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Voci autorevoli sul problema del trenino Laziali – Centocelle a via Giolitti

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L’Associazione degli abitanti di Via Giolitti – Esquilino è stata spesso criticata per la sua posizione sul problema del treno (perché di treno si tratta) Laziali Centocelle che in un secolo di storia ha prodotto  (e produce ancora) in via Giolitti dei danni incalcolabili a persone, monumenti e palazzi.  La scorsa estate siamo stati presi di mira da diversi blog che vanno per la maggiore e da diversi utenti di social network che ci hanno additato come “quelli che vorrebbero tornare indietro di sessant’anni” per voler togliere una strada ferrata a favore del trasporto su gomma e del traffico privato. Niente di più falso, la nostra posizione è arcinota : da sempre vorremmo portare avanti una proposta che riveda non solo la viabilità di tutto il rione ma l’intero assetto urbanistico specie di zone come Porta Maggiore e via Giolitti assenti da decenni da qualsiasi progetto di riqualificazione. Ma le cose stanno finalmente cambiando e persone molto più autorevoli e influenti di noi hanno capito che le nostre richieste non sono affatto campate in aria ma anzi degne di maggior considerazione. A novembre l’arch. Prosperetti nuovo sovraintendente ai beni culturali di Roma Capitale ha esposto insieme ai progetti per il completamento del restauro del cd. Tempio di Minerva Medica e la sua riapertura al pubblico la ferma intenzione di risolvere una volta per tutte il problema del trenino incompatibile non solo con la statica della costruzione ma anche con un probabile afflusso di turisti  in vista della creazione di un itinerario Costantiniano che parta proprio da  questo monumento. Ma non basta, ad aprile di quest’anno una vecchia conoscenza del Comune di Roma, l’ex assessore alla mobilità sen. Walter Tocci, in un lungo articolo sul suo blog riguardo ai problemi della mobilità pubblica di Roma, con speciale riferimento alla cura del ferro e alle linee tramviarie che avrebbero dovuto crearsi e invece sono rimaste lettera morta, ha parlato del problema del trenino prendendo la nostra identica posizione : sostituzione della linea ferroviaria con un tram e innesto dalla stazione della metro C al Pigneto con la preesistente linea tramviaria che transita su via Prenestina liberando così non solo via Giolitti ma anche Porta Maggiore dal passaggio anacronistico di questo obsoleto mezzo di trasporto. Ecco le sue parole tratte integralmente da quell’articolo :

Nello stesso bacino, si presenta una formidabile occasione in seguito alla realizzazione della linea C, la quale sostituisce il tratto esterno della vecchia ferrovia Roma-Fiuggi e lascia come residuo il tratto interno da Centocelle alla stazione Termini, che può essere trasformato in moderno tram. L’attuale impianto va completamente smantellato: si tratta di una tecnologia obsoleta, a scartamento ridotto e incompatibile con tutte le altre linee, con un inserimento urbano indecente, delimitato da assurde trincee sulla via Casilina. Al suo posto si deve realizzare un tram di standard europeo, restituendo alla via consolare la funzione e l’immagine di una bella strada urbana.

All’altezza del Pigneto, dove incontra la linea C e l’anello ferroviario, il nuovo tram abbandonerebbe la sede attuale per dirigersi verso la tranvia della Prenestina proseguendo poi per Termini. In tal modo si aumenterebbe l’offerta di trasporto nel tratto più denso del quartiere Esquilino e allo stesso tempo si potrebbero eliminare i binari su via Giolitti, salvando quella via dal degrado e valorizzando i suoi luoghi importanti, dal teatro Ambra Jovinelli, alla chiesa berniniana di Santa Bibiana al cosiddetto tempio di Minerva Medica, entrambi esempi notevoli di architettura seicentesca e tardoantica, oggi isolate e ridotte a spartitraffico. Così si eviterebbe anche l’attraversamento dell’area archeologica di Porta Maggiore, che potrebbe essere sistemata come “parco della Porta”, secondo il progetto Insolera. Con la nuova tranvia, il parco di Centocelle diventerebbe la grande isola verde e archeologica della periferia orientale, pienamente accessibile dal resto della città.

Per chi volesse leggere l’intero, interessantissimo articolo sull’analisi dei problemi e i progetti che dovrebbero essere intrapresi per riportare Roma a un livello di decenza per quanto riguarda il trasporto pubblico ecco il link http://waltertocci.blogspot.it/2015/04/ancora-la-cura-del-ferro.html

Speriamo che anche molte persone pervicacemente contrarie alla dismissione di questa ferrovia comincino a pensare in maniera più obiettiva e meno schierata riguardo a questo problema che ora è diventato anche economico vista la spesa enorme che deve essere affrontata dalle amministrazioni pubbliche (Regione e Comune)  per assicurare un tragitto così breve a un ristretto numero di utenti e non vedere più notifiche sui social network che come la seguente che appaiono praticamente tutti i giorni :

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Il Ninfeo degli Horti Liciniani : la situazione attuale e le prospettive (finalmente rosee?)

20141225_113617Il 9  dicembre scorso sono iniziati i lavori che si spera siano quelli definitivi e propedeutici per la riapertura al pubblico del monumento. Anche se è stata coperta (in maniera maldestra) la parte che specifica il tipo di restauro e l’allaccio alla rete (elettrica ?), il manifesto affisso all’entrata del cantiere indica in 180 giorni il limite per questa ultima tranche del complesso lavoro che è stato eseguito per mettere in sicurezza questo autentico gioiello dell’architettura romana classica (vedi immagine di una ricostruzione virtuale) che si va ad aggiungere alle altre meraviglie sparse per la città. Anche se bisognerà aspettare ancora un pò perchè, oltre al restauro, siano ultimate tutte quelle opere necessarie perchè venga finalmente riaperto al pubblico  non possiamo non commentare favorevolmente anche un’altra notizia (in realtà passata quasi di nascosto) che rende finalmente giustizia a questo importantissimo monumento da quasi un secolo relegato ad una posizione di secondo piano se non addirittura di oblio. Finalmente è stato deciso che la ormai obsoleta linea ferroviaria Laziali Giardinetti entro il 2016 cesserà il servizio e quindi un’immagine come questa 20141225_113500che testimonia come il treno passi a pochi centimetri dai muri del ninfeo procurando danni incalcolabili alla sua struttura non la vedremo più (vedi articolo de “Il Tempo” del 25/01/15). E’ chiaro che a questo punto si aprono degli orizzonti insperati e siamo tutti chiamati ad esprimere idee ed avanzare proposte per una vera riqualificazione sia del monumento sia di via Giolitti in generale che vedrà nei prossimi mesi alcuni eventi epocali, dalla riapertura del Ninfeo degli Horti Liciniani alla soppressione della ferrovia, dal restauro esterno di S. Bibiana all’apertura del parcheggio al di sopra dei binari della Stazione Termini. Insomma ci sarà un terreno fertile perchè una zona disastrata e abbandonata da decenni da un punto di vista urbanistico ritorni a rifiorire con soluzioni urbane innovative e qualificanti come zone pedonali, piste ciclabili, giardini attrezzati e viali alberati. Esistono già diversi progetti di professionisti qualificati che hanno partecipato al premio di architettura Catel del 2011 (e analizzeremo  nelle prossime settimane su questo blog quelli che riteniamo più interessanti) che fanno di via Giolitti e della zona archeologica di Porta Maggiore il punto di partenza per la riqualificazione (vera) dell’intero rione. C’è quindi un materiale corposo per poter iniziare una concertazione con le autorità competenti per non sprecare  questa eccezionale opportunità, per donare non solo ai residenti ma alla città intera la riqualificazione e la fruizione di autentiche opere d’arte e nuovi angoli suggestivi e di eccezionale bellezza. Insomma riportare il Ninfeo degli Horti Liciniani  e tutta la zona circostante a delle prospettive bucoliche come nel passato forse non sarà  possibile, ma attuare un progetto serio per la valorizzazione di tutta l’area  è  assolutamente auspicabile.

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Dipinto di Paolo Anesi. Collezione privata

 

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Jean Baptiste Pillement (1767) Muzeum Narodowe, Varsavia

 

 

Lavori a via Giolitti

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Non sappiamo se questi lavori fossero preventivati da tempo o l’ennesimo, grave problema verificatosi in questi giorni (voragine presso piazza di Porta Maggiore vedi post precedente) abbia determinato un’accelerazione, sta di fatto che si lavora per cambiare le rotaie e rinforzare la sede ferroviaria all’altezza della fermata vicino a Santa Bibiana con l’ovvia limitazione della linea a Porta Maggiore. Indubbiamente lo scampato pericolo per la voragine deve aver suonato come un  campanello d’allarme per chi ha la responsabilità della gestione della  Laziali Giardinetti, però sarebbe ora di decidere una volta per tutte il futuro di questa ormai obsoleta linea tenendo presente la prossima apertura del primo tratto (fino a Centocelle) della metro C che a lavori terminati avrà un percorso uguale da Pantano fino al Pigneto. E’ ammissibile mantenere una linea sorpassata, costosa, scomoda e pericolosa per quattro fermate ? Noi pensiamo proprio di no e propendiamo per un tram che dalla fermata Pigneto si innesti con l’attuale linea tranviaria già esistente e perfettamente funzionante sulla Prenestina per tutti gli utenti che devono arrivare alla Stazione Termini o nelle zone limitrofe. Già lo scorso anno apparve su Roma Today un articolo abbastanza illuminante su questo argomento (vedi) che ne elencava tutti i lati negativi. E non siamo d’accordo come affermano alcuni nel trasformare questa linea in un treno turistico sulla falsariga di alcune realizzazioni eseguite in altre città. Roma è Roma e non ha senso far passare un treno a pochi centimetri di distanza da un monumento di eccezionale valore storico e artistico come il Nifeo degli Horti Liciniani a via Giolitti  o farlo passare sotto gli archi di Porta Maggiore e accanto al sepolcro di Eurisace mettendo a repentaglio la statica e la stessa esistenza nel tempo di questi monumenti . Il prezzo pagato in tutti questi anni è stato troppo alto in termini di sicurezza, inquinamento (guardate i muri dei palazzi accanto alle rotaie rossi fino al primo piano e oltre), vibrazioni, salute e danaro pubblico. Chi abita in quel tratto di via Giolitti è stufo di vivere terremoti ad ogni ora del giorno al passaggio del treno, senza contare i danni che questi microsismi arrecano ai fabbricati minandone la statica in  alcuni casi in maniera preoccupante. E non dimentichiamo la famosa polvere rossa che per decenni ha infestato quel tratto di via Giolitti ( ripetiamo chi passa per via Giolitti osservi i muri dei palazzi fino al primo piano e oltre) : possibile che a nessun ambientalista sia mai venuto in mente che questa polvere potesse essere notevolmente nociva per chi abita e lavora in quel pezzo di strada ? “Meglio tardi che mai” speriamo che questa volta questo detto di antica saggezza popolare si avveri ma non in tempi biblici !

Ancora un grosso problema per la linea Laziali – Giardinetti

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Nuovo (e preoccupante) problema per la linea ferroviaria Laziali – Giardinetti all’incrocio tra via Giolitti e Porta Maggiore . Una  voragine si è aperta all’altezza del passaggio pedonale vicino al semaforo e la strada è stata chiusa al traffico dei treni e ovviamente,  i pedoni sono costretti ad attraversare in un altro punto. Fortunatamente anche questa volta non ci sono stati feriti o danni  ma che cosa deve succedere per convincere chi di dovere che il tratto Porta Maggiore Laziali di questa obsoleta ferrovia deve essere eliminato ? Negli ultimi anni è successo di tutto, dalle voragini agli incidenti tra il treno e altri mezzi pubblici (vedi) e privati, dai disastri arrecati ai monumenti (vedi – la riduzione della cupola del 50 % di cui si parla è dovuta ai continui microsismi causati dal passaggio del treno a pochi centimetri dai muri) al disagio e ai danni che arreca a chi ha la sfortuna di abitare o lavorare in quel tratto di via Giolitti. Ora assisteremo all’ennesimo rattoppo aspettando magari la prossima voragine (vedi la foto con la situazione delle rotaie all’altezza del numero civico 182 a pochi metri dal punto dove si è aperta un’altra voragine negli anni scorsi) o il prossimo incidente.

20140707_190536Ma si può andare avanti così ? Possibile che non si riesca a mettere dinanzi a un tavolo Regione e Comune per parlare seriamente del futuro di questa linea ? Si parla di nuove linee tranviarie ma ci si dimentica che a via Giolitti sferragliano (è la parola giusta) ancora delle motrici costruite negli anni ’20 e ormai sulla soglia del secolo di servizio. E i monumenti ? C’è gente che si straccia le vesti perchè non passi più nulla vicino al Colosseo ma del fatto che questo treno stia letteralmente demolendo il Ninfeo degli Horti Liciniani (ora finalmente in fase di restauro conservativo) e (fatto unico al mondo) passi attraverso Porta Maggiore (la più bella che è rimasta tra le antiche porte della Roma imperiale e monumento di inestimabile valore) non sembra interessare nulla a nessuno. Prima che sia troppo tardi occorrono decisioni vere e non solo parole e rattoppi.