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Il sottosuolo di Roma cela ancora innumerevoli meraviglie, che continuano a riemergere dal passato della città. Venerdì 25 maggio, tra lo stupore generale, dagli scavi di via Alessandrina che serviranno ad unificare i due settori del Foro di Traiano rimasti separati dalla strada, è apparsa una testa in marmo lunense, di dimensioni maggiori del vero e in ottimo stato di conservazione. La testa è stata rinvenuta incassata in un muro tardo medievale, essendo stata reimpiegata – come spesso si faceva all’epoca – come materiale edilizio, vista la scarsità di risorse.

La delicata fattura dei lineamenti e i capelli che ricadevano sulla nuca avevano in un primo momento fatto pensare ad una divinità femminile. Si tratta invece, molto probabilmente, di una raffigurazione di Dioniso, spesso rappresentato con caratteri femminei.

Basandosi sullo stile, è possibile al momento ipotizzare una datazione di massima del reperto tra il I e il II secolo d.C.. La statua è…
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Retro di un denario di Lucio Cesio, con raffigurazione dei Lares Praestites con cane (112-111 a.C. circa)


