All’inizio del 2019 diverse associazioni e comitati dell’Esquilino si riunirono per ideare un progetto, “Luce sull’Esquilino” che rilevasse la qualità percepita dell’illuminazione pubblica nel Rione Esquilino e ne evidenziasse i diversi problemi. Fu un’esperienza stimolante e gratificante anche perchè con l’impegno di molte persone, un’organizzazione efficace e l’apporto di diverse professionalità all’interno dei vari gruppi si riuscì ad elaborare un documento assai interessante ed esauriente per il problema in oggetto.
Già ad agosto del 2019 abbiamo pubblicato su questo blog un post sull’argomento (vedi), ma tutto quel lavoro sembrava fosse caduto nel nulla perchè non si era mai arrivati ad un incontro tanto aspettato e sperato con i tecnici ACEA (AReti per essere precisi) per discutere dei problemi dell’illuminazione pubblica del Rione. Ma all’improvviso, quando ormai nessuno ci pensava più, ad ottobre 2020, grazie anche al valido contributo e aiuto di alcuni consiglieri del Primo Municipio siamo arrivati al tanto atteso incontro.
Riassumiano quello che ci è stato riferito
- Perchè tanti guasti all’illuminazione pubblica nel nostro Rione? Il problema è comune a gran parte della città di Roma: le linee di trasporto della corrente elettrica per l’illuminazione pubblica sono molto datate e spesso a livello sotterraneo la guaina dei cavi presenta non poche alterazioni e quindi specialmente con il maltempo possono manifestarsi delle infiltrazioni di acqua che causano corti circuiti così che gli interruttori “salvavita” interrompono la corrente elettrica per ragioni di sicurezza.
- Le centraline di zona del centro di Roma sono anch’esse di vecchia concezione e servono zone di vaste proporzioni. Per cui se un salvavita interrompe la corrente elettrica per ragioni di sicurezza sono diverse le vie a rimanere senza illuminazione anche se il problema è circoscrtitto a uno o due lampioni. Al giono d’oggi le centraline di zona sono ideate per servire zone più piccole.
- La risoluzione di questi problemi consisterebbe nell’ammodernamento delle linee di trasporto della corrente elettrica per l’illuminazione pubblica, ma è un lavoro titanico perchè si tratta di circa 8000 km per la città di Roma e, per esempio, quest’anno, complice anche il lock down, si sono sostituiti solo 9 km di cavi.



Ed allora? Dovremo convivere con questo problema per chissà quanto tempo? La risposta è sì per certi versi e no per altri. Perchè se è vero che i cavi sotterranei continueranno a dare problemi finchè non verranno sostituiti c’è la possibilità di operare sulle cenraline di zona sostituendole con altre di più moderna tecnologia. Questo non impedirà il verificarsi di guasti ma darà la possibilità o di risolverli direttamente in centrale o circosrivere il disagio a pochi lampioni e non a una zona intera.
Detto questo vorremmo concludere con alcune notizie positive per Roma e per il Rione Esquilino
- Acea e la Facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” hanno dato vita al progetto del Piano Regolatore di Roma per l’Illuminazione Pubblica. Tale progetto si incentra su tre aspetti fondamentali da tenere presente nel momento di installare nuovi impianti di illuminazione o di sostituire quelli esistentti ma obsoleti.
1 Ammodernamento della rete
2 Aspetto Architettonico
3 Rilevazione della sicurezza percepita
Con nostro grande stupore (ma con un pizzico di orgoglio) l’ing. Scarlatti di AReti ci ha confessato che nell’ideare questo progetto alcuni spunti sono stati ripresi dal nostro lavoro “Luce sull’Esquilino”. Evidentemente non è stato tempo perduto
- Con la riapertura del giardino di Piazza Vittorio verrà inaugurata anche la nuova illuminazione dei Trofei di Mario e della Porta Magica
- Durante l’estate sono state fatte delle prove con gruppi elettrogeni per una illuminazione spettacolare dell’area archeologica di Porta Maggiore. I risultati, a detta dell’ing. Scarlatti, sono stati stupefacenti e quindi entro la prossima estate anche questo monumento così bello e così importante ma così bistrattato avrà la sua illuminazione dedicata.
- Ovviamente con i lavori del giardino di piazza Pepe sarà curata in maniera particolare l’illuminazione e quindi anche gli archi dell’acquedotto Anio Vetus saranno illuminati adeguatamente.
Rimane, per il momento, fuori da progetti imminenti il cd. Tempio di Minerva Medica ma ci hanno assicurato che questo problema sarà discusso nei prossimi giorni dall’Assemblea del Primo Municipio


