Pericolo, degrado e stupidità

Bell’immagine che offriamo dell’Esquilino ai turisti. Sciatteria, approssimazione e mancanza di professionalità. Cartelli stradali inservibili e pericolosi : analizziamo il perché :

  • Pericolo : il cartello stradale è ad altezza d’uomo e per i pedoni è facilissimo prenderlo di petto con il rischio di farsi male visto anche lo spazio angusto che c’è tra il semaforo e il muro perimetrale del palazzo (foto 1 e 2). E’ pericoloso anche per gli automobilisti perché è quasi illeggibile ed talmente basso che basta un furgoncino in sosta per nasconderlo. Passi per i residenti che sanno benissimo che in quell’incrocio si può girare solo a destra, ma gli altri ? Nella foto 3 inoltre si può notare ( a fatica e chiedo scusa) come il semaforo non funzioni bene segnalando da una parte il verde e dall’altra il rosso e generando così incertezza nei pedoni spinti a passare anche quando non dovrebbero.
  • Degrado : Scritte di writers e adesivi in quantità industriale…. Non bastano i muri, i pali e i cartelli pubblicitari, ma anche i segnali stradali sono presi di mira da questa gente. Ma quando si prenderanno delle decisioni per evitare questo sconcio ? E i cartelli provvisori (ma ormai definitivi stando lì da anni) al posto di quelli fissi che ogni tanto stanno per terra o girati dalla parte opposta?
  • Stupidità : e questo è rivolto a chi ha messo il cartello. Ma era proprio difficile utilizzare una scala e posizionare il cartello sopra il semaforo ? A via di Porta Maggiore angolo viale Manzoni hanno fatto così eppure lì il marciapiede è largo almeno 5 metri ! Sarebbe stato più visibile, meno a portata di mano per imbrattarlo e assolutamente sicuro per i pedoni . Inoltre mi chiedo ma perché utilizzare dei segnali posticci per il divieto di accesso ; è proprio impossibile metterli fissi come il segnale della ZTL per i veicoli commerciali che tra l’altro non serve a nulla perché i furgoni vanno, vengono e scaricano a qualsiasi ora del giorno (e della notte) ?

Foto 1
Foto 1
Foto 2
Foto 2
Foto 3
Foto 3
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Parcheggi pubblici ma privati

Un’ autovettura parcheggiata sulle strisce pedonali. Beh, direte voi , che novità è, tutti gli incroci dell’Esquilino (e di Roma) sono così. Sì, ma quella macchina è ferma (o quasi, capirete poi) da mesi e mesi . Sarà abbandonata, no perché paga regolarmente l’assicurazione (se il contrassegno è taroccato non sta a me scoprirlo). Ed allora ? Allora è una macchina segnaposto di un commerciante cinese all’Esquilino . E che significa? Significa che quando deve arrivare un furgone con la merce da scaricare (cartoni rigorosamente anonimi con la sola scritta “made in China”)Il commerciante in questione si siede al posto di guida, chiama due dipendenti (o sottomessi) per spingere a mano la macchina in un altro posto (99% in doppia fila) e fare posto all’autocarro per le operazioni di scarico. Finite, richiama gli stessi due per rimettere la macchina allo stesso posto. Pizzicarli mentre stanno facendo questo servizio è quasi impossibile perché in primo luogo sono velocissimi e poi operano o la sera tardi o nei giorni di festa, ovviamente al di fuori degli orari fissati dal comune per le operazioni di carico e scarico merci. L’unica maniera per dissuadere questo traffico sarebbe quello di multare, multare e multare tutte le autovetture in sosta sulle strisce pedonali e in doppia fila (di italiani, cinesi e di qualsiasi altra nazionalità) e di farle pagare.  Un salasso di migliaia di euro a testa oltre che far bene alle casse del comune potrebbe far abbandonare a molte persone queste pessime abitudini !

Le ronde all’Esquilino ?

Più che scrivere fiumi di parole sull’argomento (se ne sono dette e sentite fin troppe!) saremmo curiosi di conoscere la vostra opinione in merito. A tal proposito è pronto un mini sondaggio alla fine di questa pagina. Che dire, ricordando che il voto è assolutamente anomimo, vi esortiamo ad utilizzare questo nuovo strumento !

L’alba di una nuova era ?

Sembrava, ma così non è. Scusate se la fotografia è poco chiara, ma vi assicuro che quella macchia biancastra sul parabrezza dello scooter con la sella rossa è una contravvenzione. Dopo anni ed anni finalmente dei vigili urbani  hanno multato scooter, moto e motorini in sosta sulle righe blu o sui marciapiedi. Sembrava che finalmente fosse arrivato il giorno in cui si facessero rispettare le norme del codice della strada e non si chiudessero più gli occhi di fronte  ai vari furbetti tra automobilisti e motociclisti che lasciano il loro mezzo dove capita incuranti che ciò possa intralciare il transito dei pedoni o dei mezzi di soccorso. Ma così non è : da quel giorno non è passato più nessun vigile e tutti, proprio tutti si sono riappropriati dei “loro” spazi sulle righe blu, sulle strisce pedonali , in doppia fila o sul marciapiede. Sembrava l’alba di una nuova era ma si è trattato solo di un episodio che non ha avuto alcun seguito.  

P.S.

I Vigili Urbani mi hanno smentito ! Ieri 25 febbraio sono tornati ed hanno multato ancora moto scooter e motorini parcheggiati nelle strisce blu e tutte le autovetture in doppia fila , divieto di sosta etc. Si è salvato solo qualche negoziante cinese che grazie all’ efficientissimo tamtam è riuscito a spostare in tempo il proprio SUV o la propria Mercedes prima dell’arrivo dei vigili.

Fiat ars….all’Esquilino!

Beh dopo tanti post che espongono problemi, ritardi e mancanze concedetemi una volta tanto (e a Carnevale) di parlare di qualcosa  d’altro. Bella iniziativa alla succursale Fiat di viale Manzoni che insieme alle autovetture da qualche tempo mette in  mostra anche quadri di maestri contemporanei. Un modo nuovo e tutto sommato simpatico per promuovere e far conoscere l’arte a un pubblico più vasto che magari non sarebbe mai entrato in una galleria tradizionale. Un plauso particolare alla direzione perché molti dei quadri possono essere ammirati anche dall’esterno senza così entrare per forza nell’autosalone come testimoniano le fotografie.

 

 

 

 

 

 

Per finire, una ventina di giorni fa, per un intero week end c’è stata la presenza di due maestri che dal vivo hanno creato delle opere destando molta curiosità e ammirazione tra i clienti e le persone che si erano trovate nella succursale in occasione di un lancio di qualche nuovo modello di auto.

Nuove regole per il commercio all’Esquilino

E’ notizia di qualche giorno fa che la Giunta Comunale ha approvato la delibera proposta dall’assessore al commercio del Comune di Roma, Davide Bordoni, per  riqualificare, pianificare e promuovere lo sviluppo del rione  sotto il profilo sia commerciale-artigianale che sociale. La novità è che questa delibera è a tempo indeterminato e non con il limite di due anni come quelle precedenti. E’ chiaro che non si può non essere d’accordo con le linee guida di questa nuova disposizione, ma il problema è che  non succeda come nel passato quando le belle parole e le buone intenzioni rimanevano lettera morta (o quasi) perché c’era sempre qualcuno che trovava qualche appiglio per aggirare le leggi o c’era uno scarsissimo controllo per l’applicazione delle stesse.  La situazione commerciale all’Esquilino, è inutile nasconderlo, attualmente è compromessa e ci vorranno anni ed anni per cercare di rimettere le cose un po’ a posto. Non è solo il fatto della presenza di centinaia e centinaia di show room e grossisti cinesi ma quello che è successo negli ultimi anni ha inflazionato il mercato degli affitti degli  esercizi commerciali  tanto che non è raro vedere (ce ne sono pochi ma ce ne sono) negozi  lasciati da commercianti cinesi rimanere chiusi da anni perché nessuno è in grado di pagare canoni tanto elevati.  Ben vengano incentivi e facilitazioni per aprire nel rione attività tradizionali e ben vengano i divieti a nuove aperture di negozi di vestiti e scarpe come ne sono stati aperti a centinaia, ma attenzione, negli ultimi tempi (è storia recentissima) sono spuntati dei nuovi esercizi alquanto misteriosi. Serrande semi abbassate, inferriate tipo Alcatraz( il che fa supporre un giro cospicuo di denaro) scritte solo in cinese (come nell’esempio della fotografia qui sotto a via Bixio)

o del tutto assenti come in un altro analogo esercizio in via Principe Umberto ma gestito da bengalesi.   Ecco il rione non ha bisogno di negozi del genere così come di altri internet point, money transfer, punti per scommesse sportive e sale giochi. Il nostro sogno sarebbe quello di rivedere dei negozi normali dove comprare cose normali così come avviene in tanti altri posti della città. E’ forse chiedere troppo ? La liberalizzazione delle licenze avviata con la legge Bersani è senz’altro un segno dei tempi che cambiano ma va gestita in maniera oculata se non si vogliono creare dei nuovi mostri come l’Esquilino o come S. Lorenzo con tutti i pub e i locali che rendono la vita difficile ai residenti . Non ci resta che aspettare  e sperare che finalmente ci sia un’inversione di tendenza ma è chiaro che sarà una via lunga e difficile. A questo proposito vorrei raccontare un aneddoto capitato al sottoscritto qualche giorno fa. Rientravo a casa verso le otto di sera quando ho visto un paio di volanti della polizia davanti ad un negozio cinese. Non so per quale motivo fossero lì ma proprio nel momento in cui arrivavo io se ne andavano i poliziotti avendo terminato il loro servizio. Appena le macchine della polizia hanno girato l’angolo improvvisamente sono spuntati decine di extracomunitari africani che erano nascosti tra le autovetture, nei portoni, nei bar e in ogni angolo possibile. E’ inutile dire che poi sono entrati tutti nel negozio in questione. Certo  non è affatto facile estirpare le cattive abitudini e riportare tutto nell’abito della legalità ma proviamoci o meglio ci provino le autorità deputate a questo. Ognuno cerchi di fare il proprio dovere dal Comune al Municipio, dai Vigili Urbani ai funzionari dei vari uffici senza perdersi in inutili polemiche che fanno solo gli interessi di chi vuole che l’Esquilino rimanga nello stato in cui è stato ridotto negli ultimi anni.

Per qualche mese niente buche

Beh, che dire ! Anche la segnalazione del post “C’è buca e buca” è andata a buon fine. Sabato 31 gennaio di buon mattino una squadra per la manutenzione delle strade ha prima raschiato e poi riasfaltato quel tratto dell’incrocio tra viale Manzoni e via di Porta Maggiore che era divenuto un severo banco di prova anche per gli “off-road” più estremi. Certo, come specificato avremmo preferito un intervento più radicale perchè tra qualche mese certamente le buche ricompariranno, ma in tempi di vacche magre accontentiamoci  perchè non si tratta del solito provvedimento tappabuche ma un piccolo passo in avanti per la manutenzione delle strade.  Adesso aspettiamo altre segnalazioni di strade disastrate del rione per fotografarle e chiedere interventi in tempi brevi.

Che sorpresa… a metà !

Capita che anche all’Esquilino ci si ammali di influenza ! Ed è quello che è successo al sottoscritto ma oggi uscendo per la prima volta di casa una sorpresa e mezza. In primo luogo il sole, pensavo che si fosse irrimediabilmente perduto nei meandri dell’universo e poi non c’è più il motorino senza targa portato via dai vigili urbani sabato mattina (così mi hanno detto). Bene, le segnalazioni e il tormentone su questo argomento hanno registrato una piccolissima vittoria, ora speriamo che abbiano preso gli estremi del relitto e contattato il legittimo proprietario intimandogli di portarlo via perchè altrimenti l’unica via è quella del deposito giudiziario con tutto ciò che ne deriva. Certo ci sono voluti dei mesi invece che ore come sarebbe normale in una moderna capitale europea ma se non altro la storia insegna che non bisogna mai abbassare la guardia e cercare di stimolare le autorità preposte con educazione ma altrettanta fermezza. Il “relitto” è ancora vicino ai secchioni (vedi foto) ma speriamo ancora per poco.

Un dente cariato che non vuol guarire

Quando qualche anno fa si decise finalmente di ricostruire il palazzo a Piazza Vittorio tra via Emanuele Filiberto e via Conteverde per chi come me pur avendo una certa età non ha mai visto l’aspetto originale della piazza, fu una piacevole sorpresa. Certo, dopo tutto il tempo passato si poteva pretendere un’architettura un pò più raffinata e meno scontata ma la certezza di rivedere la piazza non più come se fosse stata bombardata l’altro ieri passava su tutto.  Poi gli scavi per le fondamenta, l’avanzamento dei lavori a un ritmo tutto sommato accettabile infine quando sembrava imminente la parola “fine” uno stop tanto improvviso quanto inaspettato. Cosa è successo ? Il solito, scontato ritrovamento archeologico. Ho detto scontato perchè dovendo scavare in una zona come l’Esquilino è matematicamente certo di trovare mura e suppellettili risalenti al periodo imperiale dell’antica Roma ma bisognerebbe avere una certa elasticità perchè se viene rinvenuta una statua, degli affreschi, dei marmi policromi, dei mosaici o delle stanze di qualche antica “Domus” importante posso capire che si arrestino i lavori ma se si ritrovano tracce di mura perimetrali   o semplice vasellame non è che si possa aggiungere molto a quello che già si conosce e che è esposto in quasi ogni angolo della città.  La sovraintenza se vuole può decidere in breve tempo e a questo proposito vorrei ricordare un episodio di qualche anno fa. Il teatro Jovinelli era stato restaurato da poco quando l’Acea decise di creare una nuova linea sotterranea per cambiare i cavi per l’energia elettrica ormai usurati e poco affidabili. Si procedette ad uno scavo di appena un paio di metri sotto il piano stradale e a via Giolitti dinanzi la chiesa di S. Bibiana vennero rinvenute mura e suppellettili di epoca romana (cfr. Esquilino-oggi/immagini). I lavori vennero subito interrotti ma in capo a quindici venti giorni dopo aver catalogato il ritrovamento e asportato gli oggetti rinvenuti si decise di richiudere e terminare i lavori. Ecco, vorrei che fosse sempre utilizzato lo stesso metro di giudizio perchè già dobbiamo sopportare carenze e ritardi di ogni tipo ma se ad ogni lavoro importante dobbiamo mettere sempre in preventivo mesi e mesi se non anni di stop  e variazioni al progetto originario corriamo il rischio di fare del rione un cantiere permanente e vedere sempre più da lontano le realizzazioni architettoniche e le risoluzioni urbanistiche delle altre capitali europee. Non riesco a capire ,poi, perchè dobbiamo porre vincoli a profusione se viene rinvenuto un pezzo di muro di epoca romana e poi siamo capaci di mandare in rovina e abbandonare monumenti unici come il Ninfeo degli Horti Liciniani !

L’Inferno a Porta Maggiore

Ieri 15 gennaio è stata una strana giornata ,  la mattina  sul “Messaggero” un lettore  lamentava il pessimo stato della strada all’incrocio tra Viale Manzoni  e via di Porta Maggiore; il pomeriggio l’incidente a Porta Maggiore tra il trenino e un tram . Ho ripensato al post pubblicato su questo blog il 6 u.s. “C’è buca e buca” : iniziavo con la denuncia con tanto di fotografie delle buche all’incrocio e finivo con l’invito a rivedere l’intera viabilità del rione e l’adozione della ZTL. A pochi giorni da quello scritto il grave incidente con 26 feriti fortunatamente non gravi ma non degno di una moderna capitale europea e le ripercussioni disastrose sul traffico non solo dell’Esquilino ma dell’intero quadrante sud est di Roma. Non c’è da dire altro ma ci sono da prendere provvedimenti urgenti  perché :

  • 1. Non è la prima volta che accade un incidente del genere a Porta Maggiore (cfr. articolo del Messaggero del 15/01/09)
  • 2. Porta Maggiore è un nodo nevralgico per il traffico dell’intero quadrante sud-est di Roma
  • 3. E’ forse l’unico luogo in cui si intersecano tram, trenini, autobus, autocarri, autoveicoli, motoveicoli e pedoni contemporaneamente e in quantità notevole.
  • 4. Alcuni mezzi tranviari e specialmente alcuni mezzi della ferrovia Laziali- Giardinetti sono pericolosamente obsoleti essendo stati costruiti addirittura negli anni ’20.
  • 5. I moderni sistemi di sicurezza sono praticamente assenti .
  • 6. I conducenti di tram, trenini ed autobus che passano diverse volte al giorno a Porta Maggiore sono sottoposti ad uno stress enorme guidando mezzi che pesano tonnellate e dovendo fare attenzione ad automobilisti, scooteristi, ciclisti e pedoni che sgusciano da ogni parte.
  • 7. L’associazione degli abitanti di via Giolitti da anni si batte per eliminare il passaggio del trenino Laziali Giardinetti da Porta Maggiore alla Stazione dei Laziali essendo causa di inquinamento intollerabile (la polvere ferrosa si può raccogliere con la paletta e i palazzi circostanti sono tutti rossastri ai primi piani) e continui microsismi che minano la stabilità di palazzi e monumenti.
  • 8. C’è bisogno di un serio e approfondito studio dei flussi del traffico anche in previsione dello smantellamento del tratto della sopraelevata che porta a Via Prenestina
  • 9. Pur essendo assolutamente d’accordo che il domani del trasporto pubblico di superficie viaggi su rotaia è inaccettabile che nel 2009 possano ancora verificarsi degli incidenti del genere, l’errore umano sarà certamente la causa del fatto ma non possiamo chiudere la faccenda semplicisticamente addossando la responsabilità ad un conducente poco concentrato. O si prendono provvedimenti seri o Porta Maggiore diverrà una cellula impazzita per il traffico dell’intero quadrante sud est di Roma.

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