Da qualche settimana sono stati cambiati i cassonetti per la raccolta dei rifiuti all’Esquilino. Quelli nuovi sono stati verniciati con una sostanza che dovrebbe essere inattacabile per gli adesivi pubblicitari abusivi che tappezzavano quelli vecchi e che ricoprono tuttora pali, muri e serrande. Ma chi è aduso a questa pratica non si è perso d’animo e ha iniziato a attaccare gli adesivi sulle superfici non trattate (e non trattabili) dei cassonetti.


Dalle foto si nota anche che, purtroppo, i nuovi cassonetti sono stati presi di mira da quei dementi che si divertono a insozzare i muri e qualsiasi cosa che capiti loro a tiro. Il risultato è ancora più evidente in questa fotografia scattata a via Principe Eugenio.

A proposito di writers sono stato testimone oculare di un fatto accaduto il 12 gennaio scorso alla succursale Fiat di viale Manzoni. La notte precedente alcuni di questi dementi avevano scritto con vernice rossa alcune frasi ingiuriose nei confronti del “managment” della casa torinese sul pavimento e sui muri del portico davanti all’entrata principale. Alle 8,30 di mattina le scritte sul pavimento erano state già rimosse e dopo un paio di ore, mi è stato riferito, che anche le scritte sui muri erano scomparse. Da quel giorno c’è sempre una macchina della Polizia di Stato a sorvegliare l’entrata principale della succursale e di writers lì, per ora, non se ne vedono più. Ora senza arrivare a questi eccessi, questo episodio insegna che se si ha a cuore il decoro urbano, con una sollecita pulizia e un adeguato controllo la città sarebbe più pulita e con un aspetto più consono a una “caput mundi”. Basterebbe pizzicare qualcuno di questi dementi e obbligarlo a ripulire muri e monumenti per mesi. Atrimenti il risultato è visibile in quest’altra fotografia all’angolo tra viale Manzoni e via Principe Umberto a una trentina di metri dalla succursale Fiat.

Non sono tanto gli scarabocchi, se ne potrebbero scattare centinaia di queste foto, ma analizzando con più attenzione si vedono tre diversi interventi delle squadre del comune ( vernici di diverso colore) resi inutili dall’inpunità e dalla recidività di questi writers.