5/10/24 Presentazione del libro “Sub specie eternit” all’Acquario Romano – Casa dell’Architettura

5 ottobre 2024 ore 18:00

ACQUARIO ROMANO – CASA DELL’ARCHITETTURA

Presentazione del libro

Sub specie eternit

di

Lorenzo Janiro
Classe 1998, Lorenzo Ianiro nasce a Salerno. Nonostante fin dai primi mesi si sia trasferito a Roma, ha sempre vissuto la città con lo sguardo di un forestiero, appassionandosi alle dinamiche urbane sia da un punto di vista teorico, nel corso dei suoi studi in Filosofia presso l’Università “La Sapienza”, che dal punto di vista della militanza politica, che lo ha portato a ricoprire, dal 2021, il ruolo di consigliere nel Municipio XIII della Capitale.
SINOSSI: “Sub specie eternit” è una dichiarazione d’amore a Roma, all’asfalto delle sue strade che si incolla alle suole d’estate, al tempo inghiottito dai suoi passaggi, alle gabbie di cemento delle sue periferie. È un invito a sforzare il fatalismo cinico che ci insegna la vita in questa città per scorgere gli innumerevoli mondi appollaiati tra le sue pieghe e andare ad abitarli, fosse anche soltanto per la durata della narrazione. Con l’intramontabile speranza di trovare, da qualche parte in questa terra sprecata, quella forza in grado di cambiare tutto, di ribaltare la realtà.
 
In collaborazione con: @lollo.janeiro

Dal 4 al 24/10/24 Mostra personale di Soile Yli Mayry al Medina Art Gallery

Dal 4 al 24 ottobre 2024

MEDINA ART GALLERY – VIA MERULANA, 220

Mostra personale di

Soile Yli Mayry

…è una pittrice finlandese che affonda le radici della sua arte nell’espressione delle emozioni attraverso opere astratte dai colori vivaci e accesi. Soile nasce, vive e lavora a Kuortane, in Finlandia, ma durante l’inverno, quando le temperature diventano polari, espone le sue opere all’estero. Sebbene Soile non ami parlare della sua vita privata, è importante sottolineare che il contesto familiare ha avuto un ruolo significativo nella sua crescita come artista. Cresciuta in una famiglia numerosa, Soile ha vissuto con genitori sordomuti, dove il linguaggio dei segni era la norma. Questa esperienza ha impresso in lei l’importanza dei segni, che si riflettono nelle sue opere.

Fin dalla giovane età, l’artista ha sempre manifestato una chiara passione per il disegno e l’arte. Dipingeva i suoi primi quadri in un rifugio antiatomico senza finestre, esprimendo ciò che non poteva vedere con i colori sulla tela. Il punto di svolta nella sua vita e carriera artistica è arrivato quando ha scoperto casualmente un quadro di Kokoschka, un momento di ispirazione che l’ha spinta a viaggiare a Vienna per studiare l’arte. Ha 18 anni quando con il papà si reca per la prima volta in banca per chiedere un piccolo prestito che le permetta il viaggio di sola andata nella capitale austriaca dove nella sua mente pensa di mantenersi lavando i vetri dell’ospedale.

Al direttore della Banca…

…ricorrerà 25 anni dopo per costruire la sua galleria ed egli si dimostrerà come uno dei suoi più grandi sponsor (nella sua biografia, l’artista ricorda che aveva già comprato le cambiali per restituire il suo debito quando il direttore della Banca, durante una delle sue prime mostre, la sostiene ancora una volta acquistando un quadro).

Nel suo lavoro, Soile Yli-Mäyry si ispira a Beuys, un artista che ha creato una propria teoria artistica e ha influenzato molti campi. Anche lei come molti artisti ha passato un periodo di difficoltà lavorativa toccando dei veri e propri “punti morti”. Nei quali si sentiva incapace di comunicare con la sua creatività. Senza perdersi d’animo, a 35 anni inizia a frequentare un corso di sociologia all’Università di Helsinki e racconta che più si concentrava nello studio più le ritornava l’indole di dipingere e di superare la crisi del “punto-morto”. La sua arte affronta temi come il sogno, la forza della natura, la freneticità del tempo moderno e l’alienazione causata dalla tecnologia. Soile attraverso le sue opere cattura la “fragilità umana”, cercando di superare le divisioni e i pregiudizi.

Nei dipinti esposti…

…si notano soprattutto i colori, tutti i colori della tavolozza. Essendo un’ecologista convinta ripete che, se Dio ha creato una miriade di fiori dai colori diversi e particolarissimi perché non si dovrebbero usare? I colori appaiono anche sugli abiti che sceglie volontariamente di pelle perchéSoile Yli Mäyry, dice, viaggiando molto e spesso, non necessitano del ferro da stiro e non prendono le pieghe. Anche nei suoi totem e negli oggetti in vetro che produce a Murano, i colori la fanno da padrone. L’ esposizione, dunque, promette un’immersione nel mondo dell’artista, fatto di colori vivaci e astrazioni che invitano il pubblico a esplorare la complessità dell’umanità e la sua relazione con la natura in un mondo sempre più urbanizzato.