Storie Esquiline

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Orentalia

Come preannunciato, questa sera ho fatto una scappata al Palazzo del Freddo, non solo per godermi un ottimo gelato, ma anche per assistere alla presentazione del concorso Storie Esquiline, promosso dalla casa editrice Orientalia.

Ottima iniziativa, non solo perché, diciamola tutta, noi scrittori siamo pessimi soggetti, sempre pronti a buttarci a pesce su qualsiasi occasione che ci convinca a scrivere e ci dia speranza di essere pubblicati: anche se, a dire il vero, non nutro soverchie illusioni, visto che in Italia, chi si dedica alla narrativa fantastica è ancora visto come un figlio di un Dio minore.

Perché da l’occasione agli abitanti dell’Esquilino, rione, non quartiere, la giusta definizione, secondo mio nonno, era un ottimo test per distinguere chi lo vive da chi vi abita soltanto, di raccontare dal di dentro, dalla propria pancia, Piazza Vittorio e dintorni.

L’Esquilino, infatti, è qualcosa di più di case, portici e giardini: è…

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Due modi completamente differenti di interpretare la città

A Milano nei giorni scorsi c’è stata l’inaugurazione del Palazzo del Cinema Anteo, un’opera di riqualificazione e ristrutturazione urbana eseguita in collaborazione tra pubblico e privato. E’ un intervento in controtendenza, in un momento in cui diverse sale cinematografiche chiudono i battenti, infatti, si è investito nella ideazione e costruzione di una multisala avveniristica, assolutamente all’avanguardia (vedi articolo de “Il Giorno”).

L’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli era all’inaugurazione in qualità di presidente dell’ANICA e ha postato questo tweet.

A Roma, purtroppo, c’è una situazione analoga che è ben lontana dall’essere risolta. Stiamo parlando dell’ex cinema teatro Apollo a via Giolitti ora proprietà del Comune di Roma. All’iniziale mancanza di idee e programmazione si sono aggiunti negli ultimi anni seri problemi giudiziari per ritardi, omissioni e accuse reciproche tra le parti in causa. Il risultato è che l’immobile è ora sottoposto a sequestro giudiziario e che il protrarsi dello stato di abbandono (da ben  17 anni!) lo ha reso pericolante tanto che nell’ultimo anno ben due volte i vigil urbani sono stati costretti a transennarlo. Ecco come è ridotto dopo l’ultimo crollo a inizio settembre.

E’ una situazione a dir poco imbarazzante: possibile che non si riesca a trovare qualche interlocutore serio per portare a termine un’operazione simile a quella di Milano? Possibile che molte aziende stiano scappando da Roma e che nessuno voglia investire in questa città? Certo che, nel caso di via Gioitti, se anche dei tesori di inestimabile valore come il cd. Tempio di Minerva Medica o la chiesa di Santa Bibiana di G.L. Bernini sono o chiusi da oltre un secolo o tenuti nascosti e segregati per colpa di una ferrovia obsoleta e anacronistica c’è ben poco da sperare che qualcuno sia disposto a rischiare capitali per restaurare e ridare nuova vita all’ex cinema Apollo.