
ore 17:00 e 18.00
Visita guidata
Area Archeologica di Santa Croce in Gerusalemme

A seguire
ore 21:00
VORTEX di Gaspar Noé, 2021, Italia, 142’
versione orginale con sottotitoli in italiano
Una coppia di anziani trascorre le giornate nel proprio appartamento parigino: l’uomo (Dario Argento) è un critico cinematografico impegnato a concludere il suo libro Psyche: cinema e sogni, mentre la moglie (Françoise Lebrun) è una psicologa che sta combattendo contro l’alzheimer. Nel loro appartamento, insieme a pile di libri e ricordi, rischiano di perdersi in un abisso.
«Ci sono film che non ti aspetti e non ti aspetteresti mai. Che la fantasia non riesce a concepire. Che non esistono neanche nei sogni più proibiti. Quelle cose che appaiono, così, all’improvviso e trasformano l’impossibile in possibile. Vortex di Gaspar Noé è uno di questi. Castrato e umiliato da Thierry Frémaux che l’ha selezionato in Cannes Premier (quando avrebbe meritato di certo il concorso) e programmato il penultimo giorno del festival alle 23.30 nella Salle Debussy, il film a Cannes non è in pratica esistito, eppure è stato uno delle più sorprendenti scoperte di questa 74esima edizione. Sorprendente per tanti aspetti. Uno su tutti Dario Argento. Chi si sarebbe mai immaginato di vederlo nei panni del protagonista assoluto di un film, per altro recitato in francese? Certo qualche cammeo in passato lo aveva anche fatto (Amore all’ultimo morso di John Landis, Il cielo è sempre più blu di Antonello Grimaldi), ma questa volta Dario è presente sullo schermo per tutto il tempo. Per di più, è cosa nota che Gaspar gira senza copione e i dialoghi vengono improvvisati al momento. Dario Argento se la cava alla stragrande e riesce persino a commuovere. Ecco, la commozione è un’altra cosa che non ti aspetti. Non te l’aspetti in un film di Gaspar Noé. Fin da Seul contre tous, Noé ci ha abituato alle emozioni forti, alla violenza estrema (Irréversible), al sesso spinto (Love), alle visioni allucinogene (Climax), raccontando il genere in un modo che, nel bene o nel male (o lo si ama o lo si odia), solo lui sa fare. Con Vortex, invece, Gaspar affronta un tema privato, delicato e, sulla carta, difficile» (Manlio Gomarasca).








