Si può raccontare in mille modi l’esplosione dei prezzi delle case di questo Esquilino che affianca la stazione Termini e ne assorbe gran parte delle energie lungo strade e piazze che sembrano non avere mai pace. E’ il rione più indaffarato, movimentato e un po’ alieno, non al resto del mondo ma proprio ai romani più tradizionalisti; strade e piazze che la destra vuole ancora a “tolleranza zero” verso gli extracomunitari, e che invece muove decine di volti noti della sinistra ad organizzare cose inusuali, come una nostop di lettura dedicata a Gadda perché “l’Esquilino è anche nuova cultura”. Sono luoghi comunque, di grande caos nel senso più allargato e sociale. Ma proprio per questo sono anche le strade dove ormai da anni l’amministrazione di centrosinistra ha messo in piedi un tour de force di progetti urbanistici – il più eclatante lo spostamento del mercato di Piazza Vittorio, il più futuribile una grande piastra ideata da Grandi Stazioni che ricoprirà parte dei binari di Termini per consentire il parcheggio di centinaia di auto, ma anche la vendita all’asta, in autunno, di centinaia di case comunali in via Giolitti – anche per dimostrare politicamente qualche altra cosa: che conta di più dare spazi decorosi a un mercato ad alto rischio igienico, restaurare portici e risanare palazzi fatiscenti, illuminare ben bene strade quasi straniere per ridare orgoglio al rione umbertino, piuttosto che far spazio solo a eclatanti blitz polizieschi, alla voglia di pugno duro della destra o alle fiaccolate con slogan di vero razzismo. E così sempre più l’Esquilino sta diventando l’agglomerato di metri cubi di antico pregio con il più formidabile potenziale di crescita, complice anche il passaparola dei pionieri artisti, registi, scrittori, attori che da qualche anno vi hanno trovato casa.
Un esempio, piazza Vittorio: da un giorno all’altro, dopo il via dell’ultimo banco, i prezzi al metro quadro delle case con affaccio è balzato di un milione di lire tondo tondo, dai 3 ai 4, per poi continuare a crescere perché i cantieri proseguono, ed entro l’estate partirà anche il rifacimento del marciapiede intorno, con i lastroni di basalto suggeriti dalle soprintendenze. E sotto i portici, si completerà il colorato pavimento in bullettato genovese. E se il nuovo Ambra Jovinelli va e vive, a breve si aprirà di fronte il grande albergo da 250 stanze con megaparcheggio pubblico. Vicino, nella ex caserma Sani e alla ex elementare Pellico di piazza Dante cominceranno a circolare gli studenti della Sapienza, mentre sta andando in appalto l’allargamento dei marciapiedi di via Merulana. E nel cosiddetto “palazzo bombardato” tra via Merulana e via Labicana un altro privato realizzerà un hotel di lusso. L’Acquario di piazza Fanti sarà sede dell’Ordine degli Architetti, mentre il “dente cariato”, sì, lo chiamano così, di via Giolitti verrà in parte abbattuto e in parte sarà un altro albergo, con un suo quasi gemello a cinque stelle anche all’inizio di via Marsala. Ma si lavora molto anche per accellerare lo spostamento dei magazzini cinesi che tormentano le notti degli abitanti, nelle aree di Commercity fuori dal Gra e sono finiti i lavori del nuovo “giardino delle mura” in via Carlo Felice. E il Campidoglio un po’ si autocelebra, sta consegnando casa per casa un depliant sul nuovo volto dell’Esquilino.
di Simona Casalini
da La Repubblica del 17/05/2002″