Nei giorni scorsi vasta eco è stata sollevata dalla notizia che il CIPE ha approvato un PIANO DA UN MILIARDO DI EURO PER I BENI CULTURALI Ci saremmo aspettati che qualche spicciolo di questa cifra ingente venisse speso sia a favore della conclusione del restauro del cd. Tempio di Minerva Medica a via Giolitti che ormai è giunto al quinto anno e che purtroppo è spesso fermo per mancanza di fondi, sia per la definitiva apertura (dopo oltre dieci anni di lavori) della basilica Neopitagorica sotterranea a Porta Maggiore con un impianto di climatizzazione studiato ad hoc per la preservazione degli stucchi originali presenti all’interno. Ma si è preferito dirottare somme anche ingenti (40 milioni di euro sugli 84 complessivi destinati a Roma) per dei progetti del tutto nuovi come il “Recupero e valorizzazione del complesso ex militare Cerimant” che in pratica è un enorme capannone industriale lasciando al loro triste destino i due monumenti sopra citati che, se adeguatamente valorizzati, sarebbero un vanto non solo per l’Esquilino ma per tutta la città di Roma.
Fondi del Cipe: dall’Appia Antica a Ventotene, arrivano 84 milioni per #Roma https://t.co/Z69ajivDN3
— Corriere Roma (@corriereroma) 4 maggio 2016