indagine archeologica.
Nelletà tardo-repubblicana (tra il 42 e il 38 a.C.) il versante occidentale dellEsquilino venne bonificato, riqualificato e ceduto a proprietari privati di alto rango che vi edificarono le proprie residenze, articolate in padiglioni e circondate da ampi giardini che sfruttavano scenograficamente la naturale morfologia della pendice del colle.
Lattuale piazza Dante faceva anticamente parte della grandiosa villa romana nota come Horti Lamiani. La proprietà originaria è attribuita a Elio Lamia, console del 3 d.C. e intimo amico dellimperatore Tiberio. Una volta passati alla proprietà imperiale, gli Horti Lamiani divennero la residenza urbana preferita dallimperatore Caligola, mentre, con Nerone, vennero probabilmente annessi alla Domus Aurea, per poi tornare ad essere una delle tante residenze degli imperatori fino al IV secolo d.C.
Grazie al nuovo piano urbanistico post-unitario, che prevedeva nellarea un ampio e ordinato quartiere residenziale, con vari edifici destinati ai servizi della capitale dItalia, si avviò una serie di lavori che portarono alla luce le imponenti strutture riccamente decorate delle proprietà imperiali. La documentazione dellepoca è scarna e si basa quasi esclusivamente sul lavoro di Rodolfo Lanciani, Segretario della Commissione Archeologica Capitolina, che seguì i la
Circa quattro anni fa (febbraio 2017) ci furono diversi incontri nella sala convegni del Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo promossi dalla Soprintendenza Speciale sul tema della riqualificazione di Piazza Dante. Venne presentata una bozza di progetto (vedi articolo di Roma Today dell’epoca) che prevedeva la ricostruzione dell’Aula Gatti in una teca particolare al centro del giardino di Piazza Dante, In verità, tale progetto, non incontrò il favore dei residenti e delle associazioni di zona in quanto si riteneva che la ricostruzione dell’Aula nel giardino della piazza alterasse di non poco l’aspetto paesagistico del luogo e quindi il tutto rimase solo un’ipotesi non realizzata.
Ecco alcune immagini di quel progetto
Visione assonometrica
Sezione della teca contenete l’Aula Gatti
Sono passati più di quattro anni da quel febbraio 2017, il giardino di Piazza Dante è stato ripristinato e da poche settimane è stato finalmente riaperto al pubblico (vedi nostro post sull’argomento)
Ma l’Aula Gatti che fine ha fatto? Sicuramente è ancora custodita in circa quattrocento contenitori in uno dei magazzini del Museo Nazionale Romano, ma sarebbe ora di decidere dove ricostruirla ovviamente delocalizzandola. E’ un tesoro di incomparabile valore e bellezza, un reperto del pari valore di alcuni ambienti della Domus Aurea. Certo non mancano all’Esquilino luoghi che potrebbero accogliere un monumento di così grande valore e quindi, visto il momento, nonostante tutto, di grande attività progettuale e realizzativa all’interno del Rione perchè non fare un ulteriore sforzo e decidere condividendo la scelta con cittadini e associazioni?