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Dal 29/11 al 6/12/25 “Mauro Molinari – Figure e follie” al MUEF Art Gallery

Dal 29 novembre al 6 dicembre 2025

MUEF ART GALLERY

Mauro Molinari

Figure e follie

Il MUEF ArtGallery si pregia di ospitare la mostra personale di Mauro Molinari dal titolo “Figure e follie” che si tiene dal 29 novembre al 6 dicembre 2025.
Inaugurazione sabato 29 novembre 2025 ore 17,30
Curata da Claudia Zaccagnini, l’esposizione raccoglie 18 disegni, fra i più recenti prodotti da Mauro Molinari. Il disegno occupa un posto e riveste un ruolo necessario nella vastissima e varia produzione dell’artista, essendo base e innesco per la sua originalissima figurazione.
Come scrive la curatrice Claudia Zaccagnini nel catalogo della mostra, “Il fermo proposito di dedicare un’esposizione ai disegni di Mauro Molinari ha il sapore di un ritorno alle origini, a quella natura primigenia che trova la sua concretezza nel fare artistico […] Molinari è un eccellente disegnatore che pensa e costruisce su solide basi preliminari il suo discorso artistico da oltre cinquant’anni. Il disegno è per lui un elemento essenziale e irrinunciabile nello sviluppo delle sue idee. Che riguardi la figura umana, le ambientazioni paesistico-architettoniche, gli animali, gli oggetti del vivere quotidiano o gli elementi decorativi esso costituisce l’anima fondante di ogni pensiero, di ogni sperimentazione, di ogni progetto.”
Assistiamo dunque all’avvicendarsi di personaggi e scenari, ritratti da Molinari con tratto ironico e dissacrante, ma al tempo stesso con la sottile indulgenza di chi si sente parte della stessa umanità. Ancora con le parole di Claudia Zaccagnini, “Molinari legge in maniera personalissima il nostro tempo, affidando ai suoi dinamici ambasciatori il monito di una società in disgregazione. Il suo occhio attento osserva e registra con il disegno ogni disagio, ogni emozione, ogni desiderio, ogni indeterminatezza. […] Molinari non giudica la sua Umanità. La ritrae con curiosità e con quel leggero sorriso proprio di uno spirito ironico, fermandola nei suoi grafismi, a volte sapientemente ossessivi ma dal potente rigore geometrico.”
È stato stampato un catalogo in edizione limitata di 50 copie numerate, 20 delle quali recano la firma e un intervento dell’artista. La cura del catalogo e il testo critico sono di Claudia Zaccagnini. All’interno del catalogo è presente il componimento poetico “Condomini” di Floria Bufano.
 
 

Dal 21 al 27/11/25 “Vanessa Litardi – Luna” al Medina Art Gallery

Dal 21 al 27 novembre 2025

MEDINA ART GALLERY – VIA A. POLIZIANO 32,34

Vanessa Litardi

Luna 

Solo Photo Exhibit

Si parte così per l’infinito. Vanessa Litardi sa benissimo cosa significhi essere un ponte, un medium d’eccezione in grado di condurci verso una dimensione nuova, straordinaria, laddove la realtà scivola fra le lenzuola del sogno.

L’opera dell’artista romana non si pone come mera narrazione. Di norma la fotografia fonda la sua ragion d’essere su due elementi, ovvero l’esigenza legata al ricordo, che non di rado si affida alle logiche della documentazione, e la più libera scelta autoriale, che eleva l’obiettivo della camera al modus agendi dell’occhio che vede e riconosce. È chiaro che nel momento in cui la realtà si fa visione, la fotografia diviene arte. Grandi maestri del calibro di Salgado, McCurry, Ray o Erwitt, non si sono limitati a mostrare il mondo, lo hanno trasfigurato. E il senso della bellezza sta proprio in questo, nella capacità di rileggere la nostra esistenza in un modo diverso, alternativo, assolutamente personale.

Litardi persegue un suo preciso progetto estetico. Le sue immagini confondono lo spettatore, lo catturano e lo inebriano, traghettandolo, scatto dopo scatto, sulle rive di un’isola sospesa, ambigua, spesso destabilizzante. L’artista desidera che siano gli occhi della mente a schiudersi dinanzi alle sue fotografie.

Sono ritratti apparentemente statuari…

…cristallizzati, che emergono fra decisi contrappunti di luci e ombre, sono primi piani, in cui l’intensità dello sguardo penetrante o la danza inscenata dalle mani creano un dramma visivo ed esistenziale. Una sapiente orchestrazione compositiva lascia emergere, con grazia e allusione, quel dettaglio simbolicamente efficace per il riconoscimento del soggetto.

Non si tratta di scatti da guardare distrattamente, ma di quadri lirici da sviscerare e comprendere. Sono le leggi della poesia a dettare le regole, specialmente se teniamo bene a mente l’origine del termine: la parola “poesia” viene dal verbo greco ‘poiéo’ che significa sia ‘compongo in versi, versifico’, sia ‘com-prendo, abbraccio le cose nella loro totalità’. Un aspetto, l’ultimo, che rimanda subito all’idea dell’arte che sa porsi come soluzione e lettura del mondo.

Gli scatti di Litardi agiscono alla stessa maniera. Anzitutto il buio della scena finisce per rivelare allo spettatore ciò che la luce si limita a mostrare. L’artista non ferma più il tempo, lo sovverte, lo cattura per trasfigurarlo in una linea infinita e trasognata. L’aspetto quotidiano, ordinario, del ritratto si fa allora mito.

Ciascuno dei soggetti veleggia sulle rive di quell’isola sovrannaturale…

…in cui l’antica mitologia classica, ricca di suggestioni e riferimenti, si fa ancora metafora di vita. Appare allora un uomo dalla folta barba e dallo sguardo ineluttabile, fra le cui dita è custodito l’anello con le ceneri della madre defunta. Costui è ora Ade, il dio degli Inferi, il custode della morte. I piercing di una donna dai lineamenti decisi sono ora gli ornamenti tribali di Demetra, dea della terra e della fecondità, o ancora la mano che copre metà volto di una ragazza evoca l’immagine della Luna, che ci rimanda alla Grande Madre, alla Musa ispiratrice o al lato oscuro dell’essere che esiste in ciascuno di noi.

Litardi, in guisa di regista e scenografa, dà origine a un pantheon moderno, in cui gli attori che recitano sul palcoscenico vengono stravolti e reinterpretati dal suo sguardo poetico e sorprendente, laddove l’impressione cede il passo all’intuizione. È l’adagio di Salustio: “queste cose non avvennero mai ma sono sempre”.

Bio

Vanessa Litardi, nata a Roma il 29 maggio 1972, ha intrapreso un percorso artistico che unisce moda, design e fotografia in un linguaggio visivo personale e riconoscibile. Dopo gli studi all’Accademia di Moda e Costume di Roma, nel 1994 ha iniziato la sua carriera nel mondo della moda, ricoprendo ruoli di Head Designer e Creative Director per diverse maisons, tra cui il Laura Biagiotti Group. In quegli anni ha affinato il suo occhio per il dettaglio e la composizione, sperimentando l’integrazione tra fotografia e design e ponendo le basi di una ricerca estetica originale.

La sua formazione fotografica si è consolidata presso lo studio di Andrea Lando, dove ha approfondito vari ambiti della disciplina, dalle tecniche di scatto alla post-produzione avanzata. Nel 2020 ha scelto di intraprendere la strada della fotografia freelance, specializzandosi nel ritratto e nella fotografia di scena, campi in cui la sua sensibilità artistica trova piena espressione. Per lei, ogni ritratto è “un’anima in posa, dove il nero diventa confine tra grembo e abisso”.

Parallelamente alla carriera professionale, ha sviluppato diversi progetti indipendenti, tra cui il marchio e progetto artistico Cartoon Prettyugly e l’iniziativa L’uccellino fa miao. Ha inoltre curato shooting e styling per la copertina del brano Senza Stelle e Senza Luna (Maqueta Records) del cantautore Mauro Di Maggio, pubblicata nel 2022. Il suo lavoro è stato presentato anche in contesti espositivi: l’11 maggio 2025 presso la Galleria Dantebus Margutta, il 27 giugno alla Galleria Studio 57 di Napoli e il 19 giugno 2025 ha ricevuto l’attestato di merito del Premio Giotto a Palazzo Borghese.

Le influenze personali…

…hanno sempre avuto un ruolo centrale nel suo linguaggio artistico: l’astrologia archetipica applicata alla psicologia, la pittura e la danza orientale nutrono la sua ricerca visiva, rendendo ogni scatto un crocevia di esperienze e suggestioni. In questo intreccio di passioni, Vanessa Litardi ha costruito un’identità fotografica unica, capace di trasformare l’immagine in un viaggio interiore.

Dal 31/10 all’8/11/25 “Donne in cantiere” Mostra di Federica Virgili al MUEF Art Gallery

Dal 31 ottobre all’8 novembre 2025

MUEF ART GALLERY

Donne in cantiere

Mostra di

Federica Virgili
In esposizione si trovano circa venti opere che segnano una sorta di percorso visivo nell’arte astratta di Federica Virgili e in cui la potente metafora del cantiere diventa scenario e sfondo ideale per una ricerca artistica che alla sperimentazione tecnica unisce l’invenzione di un vero e proprio linguaggio poetico e simbolico. L’uso diffuso di materiali e “sostanze” prese dal mondo del lavoro è protagonista di una pittura che è gesto, energia, istinto del bello. Il cantiere, da sempre luogo di trasformazione, di lavoro e di progettazione diventa quindi un riferimento fantastico per il comporsi di gesti, stratificazioni materiche, cromie vibranti, ma soprattutto evoca la forza del processo manuale e la vitalità di un fare artistico che è anche presa di consapevolezza e affermazione identitaria di una fiera femminilità.
La mostra non si limita perciò alla semplice celebrazione dell’itinerario artistico, ma pone la presenza femminile al centro di una riflessione sulla libertà espressiva e sulla necessità di trasformare i luoghi – reali e figurati – in spazi di autonomia e riconoscimento. L’universo astratto di Virgili origina dall’istintività gestuale e immaginifica, ma poi si sedimenta in una traccia personale che esalta proprio le dinamiche della sensibilità femminile: ogni tela racconta la necessità di affrontare il peso del vissuto, di gestire le fragilità e le resistenze, ma anche di liberare energie e progettualità. Con “Donne in cantiere”, Federica Virgili firma un percorso autentico e profondo, evidenzia come il processo creativo sia soprattutto un lavoro continuo di auto-determinazione e libertà.
 
In occasione del finissage, il giorno 8 novembre 2025, il MUEF ArtGallery è lieto di ospitare un intervento del critico d’arte Roberto Litta, e uno musicale del Cinetic Trio del m.o Marco Turriziani

 

Dal 31/10 al 6/11/25 “Out of dark – Mostra fotografica di A. Negrini” al Medina Art Gallery

Dal 31 ottobre al 6 novembre 2025

MEDINA ART GALLERY – VIA A. POLIZIANO 4,6

Out of dark

Mostra fotografica di

Alessandro Negrini

Nel buio, prima ancora della luce, c’è una verità che pulsa. Una verità cruda, non filtrata, che non ha bisogno di spiegarsi per esistere. È lì che Alessandro Negrini affonda lo sguardo. È lì che nasce Out of Dark: non una semplice serie fotografica, ma un viaggio viscerale nell’ombra che precede ogni rinascita.

Non si tratta di ritratti, non nel senso tradizionale. Le immagini di Negrini non ritraggono: accolgono. Ascoltano. Offrono spazio. Ogni scatto è un atto di restituzione, una finestra aperta sul corpo quando smette di difendersi e inizia a raccontarsi. Pelle, carne, sguardo: tutto parla, tutto pulsa, tutto chiede ascolto.

Nel suo approccio, Alessandro Negrini, fotografo e performer, costruisce una relazione profonda e orizzontale con chi sta davanti all’obiettivo. Il set non è un palcoscenico, ma un rifugio. La luce non serve a mettere in mostra, ma a far emergere. È una luce che avvolge senza invadere, che accarezza senza forzare, che si lascia attendere. Una luce che ha conosciuto il buio, e proprio per questo lo rispetta.

Out of Dark…

…è un lavoro che parla a chi ha attraversato la notte e ha deciso, nonostante tutto, di non scomparire. Ustioni, cicatrici, crepe: non c’è estetizzazione del dolore, ma estetica dell’onestà. Ogni corpo ritratto è un documento vivente, un paesaggio emotivo, una soglia tra ciò che è stato e ciò che potrebbe essere. In queste immagini si respira la fragilità di chi ha sofferto, ma anche la forza ruvida di chi ha scelto di esistere lo stesso.

C’è una dimensione etica, quasi spirituale, in questo lavoro. Negrini non cerca la posa perfetta, ma l’attimo autentico. Non forza, ma lascia accadere. Come se ogni fotografia fosse il risultato di un patto silenzioso tra due presenze: chi si offre e chi guarda. Il corpo non è oggetto da ammirare, ma soggetto che interpella.

Queste fotografie non chiedono consenso. Non seducono. Non compiacciono. Esistono. E nel loro esistere, ci ricordano che anche noi possiamo scegliere di venire out of dark: non con clamore, ma con presenza. Con la dolcezza brutale di chi ha imparato a mostrarsi, pur sapendo il rischio. Con la luce che ci è rimasta. O con quella che stiamo ancora cercando.

Perché uscire dal buio non è mai un traguardo. È un gesto. È un inizio.

Website artista: alexnerophoto.com

Dal 12 al 18/9/25 “ArtNumber23 Rome Open Art exhibition” al Medina Art Gallery

Dal 12 al 18 settembre 2025

MEDINA ART GALLERY – VIA A. POLIZIANO 28,32,34,36

Mostra collettivi di artisti internazionali

ArtNumber23 Rome Open Art exhibition

 

Un’ampia selezione di opere d’Arte Contemporanea, che spaziano tra diversi stili e tecniche. Ogni artista, con la propria unicità, offre un’esperienza immersiva che stimola creatività e dialogo culturale.

Artisti in mostra con ArtNumber23:

AKIRANENA (akiraNena) | Morena De Francesco | Efstathia Papageorgopoulou | Ana Marta Araújo (AMA) | Marco Giangolini | Lorenzo Buggio | Maria Ermiliou-m.e.artstudio | Patricia RAIN Gianneschi | Sanad Khoury – Plazuli | Valerio Barbetti | Cristina Ruiz Gomez | Valentina Prünster | Deeya Bhattacharjee | Lucie Guyot | Elena Martínez Ramos | Andreea Bănica | Maria Harris-Sutton | Talea Richards | Elena-Papp Botta | Marija Jankovié | Luana Sallustio | Siham Boubaker | Bela Kali | Steit Slings | Sofia Busquets | Nelli Kamaeva | Elisa Sofia | “Art by the C’” | Kristina Kaspi | Katrin Soul | Patrícia Cardoso | Keyra | Spiridoula Stamati | Angela Cela | Vinia Kontaxaki | Milica Stojakovic | Irina Ciobanu Cociasu | MAR | kameleon | Manuela Strasser | Angela Czaja | Paolo Maschio | Laurentiu STROE | Acacia Diana | Isabel Melluso | Bilge Ugursu | Bruce S. Dilenschneider | Tiziana Menichelli | Myriam Véjus | Marcos Enrique Hernandez Falcone | Andriana Milioti | Venia Voumvaki | Stefan Doppelbauer | Agnes Misurda (Misurdart) | Brankica Vujadinov | Svetla Dzhelepova | Robert Myladoor | lan Wolter | Laura Ecsiova | Anna Nikolaou | Xuamba | Lian Far | Milica Cobanov | Natalia Zghurska | Alessandra Federico | Sophie Olive-Kuipers | Joanna Wojtal-Kalinowska

 

Comunicato stampa

Dal 13 al 19/6/25 “Art Evolution” Mostra collettiva al Medina Art Gallery

Dal 13 al 19/6/25

MEDINA ART GALLERY – VIA A. POLIZIANO 4, 6

Art Evolution

Mostra collettiva

A Roma la mostra Internazionale “Art Evolution” a cura di Francesca Callipari

Nel cuore del centro di Roma, a pochi passi dalle basiliche di Santa Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano, tra Colle Oppio, il Colosseo e il Rione Esquilino, crocevia di culture e linguaggi. Un contesto perfetto per accogliere il progetto curato dalla storica e critica d’arte Francesca Callipari, che si presenta come un viaggio internazionale nel contemporaneo, dove sperimentazione e visione si intrecciano in un dialogo creativo e vibrante.

La stessa curatrice, descrive “una mostra che non solo celebra la creatività, ma anche il processo di ricerca che spinge ogni artista a spostare costantemente i confini della propria disciplina”.

Il concept è, infatti, incentrato sull’evoluzione dell’arte come processo dinamico, vitale e in continua trasformazione, evidenziando come ogni opera nasca da una profonda ricerca individuale. Gli artisti selezionati, orientati dalla propria visione e ispirati dalle correnti internazionali, hanno sviluppato un linguaggio personale, lasciando un segno autentico e riconoscibile che li ha resi protagonisti di questo evento espositivo.

A colpire è poi l’ampiezza del panorama internazionale rappresentato dagli artisti partecipanti, provenienti da diversi Paesi tra cui: Italia, Armenia, Grecia, Polonia, Giappone, Repubblica Ceca, Bulgaria, Romania e persino Barbados. Una dimensione internazionale che arricchisce ulteriormente il percorso, offrendo uno sguardo esteso e autentico sulle molteplici direzioni dell’arte contemporanea.

Artisti in esposizione

Arianna Aleah, Paola Carosiello, Tatev Gasparyan, Aida Hambardzumyan, Ioannis Kaiserlis, Nada Kelemenová, Zara Mkrtchyan, Svetla Mandeva, Romina Mobrici, Giampiero Murgia, Viviana Nitu, Mikiko Omori, Stefania Popoli, M. Antonietta Sparano, Alicja Szczukowska, Domenica Vecchio, Dorota WB.

 

Dal 4 al 6/4/25 “Brunello Bonanni su eroi Bretoni e Normanni” Mostra fotografica al Medina Art Gallery

Dal 4 al 6 aprile 2025

MEDINA ART GALLRY – VIA A. POLIZIANO 4,6

Eroi Bretoni e Normanni

Mostra fotografica di

Brunello Bonanni

Il pensiero scorre nel tempo e il tempo scorre nel pensiero.

Un binomio che ha mille sfaccettature, difficili da cogliere e facilmente sfuggenti. Ma è possibile fermarli insieme in un momento? Dono di uno stato d’animo, comunicativo di emozioni, reso visuale perché il suo immaginario possa raggiungerci con tutta la potenza del suo ignoto?

E’ quello che l’artista intende far vivere al visitatore attraverso questa esposizione fotografica che racconta la capacità di leggere l’emozione di un momento per fermala in uno scatto. E proiettarla in un mondo chimerico con l’impiego dell’Intelligenza Artificiale Generativa.

Brunello Bonanni è alla sua seconda esposizione personale dopo aver partecipato con il tema “Fotografare il Silenzio” alla rassegna artistica organizzata dal comune di Alatri. Pur rimanendo nello spazio della fotografia amatoriale, si distingue per la capacità di saper cogliere nei suoi scatti il brio di un momento, la vitalità di una scena con la freschezza di una inquadratura non pre-costruita!

L’esposizione è rappresentativa di sguardi sul festival “Les Grandes Medievales”…

…una ricostruzione storico-culturale degli usi e costumi francesi del tardo Medioevo, ambientata a Fort La Latte Château de la Roche Goyon in Bretagna. Un posto iconico sede di numerosi set cinematografici tra i più famosi “Milady” 2023, “The last Mistress” 2007, “Chouans!” 1988, “The Vikings” 1958.

L’esperienza immersiva, oltre a suscitare con linguaggio fotografico una risposta emotiva, sviuppa un’auto-narrazione dei personaggi ambientata nel contesto dell’epoca: Britannia e Normandia del XIV secolo.

I protagonisti degli scatti, attraverso un sofisticato utilizzo dell’Intelligenza Artificiale Generativa di ultimissima generazione (quindi eco sostenibile), si raccontano nei loro trascorsi con pensieri e ricordi, esprimendo desideri e passioni, per guardare avanti con sogni ed aspirazioni.

Ringraziamenti sentiti vanno allo “Château de la Roche Goyon” per aver concesso all’artista il consenso di pubblicare fotografie scattate nella proprietà, con figuranti e interpreti dei personaggi come soggetti.

Dal 28/2 al 6/3/25 “Esplorazioni” Mostra di Antonio Miralli e Alessandro Trani al Medina Art Gallery

Dal 28 febbraio al 6 marzo 2025

MEDINA ART GALLERY – VIA A. POLIZIANO 32,34

Esplorazioni

Mostra di

Antonio Miralli e Alessandro Trani

 

Testo curatoriale di Nora Coll Lience

Ci sono luoghi in cui la realtà si dissolve e lascia spazio all’essenza, al segno, alla vibrazione cromatica che diventa linguaggio. Il visibile si sfalda e lascia emergere ciò che sta oltre: il battito dell’istinto, il respiro della memoria, l’eco della materia che si plasma sotto il tocco dell’artista. Antonio Miralli e Alessandro Trani, attraverso percorsi differenti, ci invitano a superare i confini della materia e dell’io, aprendo varchi tra il visibile e l’invisibile, tra il gesto istintivo e la contemplazione silenziosa.

Due ricerche pittoriche che si muovono tra l’action painting e l’astrazione lirica, tra il colore come urgenza emotiva e il paesaggio come memoria interiore. Miralli e Trani non raffigurano, evocano. Non rappresentano, suggeriscono. Il loro è un dialogo tra caos ed equilibrio, tra immersione e sospensione, tra la vibrazione del colore e il respiro del mare.

Nelle opere di Antonio Miralli…

…il colore è materia viva, pulsante. Il suo gesto nasce dall’istinto, si imprime sulla tela come una necessità espressiva, una lotta tra il caos e il bisogno di ordine. La sua pittura segue il percorso interiore tipico dell’espressionismo astratto, muovendosi tra stratificazioni cromatiche, colature e gesti decisi che trovano un equilibrio nella costruzione finale.

Miralli parte dalla macchia, dal segno spontaneo, per poi razionalizzarlo. La sua è una tensione continua tra impulso e controllo, tra il lasciarsi andare e il ricomporre il frammento in un’armonia visiva. Il colore diventa un mezzo di esplorazione psicoanalitica, un modo per liberarsi e, al tempo stesso, strutturare un linguaggio capace di dialogare con il pubblico.

Un elemento ricorrente nelle sue opere è la figura umana, spesso rappresentata da omini stilizzati che emergono dalla materia pittorica. Questi personaggi fluttuano tra immaginario e realtà, tra sogno e coscienza, diventando simboli di un’umanità fragile e in trasformazione. Sono tracce di presenze, frammenti di storie, specchi in cui l’osservatore può ritrovare sé stesso.

Se Miralli è gesto, Trani è sospensione…

…la sua ricerca si muove tra due dimensioni: da un lato, una pittura informale fatta di stratificazioni di colore e atmosfere rarefatte; dall’altro, una rappresentazione più classica del mare, non come immagine, ma come luogo interiore. Nei suoi lavori, l’orizzonte si dissolve in fasce di colore, le onde si trasformano in vibrazioni luminose, il paesaggio diventa memoria e sensazione piuttosto che rappresentazione fedele del reale. Trani filtra il mondo attraverso il ricordo, creando un mare che non esiste, ma che tutti riconosciamo, perché è dentro di noi.

Anche lui sperimenta con la tecnica, integrando elementi dell’action painting come il dripping, che poi si sedimenta in una pittura più meditativa. Trani dipinge orizzonti sconfinati, dove la luce si intreccia con l’acqua in un ritmo silenzioso, e il mare diventa un luogo sospeso tra ricordo e attesa. Nelle sue tele vibra un’armonia primordiale, una tensione sottile tra passato e futuro, come se ogni onda custodisse un frammento di memoria, un riflesso di emozioni sepolte nel nostro intimo.

Miralli e Trani, pur percorrendo strade diverse, trovano un punto d’incontro nella loro capacità di trasformare la tela in un territorio di esplorazione interiore. Uno esplora il gesto come impulso liberatorio, l’altro dissolve il paesaggio fino a renderlo un’esperienza intima e universale. Da un lato, l’energia della terra e del colore; dall’altro, il respiro del mare e della luce. Entrambi ci invitano a esplorare l’oltre: oltre la forma, oltre la tela, oltre noi stessi.

Dove finisce l’arte? Dove inizia lo sguardo? In questo spazio di confine si gioca l’esperienza della mostra: un invito a sentire, a lasciarsi attraversare, a esplorare senza paura l’oltre dell’io e della materia.

Dal 14 al 22/2/25 “Lezioni d’amore” Mostra collettiva al MUEF Art Gallery

Dal 14 al 22 febbraio 2025

MUEF ART GALLERY

Lezioni d’amore

Mostra collettiva
Inaugurazione venerdì 14 febbraio 2025 ore 17.30

Artisti partecipanti
Ziad Abo Gheda, Tommaso Andreocci, Armando Casali, Giovanna Cataldo, Giuliana Cortese, Massimo D’Angelo, Anna De Angelis, Alexander L. Di Meglio, Luciano Lombardi, Stefano Tagliati, Luisa Valeriani, Federica Virgili
Il Muef ArtGallery è lieto di presentare Lezioni d’amore una mostra in cui gli artisti hanno l’intento di esplorare l’amore in tutte le sue sfaccettature, un tema eterno e universale che attraversa il tempo, le culture e le emozioni.
L’amore è un insegnante silenzioso, una forza che modella il nostro essere e che si manifesta nelle forme più diverse: il legame passionale, l’affetto familiare, l’amicizia sincera, l’amore per la natura e per l’umanità, ma anche il dolore della perdita e la vulnerabilità dell’attesa.
L’esposizione è un racconto visivo e sensoriale fatto di colori, forme, e materiali ̶ in cui si evoca l’essenza dei sentimenti.
Ogni opera è un invito a riflettere, emozionarsi e rivedere la nostra relazione con questo sentimento così complesso e trasformativo. Un’occasione per prendere lezione, per aprire il cuore e lasciare che l’arte ci guidi verso una comprensione più profonda del nostro essere

Dal 7 al 13/02/25 “Rome Open Art” Mostra collettiva al Medina Art Gallery

Dal 7 al 13 febbraio 2025

MEDINA ART GALLERY – VIA A. POLIZIANO 32,34 ROMA

Rome Open Art

Mostra collettiva a cura di Art Number 23

Il comunicato stampa con l’elenco degli artisti