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Amici del Parco Carlo Felice

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Carlo Felice

Sin da piccolo, ho sempre notato come all’Esquilino la capacità delle persone di lamentarsi è inversamente proporzionale alla loro capacità di sporcarsi le mani. L’argomento principe dei professionisti del piagnisteo è questo:

“Perché dovrei fare io le cose, quando pago le tasse ?”.

Argomento poco valido nel concreto, in un periodo di crisi del welfare e che ha un enorme baco logico: lo Stato non è un’entità astratta, che deresponsabilizza il singolo, ma è l’insieme di tutti i cittadini, del loro impegno e delle loro utopie.

Se questi sono attivi e responsabili, lo Stato prospera: se invece trionfa il disinteresse e il culto del particolare, questo decade.

L’impegno, la solidarietà non risolvono solo problemi concreti, ma rafforzano l’identità di una comunità e la sua resilienza. Per questo non posso che applaudire all’iniziativa degli Amici del Parco Carlo Felice e del loro impegno continuo per riqualificare lo spazio verde e dare…

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Chiacchiere sull’Esquilino

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Qualche settimana fa, il mio editore, tra il serio e il faceto, il mio editore preferito se ne uscì con un

“Perché non butti giù un saggio sull’Esquilino, sistemando i vari post sul tema che scrivi sul blog ?”

Il che sarebbe una bellissima cosa, se avessi tempo e testa… Ma dato che ahimè mancano entrambi, mi limito alle mie chiacchiere svagate…

La prima riguardano le foto che accompagnano il mio post, che strano a dirsi, non riguardano i Portici di Piazza Vittorio, ma quelli di Torino. Le ha scattate una mia amica curatrice, che collabora con MAU, il Museo di Arte Urbana.

Il MAU, per chi non lo conoscesse, è stata forse la prima esperienza in Italia di riqualificazione urbana, centrata sulla partecipazione dei cittadini e sulla diffusione pervasiva dell’Arte. E come Borgo Vecchio a Palermo, gode della peculiarità di essere il gemello temporale e architettonico del…

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AL TEATRO BRANCACCINO, 8 WEEKEND DEDICATI ALL’UNIVERSO FEMMINILE, RACCONTATO ATTRAVERSO LA VOCE DI 8 GRANDI ATTRICI

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Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non finisce mai“, scrisse Oriana Fallaci, nel romanzo La rabbia e l’orgoglio.

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Bilancio di CarnevalEsquilino 2017

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L’anno scorso, detta fra noi, l’organizzazione del CarnevalEsquilino fu, nel tentativo di coinvolgere più soggetti possibili, una pipinara, molto simile alle assemblea d’istituto durante un’autogestione.

E come tutte le assemblee che si rispettino, vi era il bastian contrario a prescindere, quello convinto che “er giardino de Piazza Vittorio è mio e me lo gestisco io“, il paranoico che ogni due per tre sosteneva “E’ tutto ‘n complotto dell’Enpam, che schiavizza li bambini in Congo, pe’ falli lavora 20 ore ar giorno ne le minere der tofu“, il visionario che sosteneva di voler realizzare un Carnevale “ecologicamente sostenibile, bioenergetico e anticapitalista” che alla domanda mia “Sì, ma in concreto ?“, si allontanava fischiettando con aria indifferente, per poi accusarmi di essere schiavo dello stato borghese…

Quest’anno, per evitare di impazzire di nuovo in tale gorgo, ho deciso di applicare il principio del pochi…

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L’Esquilino immaginario

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mercato-piazza-vittorio-new-york-times-2Oggi la Raggi si è fatta viva all’Esquilino: il che è encomiabile, visto lo stato di abbandono del Rione, che spesso si sente abbandonato dalle istituzioni e sia per avere avuto come risultato concreto l’apertura dei bagni nei giardini di Piazza Vittorio… Per chi non abita in zona, può apparire una sciocchezza, ma essendo la chiusura di un’annosa telenovela, centrata sulle beffe dell’Ama nei confronti dei cittadini, merita di essere citata tra i successi dell’amministazione grillina.

Però, una piccola critica mi sento di farla: da vecchio abitante del rione, mi sento assolutamente preso per i fondelli per il video di propaganda della Sindaca, che non sfigurerebbe tra quelli dell’Istituto Luce ai tempi del Ventennio.

Un video che da ragione a una delle tanti tesi di Alan S. Cooper, ossia che qualsiasi sia l’estrazione politica di un populismo, il linguaggio visivo che esso utilizza è invariante.

Da una…

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E’ passato un anno…

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bozzetto_mauro_sgarbi

Un annetto fa, giorno più, giorno meno poco importa, fu presentato nei numerosi gruppi Facebook dell’Esquilino il bozzetto che il buon Mauro Sgarbi aveva pensato per il murale del Mercato. Non rivangherò tutte le polemiche pretestuose che hanno accompagnato l’opera, sia perché il Tempo è stato galantuomo, sia perché la minoranza dei contestatori, tanto rumorosa quanto inconsistente, motivata per di più dal difendere i loro meschini interessi di bottega, può essere paragonata, con il tutto l’affetto per i miei amici messinesi, può essere paragonata al buddaci, in italiano sciarrano, un pesce siciliano caratterizzato da un corpo minuto e snello e da una testa molto grossa e da una bocca ampia.

Ossia gentucola capace di scrivere dietro una tastiera in maniera assai arrogante, mentre dal vivo, insomma, tutte le volte che ha avuto l’occasione di confrontarsi con me e con Mauro è sempre scappata con la coda tra le gambe…

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Piazza Vittorio

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sagidAndrea Segrè, che non sapevo abitasse a Piazza Vittorio, ha scritto uno splendido articolo, che condivido in pieno, su cos’è il rione Esquilino e su cosa non dovrebbe diventare.

Come raccontato tante volte, ciò che è adesso, non è frutto di un’improvvisa disgrazia o di misteriosi complotti, ma di un processo economico e storico, causato dallo spopolamento del centro storico di Roma, che poteva portare alla gentrificazione totale o alla sua trasformazione in una banlieue, ma per un mix di casualità e per l’impegno costante di tanti cittadini, dubito che esista nell’Urbe una rete sociale tanto attiva quanto pervasiva, si è invece trasformato in una realtà, certo con tanti problemi, che in verità si trascinano da decenni, ma ricca di stimoli e di vitalità.

L’Esquilino è uno spazio urbano e un luogo mentale e culturale, dove in soli dieci metri puoi passare a fare due chiacchiere con er…

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