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Dal 6/9/25 al 25/1/26 “Gauguin – Il diario di Noa Noa ed altre avventure” Mostra al Museo Storico della Fanteria

Dal 6 settembre 2025 al 25 gennaio 2026

MUSEO STORICO DELLA FANTERIA

Mostra

Gauguin 

Il diario di Noa Noa ed altre avventure

 

Dal sito navgaresrl.com

A Roma, al Museo Storico della Fanteria, la mostra Gauguin – Il diario di Noa Noa e altre avventure, che prende spunto dal diario scritto dall’artista francese, dopo il suo primo viaggio a Tahiti, arricchito da splendide xilografie ad illustrarne i testi. Nel libro viene raccontata la vita nelle isole polinesiane, i miti e le credenze ancestrali.

Tra le varie opere esposte vi è un importante disegno a monotipo, Studio di braccia, mani e piedi, proveniente dalla storica cartella di disegni salvati dal rogo dei suoi averi, ordinato dalle autorità religiose dell’isola. Uno spazio è dedicato alla presentazione di sculture realizzate da Gauguin in quel periodo.

Il racconto prosegue con una serie di stampe litografiche da lui realizzate per il libro “Avant et Après”, suo testamento spirituale. Una piccola chicca è rappresentata dal taccuino personale dell’artista dove, tra schizzi e studi di personaggi e animali, vi è la contabilità dei dipinti venduti, scambiati o regalati e da cui si vede la complessa rete di rapporti e le amicizie tra Gauguin e i personaggi del suo tempo.

 

Il servizio del TG3 Lazio del 5/9/25

Dal Lunedì al Venerdì: dalle ore 09,30 alle ore 19,30.

Sabato e Domenica: dalle ore 09,30 alle ore 20,30.
Ultimo ingresso trenta minuti prima della chiusura.

Ticket:

  • € 15,00 Biglietto intero WEEKEND E FESTIVI
  • € 13,00 Biglietto intero Feriali
  • € 10,00 Biglietto Ridotto (solo in biglietteria): DA LUNEDÌ A DOMENICA –
    Disabili ed accompagnatori, gruppi oltre 10 persone (solo su prenotazione)
  • € 10,00 Biglietto Ridotto (solo in biglietteria): DA LUNEDÌ A VENERDÌ –
    Giovani fino a 14 anni, Over 65, Universitari (con tesserino), Convenzioni, Personale delle forze armate (con tesserino), Giornalisti (con tesserino)
  • € 13,00 Biglietto Ridotto (solo in biglietteria): WEEKEND E FESTIVI –
    Giovani fino a 14 anni, Over 65, Universitari (con tesserino), Convenzioni, Personale delle forze armate (con tesserino), Giornalisti (con tesserino)
  • € 17,00 Biglietto Open Include ingresso salta la fila
  • € 5,00 Scuole
  • Gratuito Bambini fino a 5 anni

18App e bonus docente: biglietto acquistabile solo su ticketone 48 ore prima.

19 e 20 agosto 2025: Due processioni per le strade dell’Esquilino. Gli orari, i divieti e le notizie sui mezzi pubblici

Martedì 19 Agosto, dalle 9,30 alle 14,30 all’Esquilino è in programma una processione dell’Association Pelerinage de Tradition, che da piazza Santa Croce in Gerusalemme raggiungerà piazza di Santa Maria Maggiore percorrendo via Conte Verde, piazza Vittorio Emanuele II, via Carlo Alberto (l’antica Strada Felice). Possibili modifiche e deviazione per le linee 3Tram, 16, 70, 71, 360, 514Bus, 590, 649, 714. All’evento è prevista la partecipazione di 4mila fedeli

Mercoledì 20 Agosto, dalle 9,30 alle 14, raduno nel Parco di Colle Oppio, organizzato dall’Associazione Fraternità San Pio X. Alle 18,30, i partecipanti si sposteranno in processione fino a piazza San Giovanni in Laterano percorrendo le strade del Parco, viale del Monte Oppio, via Merulana, viale Manzoni, via Emanuele Filiberto fino a piazza San Giovanni in Laterano. Sono possibili fermi a vista o limitazioni per le linee 3Tram, 16, 51, 81, 85, 87, 360, 590, 714, 792. All’evento è prevista partecipazione di circa 6mila persone.
Dalle 7 del 19 agosto alle 20 del 20 agosto, via del Monte Oppio sarà chiusa tra via delle Terme di Tito e via delle Terme di Traiano. 

Esquilino scomparso: Villa Conti

Un interessante articolo di Filippo Neri pubblicato su  Facebook nel gruppo “Memorie di Roma” relativo alla Villa Conti anticamente situata davanti alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme e demolita in seguito al rifacimento urbanistico del Rione Esquilino effettuato dopo il 1873

Tra le numerose ville di Roma, che sono scomparse a fine ‘800, vi è anche la villa Conti , che si trovava davanti alla basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Di questa villa si sa poco, l’unica immagine che ho trovato è il disegno di Lievin Cruyl del 1670. In questo luogo vi erano le Terme Eleniane, costruite intorno al 220 dC da Eliogabalo, insieme al palazzo Sessoriano e all’Anfiteatro Castrense. L’anfiteatro, nel 272, venne inglobato nelle Mura Aureliane e le arcate furono murate. Nel 310 il palazzo Sessoriano divenne l’abitazione di Flavia Giulia Elena, madre dell’imperatore Costantino, e, quando vennero autorizzate le chiese, un salone del palazzo fu trasformato nella prima basilica di Santa Croce. Nel 323 un incendio distrusse le terme e Elena, proclamata in seguito santa, le fece restaurare e divennero le Terme Eleniane. Intorno al 530 le terme smisero di funzionare per la rottura degli acquedotti e andarono in rovina. Intorno al 1400 gli Orsini, nel momento della loro massima potenza, si costruirono una villa su questi ruderi, ma una parte delle terme, che ancora resisteva, fu fatta demolire da Sisto V per aprire la Strada Felice, che da Trinità de Monti giungeva a Santa Croce. Alla fine del Seicento gli Orsini vendettero a Lotario Conti, duca di Poli, la tenuta, con la casa colonica costruita sulle terme. Lotario aveva sposato nel 1677 Lucrezia Colonna, ricca vedova, e avevano acquistato il palazzo su cui, poco dopo, verrà realizzata la Fontana di Trevi. Inoltre nel 1721 il fratello di Lotario fu eletto pontefice, con il nome di Innocenzo XIII. Vittoria, figlia di Lotario sposò Gaetano Sforza Cesarini, così beni e titoli passarono a questa famiglia. A fine ‘800 la tenuta venne lottizzata e la Cooperativa dei ferrovieri vi costruì sei palazzi.

Lievin Cruyl – 1670

Nolli Villa Orsini Conti

Terme Eleniane (Lanciani?)

Nolli – 1748

Foto satellitare attuale del luogo dove sorgeva Villa Conti

“Effetto Notte 2025” il programma del 27/7/25

ore 17:00 e 18.00
Visita guidata
Area Archeologica di Santa Croce in Gerusalemme

A seguire

ore 21:00

VORTEX di Gaspar Noé, 2021, Italia, 142’
versione orginale con sottotitoli in italiano
Una coppia di anziani trascorre le giornate nel proprio appartamento parigino: l’uomo (Dario Argento) è un critico cinematografico impegnato a concludere il suo libro Psyche: cinema e sogni, mentre la moglie (Françoise Lebrun) è una psicologa che sta combattendo contro l’alzheimer. Nel loro appartamento, insieme a pile di libri e ricordi, rischiano di perdersi in un abisso.
«Ci sono film che non ti aspetti e non ti aspetteresti mai. Che la fantasia non riesce a concepire. Che non esistono neanche nei sogni più proibiti. Quelle cose che appaiono, così, all’improvviso e trasformano l’impossibile in possibile. Vortex di Gaspar Noé è uno di questi. Castrato e umiliato da Thierry Frémaux che l’ha selezionato in Cannes Premier (quando avrebbe meritato di certo il concorso) e programmato il penultimo giorno del festival alle 23.30 nella Salle Debussy, il film a Cannes non è in pratica esistito, eppure è stato uno delle più sorprendenti scoperte di questa 74esima edizione. Sorprendente per tanti aspetti. Uno su tutti Dario Argento. Chi si sarebbe mai immaginato di vederlo nei panni del protagonista assoluto di un film, per altro recitato in francese? Certo qualche cammeo in passato lo aveva anche fatto (Amore all’ultimo morso di John Landis, Il cielo è sempre più blu di Antonello Grimaldi), ma questa volta Dario è presente sullo schermo per tutto il tempo. Per di più, è cosa nota che Gaspar gira senza copione e i dialoghi vengono improvvisati al momento. Dario Argento se la cava alla stragrande e riesce persino a commuovere. Ecco, la commozione è un’altra cosa che non ti aspetti. Non te l’aspetti in un film di Gaspar Noé. Fin da Seul contre tous, Noé ci ha abituato alle emozioni forti, alla violenza estrema (Irréversible), al sesso spinto (Love), alle visioni allucinogene (Climax), raccontando il genere in un modo che, nel bene o nel male (o lo si ama o lo si odia), solo lui sa fare. Con Vortex, invece, Gaspar affronta un tema privato, delicato e, sulla carta, difficile» (Manlio Gomarasca).

“Effetto Notte 2025” il programma del 26/7/25

ore 18.00
Visita guidata
Area Archeologica di Santa Croce in Gerusalemme

A seguire

ore 21:00

PHENOMENA di Dario Argento, 1985, Italia, 109’
«C’è una sperduta regione della Svizzera infestata da un pazzo che da anni va assassinando fanciulle trafugandone il corpo. C’è un collegio femminile dove arriva fresca fresca la protagonista, con il suo sonnambulismo e la sua misteriosa capacità di comunicare con gli insetti. C’è un entomologo paralitico (Donald Pleasence) con scimmietta-infermiera (determinante, come gli insetti, nella soluzione della vicenda). E soprattutto ci sono una serie di orrori insostenibili» (Fabio Ferzetti). «A sensazione, a pelle, in Phenomena ci trovo tante cose mie. Tanto mio cinema. Ma anche tante storie private. Tanti personaggi che ho conosciuto, che ho amato, che mi hanno amato, cui ho fatto del bene, che mi hanno fatto del male, che ho aiutato, che mi hanno tradito, che non conosco, che non conoscerò mai. Per me, samurai, è stato come un viaggio mistico quindi, quasi religioso, tra bellezze ed orrori, tra sensazioni tenere e terribili» (Argento).

“Effetto Notte 2025” il programma del 25/7/25

ore 18.00
Visita guidata
Area Archeologica di Santa Croce in Gerusalemme

A seguire

ore 21:00

TENEBRE di Dario Argento, 1982, Italia 101’
Uno scrittore americano di polizieschi, venuto a Roma per presentare il suo ultimo libro, si trova invischiato in un giallo. «La trovata di Argento, che si è scritto il soggetto e la sceneggiatura da solo, è questa: a metà del film viene ucciso anche l’assassino! Ma chi ha ucciso allora l’assassino? E perché i delitti continuano a ripetersi? Questo risvolto esce un po’ dalla norma del giallo, così come il convulso finale» (Callisto Cosulich). «Ho lavorato con il nostro grande direttore della fotografia Luciano Tovoli: abbiamo voluto una luce metallica, solare in una Roma moderna d’acciaio e cemento, per nulla barocca o decadente. La nostra è una Roma cattiva, con una luce fredda e totale contrapposta alle tenebre dell’anima, della mente. La città diventa un puzzle di immagini» (Argento).

“Effetto Notte 2025” il programma del 24/7/25

ore 18.00
Visita guidata
Area Archeologica di Santa Croce in Gerusalemme

A seguire

ore 21:00

4 MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO di Dario Argento, 1971, Italia, 104’
Roberto Tobias (Michael Brandon), batterista in un gruppo rock, si sente seguito da alcuni giorni da un misterioso individuo. Una sera, finite le prove con il proprio gruppo, decide di affrontare direttamente il proprio persecutore: trascinato in un teatro, lo uccide accidentalmente utilizzando in maniera maldestra lo stesso pugnale dell’aggressore… «Volevo raccontare la storia di una coppia, un marito e una moglie che vivono sotto lo stesso tetto ma che non sanno nulla l’uno dell’altro, ognuno di loro può avere dei segreti inconfessabili, tremendi. […] In questo film ho esasperato tutto ciò che avevo appreso fino a quel momento, ho cercato di ottenere il massimo dell’inventiva utilizzando i macchinari più strani. Per la sequenza finale ho usato la Pentazet, una macchina che apparteneva all’Università di Lipsia che la utilizzava per lo studio della fusione dei metalli, l’unica al mondo a raggiungere una velocità di ripresa di 18.000 e – in teoria – 30.000 fotogrammi al secondo. Noi siamo riusciti ad arrivare a 12.000 fotogrammi con un procedimento particolare. Il risultato finale è una splendida e fluidissima sequenza al rallentatore» (Argento).

“Effetto Notte 2025” il programma del 23/7/25

ore 21.00
IL GATTO A NOVE CODE di Dario Argento, 1970, Italia, 112’
«Un enigmista cieco, impersonato da Karl Malden, passeggiando in strada, con la nipotina di dieci anni ode i frammenti di una conversazione dalla quale arguisce trattarsi di un ricatto. Poco dopo un guardiano di un importante Istituto di Genetica, viene tramortito da uno sconosciuto che penetra nell’istituto senza rubare niente. Il giorno seguente, uno scienziato dell’istituto stesso viene spinto sotto un treno dalla pensilina della stazione da una mano ignota che però un fotografo di un giornale riesce a riprendere. […] Il gatto a nove code è un film geometrico e lucido che ha dalla sua una notevole spettacolarità d’impianto e una forte, sia pur rozza, carica di suspense. L’ombra del dubbio cade di volta in volta sui principali personaggi del film, per arrivare infine a una soluzione ingegnosa alla quale nessuno ha certamente pensato. Così come è ingegnoso il movente in un certo senso scientifico dei cinque delitti» (Onorato Orsini). «La sequenza del cimitero è molto bella, tesa, sorprendente, ironica. Con quella scena ho inaugurato la serie di quelle che io definisco ‘sequenze lunghe’. Lunghe perché durano anche mezz’ora. Sono costruite alla perfezione, con lunghi ed estenuanti crescendo. […] La tecnica della ripresa in soggettiva era un tipo di ripresa che avevo largamente usato per L’uccello dalle piume di cristallo. Applicarla nuovamente per questo film è stato come proseguire un mio percorso evolutivo. Il gatto a nove code è un film di transizione perché mi ha permesso di esaminare bene i miei mezzi. Ho cercato di capire i miei limiti e le mie possibilità, come un buon atleta che sperimenta se riesce a reggere le lunghe distanze e capire quindi la sua specialità» (Argento).

“Effetto Notte 2025” il programma del 22/7/25

ore 21.00
OCCHIALI NERI di Dario Argento, 2022, Italia, 90’
Roma. L’eclissi oscura il Sole in una torrida giornata d’estate. è il presagio del buio che avvolge Diana (Ilenia Pastorelli) quando un serial killer la sceglie come preda. La giovane escort, per sfuggire al suo aggressore, va a schiantarsi contro una macchina, perdendo la vista. Dallo choc Diana riemerge decisa a combattere per la sua sopravvivenza, ma non è più sola. A difenderla e a vedere per lei adesso ci sono Nerea, il suo cane lupo tedesco e il piccolo Chin, sopravvissuto all’incidente. Il bambino cinese con i suoi grandi occhi, la voce dolce dall’accento straniero, il carattere di un ometto indipendente e indifeso allo stesso tempo, la accompagnerà nella fuga. Interpretato da Ilenia Pastorelli e Asia Argento, Occhiali neri segna il ritorno di Dario Argento alle atmosfere del thriller classico, con un meccanismo giallo e la caccia stile gatto col topo tra carnefice e vittima. Un ritorno che vede anche riaccendersi la collaborazione del regista romano con lo sceneggiatore Franco Ferrini, autore degli script di alcuni dei suoi film più celebri, come Phenomena e Opera. «Avrei dovuto girare il film 20 anni fa […], prodotto da Vittorio Cecchi Gori, che è fallito mentre stavamo facendo lo scouting delle location. Così ho messo la sceneggiatura in un cassetto. Poi un giorno Asia, durante il periodo del lockdown (marzo-aprile 2020) stava cercando a casa mia alcuni fogli e quaderni per la sua autobiografia e ha trovato questa sceneggiatura di cui non aveva mai sentito parlare. L’ha letta, le è piaciuta molto e mi ha detto che dovevo fare questo film» (Dario Argento).

“Effetto Notte 2025” il programma del 21/7/25

ore 21.00
SEI DONNE PER L’ASSASSINO di Mario Bava, 1964, Italia, 88’
All’atelier di moda Christian avviene un brutale omicidio: una modella, Isabelle, viene strangolata nel parco durante la notte da un uomo con il viso coperto da un cappuccio. Alcuni giorni dopo, durante una sfilata, casualmente viene rinvenuto il diario di Isabelle, che sembra contenere rivelazioni importanti sull’identità dell’omicida. Prima però che il documento possa essere consegnato alla polizia, qualcuno lo distrugge. Intanto l’assassino colpisce ancora e una dopo l’altra cadono sotto i suoi colpi tutte le modelle dell’atelier, fino all’inaspettato finale. «La soggettiva dell’assassino, oppure lo stesso assassino con i guanti neri, un cappello e la maschera che non ne rende riconoscibile il volto: ecco, non è possibile vedere su uno schermo tutti questi elementi prima del film di mio padre. È un film che ha fatto scuola» (Lamberto Bava). Il restauro è stato realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale in collaborazione con l’avente diritto Compass Film. Sono stati utilizzati il negativo scena e colonna originali. Lamberto Bava ha supervisionato la color correction. Laboratorio: Studio Cine S.r.l.