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Il samurai esquilino ?

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samurai

Giovanni Rorutesu, chi era costui ? Difficile a dirsi, visto che è il protagonista di un piccolo mistero che dura da più di un secolo. Nel 1904, infatti, l’erudito giapponese Shujirou Watanabe, scartabellando nell’archivio del Ministero degli Esteri giapponesi, si trovò davanti una breve nota, in cui si raccontava come il daimyō cristiano Gamou Ujisato avesse spedito un’ambasciata nella Roma pontificia.

Convinto di avere trovato un precedente della più nota ambasciata Tenshō, Watanabe decise di studiare i documenti lasciati da tale feudatario, nella speranza di trovare qualche notizia più precisa su tale missione diplomatica; nell’agosto del 1904, si trovò per caso davanti una cronaca di corte, il Goyuuhitsu-Nikki, scritta nel scritto nel 1642 da Gozaemon Ohno.

Dato che risaliva a una data posteriore a quella dell’ambasciata, Watanabe non la degno di uno sguardo: la leggenda racconta che nel rimettere a posto il libro, questo gli cadde dalle mani, aprendosi…

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NEXTOP E UN NUOVO PUNTO BOOKCROSSING A ROMA

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NEXTOP E UN NUOVO PUNTO BOOKCROSSING A ROMA

Grazie anche ai libri di Libra2.0 e a Pagine Viaggianti, al #NexTop (magazzino sociale cittadino di Roma Termini, in via di Porta San Lorenzo 5) è attiva una fornitissima #biblioteca,

Apertura al pubblico lu-me-gio-ve h 9:30-13.

Un #Bookcrossing per ‘liberare’ la cultura, per regalare a tutti il piacere della lettura e per condividere emozioni.
VI ASPETTIAMO!

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Gaetano Sepe

Avatar di Alex Coghefotoreportando

Ieri di ritorno dall’Esquilino, dove mi sono recato pe realizzare un servizio fotografico, ho fotografato un mural e sono stato fermato da un signore che mi ha detto:

Quello sono io!

In effetti la somiglianza è eccezionale tra Gaetano Sepe e il ritratto sul muro, opera dell’artista Mauro Sgarbi. E Gaetano è lì, sotto i ballatoi di un palazzo Umbertino che ha il suo piccolo banchetto dove vende cinte e portafogli. Mi spiega la storia del mural. Mi racconta di quella volta che Michele Placido lo sgridò per non averlo salutato, proprio lì e proprio a lui. Mi racconta mentre mi fa vedere foto su foto…di suo padre, Gaetano Sepe come lui, ucciso alle Fosse Ardeatine, ucciso dai tedeschi. Mi mostra una fotografia di quando era barista al Bar Barberini, una foto che reca la data: 1962. Lo scatto glielo fece, indovinate un pò…un certo Alberto Sordi.

Fotografia e memoria…

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Tomaso Montanari, Cosa indica il dito (mozzato) della Bibiana di Bernini

Avatar di Emergenza Cultura

La notizia della mutilazione della Santa Bibiana di Bernini, che ho dato ieri su Repubblica, ha avuto una grandissima eco: se ne sono occupati i telegiornali, e i carabinieri del Nucleo di Tutela hanno aperto un fascicolo su questa incredibile vicenda.

Nel disastro, questo è almeno un motivo di consolazione.

Innanzitutto perché forse così sapremo esattamente cosa è successo. Quel che per ora filtra, è che l’incidente sarebbe successo il 24 aprile mattina, mentre l’opera veniva ricollocata sull’altare. Un errore nell’uso del supporto (tavolette saponate) avrebbe provocato un impatto tra la statua e la nicchia, e l’anulare sarebbe stato tranciato di netto. Molte sono le cose che non sappiamo, soprattutto circa l’inconcepibile scelta di non comunicare quel che era successo.

Ma c’è un’altra ragione, anche più importante, per cui dobbiamo essere grati al clamore mediatico dell’amputazione di Bibiana. Ed è che questo clamore costringe a vedere ciò che rimuoviamo…

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Domenica Futurista

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Quando un paio d’anni fa, con le Danze di Piazza Vittorio, facemmo partire il progetto Street Attack, per valorizzare gli spazi urbani del nostro rione, ridefinendo il rapporto tra luoghi e persone e aiutando con la bellezza la costruzione di un’identità condivisa tra le infinite anime dell’Esquilino, proponemmo un approccio inclusivo, aperto a interventi di altri soggetti, nella convinzione che la pluralità di voci non fosse un pericolo, ma una ricchezza.

Fu una scommessa, ma che sta avendo un esito positivo: da qualche mese i portici Piazza Vittorio stanno diventano uno dei palcoscenici più vivaci e interessanti per la poster art romana, i cui protagonisti, in forme fragili e transitorie, riflettono sulla contraddittoria ricchezza del Rione, fatta di luci e ombre.

I loro messaggi, poi, cosa che mi ha stupito in positivo, ma più invecchio, più sono pessimista sulla natura umana, sono stati apprezzati e compresi dagli…

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Iside all’Esquilino

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resti-tempio-iside-roma

Come scritto tante volte, anche nell’antica Roma l’Esquilino era un rione multietnico, confusionario e ricco di religioni, lingue e culture differenti.

A riprova di questo, in zona vi erano due santuari dedicati ad Iside. Il primo, di cui sono rimasti pochi resti nell’omonima piazza, fu costruito per volontà di Quinto Cecilio Metello Pio, generale di parte sillana, nel I secolo a.C.

Questo santuario si articolava scenograficamente con portici e fontane su una serie di terrazze, collegate da rampe e scalinate, secondo un ben noto modello adottato in età ellenistica in santuari dedicati a divinità salutari, come quello della Fortuna Primigenia a Palestrina.

Dagli scavi, eseguiti a spizzichi e bocconi nei secoli, si suppone come il tutto fosse costruito su tre livelli: il primo, costituito da una ninfeo monumentale, con tre nicchie abbellite con vasche a cascata e con statue a tema egizio, il secondo con una piscina lustrale, a forma…

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Vaisakhi a Piazza Vittorio

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Oggi piazza Vittorio è stato un tripudio di volti e di colori, con il Vaisakhi, festa sikh che, dal poco che so io, ammetto la mia ignoranza in materia, dovrebbe essere una sorta di capodanno, in cui si celebra la nascita della loro comunità religiosa e in cui portano in processione il loro libro sacro.

Spettacolo straordinario, con qualche risata legata all’amico che continuava a confondere i presenti con i cattivi di guerre stellari o con Consuelo, portoricana capitata per caso all’Esquilino, che continuava a ripetere

“Only in Rome”

Ovviamente, altrimenti non saremmo all’Esquilino, non è mancato il solito brontolone locale, che a bassa voce, continuava a brontolare un

“Che vonno questi”

Così per sfizio, mi sono divertito a ricordargli come i sikh furono, assieme a tanti altri indiani, come carne da cannone dagli Alleati nella campagna di Liberazione d’Italia dai nazifascisti. E se è libero di sparare i suoi…

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Celebrando il Bene Comune

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In questi giorni, all’Esquilino infuria la polemica sul fatto che i frequentatori della moschea di Piazza Cimbra, i vicini di casa di Sant’Eusebio, per capirci, data la sua chiusura per problemi, come dire, statici, non avendo più un tetto sopra le testa, hanno chiesto il permesso di tenere la preghiere del venerdì sui marciapiedi di Piazza Vittorio.

Discussione che ha raggiunto livelli sublimi, quando qualcuno, dopo la diatriba

“Perché le processioni sì e loro no”

se ne è uscito con un

“Loro no, perché Roma è stata fondata dai cristiani, mica dai maomettani”.

Ora, premesso che trovo paradossale e anche ridicolo che chi abbia sollevato la polemica, noto infiocchettatore di alberi per celebrare a modo suo i Saturnalia, critichi uno si inginocchia in direzione della Mecca, ritengo, come Burke, come ognuno sia libero di seguire la sua strada, per finire all’Inferno, senza rompere le scatole a chi percorre un…

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L’origine di Santa Croce in Gerusalemme

Un interessantissimo articolo del nostro amico Alessio Brugnoli che svela le origini della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme

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Santa_Croce

Dunque, per chi non lo sapesse, la bella notizia è che Manu sta cominciando a camminare con una stampella sola: se tutto andrà bene, dalla prossima settimana potrà abbandonarle. Insomma. grazie alla fisioterapia, il decorso sta andando molto bene.

Così, per festeggiare, in attesa della presentazione di domani del libro di Leiber alla Sala Giuseppina al Palazzo del Freddo, vi aspettiamo numerosi, riprendo a parlare del Sessorianum, narrando di come fosse Santa Croce ai tempi dei Secondi Flavi.

L’architetto a cui Elena, madre di Costantino, commissionò la trasformazione del consistorium, la sala delle udienze del Palazzo Imperiale, in un luogo di culto cristiano, si trovò davanti a un problema assai raro nella storia dell’Architettura: inventarsi una nuova tipologia di edificio.

Per fare questo, probabilmente si ispirò alle sale di rappresentanza absidate realizzate nei palazzi tardo imperiali, come a Spalato o a Tessalonica e alla basilica di Massenzio e Costantino della…

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Cronache da Esquisito

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E’ facile parlare male dell’Esquilino: chi lo fa, ha tante frecce al suo arco, dal degrado edilizio, alla mancata manutenzione dei luoghi pubblici del Rione, dalla scarsa illuminazione alla latitanza dell’AMA nel raccogliere i rifiuti e pulire le strade.

Problemi antichi, accentuati dal disinteresse di tante amministrazioni, che ormai sono radicati e fossilizzati. Poi, diciamola tutta, per troppi radical chic è difficile comprendere la varia e complessa umanità che lo vive, con tutte le sue luci e ombre, che Gadda scelse per rappresentare la vita nella sua totalità, caotica, zeppa di dialetti, di gerghi, di umori, di emozioni.

Insomma, non ci vuole molto, per sparare il titolone sulla testata nazionale di turno, spacciarlo per il Bronx di Roma, nel caso migliore, sfruttando un’ipocrita e pelosa indignazione, per vendere qualche copia in più, nel peggiore, per difendere interessi politici e speculativi assai poco chiari.

Più difficile, faticoso e complesso raccontare il…

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