L’Archeologia delle Letteratura

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Quando ho conosciuto Federico Cenci, editore della Cliquot, in uno degli altri luoghi simbolo della rinascita dell’Esquilino, Radici, la nostra cara Pizzicheria Salentina, sono rimasto colpito da tante cose: dalla sua competenza e passione, se non le avesse, non si sarebbe mai dedicato a un’attività folle e infame come l’editoria, dalla sua curiosità, che lo porta a scavare nel Passato, per ritrovare e ridare nuovo lustro a opere che, spesso per iella, sono finite ai margini della letteratura e per la cura e l’amore messa nello stampare i suoi libri, cosa sempre più rara, in un’Italia che sta perdendo l’amore per la bellezza.

Già, perché i suoi libri, oltre che per i contenuti, sono belli a vedersi, per la cura nei dettagli che possiedono. dalla qualità della carta e dei caratteri di stampa alle copertine: così ho accettato di dargli una mano, per organizzare una presentazione nel Rione.

Era…

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Lo strano concetto della sicurezza a via Giolitti

A parte i soliti problemi legati all’incuria e all’assenza di qualsiasi controllo di cui la foto qui sotto è una testimonianza probante (un pezzo di guard rail d’annata che giace a terra da tempo immemorabile)

vorremmo ritornare sull’annoso problema delle rotaie a via Giolitti che  riescono non solo ad ostacolare il cammino dei pedoni ma anche il lavoro dei mezzi di emergenza, di soccorso e di servizio. E tutto questo per un semplice motivo: perchè lì le rotaie (e men che meno i treni) non avrebbero mai dovuto esserci per dei meri motivi di spazio. Senza usare perifrasi, la legge impone alle rotaie di un treno di essere poste a una distanza di sicurezza dagli edifici e ovviamente dai monumenti. Nel caso di via Giolitti  questa legge viene completamente disattesa e non si capisce per quale motivo da cento anni a questa parte tutte le amministrazioni che si sono succedute hanno sempre soprasseduto e fatto finta di niente. Ecco cosa sono costretti a fare i pedoni che decidono di transitare dal lato del cd. Tempio di Minerva Medica

Praticamente camminare sulle rotaie (con tutti i rischi che ciò comporta) perchè il passaggio pedonale protetto è completamente ostruito da un muro del monumento.

Ma non basta, la sede stradale è talmente stretta che quando un veicolo di soccorso o di servizio ha necessità di fermarsi per poter espletare il proprio lavoro non ha scelta, o invade la sede rotabile o la strada. Nella foto del 4 settembre 2017 un mezzo impegnato nella riparazione della conduttura d’acqua che si era rotta nei mesi scorsi a via Giolitti ostacola il passaggio del treno Laziali Centocelle senza avere colpe ma solo per motivi di spazio dal momento che il problema era sulla sede stradale.

Non solo, tralasciando le vibrazioni e i rumori,  chi abita a via Giolitti e ha bisogno di trasportare oggetti volumunosi e pesanti (traslochi, materiali edili vari etc.) deve per forza di cose utilizzare il marciapiede, ostacolando così ulteriormente il transito dei pedoni, che si vedono costretti a passare sulle rotaie, perchè non esiste alternativa.

Quello che sconcerta è che anche l’attuale amministrazione non solo fa orecchie da mercante,  ma addirittura sbandiera ai quattro venti l’intenzione di rimodernare la linea lasciando insoluti questi gravi problemi che non si possono risolvere se non distruggendo una parte del Tempio di Minerva ( hanno provato a farlo lasciandolo per decenni nel più assoluto abbandono, ma non ci sono riusciti) o qualche palazzo. E’ normale tutto questo per continuare ad offrire un servizio a poche centinaia di persone al giorno nel tratto Porta Maggiore – Stazione Laziali?