
Sin dall’inizio della vicenda del Murale di Mauro Sgarbi, le Danze di Piazza Vittorio hanno tenuto un atteggiamento costruttivo, finalizzato non solo a proteggere l’opera in sé, ma a sfruttare l’occasione per chiedere alla Politica un impegno concreto nel difendere e valorizzare il patrimonio di street art dell’Esquilino, ma soprattutto di avere un approccio meno burocratico al Bello, semplificando l’iter autorizzativo della Public Art nel I Municipio.
Perché il Centro storico di Roma, non è un resort per ricchi o una disneyland per turismo di bassa lega: è un’entità viva, stratificata, in cui eliminare la dimensione dell’arte contemporanea, significa impoverirla e fossilizzarla
In quest’ottica, nei giorni scorsi, come argomento a favore di tale richieste, abbiamo segnalato il caso delle opere di Invader presenti nel Rione Esquilino, la cui scomparse è avvenuta nel disinteresse generale, impoverendo così le comunità presenti e future.
Ora, non ci aspettavamo come tale…