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Gaetano vende Sogni

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Se dovessi definire questa prima giornata di Street Attack 2.0, forse la parola più giusta sarebbe festa.

Una grande festa popolare, dove decine di persone, di ogni popolo accampato all’Esquilino, si sono fermate a chiacchierare, a dare pareri e cosa più importante, a mostrare il loro affetto a Gaetano, un pezzo di storia del nostro Rione.

Con il suo sorriso che non giudica nessuno e incoraggia tutti, con la sua generosità e le sue buone parole, ci ricorda ogni giorno come dovremme essere, per liberarci dal nostro egoismo e da tutte le assurde paturnie che avvelenano la nostra vita.

Perchè, come dice bene il buon Beetroot

Gaetano non vende cose, vende sogni

E in qualche modo, oggi, tutti noi gli abbiamo reso omaggio: perché la Street Art è qualcosa che va oltre il pittore e il promotore.

E’ figlia di una comunità, con i suoi sogni e le sue speranze……

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Update Street Attack 2.0

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Street Art EsquilinoCome sapete, sabato e domenica prossimi, a Via Giolitti 225, si terrà Street Attack 2.0. In questi giorni, dato che noi de le Danze di Piazza Vittorio siamo degli sperimentatori instancabili (altri, meno benevoli, ci definirebbero matti come cavalli), però il progetto iniziale si è un poco ampliato.

Oltre a realizzare un nuovo murale, che celebra la memoria storica del rione, sempre messa in forse dalla gentrificazione incombente, grazie alla disponibilità di Mauro Sgarbi e di Beetroot, che non smetterò mai di ringraziare, saranno restaurate anche le precedenti opera.

Ora, sono il primo a sostenere come la Street Art sia per sua natura transitoria e di certo, se sui murales ci fosse stato l’intervento di un bravo writers, e all’Esquilino, diciamola tutta, hanno anche operato delle crew molto abili, l’avrei considerata come una naturale evoluzione dell’opera: ma se questa viene ricoperta da dei tag di binbominkia senza arte né…

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Gli eroi dimenticati dell’Esquilino

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Sabato Martelli Castaldi e Roberto Lordi, due nomi che a molti dicono poco, ma che meriterebbero di essere impressi nella memoria dell’Esquilino.

Entrambi erano pionieri dell’Aviazione Militare in Italia: Sabato nel 1933, a soli 36 anni di età, venne nominato generale di brigata e ritenuto probabile successore di Italo Balbo a ministro dell’Aeronautica.

Roberto partecipò anche ad alcuni spettacolari e pionieristici eventi aeronautici (organizzazione del primo lancio collettivo di paracadutisti nel 1927, partecipazione al raid Roma-Torino-Londra nel 1928, prima trasvolata al mondo del Tibesti, la più elevata catena montuosa del deserto del Sahara) e nel 1933 fu inviato in Cina, per assistere Chiang Kai-shek nella creazione delle forze aeree cinesi.

Tutti e due però denunciarono le ruberie e le truffe dei gerarchi fascisti e per questo, furono cacciati dal loro ruolo, con la scusa che fossero pazzi.

Ritornati alla vita civile, trovarono lavoro presso il polverificio della Ditta Stacchini…

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Il Murale dell’Aula Magna dell’Ex Caserma Sani

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Nell’ambito delle discussioni sull’opportunità del murale di Mauro Sgarbi al Mercato Esquilino, saltò fuori, come argomento a favore, il progetto di decorazione dell’Aula Magna dell’ex Caserma Sani, promosso dalla Carnegie Mellon University e dal Comune di Roma, grazie all’impegno e all’interessamento dell’artista e professore Douglas Cooper.

Progetto che vide coinvolto il nostro Centro Anziani e che fu finanziato, oltre che dall’università americana, anche dalla Fondazione Olivetti,dalla Roy A. Hunt Foundation e dalla Bitner Foundation.

Ora, mi ricordo che se ne parlava intorno al 2004/2005, ma essendo in quel periodo cominciata la mia personale versione di Casa Surace con il trasferimento a Milano, non seguì più la questione.

Anzi, visto che da quando ero tornato a casa, non ne avevo più sentito parlare, davo per scontato che quel progetto fosse abortito; finché, un settimanella fa, parlando con i miei amici del Mercato Esquilino, feci…

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10 e 11 giugno: la Street Art torna a Via Giolitti

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GiolittiDesertum fecerunt et pacem appellaverunt

Un motto del Movimento Studentesco, che potrebbe descrivere al meglio la posizione di alcuni intellettuali dei I Municipio: rendere il Centro Storico di Roma un guscio vuoto, cancellando feste e tradizioni e vietando ogni forma d’arte di strada, disumanizzare i poveri e i deboli, alzare barriere.

Posizione che le Danze di Piazza Vittorio, nate dall’idea di un gruppo di amici, uniti dall’amore per l’Esquilino, per la musica e le danze popolari, hanno sempre combattuto; per loro, il Centro Storico è uno spazio vivo, in cui fare conoscere e condividere la bellezza e la dignità di culture differenti, che si arricchiscono a vicenda, in una nuova e più ampia armonia.

Le armi di questa battaglia sono i linguaggi universali, comuni a ogni uomo: la Musica, la Danza e l’Arte.

Negli ultimi anni, infatti, le Danze di Piazza Vittorio hanno affiancato agli incontri, ai laboratori…

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OneTasteEsquilino

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Per dirla alla Li er Barista

“E’ da quanno che so’ pischello, che l’Esquilino è ‘na pipinara”.

Ossia fin da quando ho memoria io, ossia dagli anni Settanta, il nostro rione ha sempre avuto una serie di problemi di nettezza urbana e di controllo del territorio; sospetto poi, leggendo giornali e fonti d’epoca che questi vadano assai più indietro nel tempo.

Ora, dato che quando ero bambino, oggettivamente di immigrati in giro ce ne erano assai pochini, è abbastanza ragionevole ipotizzare come tali problemi, più che essere legati alla loro presenza, siano strutturali al Rione, figli di una politica urbana miope e superficiale da parte del Campidoglio, che purtroppo ormai è quasi secolare.

Posizione la mia, che viene tacciata di buonismo, sia da parte della minoranza radical chic degli abitanti del Rione, che non hanno memoria storia e non hanno chiaro come non si possa avere la botte piena e…

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Chi s’ è arrubbata ‘a monnezza de Roma ? (Parte II)

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Anni fa, un mio amico, editore di fantascienza, mi disse che non avrei mai avuto successo, perché mettevo troppa politica nei miei romanzi e racconti; forse ha ragione, ma non ne posso fare a meno.

Mettiamola così, sono un vecchio residuato bellico degli anni Settanta, che pensa come la scrittura, anche la più disimpegnata e superficiale, sia politica: perchè prende atto delle follie e delle contraddizioni del Reale e tenta di cambiarle con la Parola.

Per questo mi illudo di essere come il Cirano di Guccini.

Venite pure avanti, voi con il naso corto,
signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
perché con questa spada vi uccido quando voglio

Prima di smettere con le mie chiacchiere e lasciarvi alla seconda parte del racconto, piccola nota a margine, a uso dei miei parenti: zia Olga non ha strani scheletri nell’armadio, solo mi piaceva…

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Chi s’ è arrubbata ‘a monnezza de Roma ?

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Malagrotta

Mettiamola così: qualche giorno fa, tornando da lavoro, scherzavo senza ritegno con il buon Massimo Bruno, romanziere e grande esperto di fumetti.. A un certo punto, mi ha lanciato l’idea di buttar giù un raccontino, di urban fantasy, o come diavolo si chiama, il cui punto di partenza era la scomparsa dell’immondizia da Roma.

Da sciroccato quale sono, ho accettato la sfida: ne è venuto fuori uno schizzo, non mi azzardo a chiamarlo racconto, di cui oggi pubblicherò la prima puntata.

Schizzo, ambientato all’Esquilino, in cui mi sono divertito a fare un poco di satira e a riprendere a raccontare i mazzamurelli, qui la colpa è di Alessandro Forlani, che me li ha fatti ritornare in mente, ma essendo io un giullare, invece che uno scrittore, io miei si limitano a fare i buffoni e un personaggio di Lithica, di cui vorrei, in futuro riprendere le vicissitudini…

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Esempio per l’Esquilino

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Una delle battaglie che stanno più a cuore al sottoscritto è il recupero del Cinema Teatro Apollo a via Giolitti, di proprietà del Comune, con l’idea di dare vita a una factory, un polo culturale che riqualifichi quel quadrante del Rione Esquilino.

Un luogo che possa fungere da casa comune per le associazioni, per creare musica e arte, per recitare teatro e presentare libri; battaglia che sembra essere contro i mulini al vento, per le stranezze della burocrazia capitolina, le controversie giudiziarie che riguardano quello spazio, la cronica mancanza di fondi del Campidoglio, lo scetticismo di tanti e diciamolo, pure, l’opposizione paranoica dei cosiddette potentati artistici locali che vedono in qualsiasi iniziativa su cui non mettono il cappello, un attacco alla loro presunto potere.

Eppure, ogni qualvolta mi vien voglia di rassegnarmi, si accendono piccole luci nella notte, per alimentare la speranza e ricordare, come, credendoci, qualcosa si possa…

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Progetto Residenze Urbane al Matemu

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matemù

In una Roma in cui le attività sociali e culturali si stanno desertificando per una parziale interpretazione della delibera 140, finalizzata al fare cassa, i ragazzi del Matemù, centro giovani e scuola d’arte del Municipio ROMA I CENTRO promosso e gestito dal Cies, aprono a tutti gli artisti e le persone interessate gli spazi nelle ore in cui non sono presenti attività del centro stesso, per il progetto Residenze Urbane, secondo la modalità dello scambio etico

Centro che, per chi non lo sapesse, si trova qui all’Esquilino… Comunque, per avere informazioni più precise, lascio la parola a loro..

A tutti voi che vi dedicate alla creazione di performance contemporanee: artisti, attori, registi, danzatori, musicisti, produttori, tecnici, ricercatori, critici, curatori, responsabili di comunicazione, scenografi “e compagnia cantante”.

Siamo MaTeMù, il Centro Giovani e Scuola d’Arte del MUNICIPIO ROMA I CENTRO, ideato e gestito dal Cies Onlus. Siamo a Roma, all’Esquilino…

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