Saluti Alessandro Panci, S.E. Saeed Ahmed Younes, S.E. Gianluca Alberini | con Mahmoud Alzaidy, Roberto Beraldo, Giuseppe Cangialosi, Lorenzo Capobianco, Nello Tirelli, Gheblawy Ghaleb | modera Walter Baricchi.
Una rassegna di testimonianze, protagonisti e architetture di rilevante interesse dall’eclettismo al razionalismo: un patrimonio culturale italiano, ora in eredità al popolo libico, pressoché sconosciuto in Italia e opera di oltre 70 tra architetti e ingegneri. Considerata l’importanza della Libia nel sistema delle relazioni internazionali dell’Italia e il rilevante valore culturale dell’argomento, l’esposizione vuole dare un contributo alla comprensione della storia e dell’architettura della prima metà del Novecento in Nord Africa.
con Claudia Ricciardi, Isabella Zaccagnini, Federico De Matteis, Anna Dumont, Giorgia Gasparetto, Santo Pablo Krappmann
Il volume, attraverso un ampio atlante di immagini dell’arte figurativa e dell’architettura, indaga le relazioni che intercorrono fra il corpo, lo spazio e le emozioni e come queste influiscano sulla nostra esperienza e percezione della realtà. Lo spazio non si muove, ma invita al movimento, sia quando è risonanza empatica, come la sensazione d’espansione vissuta al di sotto di una cupola, sia quando è un moto del corpo, come il girare su se stessi nell’osservare qualcosa, in un percorso circolare o su una scala elicoidale. Lo sguardo fisiognomico ci rivela come non esista confine tra dentro e fuori: l’architettura, al pari di un corpo, possiede modi caratteriali che risuonano in noi. Posture, gesti ed espressioni sono correlati fisici di emozioni che possono incarnarsi in rispettive qualità di luce, forma e materia dello spazio. Il corpo è il grado zero, si fa paesaggio o stanza, spazio o emozione, perché nel suo essere-espressivo è modo e misura del mondo.
Isabella Zaccagnini (1989), architetta e dottore di ricerca in Composizione architettonica e urbana, ha recentemente concluso un assegno presso il Dipartimento di Architettura e Progetto della Sapienza Università di Roma, dove dal 2017 collabora alla didattica nei laboratori di progettazione. La sua attività scientifica indaga gli aspetti percettivi e fenomenologici dello spazio, in relazione alla dimensione affettiva ed espressiva. Insieme alla ricerca teorica e progettuale porta avanti una pratica artistica del pensare con mano, esplorando la corporeità attraverso le tecniche del disegno e delle arti plastiche.
Saluti Lorenzo Busnengo, con Christian Rocchi, Renato Franco Natale, Franco La Torre, Pierpaolo Romani
Io, Casalese che non sono altro è la testimonianza lucida e appassionata di un uomo che ha attraversato uno dei periodi più bui della storia recente italiana senza mai perdere la fede nella giustizia e nella dignità. Renato Franco Natale, medico e sindaco, racconta con sobrietà e intensità una vita segnata dalla resistenza civile alla camorra, dentro e fuori le istituzioni. Tra ricordi familiari, slanci politici e momenti di profonda fragilità, questo libro è il racconto di una comunità che ha scelto di non arrendersi. Non ci sono eroi, solo cittadini che, pur tra paure e sconfitte, hanno deciso di restare, di lottare, di credere nella possibilità di un riscatto. Un’opera autentica e necessaria, che parla non solo ai casalesi, ma a tutti coloro che credono che la luce possa davvero vincere l’ombra. Renato Franco Natale è nato a Casal di Principe, dove risiede. Laureato in medicina a Napoli, lavora come medico di famiglia fino alla pensione nel 2020. Impegnato politicamente è stato più volte consigliere comunale; è stato sindaco della sua città dal 2014 al 2024. Ha militato in organizzazioni di volontariato, sia solidaristiche che di promozione civile e di lotta alla criminalità