Iniziati a giugno con gli inutili saggi archeologici e proseguiti da luglio, non si vede uno spiraglio per la fine dei lavori. Via Bixio nel tratto da via Giolitti a via Principe Umberto è chiusa e solo lunedì mattina dopo oltre un mese si è visto qualcuno che osservava i muri di epoca romana ritrovati
La buca a via Bixio
A via Giolitti dopo qualche giorno di pace con tutte le buche chiuse si è risfasciato di nuovo e la situazione è poco allegra. Il restringimento della carreggiata provoca specie di mattina delle file di autoveicoli che hanno ripercussioni sul traffico di via Giolitti, viale Manzoni, via di Porta Maggiore e persino Piazza di Porta Maggiore.
Buca a via GiolittiIncrocio tra viale Manzoni e via di Porta MaggioreFila di autoveicoli a via di Porta maggiore
A via Principe Eugenio si è iniziato a restringere la carreggiata all’altezza dell’incrocio con via Bixio per un imminente inizio di nuovi scavi per l’attraversamento della via delle nuove linee elettriche. Immaginabili le ripercussioni e i disagi non solo del traffico veicolare ma anche e soprattutto dei problemi che questo fatto arrecherà alle linee tranviarie che passano numerose in quel tratto.
Restringimenti a via Principe Eugenio
“Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra ?” Così tuonava Cicerone nell’austero senato romano chiedendo a Catilina fino a quando avrebbe abusato della sua pazienza. E vorremmo adottare questa celeberrima frase anche noi poveri e sfigati residenti del rione Esquilino sostituendo a piacere il nome Catilina con Terna, Acea o addirittura Comune …..
In altri blog (Degrado Esquilino in primis) si parla, a ragione, dei lavori di riqualificazione effettuati a via Gioberti nei pressi della Stazione Termini che hanno donato ai residenti e non degli spazi impensabili solo pochi mesi fa. Arredo urbano, dissuasori, paletti, carreggiate ristrette e marciapiedi ampi e ben curati e la zona è rinata come per incanto. Ma basta fare qualche passo in più per ritrovarsi in una realtà ben diversa. Via Principe Umberto e le vie limitrofe (via Giolitti, via Bixio, viale Manzoni, via Principe Eugenio, via di Porta Maggiore) stanno vivendo delle giornate da incubo per il protrarsi dei lavori eseguiti dalla soc. Terna per l’ampliamento delle rete elettrica. Traffico caotico, parcheggi dimezzati e aria irrespirabile rendono la vita difficile a chi abita e lavora da quelle parti.
Lavori a Via Principe Umberto a settembre“>Lavori a via Principe Umberto a settembre 2
E tutto questo perchè si è mal pianificato ed organizzato il lavoro. A giugno sono stati effettuati dei saggi archeologici rivelatisi in seguito inutili, costosi e tutto sommato dannosi (i lavori potevano iniziare prima). A luglio si è iniziato lo scavo salvo fermarsi quando sono apparsi dei muri di epoca romana. Tali muri sono sicuramente importanti per gli addetti ai lavori se non altro per definire la toponomastica dell’Esquilino in epoca imperiale ma sono di scarsa (se non nulla) importanza turistica visto anche come è tenuto in considerazione il vicino Ninfeo degli Horti Liciniani chiuso da sempre e lasciato ad un lento quanto ineluttabile declino anche per la vicinanza dell’ormai obsoleta (e anacronistica) ferrovia dei Laziali che passa a pochi centimentri. Bene, partendo da questo presupposto, visto che l’imprimatur per riprendere i lavori nelle zone interessate era solo un mero problema amministrativo – burocratico, la soc. Terna avrebbe potuto, nel mese di agosto, continuare i lavori nelle zone non interessate ad alcun vincolo e più problematiche dal punto di vista del traffico come l’attraversamento di via Principe Umberto , via Principe Eugenio e via Emanuele Filiberto ed invece si è intrapresa la via peggiore, quella cioè di sospendere completamente i lavori e riprenderli a settembre nel pieno del riavvio di tutte le attività compresa la riapertura delle scuole con effetti immaginabili Ma quello che dà fastidio è che alla fine dopo tutto questo trambusto nella migliore delle ipotesi verrà ripristinata la situazione che c’era prima dell’inizio, marciapiedi scomodi e stretti, nessun paletto, furgoni e veicoli in seconda fila perenne, insomma nessun miglioramento dell’arredo urbano. Non si poteva programmare un pur minimo intervento come per esempio l’ampliamento dei marciapiedi in prossimità degli incroci con l’adozione di parapedonali per evitare la sosta selvaggia ? In ultimo un’annotazione, è stato attappato per primo un piccolo pezzo di strada a via Bixio guarda caso di fronte a un grossista cinese : un caso o una necessità ?
Su uno dei post precedenti avevamo espresso più di un dubbio sui saggi archeologici effettuati in via Bixio e in via Giolitti durante il mese di giugno su commissione della soc. Terna per l’esecuzione di lavori di ampliamento della rete dei sottoservizi. Puntualmente, a lavori iniziati, nonstante i saggi, sono state rnvenute delle mura di epoca romana (vedi fotografie) che hanno bloccato tutto finchè non ci saranno pronunciamenti delle autorità competenti in tema di ritrovamenti archeologici. Morale : è tutto fermo fino a data da destinarsi con comprensibili disagi per i parcheggi e la viabilità. Soldi buttati per i saggi archeologici e date di termine lavori che slitteranno chiissà di quanto. Ripeteremo fino alla noia che se sono indispensabili lavori che prevedono centinaia di metri di scavo nei rioni del centro di Roma occorre studiare una metodologia innovativa per non ritrovarsi sempre nelle medesime condizioni. Cantieri che dovrebbero durare pochi giorni alla fine durano mesi con aggravi di costi, risorse e disagi. La stessa metropolitana C proprio per evtare quanto più possibile simili rischi ha inaugurato un nuovo modo di agire : talpe di ultima generazione che lavorano a una maggiore profondità. Pur consapevoli che non è possibile esportare un tale metodo per i servizi si dovrebbero però una volta per tutte razionalizzare gli interventi e prendere in seria considerazione l’effettuazione di un bando di gara per l’utilizzo di tecniche più moderne e meno invasive per portare a termine nel minor tempo possibile simili lavori.
Ritrovamenti archeologici a via Giolitti
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Ritrovamenti archeologici a via Bixio
P.S.
Il 23 u.s. sono ripresi i lavori con un aggravio notevole in tema di occupazione di suolo pubblico da parte della ditta che li sta eseguendo . Via Bixio da via Giolitti a via Principe Eugenio è praticamente “off limits” per i parcheggi ma spesso è anche chiusa al traffico. Comprensibili i disagi per gli ingorghi a viale Manzoni e via Giolitti. Ma non è solo una questione di traffico e parcheggi; questa mattina sono rimasto esterrefatto perchè alle 7,30 un’ambulanza è rimasta bloccata al’incrocio tra via Giolitti e viale Manzoni per circa cinque minuti per il gran casino che c’era già a quell’ora e simile sorte può toccare a qualsiasi mezzo di soccorso che debba passare lì. Razionalizzare e pianificare i lavori non è solo un’esigenza di buon governo e saggia amministrazione ma è anche una necessità per la sicurezza di noi tutti.
Scoppia improvvisamente il caldo ed arriva l’afa e le strade di Roma si riempiono di cantieri. Ovviamente non fà eccezione il nostro rione che tra un pò di tempo sarà interessato a dei lavori di scavo per la manutenzione e l’ampliamento di sottoservizi. La novità è che a metà giugno, a via Bixio, si è scavato “per dei saggi archeologici” e la fotografia qui sotto è relativa a questo primo lavoro
Lavori di scavo per saggi archeologici a via Bixio
A metà luglio sono iniziati degli altri sondaggi a via Giolitti con relativa soppressione della fermata della linea 71 davanti al teatro Jovinelli.
A prima vista sembrerebbe un passo in avanti vista l’estrema facilità di imbattersi in reperti e suppellettili di grande valore archeologico grattando il terreno dell’Esquilino (due esempi per tutti : il rallentamento dei lavori per il palazzo Enpam a Piazza Vittorio e il ritrovamento di mura romane in uno scavo fatto circa dieci anni fa davanti alla chiesa di S.Bibiana – vedi in queste rare immagini-), peccato però, che nello stesso punto , a via Bixio, negli ultimi due anni si era già scavato e riattappato per altre due volte.
Tutte le città evolute, a suo tempo, hanno pensato a creare dei tunnel sotterranei per la posa in opera, l’ispezione e l’eventuale riparazione delle reti dei servizi senza dover scavare e ricoprire ogni volta che c’è l’esigenza di un intervento programmato o di emergenza. A Roma tutto questo è pura fantascienza specie in un momento come questo in cui si fa fatica a racimolare i soldi anche per i servizi essenziali, ma a maggior ragione non si dovrebbe sperperare inutilmente denaro ( anche se non è il comune che paga in prima battuta, salvo poi riparare strade ormai disastrate ) e cercare di programmare i lavori. Non dico le emergenze ma la manutezione ordinaria e gli ampliamenti potrebbero essere programmati ed accorpati da un apposito ufficio comunale in collaborazione con le aziende dei servizi: non dovrebbe essere nè difficile nè costoso, siamo nell’era di internet e una piccola rete di computer con il software necessario e tre o quattro persone ben formate sarebbero più che sufficienti per iniziare un servizio di grande utilità per tutta la città di Roma. E’ chiaro che ogni discorso diventa inutile se poi si viene a scoprire che questi continui scavi e rattoppi vengono commissionati per favorire aziende che hanno tutto l’interesse a fare più volte lo stesso lavoro a distanza di pochi mesi. Ma poi è assurdo pretendere che le strade non presentino buche e avvallamenti e siano come tavoli da biliardo !