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La stazione della Metro C a San Giovanni: un autentico tesoro sotterraneo

Forse non tutti conoscono l’esistenza di un autentico tesoro visibile nella stazione di San Giovanni della Metro C. Un vero e proprio Museo sotterraneo pieno di reperti archeologici di grande importanza ed interesse. Pubblichiamo questo podcast del Servizio Educativo della Soprintendenza Speciale di Roma che attraverso la voce dell’archeologa Simona Morretta ne ripercorre le fasi della creazione e ne illustra i tratti salienti

E per chi non si acontenta delle parole ecco un video di alcuni anni fa ma tuttora valido per esporre la bellezza ed unicità di questa stazione della metro

ROMA ARCHEOLOGICA & RESTAURO ARCHITETTURA 2020. Metro C a Piazza Venezia via libera alla Stazione-museo. La Repubblica (05/06/2020) & Salviamo la Metro C / Facebook (04/06/2020). Foto: Roma, ALTARE DELLA PATRIA – Primi anni del 1900 / 2008.

Avatar di Roma Archeologia e Restauro Architettura 2022.ROMA ARCHEOLOGIA e RESTAURO ARCHITETTURA 2006-25.

ROMA ARCHEOLOGICA & RESTAURO ARCHITETTURA 2020. Metro C a Piazza Venezia via libera alla Stazione-museo. La Repubblica (05/06/2020) & Salviamo la Metro C / Facebook (04/06/2020). Foto: Roma, ALTARE DELLA PATRIA – Primi anni del 1900 /2008.

1). ROMA – Metro C a Piazza Venezia via libera alla Stazione-museo. La Repubblica (05/06/2020).

ROMA ARCHEOLOGICA & RESTAURO ARCHITETTURA 2020. Metro C a Piazza Venezia via libera alla Stazione-museo. La Repubblica (05/06/2020) & Salviamo la Metro C / Facebook (04/06/2020). Foto:  Roma, ALTARE DELLA PATRIA - Primi anni del 1900 /2008.

Fonte / source:
— Repubblica (05/06/2020).
https://roma.repubblica.it/

2). ROMA – LE TALPE RIPARTONO, MA NON C’È NULLA DA FESTEGGIARE. La delibera per prolungare lo scavo delle gallerie della Metro C fino a piazza Venezia è stata approvata questa notte in Giunta straordinaria. Salviamo la Metro C / Facebook (04/06/2020).

ROMA ARCHEOLOGICA & RESTAURO ARCHITETTURA 2020. Metro C a Piazza Venezia via libera alla Stazione-museo. La Repubblica (05/06/2020) & Salviamo la Metro C / Facebook (04/06/2020). Foto:  Roma, ALTARE DELLA PATRIA - Primi anni del 1900 /2008.

L’iter burocratico iniziato con gli interventi del Ministero dei Trasporti e del CIPE a inizio dicembre 2019 si è concluso. C’è il via libera anche da parte del Comune: le talpe possono infatti ripartire per scavare quei circa 200 m che mancano alla futura stazione Venezia e necessari a…

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Saggi archeologici? Ma servono a qualcosa?

E’ di questi giorni la notizia di un sensazionale ritrovamento archeologico nei cantieri a viale Ipponio della sfortunata Metro C. Ce ne rallegriamo tutti perchè si tratta di uno spaccato della vita militare del II secolo d.C. con molteplici ambienti pavimentati e riccamente affrescati da aggiungere al già incomparabile patrimonio capitolino ma nel contempo non possiamo non essere preoccupati perchè tutto questo si tradurrà in ulteriori ritardi per la consegna del tronco della metro  che arriva a Piazza Venezia con immancabili diatribe  di ordine economico che rischieranno di far lievitare il prezzo complessivo di questa opera a livelli astronomici. E tutto questo per rimarcare l’assoluta inadeguatezza delle procedure odierne utilizzate quando si tratta di operare degli scavi in zone ad altà densità archeologica come appunto il centro di Roma.

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Gia sei anni fa pubblicammo un post su questo argomento (Sull’inutilità dei saggi archeologici all’Esquilino- vedi) relativo a dei lavori eseguiti dalla società Terna che dopo mesi di saggi archeologici in loco, iniziati alcuni scavi a via Bixio per la posa di cavi elettrici, trovò interessanti reperti  a non più di dieci metri da  un  foro di prova  e carotaggio effettuato solo qualche  settimana prima e  infatti i lavori vennero interrotti per più di un anno. Questo per dire che è inutile spendere cifre ingenti per saggiare il sottosuolo di Roma specialmente nelle zone centrali, perchè ogni metro può riservare delle sorprese incredibili e del tutto inattese. Se si vuole proseguire su questa strada c’è bisogno di nuove procedure che utilizzino in fase progettuale delle discipline ormai consolidate da tempo (project management, risk management) e largamente utilizzate in altri paesi e vengano costituite a priori delle squadre composte da tecnici e archeologi specializzati in grado, nel minor tempo possibile, di stabilire l’importanza del rinvenimento e programmare tutte le necessarie modifiche al progetto di partenza ma tutto secondo metodologie, tempi e risorse stimate dal piano generale dell’opera in costruzione precedentemente presentato e concordato.  Tempi, costi e risorse possono essere preventivati e stabiliti a priori, solo eventi eccezionali e del tutto imprevedibili come terremoti, maremoti o alluvioni, per esempio, possono inficiare le previsioni e stravolgere il cosiddetto cronoprogramma. Se vogliamo che Roma diventi una moderna capitale europea e mondiale c’è bisogno di una concreta svolta nella gestione dei lavori pubblici: siamo tutti d’accordo che l’onestà debba essere considerata al primo posto ma da sola non basta per portare a termine sfide difficili ma al contempo affascinanti come la costruzione di opere in territori di grande importanza archeologica e storica come il centro di questa meravigliosa città.

Lavori a via Giolitti

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Non sappiamo se questi lavori fossero preventivati da tempo o l’ennesimo, grave problema verificatosi in questi giorni (voragine presso piazza di Porta Maggiore vedi post precedente) abbia determinato un’accelerazione, sta di fatto che si lavora per cambiare le rotaie e rinforzare la sede ferroviaria all’altezza della fermata vicino a Santa Bibiana con l’ovvia limitazione della linea a Porta Maggiore. Indubbiamente lo scampato pericolo per la voragine deve aver suonato come un  campanello d’allarme per chi ha la responsabilità della gestione della  Laziali Giardinetti, però sarebbe ora di decidere una volta per tutte il futuro di questa ormai obsoleta linea tenendo presente la prossima apertura del primo tratto (fino a Centocelle) della metro C che a lavori terminati avrà un percorso uguale da Pantano fino al Pigneto. E’ ammissibile mantenere una linea sorpassata, costosa, scomoda e pericolosa per quattro fermate ? Noi pensiamo proprio di no e propendiamo per un tram che dalla fermata Pigneto si innesti con l’attuale linea tranviaria già esistente e perfettamente funzionante sulla Prenestina per tutti gli utenti che devono arrivare alla Stazione Termini o nelle zone limitrofe. Già lo scorso anno apparve su Roma Today un articolo abbastanza illuminante su questo argomento (vedi) che ne elencava tutti i lati negativi. E non siamo d’accordo come affermano alcuni nel trasformare questa linea in un treno turistico sulla falsariga di alcune realizzazioni eseguite in altre città. Roma è Roma e non ha senso far passare un treno a pochi centimetri di distanza da un monumento di eccezionale valore storico e artistico come il Nifeo degli Horti Liciniani a via Giolitti  o farlo passare sotto gli archi di Porta Maggiore e accanto al sepolcro di Eurisace mettendo a repentaglio la statica e la stessa esistenza nel tempo di questi monumenti . Il prezzo pagato in tutti questi anni è stato troppo alto in termini di sicurezza, inquinamento (guardate i muri dei palazzi accanto alle rotaie rossi fino al primo piano e oltre), vibrazioni, salute e danaro pubblico. Chi abita in quel tratto di via Giolitti è stufo di vivere terremoti ad ogni ora del giorno al passaggio del treno, senza contare i danni che questi microsismi arrecano ai fabbricati minandone la statica in  alcuni casi in maniera preoccupante. E non dimentichiamo la famosa polvere rossa che per decenni ha infestato quel tratto di via Giolitti ( ripetiamo chi passa per via Giolitti osservi i muri dei palazzi fino al primo piano e oltre) : possibile che a nessun ambientalista sia mai venuto in mente che questa polvere potesse essere notevolmente nociva per chi abita e lavora in quel pezzo di strada ? “Meglio tardi che mai” speriamo che questa volta questo detto di antica saggezza popolare si avveri ma non in tempi biblici !