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Testa di Dioniso scoperta a Roma

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Il sottosuolo di Roma cela ancora innumerevoli meraviglie, che continuano a riemergere dal passato della città. Venerdì 25 maggio, tra lo stupore generale, dagli scavi di via Alessandrina che serviranno ad unificare i due settori del Foro di Traiano rimasti separati dalla strada, è apparsa una testa in marmo lunense, di dimensioni maggiori del vero e in ottimo stato di conservazione. La testa è stata rinvenuta incassata in un muro tardo medievale, essendo stata reimpiegata – come spesso si faceva all’epoca – come materiale edilizio, vista la scarsità di risorse.

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La delicata fattura dei lineamenti e i capelli che ricadevano sulla nuca avevano in un primo momento fatto pensare ad una divinità femminile. Si tratta invece, molto probabilmente, di una raffigurazione di Dioniso, spesso rappresentato con caratteri femminei.

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Basandosi sullo stile, è possibile al momento ipotizzare una datazione di massima del reperto tra il I e il II secolo d.C.. La statua è…

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La Volta Gatti

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Gatti

Stasera avrei voluto parlare di alcuni dei protagonisti della disfida di Barletta, ma purtroppo, dato che non so stare zitto, mi sono lasciato trascinare daa RomafaSchifo in una discussione relativa a Piazza Dante.

Uno dei social manager, immagino si possano chiamare così, ha pubblicato un intervento sulla sua pagina facebook del blog, in cui si definiva feccia un gruppo di cittadini che si opponeva alla creazione di un ulteriore parcheggio sotterraneo, spero aperto anche ai residenti e non solo ai servizi segreti, che avrebbe impattato sulla fruibilità del giardino.

Ora, sapete bene, che non avendo l’automobile per scelta di vita, il mio tasso di interesse sui parcheggi di piazza Dante è meno che nullo; in più, non ho problema dirlo, io sono uno dei sostenitori dell’idea della monumentalizzazione della Volta Gatti. In più non sono per nulla entusiasta del realizzare un parcheggio nel ben mezzo degli Horti Lamiani.

Però, data…

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Street Art, leggi e regolamenti

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Gae15

Come è tradizione, appena all’Esquilino si realizza un intervento di street art, c’è una ridotta minoranza di artisti e intellettuali, o presunti tali, che si inalbera. Questo perchè o considerano una qualsiasi intervento per rendere più umano e vivibile il nostro Rione come un atto di lesa maestà, oppure perché vedono invaso quello che nella loro mente, è il loro privato territorio tribale.

Anche stavolta, non hanno perso l’occasione di tacere: così hanno ritirato fuori il loro solito cavallo di battaglia, la mancanza di autorizzazioni e permessi, che renderebbe il tutto illegali. Ahimé, come spesso avviene a Piazza Vittorio, chi meno sa, più strepita, mi tocca fare loro un piccolo ripasso sulle regole attuali relative alla street art.

Prima cosa, dipingere un muro, anche senza permesso, non costituisce reato, come affermato da qualche pittore esquilino: il 5 aprile 2016 la Corte di Cassazione, esaminando il caso Manu Invisibile, street artist…

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Come nasce un murale (Parte II)

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Il secondo giorno di lavoro al murale è volato via veloce e tranquillo, con qualche risata quando un turista ha scambiato il ritratto di Gaetano per quello di Stalin. Ora va bene che ho un cugino che ha fondato un suo personale partito comunista e che per una serie di complicate vicende, mi sono ritrovato proprietario di una presunta medaglia dell’Ordine di Lenin, però insomma dedicare al Piccolo Padre un murale a via Giolitti, mi pare un poco fuori luogo…

Per cui preso atto che il nuovo ritratto di Gaetano sembra piacere agli abitanti dell’Esquilino più di quello vecchio, affronto temi concreti.

Bilanci

Come sapete, sin dall’inizio abbiamo improntato il progetto Street Art all’Esquilino nell’ottica di massima trasparenza, rendendo pubblici bozzetti, permessi e conti economici. Per cui, anche questa volta, vi tocca subire una breve sbrodolata di numeri

Se ricordate, con il crowdfunding lanciato su facebook all’indomani del danneggiamento…

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Come nasce un murale (Parte I)

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E’ sempre una gioia, vedere nascere un nuovo murale a via Giolitti: perché è un compimento di una lungo cammino, smesso contrastato. Mi ricordo ancora quando lancia l’idea la prima volta, anni fa, in una riunione di uno dei tanti comitati che tendono a nascere come funghi e morire altrettanto rapidamente, qui all’Esquilino.

Uno dei, ehm, grandi artisti locali cominciò a urlare, a strabuzzare gli occhi, a battersi il petto come un gorilla in gabbia

“Non capisci nulla, l’Esquilino è ottocentesco, la street art non c’entra nulla, è un pugno in un occhio”.

Ben peggio mi accadde, quando, dopo che la Casa dei diritti sociale mi chiese di dargli una mano, nell’ormai lontano 2015, in occasione di Esquilindo, per realizzarlo nel concreto, questo benedetto murale.

Dopo avere contattato e avuto la disponibilitò Mauro, grazie alla nostra cara amica Togaci, parlai della cosa in un’altra riunione: non l’avessi mai fatto… Mai…

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Lares Praestites (1° maggio)

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Il mese di maggio si apriva con la commemorazione dell’anniversario della dedica di un altare ai Lares Praestites di Roma, i Lari tutelari del suolo della città e degli abitanti che la occupano. I Lares Praestites erano raffigurati come due giovani armati di lancia, vestiti di pelli di capra e accompagnati da un cane.

9257854_3 Retro di un denario di Lucio Cesio, con raffigurazione dei Lares Praestites con cane (112-111 a.C. circa)

L’altare, secondo Ovidio, era stato infatti consacrato un primo maggio e si trovava vicino alle mura più antiche, quelle di Romolo. I Lares Praestites avevano il compito di vegliare sull’intera città e di garantire la sicurezza dei suoi cittadini, a differenza dei Lares Compitales, che sovrintendevano alle varie divisioni urbane, segnate dai “compita”, ossia dai punti in cui due o più strade si incrociavano.

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Certosini

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Anima Mundi: La porta del frateVisitando il Museo delle terme di Diocleziano, all’improvviso ci si trova davanti il chiostro grande dell’antica certosa, che occupa il corpo centrale dell’antico tepidarium, dove i monaci ebbero le loro celle.

Tra una statua romana e l’altra, all’improvviso ci trova davanti una strana porta; da una parte, un’anta reale, una tavola di legno dipinta a trompe-l’oeil, con colori a olio, il cui lato interno, è decorato con scomparti che ospitano gli oggetti tipici di una cella certosina. Dall’altra, l’ingresso illusorio a una cella, con il ritratto di un monaco, in compagnia di un gatto.

Si comincia da un teschio ed un crocifisso, in riferimento alla meditazione sulla morte ed alla riflessione sulla passione di Cristo, per passare poi, nello scomparto successivo, al rosario, strumento di preghiera, la candela fumante, l’umile aiuto per le preghiere notturne, la clessidra, simbolo dello scorrere del tempo, i pennini ed il calamaio, elencati nella…

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Roma. La libreria dei bimbi e delle bimbe parla inglese. A piazza Vittorio per una merenda oltre-confine

Avatar di Giusi Sammartino

Dalla rete – http://www.thelittlereader.it

Nata a Londra, l’antropologa Caroline Dookie ha portato nella sua libreria romana suggestioni magiche di paesi lontani. Il suo negozio, aperto nel maggio del 2014 nel quartiere multietnico dell’Esquilino, è un luogo di incontro per bambine, bambini, ragazze e ragazzi, in grado di offrire un progetto bilingue con un’attenta corrispondenza, lì dove è possibile, tra libri in italiano e gli stessi titoli in inglese.

“The little reader”,  il piccolo lettore, ma anche la piccola lettrice, così come emblematicamente Caroline ha battezzato la libreria al numero 66 B di via Conte Verde, sorge in un ambiente unico, in cui il prestigio architettonico delle basiliche di Santa Croce in Gerusalemme e Santa Maria Maggiore, della storica piazza Vittorio e della Porta Magica incontra la vivacità di suggestioni multietniche, di cui senza dubbio la scuola “Di Donato” (praticamente di fronte) ne è l’espressione più disincantata, vista l’alta densità di…

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Il teatro dell’assurdo di Via Giolitti

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Approfittando del down di Facebook, butto giù due righe per riprendere una vicenda dell’Esquilino, che a mio avviso si sta trascinando da troppo tempo.

Come qualcuno ricorda, il due febbraio dovevamo realizzare il nuovo murales dedicato al nostro Gaetano, ma a causa del diluvio universale di quel giorno, avevamo deciso di rimandare il tutto di una settimana.

Nel frattempo, chiacchierando con un paio di amici, c’eravamo accorti come nel portico di Via Giolitti 225 vi fosse qualche problemino. In diversi punti, il cemento era caduto a terra, tanto da evidenziare l’armatura in ferro, anche parecchio arruginita.

Non essendo esperto in materia, non vi ho dato eccessivo peso, limitandomi a commentare con un

“Ammazza quanto siamo messi bene con la manutenzione”

Lunedì 6 febbraio, i vigili urbani, constatato lo stato di pericolo, hanno deciso di isolare e sigillare l’area, considerandola un rischio per i cittadini.

Sino a qui, tutto bene:…

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Triclinio Leoniano

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Triclinum

Anche se spesso passa inosservato, il Triclinio Leoniano è l’unico resto di quello che era l’originale palazzo del Laterano, il Patriarchium, la prima sede pontificia di Roma, forse coincidente con parte della cosiddetta domus Faustae. a cui appartengono i resti della megalografia (ciclo di affreschi raffigurante personaggi celebri a grandi dimensioni) che decorava in origine le pareti di un corridoio lungo 27 metri, ora conservati nel Museo Nazionale Romano a Palazzo Massimo.

Domus Faustae, tradizionalmente attribuita alla moglie di Costantino, ricostruzione che però pone qualche problema: dalle fonti storiche sappiamo che Fausta lasciò Roma all’età di cinque anni per non ritornarvi più, il che rende assai difficile attribuirle una domus. Mancano però esplicite notizie di un’altra Fausta in questo periodo, ma a naso l’alternativa più probabile sembra essere Anicia Fausta, un’esponente femminile di una delle più ricche famiglie cristiane dell’epoca.

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Palazzo , il Patriarchium, che dall’Ottavo secolo in poi fu…

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