Archivi categoria: Architettura

20-24 ottobre 2014 “Conversazioni video” alla Casa dell’Architettura

14 – 30 ottobre “Il Mito e la Bellezza di Duccio Tringali” alla Casa dell’Architettura

IL MITO E LA BELLEZZA

di
Duccio Tringali
INAUGURAZIONE
martedì 14 ottobre 2014 ore 17.30
LA BELLEZZA NON È UN MITO
a cura di
Orazio Carpenzano
MOSTRA
E SIMPOSIO
martedì 14 ottobre 2014 ore 18.00

PRINCIPIA by Giorgio Bartocci alla Casa dell’Architettura 12/09/2014 – 12/01/2015

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Sito ufficiale

 

17 – 27 giugno 2014 “Cose mai viste, Cose nascoste”

StampaLa Sovrintendenza Capitolina prosegue l’iniziativa Cose mai viste, cose nascoste per avvicinare il pubblico, con la guida dei curatori di museo, alle testimonianze meno note e sottratte alla vista della quotidianità.

Segnaliamo per il 26 giugno la visita alla Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma un sito vicino al rione Esquilino che dà la possibiltà di ammirare un’altro luogo praticamente sconosciuto ai più : il Circo Variano.

Il Programma Completo della Manifestazione

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Casa dell’Architettura : “La Ceramica in Architettura” 23 maggio – 12 settembre

 

Casa dell’Architettura – Arte Architettura Spazio Urbano: l’opera di Nino Caruso 23 maggio – 26 giugno

CdA_Caruso_20x40_WEBLa mostra inaugura la rassegna “La ceramica in architettura” 23.05>12.09.2014

Mostra “I punti di vista e le vedute di città” (sec. XIII – XX) alla Casa dell’Architettura

mostra_05_2014-330x314Roma, 14 maggio, Casa dell’Architettura, inaugurazione della Mostra “I punti di vista e le vedute di città” (sec. XIII – XX).

Secondo un progetto scientifico ideato da Enrico Guidoni 36 studiosi indagano le vedute celle città europee, intese come “progetto di immagine” tra spazio fisico e raffigurazione astratta. Il punto di vista scelto dai vedutisti dialoga con gli aspetti salienti della realtà urbana: le relazioni tra la topografia e il luogo, la cartografia storica della città, i metodi di rilevamento topografico e la poetica di narrazione in uso in ciascuna epoca.
Inaugurazione 14 maggio 2014 ore 15.30 – Mostra 6 maggio > 6 giugno 2014

 

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10 – 11 maggio : Open House Roma 2014

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Il 10 e 11 maggio si terrà la terza edizione di “Open House Roma” : oltre 200 siti nella città apriranno gratuitamente le porte e contestualmente in alcuni di questi si svolgeranno alcuni eventi culturali. Diamo notizia dei siti del rione Esquilino che aderiscono all’iniziativa e in fondo, il programma completo.

 

ACQUARIO ROMANO CASA DELL’ARCHITETTURA
Piazza M. Fanti 47
Ettore Bernich, 1887
acq_noL’idea dell’Acquario nasce alla fine dell’800, il progetto di Bernich prevedeva delle vetrine con degli acquari aperti al pubblico, ospitati nelle nicchie che circondano la sala ellittica centrale, attualmente murate. Nel 2002 l’Acquario Romano diventa la sede della Casa dell’Architettura, voluta dal Comune di Roma e dall’Ordine degli Architetti di Roma e provincia per promuovere l’architettura contemporanea e romana al di là dell’ambito degli addetti ai lavori . L’Acquario Romano ospita la libreria della Casa dell’Architettura, una caffetteria e uno spazio espositivo.
INFO POINT OHR 2014
s / D Šore 10-20 visite ogni 30 min.
30 persone, accesso libero
 Accesso totale disabili
 70 / 71 / 5 / 14
Linea A e B – Termini

 

AUDITORIUM DI MECENATE
Largo Leopardi
Fine I sec. a.C.
Prima metà I sec. d.C.
Auditorium-di-MecenateNel quartiere Esquilino, in via Merulana, si conserva una sala semisotterranea decorata con affreschi, unico resto del complesso degli Horti di Mecenate. L’edificio è costituito da un’ampia sala larga 13 e lunga 24 metri, con un’abside semicircolare sul fondo caratterizzata da una gradinata costituita da sette stretti gradini concentrici. L’accesso all’aula avveniva mediante una doppia rampa in discesa, di cui si conserva oggi solo l’ultimo tratto. Di particolare pregio le decorazioni pittoriche.
s / D Š ore 15-18 visite ogni 30 min.
ultima visita 17.30 – 30 persone
 Prenotazione OHR – Rush line
 360 / 649 / 590 / 5 / 14 Linea A
V. Emanuele, Linea B – Cavour

 

CORTE
Piazza Dante 3
Km0architetti
CORTE_logoCORTE è uno spazio di co-working “elettivo” che unisce il mondo professionale e quello culturale, stimolando le affinità dei suoi frequentatori. All’interno di un edificio storicamente abitato dagli artisti del quartiere, lo spazio è organizzato in una successione di ambienti concatenati: la sala del torrione, dal fascino di altri tempi rivisitato in chiave contemporanea, quella dell’armeria, ricovero segreto degli attrezzi del mestiere e la sala del convivio, quella della tavola rotonda.

INFO POINT OHR 2014
DOM Š ore 10-20 visite ogni 30 min.
30 persone, accesso libero
 590 / 360 / 649 / 75 / 3 / 5 / 14
Linea A – V. Emanuele – Manzoni

EVENTO : BENVENUTI A CORTE
Piazza Dante 3 Promosso da: Corte
evento CORTE mette in mostra la sua vocazione di spazio di condivisione culturale e contaminazione professionale dando il benvenuto in un mondo a metà tra luogo fisico e spazio mentale. Un paesaggio artificiale fatto di palloncini sospesi, parole, forme e colori. Una foresta magica da esplorare ad occhi aperti e un cielo di idee da condividere e portare via. Gli ospiti saranno i protagonisti dell’evento, invitati a lasciarsi corteggiare, affascinare e coinvolgere dall’universo creativo di CORTE. Entreranno camminando, usciranno volando.
DOM Š 10-20  590 / 360 / 649 / 75 / 3 / 5 / 14, Linea A – V. Emanuele Manzoni

 

SANTA CROCE IN GERUSALEMME
P.zza S. Croce in Gerusalemme
P. Passalacqua e D. Gregorini,
Metà XVIII secolo

cropped-s-croce2013.jpgInstallatasi nel IV secolo in un’ala del Sessorium, Palazzo imperiale di età costantiniana, l’edificio è uno dei primi luoghi di culto cristiani all’interno delle mura. Di notevole interesse il pavimento cosmatesco e il Cristo benedicente che troneggia nell’abside attribuito ad A. Romano, così come la volta a mosaico nella cappella di Sant’Elena. Nel 2007 l’artista J. Kounellis realizza il portale in ferro e vetro che introduce all’attiguo orto monastico.

SAB Š 9.30-12.30 e 15.30-19.30
DOM Š 15.30-18.30
Visite ogni ora 20 persone
 571 / 3 / 19, Linea A
S. Giovanni o Manzoni

 

RADISSON BLU ES HOTEL
Via Filippo Turati 171
Studio King e Roselli

 

esradisson

1    Tra gli oltre 200 siti di grande valore architettonico e storico-artistico, solitamente inaccessibili, non poteva mancare il Radisson Blu es. Hotel, che aprirà le sue porte in esclusiva questo week end a tutti coloro che vorranno ammirarne l’architettura di design.
E’ possibile prenotare una visita guidata andando sul sito ufficiale della manifestazione www.openhouseroma.org, e tutto è assolutamente gratuito.

40 /

S / D
10-12 16-19 ogni ora, 20 persone
Accesso totale disabili
40 / 90 / 38 / 170 / 910 / 5 / 14
Linea A-B – Termini

Il programma completo

 

Via Giolitti : 1 – La storia

via-giovanni-giolittiAvevamo promesso di parlare di via Giolitti nel post sui lavori di restauro del c.d. Tempio di Minerva Medica ed eccoci a parlarne. Essendo una trattazione abbastanza complessa abbiamo deciso di scinderla in tre parti : la storia, la stato attuale, le proposte. Non sembri inutile parlare dell’origine e lo sviluppo di questa via perchè anche alla luce dell’attualità (pseudo-pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali) se non si capisce l’importanza di applicare dei cambiamenti drastici, risolutivi ed armonici con altre aree limitrofe prendendo lo spunto anche dal passato si rischia solo di spostare traffico e inquinamento da un posto all’altro e rendere delle zone ancora più invivibili.

Immagine 2 : Esquilino in epoca rinascimentale
Immagine 2 : Esquilino in epoca rinascimentale

Innanzitutto via Giolitti è relativamente recente, nasce infatti con l’introduzione cittadina della ferrovia e la costruzione della prima stazione Termini. Fino ad allora, in ossequio al disegno urbanistico cinquecentesco di Papa Sisto V, nella zona,  esistevano tre strade principali che collegavano S. Giovanni a S. M. Maggiore (via Merulana), S. Croce a S. M. Maggiore (Strada Felice) e S. Bibiana a S. Eusebio grazie al progetto redatto dall’architetto Fontana (immagine 2 e questo link) . Arriviamo con questa  fisionomia urbanistica fino al 1850 ca. quando la scelta del sito della stazione ferroviaria fu al centro di aspri dibattiti e prese di posizione delle  varie autorità papaline del tempo deputate alla decisione. Vigeva infatti l’opinione ottocentesca di far entrare la modernità (la ferrovia in questo caso) direttamente nel centro delle città e di trasformare “la piazza” da luogo di origine medievale di vita in comune con le botteghe artigiane a luogo di interscambio culturale e di passaggio con i servizi necessari (alberghi, ristoranti, caffetterie etc.). Per alcuni il sito accanto alle terme di Diocleziano non era abbastanza centrale rispetto ai centri di potere dell’epoca (Vaticano, S. Pietro) per altri era il luogo adatto per una rapida trasformazione della zona alla luce delle nuove esigenze. Vinse il secondo partito e venne costruita la stazione Termini nel posto attuale con la contemporanea nascita di quella che avrebbe preso il nome  odierno di via Giolitti. La necessità di creare intorno alla stazione dei servizi dedicati ed il fatto che occorreva un nuovo quartiere per ospitare la  classe borghese  che arrivava da Torino per lavorare nei nuovi ministeri che si stavano via via costruendo convinse qualche anno più tardi. appena dopo la proclamazione di Roma capitale d’Italia (1873 ca.), l’ingegnere Alessandro Viviani a un grande progetto urbanistico  per la creazione di questo luogo.

L'esquilino all'inizio del '900
Immagine 3 : L’Esquilino all’inizio del ‘900

Nacque così l’attuale rione Esquilino con strade ortogonali, ma con dei limiti ben precisi, via Merulana ad ovest , via Giolitti (che allora si chiamava via Principe di Piemonte dalla parte di Porta Maggiore e via Principessa Margherita dalla parte della stazione) ad est e via Santa Croce in Gerusalemme-Via Conteverde – via Carlo Alberto  che ricalcavano l’antica strada Felice come asse centrale con la novità di uno spazio enorme (Piazza Vittorio) che fungeva da collettore  e distributore di vie anche non ortogonali e che originariamente doveva fungere anche come luogo rappresentativo scelto per il monumento a Vittorio Emanuele II (immagine 3). Per cui già allora il ruolo di via Giolitti appariva di grande importanza per lo sviluppo del rione. Negli anni successivi (1910 ca.) la via venne interessata da un progetto innovativo : quello di costruire una ferrovia a scartamento ridotto con il duplice scopo di collegare alcuni centri del sud del Lazio (S. Cesareo, Palestrina, Cave, Genazzano. Piglio fino a Fiuggi con le sue terme) con la capitale  e di servire come mezzo pubblico urbano tra il centro della città e la strada Casilina che avrebbe avuto un notevole sviluppo verso l’esterno.

Immagine 4 : Treno che passa soto gli archi a Porta Maggiore
Immagine 4 : Treno che passa soto gli archi a Porta Maggiore

Idea lodevole e in anticipo con i  tempi (si ipotizzava una sorta di metropolitana di superficie) ma che non teneva conto dei grossi problemi di natura statica che avrebbe arrecato nel tratto Stazione Laziali – Porta Maggiore a monumenti ed edifici oltre a problematiche di inquinamenti vari (acustico e ambientale, immagine 4) che ne rendono difficilmente sostenibile l’utilizzo nei tempi attuali. Negli anni ’30 visto il progressivo aumento dellle linee ferroviarie che arrivavano alla Stazione Termini che ne facevano una delle più grandi  d’Europa e l’intersezione del traffico dei viaggiatori con il traffico cittadino con tutti i relativi problemi si pensò ad un suo ampliamento e ammodernamento e si affidò il progetto all’architetto Angiolo Mazzoni specialista di ristrutturazioni  di stazioni ferroviarie. Da un punto di vista architettonico  progettò un sito con alcune idee avveniristiche con due corpi di fabbrica laterali (via Giolitti e via Marsala) che avrebbero dovuto ospitare dei servizi vari con passaggi sotterrranei per collegare le due ali della stazione. Il progetto ebbe notevoli ritardi per l’interpretazione dell’entrata principale dalla parte di piazza dei Cinquecento : le alte gerarchie fasciste volevano un ‘entrata di grande impatto tale da ricordare i fasti dell’antichità classica.

Palstico della Stazione Termini presentato all'Esposizione Universale di New York del 1939
Immagine 5 : Plastico della Stazione Termini presentato all’Esposizione Universale di New York del 1939
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Di diverso avviso gli alti funzionari delle Ferrovie dello Stato che preferivano un edificio più funzionale e meno rappresentativo. Solo nel 1939 l’architetto Mazzoni dopo diversi rifacimenti fu in grado di presentare il plastico dell’opera definitiva all’esposizione Universale di New York del 1939 (immagine 5). Il ritardo per il progetto definitivo e le tragiche vicende della seconda guerra mondiale interruppero i lavori che per la parte più contestata e controversa vennero ripresi nel primo dopoguerra con un’ulteriore  gara  per un nuovo progetto dell’ entrata principale con annessa galleria. La spuntò lo studio dell’architetto Vitellozzi che progettò la celeberrima pensilina chiamata anche “Il dinosauro”. Ma l’aspetto più interessante e più intrigante di questa vicenda è forse anche quello meno conosciuto. Contestualmente al progetto architettonico, il Mazzoni aveva ideato anche un maestoso rifacimento urbanistico in linea con i dettami del periodo fascista : l’attuale via Giolitti doveva diventare l’ideale congiunzione tra i fasti del passato (Porta Maggiore) e quelli del presente (Stazione Termini) in un’ enfasi trionfalistica che si traduceva in una via larghissima in linea con il porticato dell’attuale piazza della Repubblica sul tipo di via della Conciliazione e via dei Fori Imperiali (immagine 6). Per fare ciò era necessario abbattere alcuni dei palazzi che erano stati costruiti solo qualche decennio prima : operazione meno dolorosa di quelle effettuate per la costruzione delle altre due vie sopracitate ma altrettanto onerosa e disagiata per i proprietari degli edifici interessati . Si iniziò con i primi espropri ed anche con i primi abbattimenti : forse non ci avete mai fatto caso, ma davanti alla galleria principale della stazione dalla parte di via Giolitti è rimasto solo il piano terra con i negozi al posto del palazzo di diversi piani che è ancora presente in via Amendola. E solo negli anni ’90 si risolse la querelle tra i proprietari degli altri stabili espropriati ma mai abbattuti per il sopravvento della seconda guerra mondiale e quindi risarciti per i danni subiti. Tanto è vero che solo da pochi anni questi edifici sono stati restaurati e ancora oggi ci sono alcuni immobili uso ufficio da vendere o affittare. Finisce qui l’analisi storica di via Giolitti, nel prossimo post analizzeremo l’attuale stato con tutti i problemi che con le varie segmentazioni create nei decenni scorsi rendono difficile la vita ai residenti.

XXI giornata FAI di primavera

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In occasione della XXI giornata FAI  (Fondo Ambiente Italiano) 23 – 24 marzo 2013 visite guidate all’Acquario  Romano ora Casa dell’Architettura con le seguenti modalità

Bene fruibile a persone con disabilità fisica

Orario: Domenica 24, ore 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30)

Note orario:

Sabato 23 ore 10.00 – 18.00: ingresso riservato agli Iscritti FAI; possibilità di iscriversi in loco. Visite guidate anche in inglese e francese a cura dei Ciceroni in lingua.

Descrizione:

Concepito inizialmente come stabilimento per la piscicoltura, fu in realtà destinato agli usi più diversi, per ultimo quello di magazzino per le scenografie del Teatro dell’Opera. Recuperato a partire dal 1984, è ora sede della Casa dell’Architettura. L’ampia sala centrale, a pianta ellittica e coperta da un grande lucernario, è spettacolare non solo per le forme e proporzioni ma anche per la preziosità delle decorazioni ispirate ai temi dell’acqua e per lo sfarzo degli arredi.

Itinerario:

A cura della Delegazione Fai di Roma con la collaborazione del Gruppo Fai Giovani

Per maggiori informazioni sul FAI e i beni aperti previsti per questo week-end vi rimandiamo al seguente link