In questi giorni, all’Esquilino infuria la polemica sul fatto che i frequentatori della moschea di Piazza Cimbra, i vicini di casa di Sant’Eusebio, per capirci, data la sua chiusura per problemi, come dire, statici, non avendo più un tetto sopra le testa, hanno chiesto il permesso di tenere la preghiere del venerdì sui marciapiedi di Piazza Vittorio.
Discussione che ha raggiunto livelli sublimi, quando qualcuno, dopo la diatriba
“Perché le processioni sì e loro no”
se ne è uscito con un
“Loro no, perché Roma è stata fondata dai cristiani, mica dai maomettani”.
Ora, premesso che trovo paradossale e anche ridicolo che chi abbia sollevato la polemica, noto infiocchettatore di alberi per celebrare a modo suo i Saturnalia, critichi uno si inginocchia in direzione della Mecca, ritengo, come Burke, come ognuno sia libero di seguire la sua strada, per finire all’Inferno, senza rompere le scatole a chi percorre un…
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