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Trenino Laziali Centocelle : cento anni e li dimostra tutti

Il 12 giugno 2016 la ferrovia Laziali Centocelle compirà cento anni. Non sappiamo quanto ci sarà da festeggiare visti i problemi che quotidianamente manifesta questo mezzo di trasporto pubblico  (vedi alcuni degli innumerevoli tweet sull’argomento che vengono postati da infoatac e muoversiaroma praticamente ogni giorno).

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Vorremmo solo fare un pò di chiarezza e cercare di spiegare, elencando  le criticità attuali,  come il progetto di trasformazione del treno in un moderno tram già ampiamente consolidato possa rappresentare un’opera importantissima non solo per l’Esquilino ma per tutta la città di Roma

  • L’obsolescenza : si tratta innanzitutto di una ferrovia nata con scopi poco filantropici  un secolo fa (vedremo più in avanti alcuni stralci della sua storia) con alcune motrici al limite dei 90 anni di servizio con tutti i problemi che questa vetustà comporta nei moderni trasporti su rotaia in termini di automazione e sicurezza. Si procede a vista anche in prossimità di incroci con altri mezzi pubblici su rotaia e gli incidenti (e purtroppo le cronache ce lo testimoniano) sono sempre dietro l’angolo. Singolare, pittoresco ma assai poco allineato con i moderni standard  il ricorso ancora al “bastone pilota” (vedi) nei tratti a binario unico.
  • L’impossibilità oggettiva di integrarsi pienamente con gli altri mezzi di trasporto pubblico su rotaia vista la sua natura di ferrovia a scartamento ridotto. Stazioni di interscambio con metro, treni e tram rimarranno per sempre una chimera. Discorso completamente diverso se, come da molteplici progetti, venisse trasformata in moderna tranvia. A tal proposito  pubblichiamo una parte di un interessante articolo apparso tempo fa su “FerPress-Agenzia di informazione Ferrovie, Trasporto Locale e Logistica” in occasione del 5° Convegno Nazionale del sistema Tram del febbraio 2013 (vedi articolo completo)

 

2. LA CIRCOLARE SUD
Il tracciato che si propone per la realizzazione della “Circolare sud” sfrutta, in parte, l’attuale
sedime della ferrovia Roma Giardinetti, ciò che resta della vecchia ferrovia a scartamento ridotto Roma – Fiuggi – Alatri – Frosinone. Tale soluzione prevede la rimozione dei binari della ferrovia nel tratto compreso tra Termini Laziali e il Vallo Ferroviario Prenestino, la riqualificazione delle aree dimesse, la riconfigurazione del nodo di Porta Maggiore e la realizzazione della nuova sede tranviaria lungo via Casilina nel tratto compreso tra la Circonvallazione Casilina e viale Palmiro Togliatti. Per chiudere il tracciato, si utilizzeranno i nuovi spazi offerti dal previsto tombamento del vallo ferroviario sulla Circonvallazione Casilina, fino a raccordarsi con l’esistente tranvia lungo la via Prenestina.
La realizzazione della Circolare Sud offrirà la possibilità di scambio con la metro C, la FR1 e FR3 e le linee FR4, FR6, FR7, FR8 presso il nodo di Pigneto; inoltre potrà essere sviluppato un futuro collegamento con la nuova centralità di Torre Spaccata, attraverso il raccordo con l’asse Togliatti.
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  • L’impossibilità assoluta all’utilizzo da parte dei disabili di questo mezzo di trasporto  dovuta all’altezza del piano delle vetture rispetto alla quota delle fermate e della mancanza  di pedane per facilitarne l’entrata. Non solo, ma non è previsto alcun posto specifico riservato all’interno delle vetture.
  • I costi astronomici di questa linea sia per numero di motrici, sia  per il  personale addetto per un tragitto di così limitata lunghezza come quello attuale
  • I danni che ha procurato negli anni passati e continua a procurare nel tratto Laziali – Porta Maggiore a monumenti e palazzi, tutti ampiamente documentabili anche da enti pubblici (MIBACT)
  • La difficile coesistenza con le persone che abitano nei pressi della ferrovia,  il rumore e le vibrazioni sono spesso insopportabili specie nella stagione estiva quando c’è necessita di aprire le finestre.

A proposito della storia di questa ferrovia, chi crede che sia nata per scopi di interesse pubblico (trasporto di persone nell’area del basso Lazio, da Roma fino a Frosinone), sbaglia di grosso : ecco uno stralcio dell’articolo pubblicato nei giorni scorsi sul giornale ufficiale di “MuoversiaRoma”:

La Roma- Fiuggi nacque per interessi economici, come spiega Giovanni Giglio, storico della linea: “I notabili locali volevano far emergere le loro attività nell’area della Prenestina, zona delle cave di selce, il materiale dei sampietrini. E a mano a mano, Fiuggi affermava il suo ruolo di centro termale”. E fu un proprietario di cave, l’ingegnere Antonio Clementi, fornitore del Comune di Roma, ad avviare questa impresa: “Riprese uno dei progetti elaborati dalle società ferroviarie belghe – spiega Giglio – e diede vita alla Società delle Ferrovie Vicinali che nel 1910 ottenne dal Governo la concessione della Roma-Fiuggi-Frosinone e relative diramazioni”.
Nei primi tempi, era votata alle merci quanto ai passeggeri, con raccordi lungo il percorso verso centri manifatturieri e industriali. E fu la prima ferrovia collegata con un aeroporto: uno dei raccordi raggiungeva il campo di aviazione di Centocelle, dove anche i fratelli Wright avevano presentato le loro invenzioni.

Articolo completo

http://www.muoversiaroma.it/muoversiaroma/articolo.aspx?id=18311

I rumori di ferraglia che vengono dal passato

Immagine 4 : Treno che passa soto gli archi a Porta Maggiore
Treno che passa soto gli archi a Porta Maggiore

 

Un nostro lettore ci ha inviato due particolarissimi contributi che dovrebbero far pensare in maniera diversa chi non vuole sentire giustificazioni per trovare dei compromessi per non far passare più il treno Laziali – Giardinetti nel tratto che va dalla stazione dei Laziali a Porta Maggiore. Più volte abbiamo sottolineato come questi convogli siano ormai fuori dal tempo, obsoleti, scomodi, pericolosi perchè possono essere guidati solo a vista e soprattutto arrechino danni incalcolabili a monumenti (Tempio di Minerva, Santa Bibiana, Porta Maggiore), palazzi e strade. Ma fino ad ora non avevamo mai evidenziato un  altro aspetto che oltre alle continue vibrazioni (in pratica dei microsismi) rende la vita quasi insopportabile a chi abita o lavora vicino a questa linea ferroviaria specie nella stagione estiva : il rumore . Queste sono delle registrazione effettuate da un appartamento al sesto piano di un palazzo che si affaccia sulla ferrovia alle 22,50 e alle 23 del 24/06/2015 : immaginate cosa si possa sentire nei piani inferiori !

 

Il Ninfeo degli Horti Liciniani : la situazione attuale e le prospettive (finalmente rosee?)

20141225_113617Il 9  dicembre scorso sono iniziati i lavori che si spera siano quelli definitivi e propedeutici per la riapertura al pubblico del monumento. Anche se è stata coperta (in maniera maldestra) la parte che specifica il tipo di restauro e l’allaccio alla rete (elettrica ?), il manifesto affisso all’entrata del cantiere indica in 180 giorni il limite per questa ultima tranche del complesso lavoro che è stato eseguito per mettere in sicurezza questo autentico gioiello dell’architettura romana classica (vedi immagine di una ricostruzione virtuale) che si va ad aggiungere alle altre meraviglie sparse per la città. Anche se bisognerà aspettare ancora un pò perchè, oltre al restauro, siano ultimate tutte quelle opere necessarie perchè venga finalmente riaperto al pubblico  non possiamo non commentare favorevolmente anche un’altra notizia (in realtà passata quasi di nascosto) che rende finalmente giustizia a questo importantissimo monumento da quasi un secolo relegato ad una posizione di secondo piano se non addirittura di oblio. Finalmente è stato deciso che la ormai obsoleta linea ferroviaria Laziali Giardinetti entro il 2016 cesserà il servizio e quindi un’immagine come questa 20141225_113500che testimonia come il treno passi a pochi centimetri dai muri del ninfeo procurando danni incalcolabili alla sua struttura non la vedremo più (vedi articolo de “Il Tempo” del 25/01/15). E’ chiaro che a questo punto si aprono degli orizzonti insperati e siamo tutti chiamati ad esprimere idee ed avanzare proposte per una vera riqualificazione sia del monumento sia di via Giolitti in generale che vedrà nei prossimi mesi alcuni eventi epocali, dalla riapertura del Ninfeo degli Horti Liciniani alla soppressione della ferrovia, dal restauro esterno di S. Bibiana all’apertura del parcheggio al di sopra dei binari della Stazione Termini. Insomma ci sarà un terreno fertile perchè una zona disastrata e abbandonata da decenni da un punto di vista urbanistico ritorni a rifiorire con soluzioni urbane innovative e qualificanti come zone pedonali, piste ciclabili, giardini attrezzati e viali alberati. Esistono già diversi progetti di professionisti qualificati che hanno partecipato al premio di architettura Catel del 2011 (e analizzeremo  nelle prossime settimane su questo blog quelli che riteniamo più interessanti) che fanno di via Giolitti e della zona archeologica di Porta Maggiore il punto di partenza per la riqualificazione (vera) dell’intero rione. C’è quindi un materiale corposo per poter iniziare una concertazione con le autorità competenti per non sprecare  questa eccezionale opportunità, per donare non solo ai residenti ma alla città intera la riqualificazione e la fruizione di autentiche opere d’arte e nuovi angoli suggestivi e di eccezionale bellezza. Insomma riportare il Ninfeo degli Horti Liciniani  e tutta la zona circostante a delle prospettive bucoliche come nel passato forse non sarà  possibile, ma attuare un progetto serio per la valorizzazione di tutta l’area  è  assolutamente auspicabile.

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Dipinto di Paolo Anesi. Collezione privata

 

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Jean Baptiste Pillement (1767) Muzeum Narodowe, Varsavia

 

 

Lavori a via Giolitti

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Non sappiamo se questi lavori fossero preventivati da tempo o l’ennesimo, grave problema verificatosi in questi giorni (voragine presso piazza di Porta Maggiore vedi post precedente) abbia determinato un’accelerazione, sta di fatto che si lavora per cambiare le rotaie e rinforzare la sede ferroviaria all’altezza della fermata vicino a Santa Bibiana con l’ovvia limitazione della linea a Porta Maggiore. Indubbiamente lo scampato pericolo per la voragine deve aver suonato come un  campanello d’allarme per chi ha la responsabilità della gestione della  Laziali Giardinetti, però sarebbe ora di decidere una volta per tutte il futuro di questa ormai obsoleta linea tenendo presente la prossima apertura del primo tratto (fino a Centocelle) della metro C che a lavori terminati avrà un percorso uguale da Pantano fino al Pigneto. E’ ammissibile mantenere una linea sorpassata, costosa, scomoda e pericolosa per quattro fermate ? Noi pensiamo proprio di no e propendiamo per un tram che dalla fermata Pigneto si innesti con l’attuale linea tranviaria già esistente e perfettamente funzionante sulla Prenestina per tutti gli utenti che devono arrivare alla Stazione Termini o nelle zone limitrofe. Già lo scorso anno apparve su Roma Today un articolo abbastanza illuminante su questo argomento (vedi) che ne elencava tutti i lati negativi. E non siamo d’accordo come affermano alcuni nel trasformare questa linea in un treno turistico sulla falsariga di alcune realizzazioni eseguite in altre città. Roma è Roma e non ha senso far passare un treno a pochi centimetri di distanza da un monumento di eccezionale valore storico e artistico come il Nifeo degli Horti Liciniani a via Giolitti  o farlo passare sotto gli archi di Porta Maggiore e accanto al sepolcro di Eurisace mettendo a repentaglio la statica e la stessa esistenza nel tempo di questi monumenti . Il prezzo pagato in tutti questi anni è stato troppo alto in termini di sicurezza, inquinamento (guardate i muri dei palazzi accanto alle rotaie rossi fino al primo piano e oltre), vibrazioni, salute e danaro pubblico. Chi abita in quel tratto di via Giolitti è stufo di vivere terremoti ad ogni ora del giorno al passaggio del treno, senza contare i danni che questi microsismi arrecano ai fabbricati minandone la statica in  alcuni casi in maniera preoccupante. E non dimentichiamo la famosa polvere rossa che per decenni ha infestato quel tratto di via Giolitti ( ripetiamo chi passa per via Giolitti osservi i muri dei palazzi fino al primo piano e oltre) : possibile che a nessun ambientalista sia mai venuto in mente che questa polvere potesse essere notevolmente nociva per chi abita e lavora in quel pezzo di strada ? “Meglio tardi che mai” speriamo che questa volta questo detto di antica saggezza popolare si avveri ma non in tempi biblici !

Ancora un grosso problema per la linea Laziali – Giardinetti

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Nuovo (e preoccupante) problema per la linea ferroviaria Laziali – Giardinetti all’incrocio tra via Giolitti e Porta Maggiore . Una  voragine si è aperta all’altezza del passaggio pedonale vicino al semaforo e la strada è stata chiusa al traffico dei treni e ovviamente,  i pedoni sono costretti ad attraversare in un altro punto. Fortunatamente anche questa volta non ci sono stati feriti o danni  ma che cosa deve succedere per convincere chi di dovere che il tratto Porta Maggiore Laziali di questa obsoleta ferrovia deve essere eliminato ? Negli ultimi anni è successo di tutto, dalle voragini agli incidenti tra il treno e altri mezzi pubblici (vedi) e privati, dai disastri arrecati ai monumenti (vedi – la riduzione della cupola del 50 % di cui si parla è dovuta ai continui microsismi causati dal passaggio del treno a pochi centimetri dai muri) al disagio e ai danni che arreca a chi ha la sfortuna di abitare o lavorare in quel tratto di via Giolitti. Ora assisteremo all’ennesimo rattoppo aspettando magari la prossima voragine (vedi la foto con la situazione delle rotaie all’altezza del numero civico 182 a pochi metri dal punto dove si è aperta un’altra voragine negli anni scorsi) o il prossimo incidente.

20140707_190536Ma si può andare avanti così ? Possibile che non si riesca a mettere dinanzi a un tavolo Regione e Comune per parlare seriamente del futuro di questa linea ? Si parla di nuove linee tranviarie ma ci si dimentica che a via Giolitti sferragliano (è la parola giusta) ancora delle motrici costruite negli anni ’20 e ormai sulla soglia del secolo di servizio. E i monumenti ? C’è gente che si straccia le vesti perchè non passi più nulla vicino al Colosseo ma del fatto che questo treno stia letteralmente demolendo il Ninfeo degli Horti Liciniani (ora finalmente in fase di restauro conservativo) e (fatto unico al mondo) passi attraverso Porta Maggiore (la più bella che è rimasta tra le antiche porte della Roma imperiale e monumento di inestimabile valore) non sembra interessare nulla a nessuno. Prima che sia troppo tardi occorrono decisioni vere e non solo parole e rattoppi.